Recensioni di yami no tenshi

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Recensione alla storia Il Diario di Ludwig Loodle - 15/12/11, ore 01:35
Capitolo 7: Capitolo sette: Un nuovo potere
Emh..
Lo so, sono dannatamente in ritardo. Di nuovo, come l'ultima volta.
Anzi peggio. E' più di un mese che non mi faccio viva.
Comunque evito di perdere altro tempo.

Allora cominciamo.
Uno dei "problemi" principali che ho riscontrato in questo capitolo sono le virgole.
Utilizzi decisamente troppo virgole al posto dei punti. O almeno per quanto riguarda il mio gusto.
Non so bene nella punteggiatura tra errore grammaticale e stile.
In ogni caso:
-"...rimanere qui, da solo, con la mia amata. Chissà, magari un giorno ci sposeremo..."
prima di "chissà" io avrei messo un punto invece che un virgola. Forse potrebbe essere adatto anche un punto e virgola, ma non ci metterei la mano sul fuoco;
-"...sovrasta quest’incredibile paesaggio rinfresca e rilassa. Guardare la danza dei pollini che volteggiano in aria mi rende sereno..."
questo punto credo riguardi lo stile: io personalmente avrei preferito un punto prima di "guardare", ma grammaticalmente la virgola non è sbagliata;
-"...provo a far finta di riposarmi. Ora ho l’occasione di ammirare Kelly senza arrossire..."
qui credo che sarebbe stato più adatto un punto prima di "ora". Anche in questo caso forse sarebbe andato bene anche un punto e virgola, ma non utilizzandoli molto, non so dirlo con sicurezza;
-"...sapendo di essere fissato a mia volta. Vorrei leggere i suoi pensieri..."
punto al posto della virgola prima di "vorrei";
-"...Ifrit, che aveva adagiato il capo piumato sulla mia gamba, stava riposando e sembrava un fedelissimo cane..."
qui al posto della virgola prima di "sembrava" avrei posto una "e". La virgola non è di per sè sbagliata per quel che ne so (ma potrei sbagliarmi), ma non si adatta alla frase;
-"Scherziamo più del normale, cerco di farla ridere il più possibile: è così che passiamo liete giornate."
due punti prima di "è così" al posto della virgola;
-"...io la presi per un braccio, si aggrappò a me. Successe tutto in un secondo."
punto prima di "successe". Dovrebbe essere una frase un po' d'impatto ed è consigliabile che sia in qualche modo "isolata", diciamo, non so bene come spiegarlo;
-"...però dobbiamo accendere un fuoco. Non sappiamo ancora quali bestie potrebbero venire a farci visita stanotte."
preferirei un punto prima di "non sappiamo".

L'altro "problema" di questo capitolo è qualcosa che ho già riscontrato con gli altri e riguarda i tempi verbali. Più che altro la confusione di tempi verbali.
So che praticamente lo ripeto ad ogni recensione, e non vorrei essere ripetitiva, ma dovresti farci attenzione.
Anch'io ho una storia nella quale c'è qualche errore del genere (anche se lì è più legato ai frequenti cambiamenti tra narrazione e ricordo) e so che è difficile correggerli.
Nel capitolo la prima parte fino a "...è così che passiamo liete giornate.." usi il presente, tranne che quando dici che lei "esclamò", passato.
Dopodichè da "Ci eravamo ristorati con quell’acqua freschissima, ci div..." il resto del capitolo è tutto al passato remoto.
"Ci siamo fermati per qualche minuto ad un laghetto dopo due ore di cammino." Questo pezzo in realtà non è neanche al passato remoto, ma al passato prossimo, e in realtà potrebbe anche andare bene se fosse posto all'inizio di un altro paragrafo e seguito dal continuo della storia al presente.

Altri errori riguardano le ripetizioni:
-"...il mio sporco cappello da viaggiatore sul mio viso..."
ripeti "mio" nella stessa frase;
-"...la danza dei pollini [...] il movimento dei pollini"
ripeti la parola "pollini". In questo caso il problema non è tanto che siano vicini (non lo sono più di tanto) ma il fatto che è un termine che non usi spesso e che quindi si nota che è stato ripetuto. Considerando anche che le due espressioni nelle quali l'hai inserito di assomigliano;
-"I suoi capelli rossi danzano [...] i suoi capelli al vento le donano..."
ripeti "i suoi capelli" nello stesso periodo;
-"...mi alzo utilizzando una forza di volontà sovrumana, che avrei volentieri utilizzato per..."
ripeti il verbo "utilizzare" (utilizzando/utilizzato) nello stesso periodo;
-"...i nostri occhi, correndo all’impazzata dai miei ai suoi occhi..."
ripeti il termine "occhi" nello stesso periodo.

Un altro paio di appunti.
"- Dai Ludwig, sta facendo buio, è ora di alzarsi! - esclamò la mia adorata balzando in piedi e spolverandosi i vestiti. - Dobbiamo rimetterci in marcia!"
Questa frase presenta più di un errore.
Punto 1: tra i trattini e le parole deve sempre esserci lo spazio;
Punto 2: Alla fine delle descrizioni del discorso diretto (esclamò la mia adorata...) c'è sempre il punto e se in seguito riinizia il discorso diretto questa ha sempre la lettera maiuscola;
Punto 3: inoltre se è la stessa persona a continuare a parlare non si va a capo, ma si continua sulla stessa riga.
-"...aura della spada, la quale aveva completamente avvinghiato il mio braccio..."
il verbo "avvinghiare" significa comunemente "abbracciare" o "stringere con forza" e non si addice al soggetto (l'aura della spada). Sarebbe meglio utilizzare qualcosa come "avviluppare" o simili.
-"Raccogliere lo zaino e ricominciare a camminare non fu mai così difficile."
Il verbo di questa frase non mi convince affatto. Secondo me più del passato remoto "fu", ci starebbe il trapassato prossimo "era stato".

Passando ora allo stile.
Capirò se non mi sopporterai più, ma sono costretta a tornare sui dialoghi. In questo capitolo i personaggi pronunciano due parole in tutto, eppure anche a queste manca qualcosa. Non riescono a trasmettere ciò che provano i personaggi. Sembrano sempre messe lì appositamente.
Ho già parlato anche troppo dell'uso eccessivo di virgole al posto di altri segni di punteggiatura quindi non mi ci soffermerò.
Adesso però qualcosa di nuovo finalmente (si fa per dire).
Dovresti dividere il capitolo in paragrafi. Dividere insomma le parti in cui descrivi un particolare momento (ad esclusione ovviamente della descrizione di qualche piccolo dettaglio) da quelli in cui parli in generale di quello che fanno i due personaggi.
Non so se sono riuscita a spiegarmi.

Per quanto riguarda la trama mi hai detto di aspettare, quindi aspetterò prima di esprimere un parere.
A presto e scusa ancora per l'attesa.
Recensione alla storia Il Diario di Ludwig Loodle - 09/11/11, ore 15:43
Capitolo 6: Capitolo sei: L'obbiettivo
Finalmente mi faccio risentire.
Scusa il ritardo, ma scrivere queste recensioni mi richiede un po’ di tempo e non sempre ne ho a disposizione (come non sempre ho la mente abbastanza lucida per scriverle).
Cominciamo.

Se nell'altro capitolo il problema principale erano le virgole (che comunque tornano anche qui) in questo sono i tempi verbali.
Già dopo aver scritto i primi capitoli al presente sei passata al passato remoto (scusa il gioco di parole), ma in questo capitolo parte dei verbi li hai messi al passato prossimo.

-"Abbiamo deciso di prenderci un pausa durante il cammino"
qui o scegli "Decidemmo" al passato remoto, considerandola l'azione principale, oppure "Avevamo deciso" al trapassato remoto, considerandola l'azione "causa" di ciò che hanno fatto dopo;
-"Ci siamo rilassati, abbiamo parlato, ci siamo guardati."
anche questi sono tutti al passato prossimo. So che "Ci rilassammo, parlammo, ci guardammo" suona veramente male, ma in questo modi i tempi non tornano con quelli del resto della storia. Ti converrebbe cambiare la struttura dell'intero periodo;
-"Attraverso i suoi occhi sono riuscito a scoprire un nuovo mondo, sentimenti puri, innocenti, che nessun altro possedeva."
idem come sopra. Anche "sono riuscito" non torna con il resto. In questo caso però anche "riuscii" sarebbe poco adatto, poiché una cosa simile richiede tempo per essere sviluppata e di certo non è immediata. Non so se avevi intenzione di riferire questa frase al tempo presente, al momento nel quale racconti la storia. In ogni caso non risulta molto chiaro, ti conviene rielaborare un po’ il testo;
"Le nuvole cambiavano velocemente direzione, il sole cominciava a scomparire e il paesaggio a cambiare, tutto diventava tetro, e l’emozione di una giornata sparì in un attimo. Le querce cambiavano aspetto, proiettavano ombre cupe e sinistre, ma non erano le sole."
se dici "sparì in un attimo", significa che tutto si è svolto in poco tempo, che il tempo è peggiorato molto velocemente: questo rende inadatto l'utilizzo degli imperfetti "cambiavano", "cominciava", "diventava", "cambiavano", "proiettavano" che dovrebbero invece essere espressi con i p. remoti "cambiarono", "cominciò", "diventò", "cambiarono", "proiettarono;
-"Non siamo riusciti a trattenerci un secondo di più, avevamo un compito che ci attendeva."
tralasciando un attimo il livello concettuale, anche qui utilizzi il p. prossimo "siamo riusciti" al posto del p. remoto "riuscimmo";
-"Non abbiamo fatto in tempo a toccare il campanello che la porta si aprì da sola."
idem come sopra p. prossimo "abbiamo fatto" al posto del p. remoto "facemmo";
-"...non siamo riusciti neanche ad aprire bocca..."
idem come sopra "siamo riusciti", "riuscimmo";
-"...io e Kelly abbiamo avuto una delle nostre non rare conversazioni telepatiche"
idem come sopra "abbiamo avuto", "avemmo", anche se in questo caso suona piuttosto male e sarebbe il caso di formulare il concetto in un altro modo;
-"Oltre a loro scomparvero altre 13 persone..."
in questa frase o scrivi "oltre a loro sono scomparse", in quanto tutt'ora disperse, oppure "insieme a loro scomparvero", riferendoti al momento nel quale è successo;
-"Scrissero buona parte del libro, ma mancavano ancora parecchie creature sconosciute. Le prime di questi sono i quattro Behemoth Polimorfi..."
tutto il pezzo è al passato, mentre "sono" è presente, meglio "erano";
-"All’inizio non ero riuscito a distinguere i contorni, tanto era brillante."
qui io metterei "non riuscii" al posto di "non ero riuscito";
-"Quella che credevo fosse un’aquila enorme era un grifone, un esemplare unico mai visto prima."
qui invece metterei "avevo creduto" al posto di "credevo";
-"L’uomo aprì di nuovo il portone, facemmo in tempo a scendere dal porticato e a salutare Lady Ivalovna che lo scenario cambiò di nuovo, stavolta drasticamente."
questa frase non mi pare grammaticalmente scorretta, ma ti consiglio comunque qualche modifica "Facemmo appena in tempo a scendere dal porticato e a salutare Lady Ivalovna prima che lo scenario cambiasse di nuovo".

Per quanta riguarda i tempi verbali questo dovrebbe essere tutto, a patto che non mi sia sfuggito qualcosa.
Passiamo alle virgole che, come ho già detto, hanno dato anche qui qualche problema, seppur in misura minore (posto le frasi corrette):

-"Il suo vestitino turchese svolazzava grazie a un leggero venticello che le accarezzava i capelli. Mi chiedevo quanto sarebbe durato tutto questo, quanto tempo ci avrebbe messo a guastarsi tutto."
hai messo una virgola prima di "mi chiedevo" al posto di un punto;
-"Le nuvole cambiavano velocemente direzione, il sole cominciava a scomparire e il paesaggio a cambiare; tutto diventava tetro, e l’emozione di una giornata sparì in un attimo."
io non utilizzo praticamente mai il punto e virgola, ma in questo caso probabilmente risulterebbe più adeguato rispetto alla virgola prima di "tutto diventa tetro";
-"Io e Kelly ci scambiammo uno sguardo interrogativo, e ci decidemmo a parlargli esattamente nello stesso momento in cui apriva bocca."
il punto prima di "esattamente" è errato. La frase che lo segue non ha soggetto, né verbo;
-"Posso fare qualcosa per voi, signori?"
"signori" è vocativo e richiede quindi una virgola;
-"...dopodiché le nostre strade si separeranno temporaneamente. Voglio solo che mi promettiate una cosa: che non abbandonerete per nessun motivo i vostri obbiettivi e il vostro viaggio..."
hai messo una virgola al posto del punto prima di "voglio solo" e un'altra virgola al posto dei due punti prima di "che non abbandonerete". Questa frase inoltre presente qualche problema a livello stilistico: non scorre bene e dovresti cercare di evitare la ripetizione del "che";
-"...una mappa speciale. Qui sono segnate tutte le tappe del viaggio dei vostri genitori..."
hai messo una virgola al posto del punto prima di "qui";
-"...tocca a te scoprirle e sfruttarle a tuo vantaggio. Ti do solo un aiuto: il coltello con il quale Korm sconfisse Galkimasela..."
hai messo una virgola al posto del punto prima di "ti do solo" e un'altra virgola al posto dei due punti prima di "il coltello";
-"...i nostri ospiti. Sai cosa intendo."
una virgola al posto del punto prima di "sai cosa intendo";
-"L’uomo aprì di nuovo il portone. Facemmo in tempo a scendere dal porticato..."
qui o metti, come ho fatto io, un punto al posto della virgola prima di "facemmo" o rielabori la frase in un altro modo;
-"...eravamo carichi di energia e con un nuovo compagno accanto. Avevamo le idee chiare. Ora niente ci avrebbe fermato."
hai messo due virgole al posto di due punti prima di "avevamo" e prima di "ora niente". Inoltre porrei a capo l'ultima frase.

Anche con la punteggiatura dovrei aver concluso. C'è ancora qualche errore, qualche accento mancato o in più, qualche ripetizione o cose del genere:

-"Durante il giorno sarebbe sembrata un’adorabile reggia, ma dopo che tutto era diventato buio rispecchiava completamente il territorio circostante. Tutto era strano."
non so se sia o meno volontario ma ripeti "tutto" nello stesso periodo a breve distanza, appesantendo la lettura;
-"...decisamente inquietante." doppio spazio;
-"Beh sì" hai dimenticato l'accento sul "sì";
-"acquisito molta confidenza...senza darle troppa confidenza...d’altronde tuo zio ancora non ha confidenza con lei"
tornerò probabilmente su queste frasi nell'analisi concettuale, ma intanto ti faccio presente la ripetizione di "confidenza" per tre volte, di cui due a breve distanza;
-"Siete gli unici che possano trovare i due dispersi, e vi dirò di più, non sono gli unici." ripetizione di "unici" nello stesso periodo e breve distanza";
-"Il messaggio fu inviato alla deriva su una zattera"
non ho mai sentito l'espressione "inviare alla deriva", al massimo "andare alla deriva". Puoi scrivere che "fu lasciato su una zattera alla deriva";
-"...cacciai un urlo di spavento." immagino che questo sia un errore di battitura: hai scritto "cacciati" al posto di "cacciai";
-"Va', Ifrit" hai scritto "và" accentato, ma questa forma non esiste. Al massimo si può scrivere "va'" apostrofato nel caso sia messo al posto di "vai";
-"le informazioni andate perdute sulle creature"
meglio dire "informazioni sulle creature" rispetto ad "informazioni" delle creature".

E anche gli altri errori grammaticali sono passati. Passiamo ad un paio di appunti a livello stilistico:

-“Le querce cambiavano aspetto, proiettavano ombre cupe e sinistre, ma non erano le sole.”
ho già analizzato questa frase nella parte della recensione dedicata ai tempi verbali, ma la riporto per qualche precisazione: secondo me al posto di “proiettavano” (o meglio “proiettarono”) suonerebbe meglio il gerundio “proiettando”. Inoltre quell’ultima frase “ma non erano le sole” mi stona un po’. Sembra che tu abbia citato le querce a caso, senza alcun particolare significato, come fossero un esempio come un altro. Non so bene come spiegarlo;
-“Dall’altra parte c’era un giovane dall’aria antipatica, con la puzza sotto il naso, con i baffetti all’inglese di classe aristocratica, ma il suo aspetto poteva essere definito decisamente inquietante.”
in questa frase eviterei la ripetizione del “con” scrivendo “un giovano dall’aria antipatica con la puzza sotto il naso, i baffetti all’inglese tipici della (“di” e basta non è particolarmente adatto per questa costruzione) classe aristocratica, eppure un aspetto che poteva essere definito decisamente inquietante.”.
Ti consiglio inoltre di rendere il lessico più vario e ricco, per non rischiare di far sembrare fuori posto, se vuoi usarli, termini come “uscio”.
I dialoghi sono un po’ migliorati, ma a volte vi utilizzi le stesse espressioni e costruzioni che utilizzeresti nella parte narrativa del testo. Devi fare più attenzione al fatto che le persone non parlano come un testo stampato, come se stessero leggendo o recitando un copione.
Non sapevo dove metterlo e ho optato per la sezione stilistica:
-“Tu che st…ai leggendo qu…esto messaggio, ci sono 1…5 persone naufr…agate su un arcipe…lago scono….sciuto, le coordinate sono …………, abbiamo bisogno di aiut..o urgent….e”
non capisco se i puntini siano dovuti a difficoltà nella lettura o siano le parti rovinate o sbaffate o qualcosa del genere. Comunque nel primo caso, dal momento che non lo legge ad alta voce e che hai già detto che è scritta di fretta e macchiata di sangue, non vedo perché dovrebbero esserci quelle pause nella “recitazione”, nel secondo se ci sono delle parte semicancellate (come sarebbe normale che fosse) dovrebbero mancare delle lettere nelle parole, dei pezzi di frase o cose simili.

Ci sono poi dei piccoli dubbi che ho a livello concettuale:
-“Non siamo riusciti a trattenerci un secondo di più, avevamo un compito che ci attendeva.”
inizialmente, se si collega la frase al resto del discorso, viene da pensare che se ne vadano perché il tempo è peggiorato. Subito dopo però aggiungi che lo fanno perché hanno un compito. Certo, è possibile che se ne vadano per entrambe le ragione, ma nel testo non risulta ben chiaro e disorienta il lettore;
-“Beh si, mio fratello ci aveva consigliato di passare qui e…” ma non dovrebbe essere lo zio della ragazza?
-“Io e Korm ci conosciamo da lungo tempo, ma ancora non abbiamo acquisito molta confidenza.”
avevo già accennato al fatto che sarei tornata su questa frase e lo faccio adesso. La precisazione sul fatto che non abbiamo acquisito molta confidenza in questo contesto non ha molto senso. Quantomeno espressa in questa forma. Perché dovrebbe dirlo subito così all’inizio? Perché farlo, soprattutto dal momento che loro ancora non si fidano di lei? Insomma, suona decisamente fuori posto. Sembra quasi che la sua unica funzione sia essere poi ripresa nel loro dialogo mentale, come scusa per non fidarsi troppo di lei. Ma non è comunque necessaria: amica o no di Korm questa è una sconosciuta, è più che normale che siano un po’ diffidenti all’inizio.
-“…io e Kelly abbiamo avuto un’altra delle nostre non rare conversazioni telepatiche.”
non hai mai nominato prima la loro capacità di comunicare telepaticamente, né ciò che permette loro di farlo. Non so se lo spieghi in seguito, ma detto così pare un po’ strano.
-” Oltre a loro scomparvero altre 13 persone, di cui non conoscete l’esistenza, ma le cui informazioni potranno portarvi alla fine del vostro percorso.”
“le cui informazioni potranno portarvi” questa frase suona un po’ forzata, non inserita nel discorso e non se ne capisce il senso: quali informazioni? E cosa intendi con informazioni?

E ora una piccola cosa che riguarda la forma: può anche essere dovuto alla formattazione automatica del testo, ma ogni volta che vai a capo lasci uno spazio. Questo solitamente non è un problema, ma nei dialoghi può causare qualche dubbio dividendo frasi dette dalla stessa persona che rischiano di confondersi con la narrazione.
E visto che non l’hai mai fatto prima, ti faccio notare la spazio che hai lasciato subito all’inizio prima di “indescrivibile”. Lo scrivo qui perché potrebbe anche essere una scelta di forma.

Per ultimo ti dico cosa ne penso a livello di trama.
Onestamente, almeno per adesso, non mi pare particolarmente ben strutturata. Non racconti niente di quello che succede tra i vari capitoli, del rapporto tra i due ragazzi e sia il viaggio alla ricerca di qualcosa sia la presenza di un personaggio disposto ad aiutare i due protagonisti sia gli oggetti (in questo caso un oggetto e un animale) che serviranno loro nel corso del viaggio non sono trovate particolarmente originali.
Questo capitolo, poi, sembra non servire ad altro che a spiegare meglio cosa sta succedendo, dove stanno andando e a far avere gli doni ai due protagonisti.
Aspetto comunque di leggere il seguito per maturare un giudizio più approfondito.
Spero di riuscire a ripassare in tempi brevi, ma più va avanti, più i capitolo di allungano e più mi serve tempo.
A presto
Recensione alla storia Il Diario di Ludwig Loodle - 02/11/11, ore 23:24
Capitolo 5: Capitolo cinque: Piacevoli tormenti
Allora, dopo averti fatto di nuovo aspettare fin troppo tempo mi ripresento.
Stavolta non ho trovato errori di battitura (anche se potrebbero essermi sfuggiti). In compenso c'è stato un mezzo disastro con le virgole.
Quindi cominciamo da queste:

-"Ti lascio nelle mani di mio fratellino. Appena sarai stato medicato per bene, avrai le risposte che da tanto cerchi." un punto al posto della virgola prima di "appena", inoltre sarebbe meglio scrivere "del mio fratellino";
-"E’ davvero strano, non avrei mai immaginato una cosa del genere. D’altronde è la prima volta che do una botta del genere…" un punto al posto della virgola prima di "d'atronde";
-"Ecco qua, come nuovo. Ti conviene ripassare fra qualche giorno..." un punto al posto della virgola prima di "ti conviene";
-"...sparse qua e là. Se guardo nei tuoi occhi..." un punto al posto della virgola prima di "se";
-"Quei colori rari da trovare erano la combinazione di quelli dei tuoi genitori." questo è un errore grave, una virgola posta tra soggetto "quei colori" e verbo "erano";
-"Una bestia malvagia e senza pietà. Torna ad attaccare le prede che non è riuscito a eliminare in precedenza." in questa frase o metti un punto al posto della virgola prima di "torna" come ho corretto, oppure aggiungi un "che":
"Una bestia malvagia e senza pietà che torna ad attaccare le prede che non è riuscito a eliminare in precedenza.";
-"...cambiare. So che sto sprecando..." un punto al posto della virgola prima di "so".


Un altro problema sono le ripetizioni:
-"...non avrei mai immaginato una cosa del genere, d’altronde è la prima volta che do una botta del genere…" ripeti due volte "del genere" nella stessa frase;
-"All’inizio...Sapevo fin dall’inizio..." ripeti "dall'inizio" nello stesso periodo;
-"non ne avevo bisogno...non ne avevo bisogno..." idem come sopra;
-"stessi capelli...stessi lineamenti" ripetizione di stessi ad una frase di distanza;
-"All’inizio fui sorpreso quanto terrorizzato, ma ebbi il tempo di agire...Mentre si avvicinava verso di loro ebbi il tempo di spingerlo di lato...ma non ebbi il tempo di girarmi che mi era di nuovo addosso." ripeti per ben tre volte "ebbi il tempo" nel medesimo periodo;
-"mi distruggeva alla mia età...il fumo e l’alcool mi avevano distrutto...La vita qui mi distrugge" qui la ripetizione del verbo "distruggere" non avviene a breve distanza, ma sparsa nel testo. Eppura salta comunque all'occhio in quanto ripete sempre lo stesso concetto nella stessa costruzione.

Ti segnalo un altro paio di errori grammaticali:
-"ah sì" hai scritto il "sì" senza accento;
-"caldo assurdo" questo non è propriamente un errore grammaticale, ma non sapevo dove altro metterlo: è però un espressione troppo colloquiale soprattuto considerando l'età di chi la pronuncia ed il contesto;
-"era impossibile che avessi perso" hai messo l'indicativo "avevo" al posto del congiuntivo "avessi".

Passiamo adesso a ciò che non mi ha convinto a livello concettuale:
-"Soprattutto perché ero in ansia di sapere come facesse quell’uomo a conoscermi. Non mi ero mai fidato troppo di questo tipo di dottori." Manca una chiara connessione tra le due frasi; potresti aggiungere un "inoltre" all'inizio della seconda "inoltre non mi ero mai fidato...", altrimenti sembra messa lì senza una ragione;
-"Infilò l’ago bucandomi la pelle." questa frase non ha niente di sbagliato, ma nella parola "infilò" è già sottointeso il "bucare la pelle": coem altro vorresti infilarlo un ago?;
-"All’inizio fui sorpreso quanto terrorizzato, ma ebbi il tempo di agire." ho già riportato questa frase per la ripetizione, ma sono costretta a rifarlo: non credo infatti che "avere il tempo di agire" sia la costruzione più adatta in questa circostanza, non si lega con la prima parte della frase, probabilmente sarebbe più adeguato qualcosa tipo "avere i riflessi per reagire";
-"E in più tu non mi avevi mai visto in vita tua, non ti piacevo da quando eri piccolo..." non puoi dire che non l'aveva mai visto in vita sua quando poco prima hai detto che piangeva ogni volta che lo vedeva e subito dopo che non gli piaceva, puoi al massimo far capire che non può ricordarselo perchè era troppo piccolo.

C'è poi un periodo piuttosto disastroso di cui ho deciso di parlare a parte:
"E così ogni giorno, da venticinque anni, torno nello stesso posto in cui l’ho visto, tentando di catturarlo [...] Mi ritrovai disteso sul pavimento a pochi metri dal mio letto."
-"...ogni giorno torno [...] ogni giorno tornava..." ripetizione del verbo "tornare" ad una frase di distanza;
-"...non riuscivo [...] riusciva..." idem come sopra;
-"...trovartelo sotto [...] mi trovavo..." idem come sopra;
-"...avevo capito [...] ho capito tutto..." idem come sopra;
-"Non uscì sangue: svanì nell’aria, emettendo suoni terribili. Ascoltando più attentamente..." metti di seguito nella medesima frase per due volte i due punti, errore di punteggiatura, quando ci sarebbe comunque stato meglio un punto prima di "ascoltando";
-"svanì nell’aria [...] Subito dopo si vaporizzò" ripeti due volte lo stesso concettto, per giunta in due diversi momenti temporali: se prima svanisce come fa dopo a vaporizzarsi?

Il vero problema di questo pezzo, però, sono i tempo verbali:
-"torno [...] tornava" perchè per l'uomo il tempo è al presente, mentre per il pesce è al passato?";
-"poi sei arrivato tu [...] si ripresento" qui dovrebbe essere "si è ripresentato";
-"Dal momento in cui ti ho visto, avevo capito..." o dici:
"dal momento in cui ti ho visto ho capito" oppure "dal momento in cui ti avevo visto avevo capito". Qui inoltre servirebbe una virgola prima di "avevo visto";
-"...e mi sono lanciato tra te e lui con il mio fidato coltello. Lo sollevai appena sopra la testa, lui ci passo sopra durante il balzo, e bastò per squartare il pesce dalle branchie alla coda. Non uscì sangue: svanì nell’aria, emettendo suoni terribili: ascoltando più attentamente mi resi conto che erano le voci di tutte le vittime che aveva ucciso, e purtroppo il suo grido mi sembrò decisamente troppo lungo. Subito dopo si vaporizzò e, non chiedermi come, mi svegliai a casa. Mi ritrovai disteso sul pavimento a pochi metri dal mio letto." prima usi il passato prossimo, per poi passare subito dopo il punto al passato remoto: "sollevai" dovrebbe essere "ho sollevato",
"passò" (qui c'è inoltre un errore di distrazione suppongo, manca l'accento sulla "o") "è passato",
"bastò" "è bastato",
"uscì" "è uscito",
"svanì" "è svanito",
"mi resi conto" "mi sono reso conto",
"mi sembrò" "mi è sembrato",
"si vaporizzò" "si è vaporizzato",
"mi svegliai" "mi sono svegliato",
"mi ritrovai" "mi sono ritrovato".
Potresti anche decidere di scrivere tutto al passato remoto, ma essendo accaduto solo pochi giorni prima è preferibile il passato prossimo.

Gli ultimi appunti sono di nuovo costratta a farteli sui dialoghi, che anche in questo caso non risultato molto convincenti.
Non aiuta il fatto che lui parli tranquillamente a Korm pur non fidandosi di lui e che non si stupisca miminamente se questo è a conoscenza della morte dei suoi genitori, così come i discorsi un po' troppo "filosofici" che è difficile ritrovare nei dialoghi reali.

Ultima cosa: tratti tutto il questo episodio, tutto il periodo che lui passa al villaggio, come una specie di ricordo, ponendo i verbi al passato quando la storia principale, che mi sembra tut riprende alla fine, è al presente.
Temo che questo disorienti un po' il lettore, soprattutto perchè non è ben chiara la ragione di questa scelta e da che momento inizia il "ricordo".

Per il resto ho trovato il capitolo piuttosto interessante: si scopre qualcosa di più sul protagonista, benchè niente venga davvero aggiunta alla vicenda da quello che lui e Korm si dicono.
Un po' scontato che lei decida di andare con lui, ma comunque interessante anche questo per gli sviluppi che può portare. Solo che forse la scena si svolge un po' troppo velocemente.

Finalmente sono arrivata alla fine.
Mi sembra di aver scritto tutto, ma potrei benissimo essermi persa qualcosa per strada, o non aver proprio notato qualcos'altro.
In mia discolpa possa dire di non essere una beta-reader per adesso e che quindi non sono abituata a correggere storie altrui (così come le mie).
Se ce la faccio lascio un commento anche al prossimo.
Ciao, ciao
Recensione alla storia Il Diario di Ludwig Loodle - 24/10/11, ore 23:23
Capitolo 4: Capitolo quattro: Korm
Rieccomi a commentare anche il quarto.

Onestamente, sembra che tu l'abbia scritto piuttosto velocemente. Più del solito.
La prima cosa che salta agli occhi sono gli errori di tempo verbali.
Nella prima parte alcuni sono al presente ed altri al passato:

"è terrena": sarebbe meglio "era terrena";
"non è molto distante": non era molto distante.

Il resto invece è tutto al passato. Questo non sarebbe un problema, ma i capitoli precendenti sono invece scritti al presente. Sarebbe consigliabile scrivere tutto allo stesso tempo, che sia presente o passato, ad eccezione di ricordi, racconti e cose del genere.

è scritta al passato.
Un altro problema sono le virgole, ne mancano un po', in modo particolare nel dialogo iniziale tra lui e la ragazza:

"Scusi, posso aiutarla?" una virgola dopo "scusi";
"...si, no, lasci perdere..." sarebbe meglio mettere una virgola anche dopo "no", noltre in questa frase il "sì" non è accentato;
"Beh, un po’ si nota..." una virgola dopo "beh";
"...mi sento leggermente debole, ma nulla di preoccupante." prima della congiunzione "ma" in questi casi c'è sempre la virgola;
"Oh, non si preoccupi..." dopo suoni come "oh" mi usa mettere la virgola.
"No, non è grave" una virgola dopo "no";
"vado, subito papà…" in questa frase manca una virgola prima di "papà" che è un vocativo e la maiuscola alla parola "vado" che è posta ad inizio frase.

Ci sono un paio di frase che non mi convincono:

"Quando lo dico io che l’amore fa male" in questa non ho ben capito cosa vuoi dire;
"dopo cinque minuti di camminata si intravedeva già un’insegna di legno attaccata sopra la porta di quello che sembrava un cottage stile inglese." questa invece è un po' troppo lunga. Senza pause, rischia di risulare pesante e di far arrivare il lettore in fondo senza fiato.
Ultima cosa ripeti due volte la parola "cottage" anche se a distanza. Ti converebbe trovare un sinonimo.

Passo a dire qualcosa sullo stile generale del capitolo.
Sinceramente, risulta un po' scarno, soprattutto nei dialoghi.
Non si capisce cosa provi chi parla, cosa pensi. Dovresti metterci qualcosa, dei gesti, delle espressioni, che almeno un po' lo mostrino.
Risultano piatti, per niente naturali. Questo però temo dipenda anche dalla scelta del lessico, che necessiterebbe di maggior accuratezza, e dalla costruzione delle frasi che sembrano quasi recitate, senza troppo convinzione. Lette da un copione.
Potresti poi descrivere la scena nella quale lui e il padre della ragazza parlano. Avviene tutto un po' troppo velocemente.

Non voglio assolutamente dire che questo capitolo sia scritto male, solo che ha bisogno di essere un po' curato e rivisto e che ti servirebbe un po' più di esperienza nella stesura dei dialoghi.

Torno appena posso a recensire qualche altro capitolo.
A presto.

p.s. ho corretto una parte della recensione, perchè mi sono accorta di essermi confusa. Adesso vado a lavorare a quella del prossimo capitolo.
(Recensione modificata il 02/11/2011 - 09:51 pm)
Recensione alla storia Il Diario di Ludwig Loodle - 24/10/11, ore 22:40
Capitolo 3: Capitolo tre: Daydream
So che ho è passato tanto tempo dall'ultima volta che sono passata, ma ho avuto da fare e un po' di altre recensioni da lasciare.

Passiamo al capitolo.
Mettere il sogno all'inizio, con la stessa formattazione del resto del testo, come fosse parte della vicenda, disorienta leggermente il lettore. Per un attimo mi sono chiesta se avessi sbagliato capitolo.
Se è questo l'obbiettivo è perfettamente riuscita, altrimenti ti consiglio di mettere il testo in corsivo.
Il pezzo è comunque scritto con uno stile piuttosto fluido e crea una bella immagine con i rossi colori dell'autunno, anche se difficile da inquadrare prima di sapere che sono seduti su delle panchine. Sembra quasi che lui la osservi da lontano.
C'è poi un errore in questa frase:

"Sono innamorato di lei";

per quel che riguarda il tempo verbale. Il pezzo è infatti interamente scritto al passato, mentre qui "sono" è al presente.
Hai messo uno spazio di troppo tra la parola "maleducato" ed il punto, anche se immagino sia un errore di battitura e all'inizio avrei messo "stranamente" tra due virgole, ma questo è più questione di gusto personale che altro.
Ultima cosa di questa parte: quell'"ahi" è voluto? Perchè credo che "ah" ci starebbe meglio.

Passando alla seconda parte.
La trama non si sviluppa ancora particolarmente, ma mi avevi detto nella risposta alla recensione precendente che dovrebbe farlo nei prossimi capitoli.
Non è però troppo chiaro cosa succede.
Avevamo lasciato il protagonista mentre perdeva i sensi subito dopo essersi ritrovato in balia della corrente.
Qua però si ricorda di aver cercato di tornare indietro (tornare indietro dove?) e di essersi trovato davanti dei massi.
Cosa è accaduto?
Si è ripreso per poi svenire di nuovo?

Grammaticalmente questa parte mi pare corretta. C'è solo qualche precisazione stilistica soprattutto per quel che riguarda le ripetizioni:

"Sono arrivato alla foce del fiume! Ma come ci sono arrivato qui?" ripeti due volte "sono arrivato" nella stessa riga;
"L’esperienza di ieri era più che sufficiente." il tempo non torna molto, credo suonerebbe meglio con "è stata" al posto si "era"
"meglio sbrigarmi [...] mi conviene sbrigarmi." ripeti "sbrigarmi" a in due righe seguenti;
"...che avevo sognato c’era la ragazza che avevo sognato... [...] ho ripreso a sognare" ripeti nella stessa frase "avevo sognato" e fai ritornare lo stesso verbo "sognare" anche nella riga sotto.

Inoltre, stai attento nell'usare i puntini di sospensione senza esagerare.
Cercherò di ripassare presto, appena ho un po' di tempo.
(Recensione modificata il 24/10/2011 - 11:11 pm)