Recensioni di Columbrina

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Recensione alla storia Stranger to beauty - 03/09/12, ore 10:26
Capitolo 1: Stranger to beauty
Felice di constatare che non sono l'unica ad aver continuato a seguire fedelmente la maestra Obana nel periodo post - Kodocha, il nostro amato "Rossana" in Italia, storpiato in modi che non credevo possibile. "Andante", altra opera della Obana che ho apprezzato non poco, è parente alla lontana di Kodocha, mentre con Partner si discosta drasticamente dai soliti canoni d'amministrazione, proponendoci la versatilità congenita di una vera artista. In Partner mi ha stupita non poco, poichè è riuscita a porre in un contesto specifico le stravaganze grottesche che facevano solo da sfondo in Kodocha - come la "malattia della bambola" e lo stalker di Akito, presenti solo nel manga - o in Andante stesso - l'incesto tra i fratelli Mel e Natsu - quindi sono rimasta incuriosita quando ho trovato una storia nella sezione, anche se penso si possa catalogare nei famigerati fandom riservati a poche anime.
Io ho già apprezzato più volte la tua stilistica efficace, quindi mi sono cimentata in una lettura attenta e scrupolosa (per quanto sia possibile).


Ho un disgustoso favoritismo per i personaggi di sfondo e con grande spessore, quind anch'io come te sono rimasta plagiata dall'aura di mistero di cui era intrisa la dinamica tra Sumika, Tojo e Saeko, il personaggio in cui tutti possono rispecchiarsi; sebbene tu ci abbia ricamato un pò sopra, riguardo al background, ho ritrovato comunque la stessa solerzia tesa che mi ha fatto apprezzare ancor di più la storia, la concretezza dei suoi personaggi - tematiche permettendo - e la latente umanità nascosta dai loro intenti folli. Sei rimasta fedele a te stessa, senza trascurare le esigenze di copione.
La frase attorno alla quale si arrampica il dinamismo della storia, che cresce sempre di più come una pianta rampicante cresce intorno alla balaustra di un balcone secolare, è calzante e votata a sintetizzare la follia di Tojo - e la sua spiccata simpatia per la necrofilia - con approccio filosofico e che Saeko vede come movente per odiarlo e odiare la sua bellezza.
Non potevi trovare soggetti migliori.
In Saeko e nelle sue parole è concentrato il dinamismo che vede contorte le vicende che si susseguono con climax crescente: lei è innamorata della bellezza e lo si vede nei piccoli gesti, che sono di prassi; come quando accarezza i capelli di Sumika e si sofferma a studiarla, come se ricercasse un avvicinamento a questa bellezza, in modo da poterne essere plagiata lei stessa. E', sì, un amore disperato e senza speranza; ma è anche una ricerca disperata e senza speranza.
Con la morte di Sumika, sopprime questa perdita - quindi questo fallimento della sua ricerca - iniziando a studiare da vicino Tojo, senza spingersi troppo oltre come dice lei; ma rimarrà plagiata lei stessa dall'immorale bellezza delle sue mani, del suo viso.

"E' splendido anche mentre affonda le mani nella carne morta e s'imbratta il camice di sangue. Si chiede come quelle dita abbiano potuto toccare anche la pelle candida di Sumika; l'hanno macchiata irrimediabilmente con la loro immoralità."

Questo è il nervo testo che, se toccato, potrebbe portare Saeko oltre quei confini dove potrebbe perdere il controllo della sua moralità. Il suo amore per la bellezza è talmente plagiante, da riconoscerlo anche in un mostro se vestito da angelo. Questo e tanti altri parallelismi - come quello di Sumika e il fiore - hanno contribuito a rendere la storia ancor più intrigante e introspettiva di quanto non lo fosse già la dinamica tra i tre.


"Perché Sumika lo amava. Perché lei amava Sumika. E perché ama anche lui.

O forse Saeko ama soltanto – di un amore disperato e senza speranza – la bellezza che non ha. "



E qui l'ammissione. Implicita o esplicita; cosciente o non; si realizza tutto ciò di cui ho parlato fino ad ora. E penso che sia un movente coscienzioso per portare a personificare le frustrazioni verso il proprio corpo in Saeko e quindi trovarvi uno struggente conforto, perchè la bellezza appartiene solo a mostri vestiti da angelo e feti recidivi (in questo caso, sia chiaro). Proprio quello che è successo a me. Saremo ipocriti nel dire che il bello non ci piace - complice anche l'empirismo? - quindi trovo l'atteggiamento di Saeko plausibile e giustificato, che rientra nei termini della storia secondo una prospettiva diversa.
Chiedo perdono se sono stata monotematica.


In conclusione, hai fatto davvero un ottimo lavoro. Sei riuscita a deliziarmi in sole poche parole.
Complimenti ancora,
S.