Recensioni di Mattimeus

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Il lato azzurro della vita - 28/05/13, ore 19:37
Capitolo 2: Poesia
La metafisica per definizione: l'inesprimibile che per il solo fatto di essere comunicato diventa qualcosa.
La priva volta che ho letto questo testo mi ha colpito la potenza evocativa. Proprio per il modo indiretto e per immagini che hai scelto, ciò che appare un soggetto terribilmente astratto e impalpabile ha la forza di un pugno. Sulla parola "volute" mi ci sono soffermato molto, mi ha suggerito molte immagini estranee alla poesia stessa ma data la scelta della parola connesse. È perfetto lo scarto tra la dimensione dell'arte in potenza e del tentativo di farne atto tramite qualcosa di mondano. Ma più di tutto questo, apprezzo la dimensione personale: tutte queste cose non sono poesia prima di ogni altra cosa, ma sono vita; riesci a contrapporre quello scarto alla concretezza delle viscere umane, al vivere le ore, al soffrire. Sei riuscita a trovare l'idea della bellezza nell'idea della sofferenza, idee queste che abitano il corpo e non in cielo. Complimenti ;)
Recensione alla storia Il lato azzurro della vita - 12/05/13, ore 13:58
Capitolo 1: La campanella
Adoro questa poesia. È notevole l'utilizzo delle parole e come queste parole siano tutte al posto giusto.
Si sente la malinconia e la gioia, si annusano i muri, si sente il caldo della luce che passa dalle finestre. Si legge molto più di quello che c'è scritto, si intuiscono storie pur non essendo questa poesia una narrazione.
Io poi forse sono fissato con Pascoli, ma qui c'è la stessa attenzione alle piccole cose, alle sensazioni familiari e alla stessa idea che il suono delle campane, che tutti possiamo udire, ci fa tutti un po' più uomini assieme. La scena non è dominata da figure di persone, ma si percepisce che sono luoghi puramente umani, pieni di... cose, sensazioni, ricordi.
Tecnicamente mi sto riferendo a versi come i primi: "Suonano, rimbombano / I corridoi vuoti"; grande utilizzo di suoni u-o, danno esattamente il senso di un vuoto chiuso. Ma anche: "Delle assolate aule sole. / Ascolta questo suono".
Ho molto apprezzato la rima baciata, che utilizzata un'unica volta acquista molto peso e costituisce quasi un punto di svolta nella metrica del testo, che volge alla conclusione.
Di quelle che ho letto fin'ora, questa è una delle mie preferite, se non la preferita.
Recensione alla storia Il lato azzurro della vita - 09/05/13, ore 22:10
Capitolo 33: 25 aprile
Inizio col dire che voglio un biscotto per aver colto la citazione svariate poesie fa. De André, non credo di sbagliare dicendo Amico Fragile.
Comunque!
Appena ho notato le 33 (!) poesie di questa raccolta mo sono un po' preoccupato. Puramente per un fatto logistico: come fare a dare una recensione degna di questo nome e soprattutto degna di una vincitrice di un concorso?
Proverò a dare qui la risposta, scrivendo più o meno a fiume tutto quello che ho da dire.
Innanzitutto questa è una recensione globale, la assegno all'ultima poesia per motivi di unità. Credo (e spero) di recensire anche molte altre poesie singolarmente. In questo momento ne ho lette credo un po' meno della metà, scorrendo velocemente le altre.
Cosa ti posso dire? Come posso darti un giudizio su quello che è praticamente un album dei tuoi ricordi?
Farò così: ti proporrò il mio modo di vedere la poesia, in modo che anche tu abbia un'idea un pochino precisa di quello che penso.
Quello che c'è qui non è per niente nel mio stile. Io raramente utilizzo note per spiegare o constestualizzare una poesia, né tantomeno apprezzo i versi a metrica liberà. Il fatto è che credo che la metrica sia uno strumento potente ma non indispensabile, che nel complesso aiuti moltissimo a dare il senso poetico. Per questo, credo che sia molto più difficile scrivere in metrica libera, perché solo le parole danno forza ai versi, e non la musica.
Detto questo, leggendo la tua prima poesia sono rimasto estasiato, senza esagerare. E così anche la seconda. Ho pensato: finalmente della buona poesia.
(Devi sapere che nella mia egomania spero sempre di scoprire buoni autori nei concorsi.)
Ho iniziato a leggere poesie una dopo l'altra, con il risultato che ho fatto indigestione e perso la concentrazione dopo poco. Non credo ne mi piace leggere in fretta poesie, così come ho detto ho rimandato la lettura attenta alle prossime recensioni.
Quello che posso dire adesso è che la maggior parte delle poesie che ho letto non mi sono piaciute gran che. Davvero non è il mio stile, non mi piace l'autobiografia esplicita né la dedica, e nel complesso alcune poesie le ho trovate proprio bruttine.
Ma tu hai scritto una valanga di poesie. Hai messo in questa raccolta un sacco di frammenti della tua vita. Li ho presi per quello che sono.
Ma alcune poesie (in gran parte quelle che recensirò) mi hanno emozionato profondamente. Raramente mi capita con poesie "amatoriali". L'ho messo tra virgolette perché adesso viene il centro di quello che voglio dire. Spero di essere abbastanza lucido per farlo perché ho un sonno assurdo e non rileggerò quello che scrivo.
Hai fatto della Letteratura. Hai scritto frasi con la dignità di versi e versi con la dignità di arte. Di questo spesso ci si dimentica.
In quelle poesie ho trovato l'anima umana, i pensieri del mondo, pensieri che ho fatto anch'io e che fanno i poeti (viva l'umiltà...)
Lì dentro ho visto pascoli, giustamente montale, ma anche guccini, de andrè, eccetera...
Sono contento di aver conosciuto questa raccolta, ho una certa aspettativa anche per la tua prosa.
Spero che con le prossime recensioni riuscirò a spiegarmi meglio :)
Recensione alla storia Ciclo Toscano - 12/03/12, ore 20:34
Capitolo 2: Sandali
Il retrogusto di Chianti lo si vede proprio!
Ho letto anche la prima, a breve recensirò anche quella. Ho notato in entrambe le poesie un'estrema piattezza - in questo senso: i versi, addirittura le parole, sono quasi tutte piane, chiare e ordinate, ma calde e colorate. In questo traspare pienamente l'idea di quella calura dal basso della Toscana; ottimo il rimando all'azzurro, che rimanda ad una situazione sospesa tra cielo e terra come quella delle prime ore pomeridiane - rilevanti i sandali, in questo senso, che sottolineano ancora di più questa dimensione. Tutto sa un po' di rustico, ma quel che mi piace di più della poesia è che ci ho ritrovato un'immagine su cui torno spesso senza mai svilupparla, probabilmente dovuta a "Il profumo del mosto selvatico": traendo dalla tradizione classica, il vino e la vigna sono il simbolo della vita, dell'ebbrezza di vivere, cose che stridono superbamente col soggetto velato (del rifiuto?).
Quel che non mi piace però è appunto la staticità del verso, l'assoluta (e probabilmente anche voluta) mancanza di ritmo. Nella poesia precedente condividevo la scelta, mentre per le immagini di imbarazzo e corsa io (io eh, i miei gusti sono decisamente criticabili) avrei optato per più ritmo, e magari per versi un po' più sporchi, rustici non solo nel lessico ma anche nel suono, tanto che ho detto che il chianti (xD) lo si vede, non lo si sente. La vista prepondera sugli altri sensi, lasciando le percezioni suggerite un po' a metà.
Comunque bel soggetto e ottima idea :)
Recensione alla storia Su un foglio rosa - 28/02/12, ore 20:12
Capitolo 1: Su un foglio rosa
uh-hu... mentre leggevo la poesia mi si è figurata nella mente la precisa immagine astratta di un qualche artefatto liquido, contorto e cristallino.
La metrica è calpestata, rotta e rimontata male, in un modo che definirei sincopatico. Molto antimusicale, brava xD
Ottimo gioco di richiami e rincorse tra la parole, il lessico rude arriva al momento giusto. Soprattutto mi piace l'idea di liscio che passano tutte le immagini fino al cemento, ruvido.
Lasci scorgere anche una nota bassa, ma di acida e vibrante protesta, che davvero è come un bisturi per la coscienza. Il vero problema è che non si capisce contro cosa sia la protesta, e in questo credo un po' di ripetermi.
Rimani nel tuo stile e lo affini sempre di più, e per questo mi piace. Sai già per cosa non mi piace, quindi è inutile riscriverlo.