Recensioni di darllenwr

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia La vera storia del Corvo e della Vampira Rossa - 19/11/11, ore 23:34
Capitolo 20: Epilogo - Rapporto in Francia
E' piuttosto divertente sapere che la burocrazia non è solo un problema degli umani ma anche di altri esseri, ed in questo caso non è stato davvero male vedere il prode Tor dover fare rapporto al suo capo come un impiegatino qualsiasi, ovviamente a parte la narrazione di quanto è avvenuto in Scozia, di cui siamo già edotti, la parte principale è stato il futuro della sua assistente, poter passare da semplice recluta di belle speranze a fida compagna di uno dei più navigati esponenti della Congrega non deve essere stato facile, forse i problemi per la "giovane" vampira cominciano adesso, il suo mentore vorrà probabilmente affidarsi sempre più a lei per risolvere i casi, e non sempre troveranno alleati potenti in loco.
Insomma, degna conclusione di una storia a mio modesto parere molto interessante.

In sede di commento finale, posso dire che la storia mi è piuciuta molto, a cominciare dall'ambientazione, molto affascinante, e di come s'è dipanata la trama, specie nel momento in cui si sono delineati i due schieramenti (pur con la loa che sembra essersi servita di entrambi più che servirli), oltre alla presenza dei due ragazzi umani che hanno potuto vedere vari aspetti della vita di quella specie, avendo la fortuna di conoscere prima i tipi pacifici, oltre alla descrizione di come non sempre avere la memoria di un essere immortale può essere positivo...

Un piccolo appunto "tecnico": anche se può sembrare paradossale, gli aggiornamenti sono stati troppo veloci, forse un giorno o due di distanza non avrebbero fatto male.
Recensione alla storia La vera storia del Corvo e della Vampira Rossa - 19/11/11, ore 23:23
Capitolo 19: Cap.19: Il diario del Corvo
Capitolo che a mio parere ha molti sputni interessanti, ad es. il ritorno ad una vita "normale" per i ragazzi (molto bello il discorso in cui viene loro spiegato come mai non è per nulla piacevole diventare vampiri, anche se la ragazza ci è andata molto vicino, deve essere stato davvero un brutto contrappasso per Azeto passare dal vegetarianesimo ad una dieta basata esclusivamente sulla carne), o la fase dei saluti tra due personaggi in fondo molto simili ma che il destino ha portato su destini troppo diversi, uno deciso a menare vita contemplativa (e che sarebbe rimasto in questo attegiamento se non fosse stato per la grande importanza che l'eliminazione fisica della sua nemica comportava per sè e per gli altri) l'altro che preferisce l'azione e che si vede già pronto, chiuso il caso "Invasione a Edinburgo", ad accorrere dove c'è più bisogno di lui; questo è stato anche il capitolo in cui si sono svelati due misteri: quello sulla reale volontà della loa, che oltre ad essere dalla parte dei buoni s'è anche dimostrata filo-umana, e del motivo per cui Jack era così restio ad attaccare Lilith, avere di fronte quella che per lui era stata una sorta di "madre" (dato che l'aveva iniziato al vampirismo) non deve essere stato facile, specie se poi per un certo periodo ne aveva sposato i principi estremistici, è stata una lotta contro sé stesso prima ancora che contro la sua nemica.
Non male infine l'idea che la loa possa porre fine alle sue peregrinazioni e diventare un nuovo membro di quella piccola e pacifica comunità vampirica, credo che anche lei possa avere il diritto di mettere radici senza il terrore di essere nella lista dei ricercati per colpe più presunte che vere, e la scena finale sembra dimostrare un suo riuscito inserimento nella vita del geuppo.
Recensione alla storia La vera storia del Corvo e della Vampira Rossa - 17/11/11, ore 23:43
Capitolo 18: Cap. 18: Ghiaccio e fuoco
Molto interessante la parte iniziale, dedicata al ritorno in scena del "poliziotto vampirico" che riesce a coprirsi di onore eliminando un altro degli accoliti della Vampira Rossa, davvero carina la parte finale che mostra quanta stima avesse costui per il suo avversario; ma ovviamente la parte principale è quella dello scontro finale tra i due vampiri plurisecolari (sì, ci sarebbe anche la loa che certo non difetta di buona volontà, ma la sua esperienza è giocoforza di meno rispetto agli altri), non male sia la parte "ideologica" che vede i due su posizioni diametralmente opposto (niente affatto male la struttura della scena, come il contrasto tra il delirio di onnipotenza di lei che si ritiene parte di una razza eletta e il cupo pessimismo di lui che invece vede sé stesso e gli altri solo come un insieme di reietti, dotati di capacità e poteri sconosciuti agli altri, ma costretti ad un'esistenza umbratile ed esposti alle maledizioni di chi li circonda), che quella dedicata al passaggio alle vie di fatto, in cui era prevedibile che non sarebbero mancati colpi bassi (anche se l'ultimo ha fatto finire in basso, e di molto, chi lo aveva archittettato, quello che confidava fosse la sua mossa vincente s'è rivelato il suggello della sua sconfitta definitiva), immagino che un eventuale spettatore sarebbe stato certamente affascinato (e atterrito) da quello che stava vedendo, uno sfoggio di poteri distruttivi espressi alla massima potenza possibile; quanto alle parole "ti amo", a prima vista può sembrare strano che vi potesse essere un sentimento simile tra esseri così antitetici, ma forse è proprio questa una delle caratteristiche che rendono così particolare questa capacità dello spirito, indipendentemente da chi (o cosa) sia chi la prova.
Recensione alla storia La vera storia del Corvo e della Vampira Rossa - 16/11/11, ore 22:46
Capitolo 17: Cap. 17: Questione di sete
Questo capitolo mi è parso contrassegnato dalla lotta per la sopravvivenza dei contendenti, almeno di quelli della parte "buona", ed è risultato alquanto paradossale che mentre uno dei gregari abbia resistito eroicamente alla feroce sete che la tormentava, con un pasto succulento e indifesto (perdipiù sottoposto a sevizie fisiche e psicologiche dalla bruxsa ribelle) mentre proprio il capo ha dato sfoggio delle sue capacità manducatorie proprio ai danni di quella ragazza che sembrava stimare abbastanza da permetterle di frequentare la propria magione (si dice solitamente che la fame sia una gran brutta cosa, per i vampiri lo deve essere in maniera esponenziale, data la loro particolare dieta), sinceramente sembra molto triste che quella che stava diventando una bizzarra ma sincera amicizia si sia trasformata nel classico rapporto predatore/preda, e che dovrebbe spingere a pensieri piuttosto pessimistici, si dice inoltre che chi pecora si fa, il lupo se la mangia, in questo caso Bitsey ha interpretato suo malgrado il ruolo dell'ovino del proverbio, anche se va detto a suo onore che anche in quel momento ha preferito accettare il suo destino di spuntino per il Corvo, preferendo nella scelta la morte che non la "vita" da vampira, per fortuna comunque il morso non sembra averle provocato danni irreparabili.
Interessante inoltre la parte in cui la loa rivela di essere sempre stata contro i ribelli, pur perseguendo una via piuttosto particolare e tale da dar adito a sospetti, evidentemente in una società come la loro conviene molto simulare e dissimulare, e lei c'è riuscita davvero bene a muoversi tra le due fazioni per perseguire i suoi scopi di vendetta ed eliminazione.
Recensione alla storia La vera storia del Corvo e della Vampira Rossa - 16/11/11, ore 00:32
Capitolo 16: Cap. 16: La spada di ghiaccio
Ninte affatto male anche questo capitolo, che alterna fasi di lotta nel senso proprio del termine a d altre i cui questa è sublimata da parti dialogiche che si potrebbero definire al vetriolo, ma anche piene di un senso ddi rammarico per le conseguenze che le proprie scelte hanno portato, se quello tra i due antagonisti principali sa di un où sont les neiges d'antan di un periodo in cui gli attuali nemici non lo erano affatto, quello tra la Black e l'ex attore ha quasi un ritmo giocoso, se non fosse per il contesto, lo si potrebbe addiritura definire una piacevole schermaglia tra due personalità opposte, l'una che vede engl altri solo nemici da abbattare e/o dissanguare, l'altro che conserva ancora della precedente vita il gusto di giocare elegantemente con le parole, che a dire il vero non so quanto gli sarebbe servito in caso di attacchi sempre più feroce che l'altra gli muoveva; m'è parsa inoltre un'ottima idea quella di far porre fine a quella rappresentazione alla loa, un tipo decisamente più pragmatico rispetto all'alp, il quale non riesce nemmeno a rinunciare ad una specie di onore delle armi alla sua avversaria morente, che non saprei dire se potesse meritarselo.