Recensioni di sylvia70

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Recensione alla storia Too wise - 15/08/17, ore 15:01
Capitolo 1: Too wise
Girovagando per il sito, ho scoperto questo racconto breve ispirato ad una delle commedie di Shakespeare che adoro ed è stata una vera sorpresa.
Non mi metto certo a fare una recensione professionale e approfondita, come già ottimamente posto in essere da Sherazade prima di me, quindi mi limiterò ad aggiungere quello che forse è mancato, cioè il punto di vista di una vera appassionata di questa coppia e della commedia in questione.

Ho adorato Benedick e Beatrice fin dalla prima volta che ho letto "Molto rumor per nulla", andando poi a scoprirne la versione in lingua, è un concentrato di battute e di contrappunti certe volte fin troppo caustici ma spesso spendibili anche ai giorni nostri. Il modo di pensare di allora non è ancora passato attraverso una evoluzione così sostanziale, da cambiare il senso di base del modo in cui si valutano moralmente i comportamenti dell'uomo e della donna. Ho sempre visto in Beatrice una vena femminista ante litteram e questo ha aggiunto ulteriore pepe alla piacevolezza del leggere, ma questa è ovviamente una visione totalmente soggettiva, altri potranno avere pareri totalmente opposti al mio.
Dal mio punto di vista sei rimasta fedele per quanto possibile allo spirito dei due protagonisti e al loro 'witty speech', ispirandoti in parte anche a discorsi similari come quello del toro o dei figli di Adamo, che ad un conoscitore della commedia subito balzano davanti agli occhi. Anche il linguaggio è curato, forbito, forse in qualche punto un po' lezioso, ma il nostro orecchio moderno forse è disabituato a certe acrobazie linguistiche comuni tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento.
Ho ritrovato anche il divertimento spesso molto evidente nella conflittualità della coppia e per quanto mi riguarda ne conosco molte che nella vita reale vanno avanti proprio così, punzecchiandosi continuamente e mantenendo dialoghi arguti fino al limite dell'irritazione, sia pur moderandosi rispetto a certe esternazioni di Benedick e Beatrice.. Anche nella commedia succede così e l'esempio che tu hai portato della messa in scena con David Tennant e Catherine Tate (così come quella che mi era venuta in mente per prima, cioè la versione di Kenneth Branagh ed Emma Thompson) mostra chiaramente che dialoghi così serrati e battute spesso al limite tra l'offensivo e il sarcastico possono ferire e molto la persona che le riceve. D'altronde si dice che l'amore di per se stesso è spesso litigarello e conflittuale; loro erano litigiosi e battibeccanti già prima, l'innamorarsi l'uno dell'altra difficilmente poteva renderli diversi. Non è Benedick stesso che dice nel primo atto che la lingua di vipera è un boccone indigesto? E se pensiamo a come si offendono reciprocamente - il buffone del principe per esempio - durante la festa in maschera, è ancora più evidente che tra loro c'è in atto una guerra di parole che è destinata a travalicare il confine della comunicazione verbale. E nelle messe in scena moderne spesso si mette in evidenza come chiave di lettura di questa lotta una sottesa tensione sessuale, che può essere un modo di vedere le cose, ma non è detto che sia l'unica spiegazione.

Tu immagini che quella conflittualità si protragga anche nella notte di nozze e nel dopo e per una coppia che è nata così, è probabile. Tuttavia mi sono sempre immaginata che ad un certo punto entrambi cedessero in parte le armi di fronte al sentimento che li unisce, sia pure contro la loro volontà (o almeno era così all'inizio, grazie ai tranelli dei rispettivi amici e parenti). In fin dei conti anche nella commedia Benedick si dichiara in maniera esuberante quando dichiara che vorrebbe vivere nel suo cuore e morire nel suo grembo, è lei che resta sempre un po' più caustica e ruvida. Ragion per cui mi è piaciuto notare un principio di ammorbidimento in Beatrice, della quale conosciamo anche in parte i pensieri grazie al racconto, soprattutto nel punto in cui parla della sensazione del viso di Benedick accanto al suo e recupera un ricordo confortante di quand'era piccola.
L'unico vero rammarico che ho al riguardo è che si possano leggere solo i pensieri di Beatrice, apprezzando la coppia mi sarebbe piaciuto un approccio che prevedesse una sbirciatina anche nella mente di Benedick. Per il resto è un racconto complessivamente ben scritto e che risulta stuzzicante e fautore di molti sorrisi per chi conosce bene la commedia.
Ultima precisazione: sono d'accordo con Sherazade sulla ripetizione di 'aborrito' in fondo al racconto, è ridondante e fa perdere leggerezza e vivacità alla frase, ma è una piccola pecca rispetto ai molti pregi della storia.
Continuerò a vagare per il sito, chissà che magari ci siano altri tuoi racconti similmente ispirati, li leggerei volentieri. Grazie di aver messo a disposizione gratuita una tua opera d'ingegno su questo sito, personalmente l'ho apprezzata assai.