Recensioni di theuncommonreader

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Recensione alla storia La danza di Kalì - 17/03/16, ore 20:41
Capitolo 3: -2- Fine
Bella ambientazione futuristica, idea del sole malato (già letta altrove e così verosimile da mettere paura) ed evoluzione dell'umanità, che è rimasta comunque la stessa, disinteressata perlopiù alla terra. Rapporto tra i due intenso, piaciuta idea del bracciale per mostrarlo, e situazione tragica di Candra. Mi chiedo se nome di lui , Shiva, sia significativo come quello di Candra.

Ciao! Causa impegni universitari, non sono stata veloce a recensirti come avrei dovuto, ma eccomi a qui a rimediare per il rotto della cuffia. XD

Partiamo col dire che si tratta indubbiamente di un concept complesso, verosimile per quanto riguarda l'ambientazione - che ho adorato. L'idea di un sole maligno, reso tale dall'irresponsabilità dell'Uomo, è qualcosa che apprezzo sempre nelle mie letture, e che mi fa passare i brividi (per una lettura simile, ti consiglio "Sirene", di Laura Pugno: anche lì l'ambientazione è distopica, ed è un libro crudo che a giudicare dalle tue storie potrebbe piacerti, se non lo hai già letto). La descrizione che ne hai fatto, la scelta del paese, il concetto degli "dei della guerra" ripresi dal lore: mi è piaciuto tutto, e sei riuscita a tenere sempre in pugno l'atmosfera, creando un contrasto tra l'estrema povertà del mondo e l'oasi della città di Kalì, lussureggiante, pulita e sana.
Un bel contrasto, perché se la Terra che, come hai svelato, è stata la stessa Kalì a devastare definitvamente, ha ben poco da offrire, ormai, è resa quasi ricca dal rapporto tra i due fratelli, sviluppato benissimo e ottimamente simboleggiato dal bracciale scambiatosi nel capitolo uno. Sei riuscita a creare due identità differenti e ben caratterizzate e la loro relazione spicca come spicca quella tra Kalì e le sue sorelle - preponderante rispetto all'amore per Shiva, che pure menzioni più e più volte. D'altro canto, abbiamo la pura oasi intoccata di Kalì, che però è "vuota", come vuota si sente la divinità - soldato (L'IDEA E' MERAVIGLIOSA) ora che è privata di ogni affetto.

Ho trovato le descrizioni della vita di Shiva e Candra verosimili e ben fatte, straziante la consapevolezza della prossima morte di lei e il modo di lui di affrontarla, e la loro fuga all'inizio del secondo capitolo. Nonostante da quel punto in poi Kalì prenda il centro della scena - nei capitoli seguenti, il punto di vista è soprattutto il suo - restano comunque due presenze forti e motore della storia che si incastra ottimamente con l'anfetatto guerresco che narri in seguito.

Kalì e la nascita di quelli come lei - come ho già detto, l'idea mi è piaciuta tantissimo, anche se avrei voluto vedere più approfondito il momento della distruzione degli altri "esemplari" da parte degli scienziati. Sicuramente è un personaggio affascinante, umano nella sua rabbia e nella sua follia omicida, e umano anche nel lento perdono a cui Shiva la spinge, prima di perdere la propria lucidità - anzi, che i ruoli si siano scambiati, alla fine, è stato assolutamente coinvolgente. Il rapporto con le sorelle, come detto, è ottimanente rappresentato e così il loro dividersi Shiva nel legame ineffabile che li lega, tutti e quattro. A livello di trama, posso farti solo i miei complimenti: ho apprezzato ogni singolo snodo.


A livello narrativo ho notato che, vedendoti costretta a concentrare una trama piuttosto complessa in un breve numero di capitoli, per quanto corposi, fai un uso massivo di tell. E' un peccato, perché i brevi flash sul rapporto tra Shiva e Kalì che mostri soprattutto nel terzo capitolo, lasciano la voglia di vedere in atto certe dinamiche, soprattutto perché i rapporti che descrivi sono estremamente complessi. Nonostante il poco show per quanto riguarda la parte del passato, riesci comunque a caratterizzare i personaggi, dando a ciascuno la propria individualità: Shiva, che perde la propria fiducia nell'Umanità, Saraswati e il suo desiderio di vedere le stelle; Shakti e la sua indole mediatrice. Fossi in te, se volessi mai ampliare la storia, scriverei un bel prequel mostrando la loro storia così come si è svolta per intero: da lettrice, amerei vedere i loro risvolti.
Per il resto, la trama che hai creato è immensa e ne tieni bene le redini: non ho trovato buchi e tutto fila senza però apparire finto, troppo strettamente nel pugno del narratore. Ogni scelta è parsa una naturale conseguenza di quella precedente, ma senza che le svolte sembrassero forzate. Ho apprezzato che la somiglianza fisica tra i due Shiva fosse ridotta, e che Kalì non se ne sia in qualche modo invaghita: l'incontro con i fratelli ha del fatidico, ma non nel modo scontato che ci si sarebbe potuti aspettare. Inoltre, Ho trovato una buona complementarietà tra le due parti della storia narrate dai due schieramenti, che sono arrivati a comprendersi, cambiarsi, aiutarsi a vicenda: Kalì, che aveva già cominciato ad espiare, ha fatto un altro passo avanti donando loro la salvezza.

Per quanto riguarda lo stile, penso che si adatti alla materia che hai scelto di narrare, non essendo troppo aulico ma neanche piatto e basico. Tuttavia, a causa di piccole imprecisioni (che mi sono permessa di farti presente più sotto, nella speranza di risultarti utile), la lettura non si è rivelata totalmente scorrevole - dovuto soprattutto alla presenza di virgole quando sarebbero occorse delle pause più incisive, dato che tendi a fare frasi molto lunghe; a volte, il lettore si ritrova ad accelerare un po' troppo, quando occorrerebbe prendere un respiro e dare più incisività a certi periodi. A parte questo, ti rifaccio l'appunto che ti ho già lasciato nella storia precedente - e a cui hai già risposto, ma che ti ripropongo comunque per correttezza: si tratta della tendenza a ripetere più volte i concetti, dovuta alla tua "sfiducia" nella memoria del lettore. Penso che dovresti dosare di più questi richiami al passato (ad esempio, nel capitolo tre si fa continuamente menzione della follia, tanto da sembrare quasi ossessiva), concedendo il beneficio del dubbio a chi legge. ;) Ne guadagnerebbe la storia, anche dal punto di vista della gestione della narrazione, così che i vari sbocchi narrativi si susseguano più agilmente tra loro.

Detto questo, ti ringrazio per la lettura piacevole, ti lascio le mie notine e una bandierina verde! ^^

Prologo:

pezzi - pezzi - pezzi --> Ripetizioni un po' troppo ravvicinate.
20 --> Sarebbe più corretto scrivere la cifra in lettere.
insieme --> Dato che stai parlando di tubi sovrapposti, un termine più efficace potrebbe essere "intreccio".
quell'- quelle
occhi - occhi --> Ripetizioni ravvicinate.
occhi - occhi --> Come sopra. Quando parli del colore, potresti sostituire con "iridi".
Asciugò gli occhi del fratello, lei aveva quasi diciannove anni, --> La virgola è una pausa un po' troppo breve per dare ritmo a questa frase; per questo, sarebbe più corretto aumentarla con i due punti.
Assassini, ladri, banditi della peggior specie, e --> Anche qui manca una dovuta pausa. Sostituirei la congiunzione con i due punti, che permettono al lettore di "respirare".


- I - :

Shiva fece i passi che la separavano dalla sorella --> Refuso: "lo" al posto di "la".
zona - zona --> Piccola ripetizione.
videro - avevano visto --> Anche qui c'è una ripetizione.
uno, il problema --> Per allungare la pausa, sostituirei alla virgola un trattino.
persone, erano --> Più corretti rispetto alla virgola sarebbero i due punti.
Almeno, lei sarebbe sicuramente morta, alla fine, era malata --> La virgola dopo "morta" andrebbe sostituita con i due punti o con un trattino.
tracce - tracciatore --> Varierei un poco sostituendo tracce con un sinonimo.
Ma Shiva la fissò caparbio e lei avanzò ancora, trovando la forza in qualche modo, per lui, al di là della stanchezza e del dolore ai muscoli, di quella specie di ovattato nulla che l'avvolgeva per via dello sfinimento, proseguì. --> Dopo "per lui" la virgola andrebbe sostituita con i due punti, in modo da dividere in due la frase e giustificare la presenza dei due predicati verbali. "Ma Shiva la fissò caparbio e le avanzò ancora, trovando la forza in qualche modo, per lui: aldilà della stanchezza e del dolore ai muscoli, di quella specie di ovattato nulla che l'avvolgeva per via dello sfinimento, proseguì."
sentiva - sentendo - sento --> Ripetizioni ravvicinate.
durato - durato --> Come sopra.
tornare - tornò --> Altre piccole ripetizioni.
Era l'anno 3100, aveva dormito per circa ottocento anni. --> Alla virgola sarebbe più corretto sostituire i due punti.
umanità --> In quanto ne parli come di una specie, andrebbe in maiuscolo.
videro - vedendo --> Piccola ripetizione.
uno all'altra --> "Gli uni agli altri".
Passarono anni in cui si erano preparati, --> "Erano passati molti anni", in quanto parli di un periodo continuativo nel passato.
La ragazza si morse il labbro, la voce --> Per le solite motivazioni, i due punti andrebbero sostituiti alla virgola.
in cui le luci non erano mai mancate. --> Non ho ben capito cosa intendessi, qui: forse che le luci non si sono mai spente durante tutta l'ibernazione? Così messa, pare che ti riferisca alla quantità.
luce rossa - luce rossa --> Il secondo "luce rossa", in quanto l'hai menzionata appena prima, risulta superfluo.
quasi opposta --> Refuso: opposte.
parevano --> Siccome parli di un momento preciso nel passato, più corretto sarebbe usare "parvero", in quanto l'azione è conclusa.
«Vieni, dobbiamo riposare un po', non c'è fretta, vediamo se c'è dell'acqua, mi sembra di vedere un rubinetto in fondo, magari funziona ancora!» --> Rallenterei un poco la frase, cambiando la punteggiatura: "Vieni, dobbiamo riposare un po'. Non c'è fretta: vediamo se c'è dell'acqua, mi sembra di vedere [...]. Magari funziona ancora!"
Proseguirono, il corridoio --> Anche qui, i due punti sarebbero più corretti della virgola.
spezzare - spezzandosi --> Piccola ripetizione.

Fine:

dolore, eppure--> Per mettere uno stacco più significativo tra i due concetti (il dolore che ottenebra Kalì ma la sua lucidità di fronte al cambiamento di stato dei ragazzi), potresti sostituire la virgola con un punto e virgola.
incerti nel credere --> Incerti se credere.
«Una donna saggia, è morta?» --> Per dare più enfasi, potresti sostituire alla virgola un punto fermo (E poi... X°D Che tatto LOL).
Era stato un processo lungo e complesso, dove -->
Quell'apocalisse era stata causata da lei, tutto quello era causa sua. La perdita di ogni legge, di ogni giustizia, e Kalì non se ne faceva una ragione, soffrendo, desiderando imporsi per portare pace e armonia, ma non era quello il loro compito, l'uomo aveva una strada, le diceva Shakti, e doveva imboccarla da solo. -->
il tono --> Dato che segue la chiusura della caporali, andrebbe utilizzata la maiuscola.
Shiva, il suo volto --> Anche qui, al posto della virgola sarebbero più corretti i due punti.
fece --> Stesso discorso di "il tono".
sorriso - sorriso --> Piccola ripetizione ravvicinata.
Recensione alla storia Inverse Transposition - 22/02/16, ore 23:27
Capitolo 6: Tra leggenda e realtà
Ed eccomi qui a recensire anche questo capitolo. ^^

Ci avviciniamo alla fine, e un momento di passaggio e rivelazione era doveroso.

Come sai, non sono una fan del tell, ma se ben usato penso possa essere utile ai fini della trama; infatti, decisamente ha fatto da motore alla storia (in quanto trama e in quanto Storia intrinseca di Terratre e dell'universo che hai creato), rivelando dettagli del passato di Dylia che altrimenti non avremmo mai potuto conoscere. E' questo il momento in cui tanti dei pezzi del suo puzzle si incastrano, dandoci un ritratto che è complementare a quello mostrato nei capitoli precedenti: la Dylia che scorda i nomi dei colleghi è sempre lei, ma è molto di più: è una bambina che ha vissuto momenti difficili; una giovane donna che desidera diventare più forte; che è stata messa di fronte a una scelta, nella posizione di andare contro tutto ciò che la sua etica le dettava; che si è appoggiata a Oliwar, l'unico essere che non avrebbe potuto perdere.

Allo stesso tempo, anche per Dylia stessa si tratta di una svolta di rivelazioni, che mostra a lei quanto al lettore quanto il passato di Shulik si leghi a quello dell'agente. I tragici eventi che l'hanno portato alla svolta del terrorismo sono estremamente attuali - e comprensibili.

Infine, la svolta finale in cui Saati svela le proprie carte - al lettore, se non a Dylia. Mi ero spoilerata ma lui non me l'ha mai contata giusta. ùù Comunque trovo che sia stata una preparazione doverosa al capitolo culmine e poi all'epilogo: crea l'atmosfera di attesa giusta che ci si aspetta dall'apice della storia, il momento in cui l'intreccio si stringe per poi sciogliersi.

Dal punto di vista più tecnico, ti faccio i complimenti per continuare a muoverti sul filo del rasoio con la personalità di Dylia, diluendola con quella di Shulik e riuscendo a mantenerla coerente con quella iniziale ma anche modificata dagli eventi passati. Particolarmente evidente è ora, quando è tanto fresco il racconto del percorso della ragazza e della sua morale, all'inizio del capitolo: non penso che *quella* Dylia avrebbe tirato fuori il distintivo per soddisfare una curiosità che è più una necessità personale, ormai, che un lavoro.

Ti lascio le mie solite segnalazioni tecniche e i miei complimenti (la storia continua a prendermi molto, e se ti ho chiesot un sequel, potrei chiederti anche un prequel, alla luce di questo capitolo XD), oltre alla solita bandierina verde. ^^

Per prima cosa, soprattutto durante il racconto del passato di Dylia, ho trovato alcune forme del passato remoto che dovrebbero essere in trapassato; questo perché il tuo narratore è già di per sé al passato remoto, e dunque occorre creare un'idea di antecedenza.

Altre piccole note:

espulsi --> Di solito, con "espulsi" si intende un provvedimento permamente; "sospesi" è più adatto a uno stato temporaneo.
università --> "facoltà di Medicina" (Posto che non vi sia un'unica università per l'insegnamento della Medicina).
viso, continuavano tuttavia a tradirla --> Toglierei la virgola.
le --> Gli.
secondo una legge --> "Secondo la Legge" sarebbe più scorrevole. Oppure, "a causa di un provvedimento statale".
Recensione alla storia The beginning is the end is the beginning - 09/02/16, ore 15:45
Capitolo 1: The beginning is the end is the beginning
Ciao! ^^

Pure non essendo una grande appassionata di fantascienza, temo di avere un debole per le interazioni umano-robot (soprattutto quando sono di natura affettiva e viene esplorata la complessità di rapporti), ed avendo in cantiere qualcosa di simile non potevo non fermarmi su questa tua flash.

Una volta andata a leggere, l'idea delle due letture mi ha completamente catturata: sinceramente non saprei dire quale delle due versioni mi sia piaciuta maggiormente - dovendo scegliere, forse andrei per la reverse (senza motivo più preciso che quello istintuale). Penso in ogni caso che lo sviluppo del prompt (geniale) sia stato ottimo, non solo perché la storia ha perfettamente senso in entrambe le versioni, ma perché sapendo vedere tra le righe, ciascuna riesce a parlarci dei personaggi in modo diverso, pure con le medesime parole, per forza di cose. Allo stesso tempo, hai dato due finali alternativi che pure portano allo stesso risultato.

In entrambi i casi, anche in poche righe sei riuscita a creare un quadro abbastanza chiaro della relazione che lega l'uomo all'automa - in primis l'interiorità dell'automa, stesso che è anche il punto di vista della prima lettura. L'idea di un robot che non obbedisca alle leggi della robotica ma a cui venga data la facoltà di provare emozioni e di agire secondo coscienza, oltre che la logica, mi affascina molto: ci si trova di fronte una creatura estremamente intelligente e non più assoggettata dalla forzata sincerità delle leggi - dunque, estremamente pericolosa.

Intuisco che gli incarichi di Louis siano particolarmente controversi, ma anche nella vita privata il robot è capace di ferire chi ama. In un certo senso ha ragione a prendere in causa la sua "natura", nonostante si tratti di una macchina costruita dall'uomo - e credo che August abbia torto a separare vita privata e lavoro, poiché Louis per forza di cose resterà coerente a se stesso nell'una e nell'altra cosa.

Nella seconda lettura è August a prendere lo spazio, e la dimensione dell'affettività tra i due è in qualche modo più evidente: leggendo, si ha una sensazione di tenerezza più marcata che nella prima lettura, ed è forse più evidente l'umano dolore di August, così diverso dalla facciata asettica di Louis (la cui sofferenza trapela in maniera più sottile dal malfunzionamento, dalla fatica a seguire la "logica", dal tremore delle mani).

Per quanto riguarda l'ambientazione hai rivelato poco, ma abbastanza da dare un quadro dell'atmosfera tesa e da regime di polizia che i due stanno vivendo e che si sta insinuando nel loro rapporto, accentuando le differenze tra loro.

Insomma, se volessi scrivere quella long di cui la flash è parte, mi piacerebbe seguirla. ^^

Sulla forma non ho molto da dire: lo stile è piacevole, il lessico è appropriato e non ho trovato alcun errore di ortografia o punteggiatura da segnalare.

Resto in attesa di notizie della long e ti lascio una meritata bandierina verde!
Recensione alla storia Inverse Transposition - 28/01/16, ore 20:13
Capitolo 5: Simmetrie
Eccomi qui per lo scambio ed eccoci qui al grande incontro dopo la rivelazione!

Ti dico: fossi stata in te, a livello di gestione del capitolo, avrei posto prima la scena con Shulik che è poi parallela a quella di Dylia del capitolo precedente, e poi il "seguito" - la scena tra Dylia e Oliwar e quanto ne consegue. Questo perché lo hai inserito come un flashback, sì, ma si tratta di un flashback così corposo che finisce per inframezzare troppo la narrazione, creando uno stop nel filo degli eventi che costringe il lettore a fermarsi, tornare indietro e poi ripartire. Si tratta ovviamente solo di una mia modesta impressione, prendila per quello che è. XD ^^

Per il resto, il capitolo mi è piaciuto molto. Come sai, questa storia mi appassiona in ogni aspetto - sia per quanto riguarda l'ambientazione (e qui ci hai parlato di quella parte della città che vive Shulik, così diversa da quella "per bene" dove si muove Dylia), sia per quanto riguarda la parte contenutistica.

Vedere Shulik nel suo mondo mi è piaciuto molto: in poche parole mi ci hai calato, e mi sono figurata perfettamente la scena dell'incontro con la prostituta e il loro rapporto che è più alleanza che amicizia. Ho invece proprio amato la scena dell'incontro tra i due protagonisti. Sei riuscita a creare una buonissima tensione, quell'ostilità che cela il timore di Shulik e l'attrazione che invece spinge Dylia a lui come il fuoco con la falena. Ho provato un brividino quando si sono toccati e lui le ha messo il dito sulle labbra: l'ho trovato tra il tenero e l'intimo (anche il dettaglio che lui la spii e che lei se ne senta più in imbarazzo di quanto lo tema parla molto sull'evoluzione del loro rapporto e dello "scambio" che sta avvenendo tra loro, sempre coerente coi capitoli precedenti).

Niente, so già dove tutto questo sta andando a parare *perché mi sono spoilerata ahahah* e, a una seconda lettura, non mi è sfuggita la sensazione di Dylia di essere seguita. Cosa che, invece, alla prima avevo tralasciato non tanto per trascuratezza ma perché ero troppo investita nei feelings. XD Amo quando sono costretta a rileggere per ritrovare i pezzi che costruiscono il puzzle completo, quindi, anche per questo, ti faccio i miei complimenti!


Ti lascio le mie solite note (davvero qualche sciocchezzuola), sperando di esserti utile:

"Mondiale, le" --> Metterei i due punti al posto della virgola, per ritmare meglio la frase.
"lesse questo" --> Forse "tutto ciò" renderebbe la frase più elegante.
"Era stato al mercato nero, non quello online" --> Anche qui, al posto della virgola, metterei i due punti (per lo stesso motivo di cui sopra).
"vetro.Probabilmente" --> Piccolo refuso.
"a terra rompendolo." --> Una virgola dopo "terra" renderebbe la frase più corretta sintatticamente.
"gli" --> Refuso: "le".
"vittima, per qualche ragione lo" --> Metterei "per qualche ragione" in un inciso, per una questione di ritmo.
Recensione alla storia Inverse Transposition - 14/01/16, ore 01:30
Capitolo 4: Scissione d'Anima
Eccomi qui ad approfittare dello scambio per recensire la storia!

Quando definisci questo capitolo come il punto clou non ti si può dare torto: ecco spiegato il motivo del rapido cambiamento di Dylia, e spiegato letteralmente col botto! Non c'è niente che non abbia apprezzato, di questo pezzo: ho amato la suspense che hai saputo creare prima di arrivare al dunque; la descrizione dell'incontro tra Saati e Dylia, che col senno di poi si rivela chiave per capire la piega che sta prendendo la sua personalita; la descrizione della biblioteca e del suo funzionamento (è sempre interessantissimo leggere i dettagli del mondo che hai creato) e, dundundundun, la scena chiave che svela il titolo del racconto.

Cosa posso dirti se non farti i complimenti per la lenta, sistematica evoluzione di Dylia, che pure non ha mai niente di "finto"? A livello di regia, come hai gestito poi la scena col dottor Causier è stato davvero un ottimo lavoro. Anche la spiegazione che hai ideato dietro è perfettamente logica - e l'espediente che hai trovato per non dover esporre troppo nel dettaglio al tuo pubblico (vero e fittizio), il processo è stato un buon strataggemma.

Quello che più mi è piaciuto è stato il momento del risveglio di Dylia, lo stacco improvviso da aspettato e inaspettato; così anche la rivelazione finale che conferma quanto a livello istintuale lei aveva forse iniziato a comprendere. Niente io li shippo e continuerò ovviamente a recensire.**

Le solite noticine formali, sperando di fare cosa gradita (una sciocchezza, considerando la lunghezza del capitolo):

"pensiero" - "pensieri" --> Piccola ripetizione.
"ufficio" - "ufficio" --> Come sopra. Sostituirei il secondo "ufficio" con "scrivania"
"aprì" - "aprì" --> "Strappò"?
"nei monitor" --> Più correttamente: "sui monitor".
"dispositivo" - "dispositivo" --> "Marchingegno"?