Recensioni di InsaneMonkey

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Le voci dei dispersi - 13/07/15, ore 08:48
Capitolo 1: Le voci dei dispersi
Con un breve ritardo eccomi di nuovo qui ~
Devo proprio ammettere che l'idea di per sé sia originale e ben congegnata, quindi questo è naturalmente un punto a tuo favore. Mi è molto piaciuto anche il fatto che tu abbia guarnito la fluida narrazione con piacevoli ed essenziali descrizioni, per alcune delle quali avrei preferito un maggiore approfondimento, nonostante mi abbiano comunque permesso un coinvolgimento emotivo. È una storia semplice e ben strutturata, che mi ha vagamente poi ricordato una delle tante disavventure delle versioni di greco. Lascia trasparire con altrettanta facilità l'angoscia e l'orrore del protagonista, quando si rende conto di essere precipitato in un'anomala situazione, preludio di morte. Sinceramente mi piace un botto quando gli umani nelle storie fanno brutte fini, ma ho particolarmente amato questa dipartita perché il malcapitato, pur volendo, non poteva urlare, né reagire a causa dell'acqua e dell'assalto delle creature mostruose, che trasmettevano paura. o(^O^)o
Infine, ti invito a rileggere il tutto: ci sono alcune ripetizioni (come 'acqua' e 'rossi') e all'inizio hai scritto un 'che riesce' (se non erro) che dovrebbe essere un 'che riusciva'
*saluta con un merluzzo(?)*
Recensione alla storia L'ultimo giorno d'estate - 27/06/15, ore 20:50
Capitolo 1: L'ultimo giorno d'estate
Tralasciando i miei ritardi abnormali dovuti alla connessione che viene e se ne va e poi ritorna e poi tritura i trascendentali (chi voglio prendere in giro? È la pigrizia suprema) ho veramente amato questo tuo nuovo racconto, che onestamente aspettavano con impazienza e che mi ha lasciata senza fiato!
Allora, inizio col dire che ho notato un lieve numero di errori appartenenti alla sfera grammaticale ed ortografica. Sono banali imperfezioni, come l'eccessiva quantità di punti interrogativi ed esclamativi (ne basta solo uno) e ripetizioni di parole, ma potrebbero dar fastidio comunque, quindi ti invito vivamente a rileggere il testo per apportare eventuali modifiche e correzioni. In secondo luogo sappi che anche in questa storia hai datto sfoggio al tuo talento nella scrittura e nella tua bravura nel saperti destreggiare con l'horror, che è proprio degna di elogi! Il testo è fluido e al contempo compatto, privo di intoppi e guarnito da un vocabolario abbastanza variegato e adatto alle circostanze (mi riferisco alle parolacce soprattutto, che sono tipiche in momenti d'ira e di panico).
Inizialmente non avevo proprio idea di chi fosse quella presenza bizzarra che svolgeva un ruolo meramente marginale ma che attirava l'attenzione con l'aura di mistero che la circondava, a cui avevi dedicato porzioni di testo optando per un font raffinato che ottimizzasse l'impatto sul lettore, ma quando ho letto il finale ne somo rimasta agghiacciata. Su questo torno a parlarti in seguito, quindi andiamo avanti!
La vicenda è chiarissima e piacevolissima da leggere per amanti del genere come me (ti dirò da piccola avevo paura delle storie dell'orrore) nonché immensamente macabra. Amo quel susseguirsi di raccapriccianti urla che sconquassa brutalmente una normale e tranquilla notte tra scout, da lì ha vita una serie di atrocità e di paura, la quale sfocia nell'angoscia mano a mano. Le tinte di orrore impregnano il tutto, si percepiscono veramente, e questo mi soddisfa molto: quando trovo storie del genere sono sempre molto contenta.
Terrore e smarrimento emergono chiaramente dalle righe della narrazione, sono trasmessi molto bene e pervadono poi i cuori dei malcapitati, che piano piano vengono tutti quanti, tranne Francesca, avvolti dal freddo abbraccio delle tenebre. La disperazione li accompagna fino alla crudele morte, specie durante la vana corsa verso un'altrettanto fatua salvezza. L'apparizione del mostro mi ha inquietata non poco, credo che stanotte non dormirò proprio.
Quando ho letto il finale, ti giuro che la mia inquietudine ha raggiunto l'apice. Tutti quei misteri, tutte quelle domande, quei dubbi, quelle incertezze, quelle preoccupazioni... E poi l'ultima frase. Ho ancora i brividi, davvero.
Questo è lo scritto che tra tutti quelli che hai pubblicato ho adorato di più! Vivissimi complimenti e a presto!
P.s.: per la cronaca, l'ultimo giorno d'estate è il mio compleanno!
Recensione alla storia L'insaziabile - 24/04/15, ore 21:37
Capitolo 1: L'insaziabile
Con un ritardo paragonabile a~~ niente, solo io faccio questi ritardi abnormi ed ora vorrei strisciare come un verme proprio per questo.
Ammetto di aver fatto un incubo dopo aver letto questa storia, che non solo è estremamente lugubre, ma anche scritta benissimo, priva di errori grammaticali o imprecisioni appartenenti alla sfera ortografica e di grande impatto.
Non credo che io debba restare a pronunciarmi circa il tuo stile di scrittura, che reputo chiaro e molto pulito, ivi per cui mi appresto ad esprimere personali considerazioni circa il contenuto di per sé.
Innanzitutto, l'ambientazione. Ottima, a mio giudizio.
Ho sempre adorato le pratiche, le tendenze e la cultura di popolazioni e tribù simili a quelle della tua fiction, ed il bello di essa è che è, come hai intelligentemente puntualizzato tu, contestualizzata in un mondo che solo apparentemente risulta tranquillo e quantomeno sereno, ma in verità nasconde una macabra e orrida realtà, che squarcia con le sue atrocità l'armonia.
La scelta dei personaggi è anch'essa ottima; i loro nomi originali e creativi sono certamente adatti all'ambiente in cui si mobilitano e il fatto che i loro caratteri e i loro sentimenti fossero perfettamente coerenti a quelli di qualsiasi essere umano nelle date circostanze che si profilavano mi fa apprezzare ancor di più la fan fiction, che potrebbe infatti rappresentare una normale scena di vita quotidiana o di guerra, se non fosse per la traccia fantasy-horror.
Non ci sono state sequenze noiose o quantomeno prevedibili, ritengo che sia una piacevole mescolanza di tinte macabre e sfumature di orrore e di terrore che si percepiscono grazie a te benissimo. Il momento di spannung è senza dubbio stato il punto in cui il bambino giaceva nella pozza di sangue e nessuno era a conoscenza dell'artefice della sua morte, nonostante tutti fossero consapevoli della presenza di un mostro fra loro.
La descrizione del mostro è incredibile, quella creatura mi spaventa da morire e ammetto di aver sentito brividi percorrermi la schiena. La tensione e l'ansia erano a mille e tu sei riuscito con maestria a riportare queste emozioni, a parer mio, che emergono chiaramente dalle righe della narrazione fluida e priva di intoppi.
Lo spettacolo macabro è poi coronato da urla strazianti e lamenti, che rendono il tutto una vera e propria perla Horror, una di quella che fa tremare dalla paura.
Complimenti vivissimi, hai fatto un eccellente lavoro~
Baci tenebrosi
Recensione alla storia Aokigahara - 14/04/15, ore 18:58
Capitolo 1: Aokigahara
Con un ritardo paragonabile- a niente. Solo io faccio questi ritardi abnormi ed ora vorrei strisciare come un verme (chiedo scusa agli ambientalisti) ma proprio non avevo notato prima d'oggi il tuo aggiornamento, nonostante sia passato decisamente tanto tempo dalla data di pubblicazione di questa one shot molto carina e al tempo stesso estremamente lugubre.
Innanzitutto, credo che tu sia incredibilmente migliorato, soprattutto per quanto riguarda lo stile di scrittura, i tuoi progressi sono notevoli, giaggià.(?)
Se prima era uno stile chiaro e conciso, adesso è anche più pulito, oltre ad essere capace di coinvolgermi maggiormente, i miei complimenti.
Hai utilizzato un registro lessicale che alterna termini di uso quotidiano ad espressioni più raffinate, generando una piacevole mescolanza, che non reputo scorretta dal punto di vista morfologico, né pesante. La lettura è stata facilitata da una costruzione paratattica e da un font immediato e semplice, il quale ha permesso ai miei occhi di scivolare veramente tra le righe della rapida narrazione. Le descrizioni non erano molto approfondite ed avrei sinceramente preferito una migliore panoramica dell'ambientazione in cui la storia era contestualizzata; ciò non ha minimamente influito sul coinvolgomento emotivo, tuttavia, ivi per cui non lo considererei un aspetto prettamente negativo, anche perché mi rendo conto che per certi versi quest'espediente abbia una notevole efficacia.
Il testo è scorrevole e compatto al tempo stesso, mentre la forma è sostanzialmente corretta e la punteggiatura impeccabile. Ho solo notato una "a" mancante nella parola "trasformata" (molto probabilmente è stata mangiata dalla foresta, o da un trichecosauro particolarmente goloso) e la ripetizione di "occhi" mi ha leggermente fatto storcere il naso, ma nulla su cui debba rimanere a sindacare.

-*-

L'idea è senza dubbio incredibilmente geniale, l'originalità di questa breve one-shot mi stupisce. Tendenzialmente, il Giappone viene utilizzato molto per ambientare storie horror, ma non sempre si riesce a non scadere nel noioso o nel banale, anche perché non è per niente facile attenersi ai canoni di questo genere letterario che è stato molto spesso influenzato da tanti fattori e ottimizzare l'impatto con il lettore. Tu, fortunaramente, sei stato capace di sorprendermi e affascinarmi con questo racconto, il cui esito merita di essere elogiato. Si avverte chiaramente la tensione aumentare e aumentare sempre di più, dunque per quanto riguarda la zona horror te la sei cavata egregiamente, benché non ci sia stata la presenza di alcuna scena splatter.
Sfumature dark permeano in tutta la storia e il terrore s'impadronisce della protagonista, la quale si mobilita in una maniera perfettamente coerente al contesto. Ho adorato la presenza di tratti caratterizzanti del genere Horror, come gli incubi, il buio, la sensazione di essere spiati, le scritte con il sangue, che mi hanno stregata letteralmente.
Il finale è poi ottimo, credo che a me non sarebbe mai venuto in mente.
Ti rinnovo i miei più vivi e sinceri complimenti, spero davvero di risentirti.
Baci macabri
Recensione alla storia La riserva naturale - 08/04/15, ore 22:35
Capitolo 1: La riserva naturale
Buonasera, Gatto! Che piacevole sorpresa!
Era da un po' che attendevo una tua nuova storia e sappi che questa non mi ha per niente delusa, anzi, posso sincerarti di trovarla molto bella, oltre al fatto che ritengo sia quella scritta meglio tra le tante che hai presentato, almeno a mio avviso.
L'analisi delle caratteristiche che la compongono sarà come sempre minuziosa e, ebbene sì, barbosa per certi versi, ma credo sia necessaria, ivi per cui iniziamo immediatamente.
Per quanto riguarda gli aspetti negativi, sappi che sono pochi; inoltre, non credo siano rilevanti, né penso di dovermi pronunciare più di tanto e sindacare.
Quando hai utilizzato i caratteri maiuscoli, talvolta hai inserito molti punti esclamativi. Ciò è errato, dal momento che la grammatica italiana prevede l'uso di un solo punto esclamativo, non solo per una questione d'estetica, ma anche di stile. Inoltre, non credo sia gradevole il fatto che tu abbia allungato vocali come la o durante il grido di disperazione di Marco, perché deforma la pagina e disturba il lettore solo con l'impatto visivo. Ti invito a modificare. Circa i generi, aggiungerei "Thriller" e "Dark" poiché sei stato in grado di generare un clima ansiogeno e un'atmosfera tetra, sfruttando in modo ottimo il fattore suspence.
Spero di non essere stata supponente in qualche modo, né pignola o fastidiosa. Chiaramente, accetto molto volentieri opinioni contrastanti alle mie, non farti scrupoli, tranquillo.

Parlando degli aspetti positivi, inizio col dire che circa lo stile di scrittura sei incredibilmente migliorato. Se prima era pulito e conciso, ora che è stato perfezionato, lo apprezzo anche di più. Meriti i miei più vivi complimenti, mi fa molto piacere constatare che tu abbia seguito i miei consigli e quelli di altri autori, i risultati si fanno vedere.
Il tuo vocabolario alterna termini di uso quotidiano e semplici ad espressioni più eleganti, il cui accostamento appare, almeno a parer mio, molto piacevole, per giunta non scorretto dal punto di vista morfologico. Le scelte stilistiche creano dunque una buona mescolanza, uno dei tanti punti che testimoniano i tuoi progressi notevoli. Ho notato solo poche ripetizioni, ma la punteggiatura è impeccabile e non hai commesso alcun errore inerente alla sfera grammaticale. Ti suggerisco comunque di rileggere quanto hai scritto, così da scongiurare il rischio della presenza di imprecisioni che devono essermi sfuggite o che abbia scordato o non abbia notato.
La narrazione procede senza intoppi, ho adorato la suddivisione in sequenze del testo. Oltre al fatto che aggiunge raffinatezza all'impaginazione, non stanca il lettore e funge da ottimo espediente per alternare l'analessi alla narrazione anteriore. Ottimo.
La forma è prettamente corretta e il testo fluido e scorrevole. I miei più sentiti complimenti.
Le descrizioni mi sono piaciute abbastanza. Non le reputo scarne, ma nemmeno eccessivamente abbondanti. Secondo me, tuttavia, sarebbe stato meglio se avessi approfondito maggiormente aspetti come la fisionomia di Marco o del bamboccio oppure se avessi agghindato di dettagli la panoramica generale che si profilava, come ad esempio il paesaggio e il bosco, il quale -davvero- è un ottimo espediente della letteratura horror, che conserva fascino ed è caratterizzato da un alone di mistero, che hai gestito egregiamente qui.
Per quanto riguarda la caratterizzazione del personaggio principale, non potrei dire con esattezza qualcosa in merito. Non è un punto che hai accentuato, ma forse è meglio così. Se non altro, i sentimenti di Marco sono stati trasmessi molto bene al lettore.

Ammetto di non apprezzare molto ambientazioni italiane, ma nelle storie horror è un altro paio di maniche. Hai gestito con cura il contesto, davvero. Trovo molto innovativo anche questa cosa, poi.
Nella parte iniziale si profila una scena di vita quotidiana, in cui non vige un clima di armonia, ma vi è comunque qualche accenno alla tranquillità che viene avidamente sottratta al giovane in seguito. Ecco come, infatti, un imprevisto qualsiasi possa squarciare un'apparente pace.
La scena in cui il dolore fisico di Marco emerge è stesa e strutturata molto bene. Una sofferenza che successivamente si trasforma in una vera e propria agonia logorante, qusndo egli stessa s'accorge di vivere in una società ipocrita ed arrogante, ma soprattutto dopo che il suo stato peggiora.
Il tutto diviene una miscela di urla agghiaccianti e tinte macabre che adoro, garantite dai morsi di una violenta creatura che sbrana la gamba di Marco, permettendole di spruzzare sangue. Mi intriga anche il fatto che tu non abbia propriamente specificato chi fosse questa creatura orribile.
Cioè, ehy, sì, potrebbe essere stata quella volpe, ma io credo che ci sia anche lo zampino di uno zombie.
Trovo cupa l'atmosfera, guarnita da inquietanti aspetti che apprezzo. Il personaggio si mobilita in una maniera perfettamente coerente al contesto da te creato, per poi venire avvolto dal freddo abbraccio della morte.
Complimenti, mi è piaciuto molto. Aspetto altri tuoi lavori e per ora ti saluto.
Baci macabri