Recensioni di ValorosaViperaGentile

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Recensione alla storia Imma's beauty - 29/09/15, ore 12:32
Capitolo 1: Imma's beauty
Ciao! È stata una piacevolissima sorpresa trovare una fic su questo splendido, e purtroppo poco notato dal pubblico, film – io stessa ne sono rimasta incantata, a tal punto da rivederlo più volte.
La fiaba delle due vecchie, fra l'altro, è quella che forse m'è piaciuta di più, insieme all'altra della pulce e della principessa Viola, perché è una storia attualissima, divertente e terribile insieme... e poi spezza il cuore!
Il pezzo, di per sé, preso come singola entità, non è affatto male: non mi disturbano per nulla le scene forti, anzi.
Però, siccome sono una pignola, per non dire altro, ho trovato diverse imprecisioni, che tolgono piacevolezza della lettura.
Parto con la cosa più evidente: l'incredibilità dello stato fisico di Imma, scorticata, come minimo, in tutte quelle parti del corpo lasciate esposte dall'abito, cioè il viso, il collo, la parte più superiore del busto, le spalle, avambracci e mani – se non di più: non sappiamo se abbia poi permesso lo scorticamento anche altrove, in zone nascoste alla vista dal corsetto e dalla gonna; ma do per scontato che abbia almeno lasciato intatti i piedi, o non avrebbe potuto camminare nemmeno nel film.
Ed è questo, a mio avviso, il punto.
Scorticare, come è chiaro ed è pure stato così intenso nel film, significa levare completamente la pelle, tutti i suoi strati o perlomeno non solo quelli più superficiali, e lasciare esposti i muscoli. Siccome la pelle ha numerosissimi compiti, in primis quello di proteggere il corpo, ed è piena di terminazioni nervose, credo non si possa liquidare ciò che segue ad una simile operazione come un "semplice" dolore, per quanto intenso, o come un grande bruciore: credo piuttosto che si tratti di una sofferenza che vada oltre ogni possibile immaginazione, difficile da pensare per chi non ha mai subito una simile sorte, che impedisce letteralmente l'uso delle parti lese – oltre a debilitare profondamente, in toto, nel fisico e nell'animo.
È irrealistico, perciò, che una persona – fra l'altro già debole di suo, perché d'età avanzata – possa far uso delle mani e di quanto altro sia stato scorticato. Vero che la morte può arrivare anche a distanza di qualche ora, ma comunque prestissimo giungerebbe lo shock, la perdita copiosa di sangue e di altri fluidi è immediata e poi ci sarebbe l'ipotermia, lo sviluppo rapido di infezioni varie. Vero anche che si tratta di un film fantasy, ma l'approccio del regista, e dello stesso autore dei racconti, è di tipo "verista", perché v'è lo sforzo evidente di coniugare il fantastico col credibile, lo straordinario col reale del quotidiano.
Altro particolare un po' incredibile è che Imma, sanguinante e lenta, riesca ad arrivare sin dentro gli appartamenti della regina, nonostante la tua precisazione: anche se per assurdo avesse superato delle guardie sonnacchiose – tutte dormivano? –, avrebbe lasciato una scia di sangue, senza contare che avrebbe alla fine almeno incontrato un servitore... magari proprio quello che la beccò dopo le nozze, nei corridoi ormai vuoti, e le intimò di andare via! XD
Quanto alle caratterizzazioni, mi pare evidente tu abbia notato quel sottile – nel film – sottinteso, per quanto assolutamente soggetto ad interpretazione personale, del rapporto fra le due sorelle. Tuttavia non ce la vedo la docile e sottomessa Imma a spingersi, a parte il fatto già sottolineato delle sue condizioni fisiche, sino ad un simile punto: anche se in uno stato, comprensibilmente, confusionale, mi sarebbe parso più naturale da parte sua, allora, uno slancio "romantico", persino carnale, ma non così tanto sessuale – magari una profusione di abbracci ossessivi e di baci, pure del genere che si scambiano gli amanti.
Dora, invece, è la solita e perfetta egoista! Sebbene, a modo suo, penso ami la sorella. A proposito: non vorrei sbagliare, ma mi pare che sia stata lei, e non Imma, a cantare; o almeno su Wikipedia c'è scritto così... anche se ammetto che è un particolare che non ricordo bene, nonostante la ripetuta visione del film.
Quanto al testo vero e proprio, ho notato un po' di confusione nella gestione del punto di vista. In alcuni punti sembra che tu voglia immergere il lettore nella testa di Imma, facendolo identificare con lei, mentre, in altri, è come se si venisse sbalzati fuori ed infilati in quella di Dora, ma, di nuovo, pari poi utilizzare una terza persona, un narratore esterno, uno che vede tutto e che, naturalmente, non è nessuna delle due sorelle. E così facendo si perde un po' la sintonia col pezzo, perché di volta in volta mi sono sentita come se fossi stata un po' sballottata da un posto all'altro, facendomi distogliere l'attenzione dal racconto.
Mi è piaciuto però il fatto che tu non abbia infarcito il pezzo con eccessive e ridondanti descrizioni, evitando quel genere di frasi ripiene di studiato effetto scenico che avrebbero reso la lettura insopportabile. Meglio puntare sugli eventi e sulle emozioni dei personaggi, adoperando periodi più naturali.
Nonostante i difetti, ho comunque apprezzato molto l'atmosfera creata, molto creepy. E m'è piaciuto tantissimo il finale, una "chiusura" – fra virgolette, perché non v'è inizio e fine in un tondo – perfetta del cerchio. Ho immaginato infatti che il latte della vecchia strega possa non solo ridare giovinezza, ma anche forza e vita ad un corpo spellato, sanguinante e certamente rotto, sul punto di essere abbandonato dalla coscienza.
Spero tu sia riuscita a giungere alla fine di questo papiro e che, soprattutto, non ti faccia scoraggiare dalla mia puntigliosità, anzi. Spero proverai ancora a scrivere di questo film, perché merita ed è evidente quanto tu l'abbia apprezzato!