Recensioni di Bloody Clarice

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Le tue patetiche abitudini - 01/12/14, ore 10:08
Capitolo 1: Le tue patetiche abitudini
Ciao! Erro in questa categoria ormai da un po', leggendo principalmente storie autoconclusive (come la tua, in questo caso). Per questo mi è sembrato d'uopo dare una letta anche alla tua flashfic, incoraggiata soprattutto dall'introduzione.

Ecco, parliamo di questo. Il titolo e l'introduzione sono qualcosa di fantastico, davvero. Sono accattivanti e svelano abbastanza riguardo alla trama, ma non troppo. Hai centrato queste due cose, quindi la tua storia parte già con una marcia in più.

Passiamo al testo vero e proprio. Solitamente non vado entusiasta per le storie in cui il narratore si rivolge direttamente al lettore-personaggio principale, con espressioni del tipo "ti alzi, vai in bagno, sei un idiota" et cetera. Nella tua storia, invece, trovo che l'uso di questo narratore sia azzeccatissimo, anche perché riprende l'introduzione. Non posso che farti i miei complimenti per questo.

La trama è interessante. Non originale, ma interessante. Se ne leggono a vagonate di storie di questo genere, scritte anche molto bene, ma accadono sempre le stesse cose e dopo un po' sopraggiunge la noia. Nel caso del tuo testo, non hai scelto un tema originale, ma lo hai sviluppato in modo alternativo. Il pretesto delle "patetiche abitudini" è una trovata geniale, anche perché tutti noi abbiamo qualche abitudine davvero inutile e patetica.
Nel caso del tuo protagonista, è tutto estremamente esasperato. Mi fa venire in mente Sheldon Cooper di The Big Bang Theory (personaggio per cui simpatizzo da tempo immemore), e non ci sarebbe da stupirsi se qualcuno lo volesse morto.

Chiusa questa parentesi, veniamo al modo in cui è scritta la storia. Hai uno stile pulito, senza eccessi. La grammatica è a posto, così come la punteggiatura (anche se avrei inserito diversamente alcune virgole, ma non è una gran cosa).
Dato che la tua storia è, appunto, una flashfic, apprezzo lo sviluppo che le hai dato, senza soffermarti troppo su cose inutili come le descrizioni. E bada che non sto dicendo che le descrizioni sono inutili (perché non lo sono affatto), ma che nella tua storia sarebbero state superflue. Non hai mostrato molto neppure le emozioni del protagonista, altra cosa che sarebbe risultata inutile in un racconto del genere.
Dato il tipo di narratore e il tipo di narrazione, posso affermare che le cose di cui sopra sono abbastanza inutili.
Se tu volessi sviluppare di più la storia, in tal caso ti consiglierei di aggiungere descrizioni e bla bla bla, ma dato che sei riuscita a creare tensione con così poco, non posso che rinnovarti i miei complimenti e dirti di continuare così.

Ho notato ora che hai detto che questa è la prima storia di questo genere che scrivi (ho ripetuto troppe volte "che", devi perdonarmi); posso affermare che è una storia ben riuscita.
Se ti piace il genere (horror), posso solo consigliarti di continuare a scrivere perché hai talento. Se non ti piace il genere, continua comunque a scrivere.

Un bacio,
Clarice
Recensione alla storia Jennifer - 26/11/14, ore 14:19
Capitolo 1: Jennifer
Ciao! Ormai mi sembra di aver capito che le tue storie sono all'ordine del giorno, e non può che farmi piacere. È sempre piacevole leggere i tuoi scritti, coinvolgenti dalla prima all'ultima parola.

Ormai già sai cosa ho da dirti sulla tua prosa, per cui non voglio ripetermi e ribadire nuovamente le solite cose.
Come sempre non ho notato errori, se non alcuni di battitura come "dìaltro", "nessuna" al posto di nessuno, e un'altra cosa che ora come ora non trovo più nel testo ma di cui sicuramente ti accorgerai da te rileggendolo.

Questa storia mi è molto piaciuta, come del resto è facilmente intuibile dal colore della bandierina. Ho apprezzato in particolar modo il fatto che tu abbia inserito così tanti dettagli in così poco spazio, dai nomi delle strade all'anno dell'incendio. Questo mondo fittizio che hai sapientemente architettato è ciò che più mi lascia stupita in ogni tuo racconto, dove nulla è mai dato per scontato o lasciato al caso.

Harry Milton, tanto accusato e denigrato, è una figura piuttosto comune tra i bambini, tuttavia ha qualcosa di singolare che lo rende misterioso. Tanto che mi sorge spontaneo chiedermi perché conoscesse quelle macabre storie, storie che non si riesce bene a capire come un bambino possa sapere.
Tutto lascia pensare che le storie di Harry siano solo fandonie (ed è anche la cosa più normale che si possa credere), se non che anche il protagonista, alla fine, vede quegli occhi scarlatti dall'altra parte della grata.

Il finale è qualcosa di molto tranquillo, pacato, che placa per così dire il resto del racconto. È una caratteristica che ho notato anche in altre tue storie, questo finale privo di suspence. Tutto sembra essersi risolto, al protagonista passa ogni paura e possiamo chiudere baracca e burattini. Anche se, alla fin fine, il finale non rivela un bel niente. Gli occhi scarlatti al di là della grata che fine hanno fatto? Il fantasma, questa Jennifer, esiste realmente o è solo una diceria? E tutti i ragazzi scomparsi, sono solo pezzi di una scacchiera ben più grande e complessa? Conoscendo le tue storie, se me lo concedi, posso azzardarmi a dire che quelle sparizioni non sono un evento isolato, ma qualcosa che in un modo o nell'altro c'entra con la vicenda.
Qualcosa che in ogni caso non mi è dato sapere. E il mistero attorno alla vicenda si infittisce.

Inutile ripetere che apprezzo il tuo stile e che questa storia mi è piaciuta molto, ma ci tengo a farti nuovamente i miei complimenti.

Un bacio,
Clarice
Recensione alla storia Il rumore - 25/11/14, ore 20:28
Capitolo 1: Il rumore
Ciao! Dovrai nuovamente sorbirti una mia recensione, ma del resto dare pareri è il mio mestiere. Pertanto non perderò altro tempo in chiacchiere, passando alla storia vera e propria.

Come sempre il tuo stile di scrittura è chiaro, molto piacevole da leggere, e invoglia alla lettura. Unica pecca, secondo me -come ormai avrai già intuito dalle mie precedenti recensioni- sono alcuni periodi troppo lunghi e contorti, come ad esempio il primissimo (nove righe dal telefonino). Poi, ribadisco, questo è il tuo stile e non posso contestarlo. Non posso anche perché tempo addietro i periodi lunghi erano di gran lunga più usati.
Se posso azzardare, lo stile delle tue storie mi ricorda un po' quello di Poe in alcune novelle (come ad esempio in "Il gatto nero", ma di questo ti parlerò in seguito) per quanto riguarda sia la terminologia sia il modo in cui la storia stessa è narrata.
Il linguaggio è sempre abbastanza ricercato, mai banale, e padroneggi molto bene anche i termini più complessi. Il che è cosa buona.

Mi permetto di farti notare due sviste che ho notato nella tua storia (oltre a un "chem" al posto di "che").

- "che il cuoco, del ristorante per cui lavoravo, mi aveva"
Non è un vero e proprio errore, ma io in questa frase avrei tolto le virgole.

- "non s'erano accorti nulla"
Qui hai semplicemente dinenticato un "di" prima di "nulla".


Dopo questa breve parentesi sulle "sviste", passo oltre.
Accennavo prima al racconto di Poe "Il gatto nero", che apparentemente non c'entra nulla con la tua storia.
Solo che, nel quarto paragrafo dalla fine (o almeno così è dal telefonino), quando parli delle indagini della polizia, il comportamento del protagonista mi ricorda tanto quello del protagonista de "Il gatto nero". Se non che, alla fine, questi si fa stupidamente scoprire, mentre il tuo uomo decide di costituirsi in seguito.
Non so se sia qualcosa di voluto o di casuale ma, poiché quel passaggio mi ha ricordato il racconto di Poe, ho apprezzato ancor di più questa storia.

Devo dire che l'ho trovata un po' diversa da altre tue che ho letto, nel senso che qui alla fin fine c'è una spiegazione razionale, e non c'è una vera e propria "conoscenza proibita all'uomo" alla Lovecraft.

Per riassumere tutto in una manciata di parole, questo racconto mi è molto piaciuto (come del resto anche gli altri tuoi scritti).

Un bacio,
Clarice
(Recensione modificata il 25/11/2014 - 08:29 pm)
Recensione alla storia Onirico rosso - 22/11/14, ore 17:42
Capitolo 1: Onirico rosso
Ciao! Qualche giorno fa ho letto e recensito un'altra tua storia, e non appena ho visto questa e il nome di chi l'ha scritta non mi sono potuta trattenere dal dare un'occhiata. Ero rimasta molto colpita dal tuo inguaggio ricercato, e sono rimasta piacevolmente sorpresa nel costatare che anche questa storia presenta le stesse caratteristiche che ho tanto ammirato. Ma un passo per volta, di questo parlerò dopo.

Mi sembra d'uopo iniziare la mia recensione dal titolo e dall'introduzione. Il titolo, secondo il mio modesto parere, è qualcosa di sublime. Non mi lascio andare spesso a complimenti, né elogio a vanvera, ma in questo caso non mi sono potuta trattenere. Non so spiegarti bene neanch'io il perché, ma è un titolo che mi ha colpita di primo impatto.
L'introduzione è qualcosa di difficile da scrivere, e tutto sommato la tua va bene. Solo, io avrei evitato di scrivere l'ultima frase, ossia il tuo consiglio di rileggere la storia a fine lettura. Avresti potuto inserire una nota d'autore al termine della storia, ma questa è solo la mia opinione pertanto non credo conti più di tanto.

Passiamo ora alla storia vera e propria.
Prima di tutto, la trama. Mi è sembrata molto accurata, cosa che ho molto apprezzato. L'evento scatenante di tutto, il terremoto, è una caratteristica che mi ha molto colpita. Sarà che le catastrofi naturali mi spaventano sempre un po', e in questo caso è tutto un susseguirsi di eventi sempre più inquietanti.
Abbiamo un inizio tutto sommato tranquillo, se tralasciamo il terremoto. Tutto questo equilibrio viene però spezzato nell'esatto momento in cui parli della sorellina caduta in un pozzo e mai più ritrovata. Questo evento mi ha fatto molto pensare, e ci sto tutt'ora pensando. Che ruolo ha la bambina nella storia? E' veramente un personaggio marginale, caduto vittima di una disgrazia, o il suo scopo e la vicenda che attorno a lei ruotano hanno un significato più profondo?
Procedendo nella lettura, appare anche il dettagio che forse mi ha inquietata più di tutto: gli occhi disegnati sul muro. Da sempre gli occhi e lo sguardo trasmettono emozioni, e l'idea di due occhi stilizzati che ti fissano nel buio sono qualcosa di estremamente inquietante. Il fatto che tu non abbia approfondito più di tanto questo aspetto (lasciando, suppongo, libera interpretazione al lettore) mi fa nuovamente riflettere. E la lista delle domande che -forse- non troveranno risposta si allunga. Questi occhi c'entrano in qualche modo con gli strani eventi che stanno accadendo? Qual è il loro significato e, soprattutto, perché si trovano lì, su quella parete, a fissare incessantemente il nostro protagonista? Visto che sei stato/a molto vago/a a riguardo, mi sono permessa di credere che gli occhi fossero stati disegnati dalla bambina, come segno premonitore di qualcosa di ben più grande. La scomparsa stessa della bambina mi è apparsa come segno premonitore, evento inquietante e drammatico che non troverà una spiegazione logica.
Sempre perché sei stato/a vago/a a riguardo, la mia fantasia ha iniziato a formulare le ipotesi più disparate tanto che mi sono chiesta se la misteriosa caduta nel pozzo non sia il vero evento scatenante, la causa di tutto. Il tal caso cambierebbe completamente la visione dell’intera storia.
Dopo queste riflessioni un po' troppo lunghe e fantasiose, passo oltre.
Il finale, la parte più misteriosa della storia che mi ha costretta a rileggerla daccapo. Ti confesso che ho cercato di trovare anche qui una spiegazione, e tutta questa vaghezza mi ha fatto pensare nuovamente all'incidente del pozzo.

So di aver insistito molto sulla scomparsa della bambina, ma questa figura insieme agli occhi disegnati sul muro sono qualcosa che trovo ben più inquietante del resto della vicenda che, bene o male, alla fine trova una spiegazione.
A proposito di questo, mi complimento per il modo in cui hai alternato la veglia con il sonno, la realtà con la finzione, e per la trama sapientemente architettata nella quale il protagonista si è trovato intrappolato.
Sospettare di essere un assassino è qualcosa di terribile, trovarne o meno la conferma è ancora peggio.

Dato che mi sono dilungata oltre il dovuto su questo aspetto della tua storia, taglierò un po' sul resto. Lo faccio anche per non ripetere ciò che ti ho illustrato nella precedente recensione, ossia tutto quello che riguarda la grammatica. Ho notato che il tuo linguaggio è sempre ricercato, anche se a tratti si alterna con parole più semplici, conferendo al tutto il giusto equilibrio. I periodi sono ancora molto lunghi, a tratti un po' complessi, ma questa è la tua peculiarità per tanto non posso esprimere altri giudizi.

Non credo di aver notato errori se non qualche virgola fuori posto, ma ora non sono in vena di rileggermi tutto nuovamente per trovare il pelo nell'uovo (anche perché è da quasi 40 minuti che sto scrivendo, e la recensione è già abbastanza lunga).


Tutto questo sproloquio per cosa?
Riassumendo: la storia mi è molto piaciuta, così come il modo in cui è narrata. La parte che preferisco ma che al contempo mi lascia spiazzata è quella che definirei una sotto-trama, ossia gli eventi legati alla scomparsa della bambina e a quegli occhi inquietanti disegnati sulla parete.

Ti rinnovo i miei complimenti, la mia recensione è senz'altro positiva. Continua così, hai veramente un grande talento.
Spero ti abbia fatto piacere leggere questa recensione quanto ne ha fatto a me scriverla.

Un bacio,
Clarice
(Recensione modificata il 22/11/2014 - 05:43 pm)
Recensione alla storia everybody scream, in this Halloween real dream - 21/11/14, ore 21:28
Capitolo 1: everybody scream, in this Halloween real dream
Ciao! Premetto che la mia recensione sarà positiva, perché questa storia è scritta bene e non ho notato errori se non un punto e virgola verso l'inizio che, a mio parere, è sbagliato.

Ma non corriamo troppo. La storia, dicevo, è scritta bene. Mi piace il modo in cui è impostata, quasi fosse una poesia (come tu stessa dici). Ho notato molte figure retoriche che non so se hai inserito consapevolmente o meno, ma che comunque ho apprezzato.

Ho invece apprezzato meno il fatto che tu abbia inserito stralci di una canzone su Halloween, ma ti spiegherò subito il perché. Credo sia capitato solo a me leggendo, ma mi sono ritrovata a ridere perché conosco la versione di Just Dance di quella canzone, e conosco ancor meglio il contesto che mi rievoca. Non so se tu abbia mai visto il balletto relativo a quella canzone, ma era qualcosa di piuttosto comico. Ergo, mi è venuto da ridere.
Perdonami per quello che ti ho detto e, ripeto, sono cose che capitano solo a me.

Tornando a noi. La storia è ben scritta, ha un ritmo incalzante e il modo in cui è impaginata gioca a tuo favore. Non posso dire altrettanto del titolo, che personalmente non mi sembra più di tanto accattivante. Sarà che è molto lungo, sarà qualcos'altro, ma non riesco a inquadrarlo. Poi, certamente, so bene quanto sia difficile trovare un titolo adatto, quindi mi astengo dall'aggiungere ulteriori commenti.

Ricapitolando, questa breve storia mi è piaciuta, ci sono frasi molto d'impatto e ben scritte, e il tutto ha un ritmo incalzante. Purtroppo mi sono rovinata da sola la lettura per quella cosa relativa al balletto di Just Dance, per cui sto ancora adesso ridendo, ma non farci caso.

Volevo dirti un'altra cosa: credo che il rating arancione sia un po' eccessivo, io avrei più che altro messo il rating giallo.
Ma è solo la mia opinione, non una verità assoluta.

Ti faccio i miei complimenti per la bella storia, continua così.

Un bacio,
Clarice