Recensioni di Halley Silver Comet

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Recensione alla storia The Crow and the Owl - 10/01/15, ore 17:09
Capitolo 1: The Crow and the Owl
Salve.
Ho letto questa storia parecchio tempo fa, mi ero segnata di recensirla ed oggi, finalmente, eccomi qui.
Nel paragrafo introduttivo, mi è venuto spontaneo pensare alle prime sequenze del film "Quasi Amici". So che non c'entra niente con la tua storia, eppure la corsa con l'auto, il rombo dei motori che mi sono immaginata mi hanno portato a questo particolare parallelismo.
A proprosito di parallelismi, in questa shot ritorna spesso il concetto della dualità. Nei periodi di introspezione di Ralf, spesso vengono fatti dei paragoni inconsci tra una parte positiva ed una parte negativa. Il dovere e fare ciò che sente.
Sotto questo aspetto hai reso molto bene la sua personalità, molto rigida ed improntata a seguire morale e obiettivi fissati, senza possibilità di sgarrare.
Tittavia, lel testa a testa con Andrew, apprende molto più di quanto lui stesso abbia mai pensato.
Ammetto che non amo particolarmente McGregor, tuttavia il suo modo di porsi, così sfrontato e irritante, ha permesso che la situazione si sblccasse e che Ralf facesse i conti nella maniera giusta, per una volta.
Nonostante sia un personaggio di un certo spessore, ho come l'impressione che avesse accantonato lui stesso delle verità che non voleva ammettere.
La cosa più bella è stata, però, l'affiorare dei sentimenti reciproci. Finalmente, liberi da ogni vincolo esterno, i due giovani si sono potuti rilevare ciò che provavano l'uno per l'altro. Non ci sono state più scusanti e la vera verità (perdona il gioco di parole) è venuta a galla.
Tutta la sequenza è stata veloce eppure, nel contempo, delicata. Alla fine anche McGregor si è dovuto arrendere all'evidenza e mettere da parte la sua acidità intrinseca.
Le descrizioni che hai inserito qua e là non sono state affatto pesanti, anzi, le ho trovate molto fluide e misurate. Questo è un bene, dato che, ultimamente, mi imbatto in molte storie che vivono di descrizioni (e questo, alla lunga, stanca).
Dal punto di vista grammaticale, non mi sembra di aver notato errori di sorta, a parte una cosa: metti spesso la virgola seguita da una e o ed. In linea di massima, si dovrebbe mettere o a virgola o la congiunzione, salvo poche eccezioni dovute ad uno stile particolarmente ricercato o a un periodo molto, molto complesso.
Per dare un giudizio definitivo, ho trovato la tua shot molto equilibrata, dall'articolazione semplice, magari, che però ha saputo mostrare qualche intreccio più complesso, soprattutto sul versante introspettivo.
Se non sbaglio, questa è la tua prima storia pubblicata, quindi puoi ritenerti più che soddisfatta.
Ah, un'ultima cosa: ho visto che tra le note hai messo "Lime". Credo che sia del tutto superfluo, dato che non mi pare di aver letto nulla di eclatante o che renda necessario questo avvertimento. Inoltre, penso che sia un po' un ossimoro metterlo in una storia a rating verde ^^"
Comunque è solo una mia opinione, il racconto è il tuo.
Bene, ora credo di aver detto tutto. Se dovesse venirmi in mente altro, aggiungerò.
Saluti,
*Halley*
Recensione alla storia L'amore in tutti i suoi elementi - 12/05/12, ore 11:15
Capitolo 5: Contatto
Buondì!
Lascio da parte un momento la biochimica per scrivere qualcosa su questa fic che mi ha colpito non poco. Non tanto per la coppia trattata, ma piuttosto per il tema trattato.
Liquido subito il perché la coppia non mi abbia entusiasmato: io Emily la vedo con Max. Sì, lo so, sarò penso una del 5% mondiale che tifa per loro e non per la Max e Mariam. Io odio quest'ultima, non l'ho mai potuta digerire da quando vidi bey per la prima volta. Mi sta fortemente antipatica, troppo sicura di sé e troppo brurale. Invece, quel piccolo spezzone in cui Emily prega Max di stare attento, mentre guarda l'aereo che si allontana, aereo che trasporta la dottoressa Judy e suo figlio verso il lago Bajkal (il lago della grande sfida dove Hiwatari ha quasi rischiato di annegare e gelare...), be'... Mi ha lasciato un senso di forte senso di dolecezza. E poi, lo sai, io devo fare il bastian contrario in ogni situazione, quindi non ti meravigliare dei miei gusti bizzarri e alternativi. Io en vado fiera. u.u
Ma lasciamo da parte tutta questa roba della quale non ti interesserà un cavolo - come è giusto che sia- passiamo ad analizzare bene questa breve ma intensa shot.
Il tema da te affrontato è applicabile pari pari a molti ragazzi di oggi. I computer sono una grande invenzione, ovvio, ma questa tecnologia che sta sempre più prendendo piede tra noi sta raffreddando i rapporti umani. Manco a farlo apposta è un tema che è stato dibattuto anche dal nostro prof di semeiotica, non molti giorni fa. Il contatto umano è importante e, soprattutto, insostituibile. Nessun congegno elettronico può essere paragonato ad una semplice stretta di mano.
Quindi, ti posso dire che l'amarezza di Emily si è sentita molto, ben espressa e rafforzata da tutto il tuo descrivere la situazione con l'aiuto di metafore cibernetiche.
Definerei quello dell'americana un rapporto di amore-odio verso la tecnologia, odio perché è un ostacolo, amore perché è l'unico modo per parlare in tempi reali col Prof. L'accanimento con il quale spera che la conversazione si sia salvata ne è una dimostrazione.
E poi, ho fatto anche una mia cupa riflessione a latere, che può essere generalizzata ed esulare dal contesto vero e propio della shot: oggigiorno siamo tanto immersi nella tecnologia (oserei dire quasi schiavi della stessa) che se va in tilt qualcosa siamo perduti. E tornare indietro, alle cose semplici ed essenziali, ci è impossibile.

Bene, anche oggi mi pare di aver sproloquiato abbastanza. Perdono per questo mucchio di cretinaggini assurde.
Però i complimenti per l'originalità te li faccio con lucidità, sì.
Un bacione e spero a presto.
Tua,
*Hal*

PS Perdona eventuali errori di battitura ma non ce la faccio a revisonare il testo. Sorry!
Recensione alla storia L'amore in tutti i suoi elementi - 10/04/12, ore 11:17
Capitolo 2: Leggerezza
Ta-dan!
Eccomi qua!
Finalmente dopo più di un mese sto riprendendo a recensire. E ci tenevo a passare di qua.
Dunque, mi è piaciuto molto il dettaglio che si sei andata a riceracare, vale a dire hai inquadrato un vento preciso al quale associare Ginka. In effetti anche io lo vedo così, un po' giramondo ma fedele al punto da tornare a casa.
Bellissime le sensazioni che fai scaturire da Madoka, profonde ma nello stesso tempo leggere come il vento. Bellissima l'ultima descizione, armonica con tutto il resto, che prende elementi del meteo per spiegare allegoricamente quello che sta succedendo.
Non sono solo d'accordo con la tua nota finale: Madoka la stimo, ma non perché sopporta Ginka. A mio parere Ginka è molto più sopportabile di un Takao, per esempio. Nonostante sia il solito protagonista impetuoso, come il... Vento, appunto. L'elemento è quello. Chissà, magari per lo stesso motivo.
However, ottimo lavoro, darling.
Spero di poter recensire in tempo e non svariati secoli dopo anche qualche tua altra shot.
Un bacione e a presto!
Tua,
*Halley*
Recensione alla storia In Pieces - A pezzi - 22/11/11, ore 13:57
Capitolo 28: Se sei felice, lo sono anch'io... - epilogo 2
Buongiorno Nena!
Orbene, avendo finito di leggere la fic, come ti promisi tempo fa, mi ritrovo a recesnirtela e a lasciare una prova del mio passaggio.
Ho da fare alcune promesse *prende tempo mentre riorina gli appunti*: quello che ti dirò non deve offenderti. Perché questa fic l'hai scritta quando ancora avevi diciassette anni e perché ora so come scrivi e so anche che il tuo stile è maturato.
Ma, obiettivamente, non posso farti una recensione tutta fiori e merletti, perché non sarebbe onesto da parte mia.

Cominciamo dalle cose che non mi hanno particolarmente colpito, così da lasciare il famoso dulcis in fundo.
Come prima cosa, questo fato del triangolo amoroso Kei - Yurij - la OC di turno è una cosa letta e straletta. Ma ti ripeto che NON devi offenderti, anche perché questa storia ha due anni e passa. Sto SOLO dando un giudizio obiettivo. Sai che sono una recensitrice molto esigente, quindi se faccio un apprezzamento negativo è perché ne sono convinta, non perché mi gira così.
El non sarà propriamente una Mary Sue, ma rappresenta comunque lo stereotipo della ragazza contesa tra due amici che iniziano una lotta silente tra di loro, facendo di tutto per conquistarsi il benvolere della ragazza. Inevitabilmente è il più teppista dei due a spuntarla, mentre il più morigerato viene messo al palo. E a lui viene asseganto il classico, tipico, solito ruolo da migliore amico che però ancora è innamorato. E questa è una cosa che non ho mai gradito, in nessuna storia. Ma io ho gusti particolari, quindi non badarci.
Ti ripeto ancora una volta che devi prendere questa recensione per quello che è: un mio semplice commento.
Sugli OC dei personaggi (Kei) non mi pronuncio più di tanto. In fondo, non sei né la prima, né l'ultima che in gioventù l'ha reso il ragazzo dolce che non è.
Non approfiondirò oltre.

Passando allo stile e alla grammatica, sorvolando su quegli erroretti casuali che scappano sempre, ho notato che è una "narrazione a fiatone": ci sono scatti, non è fluida, non è armonica, la definirei quasi stancante. Ci ho messo un sacco per leggere questa fic, non riuscivo ad andare avanti per più di quattro capitoli alla volta.
Personalmente )e ribadisco, PERSONALMENTE) non apprezzo l'uso della narrazione in prima persona a più voci.
Si finisce inevitabilmente per fare tutti i perosonaggi simili.
La differenza nella lettura dei vari p.o.v di Yurij e Kei è solo scandita da qualche riferimento e dal fatto che tu lo segnali.
Sì, magari Yurij è più riflessivo e Kei più irruento, ma non c'è un margine netto. Ecco perché preferisco la narrazione in terza persona. C'è maggior distacco, ma anche maggior precisione.
Leggendo "Beybalde Camping" ho notato che sei riuscita a raggiungere una buona padronanza di questo aspetto, di conseguenza ti faccio davvero i complimenti per la tua evoluzione stilistica.
Anche l'inserimento dei turpiloqui a volte mi sembra un po' eccessivo.
Non sono una che si scandalizza per qualche parola un po' colorita, ma, obiettivamente, tu ne hai messe troppe. Sì, lo so che al giorno d'oggi ci si esprime così, ma almeno avresti potuto evitare una sovrabbondanza di tal genere. Ma devo spezzare una lancia a tuo favore: avendo letto le tue fic più recenti questa pecca si è smussata di molto.

I testi delle canzoni, inseriti nel corso della fic appesantiscono tantissimo la lettura. Capisco che siano importanti in una storia che parla di un gruppo musicale, ma se ne metti più di uno in uno stesso capitolo, la cosa si fa davvero poco scorrevole.

Ah, poi ho notato alcune incoerenze... Le due che mi hanno lasciata più perplessa sono state l'associazione di aspirina e caffeina (NON si può fare, almeno non in maniera "casereccia". Esistono dei farmaci che li miscelano, ma sono fatti da case farmaceutiche specifiche. Io non so dove tu abbia preso le informazioni, ma è abbastanza pericoloso misichiare acido acetilsalicilico e caffeina insieme...) e il fatto che, sebbene la fic sia ambientata a Mosca, si parla di insegnanti di italiano. Cosa assai ambigua...

Ed ora, dopo questo papiro distruttivo diciamo cpsa mi è piaciuto. Te lo meriti, povera, dopo esserti sorbita tutte le mie lamentele!
Ho apprezzato tantissimo la precisione che hai impiegato nella descrizione degli strumenti del gruppo e l'uso che hia fatto del lessico musicale. Mi è piaciuto che hai ambientato la vicenda in un contesto pop-rock e di giovani bande emergenti.
Il probelma forse è un po' che sia stata una storia da circolo vizioso: non so, avresti potuto inserire una banda rivale, sai, di quelle che sgomitano per attirare le attenzioni dei talent scuot... Qualcosa che rendesse meglio l'atmosfera di "giovane band che vuole sfondare"!
Ivan e Sergej mi sono davvero piaciuti, per come li hai trattai, per come li hai descritti, per come li hai fatti muovere... Per il semplice fatto che tu li abbia considerati! Ivan in particolare mi è proprio simpatico: l'aria da genietto ribelle e un pochino presuntuso, testa calda, un tappetto che salta qua e là... Sì, mi ha garbato davvero. Così come Sergej, colosso biondo pacificatore e l'unico ad avere una ragazza fissa, ufficiale e normale (famelo dire, ti prego).
Un'altra cosa che mi ha lasciato contenta è stata la reazione di El dopo lo schifoso tradimento di quel verme delle terre unte qual è Hiwatari (si nota che bella considerazione ho di quell... mmm, meglio che sto zitta). Lo ha picchiato e ha chiesto a Boris (tra parentesi, anche lui è stato trattato come una bella figura, molto più equilibrata... Yurij lo hai fatto troppo pupazzetto "sì e no"... Un po' piatterello come personaggio) di essere riaccompagnata a casa. Occasione che offre al ragazzo un modo di farle la paternale (a ragione).

Mmm... Dunque, mi sa che ho finito tutto quello che avevo da dirti. Spero ancora che tu non ti sia offesa. Qui i complimenti non posso farteli per la storia, ma te li faccio per il salto di qualità che ha fatto la tua narrazione con il passare degli anni.
Se mai scriverai un sequel, come giusto mi accennasti tempo fa, ecco, ti dico subito che se seguirà questo filone non so se potrei seguirlo: le storie di adolescenti casa-scuola-amore-amicizia-passionidiunavita non mi sono mai piaciute, nemmeno quando ero più piccola. Ti basti pensare che non ho mai seguito nessuno di quei telefilm americani ambientati a scuola oppure tipo OC, e roba simile.
Mi annoiavano.Terribilmente. A me piaccione le cose intrecciate e tormentate. Mi ci devo rompere la testa sopra, devo indagare, devo scoprire.
Ragion per cui, nella mia indelicata schiettezza ti dico: se hai in mente di fare un sequel con argomentazioni più sostenute, vedremo, ma se si porsegue così (anche se non credo... Siamo arrivati alla maturità di quelle teste di rapa, questo liceo lo vorranno lasciare, no?) non ti posso garantire la mia presenza tra i tuoi recensitori. Preferisco dirti tutto e subito, senza prenderti in giro o illuderti. Fredda e spietata? Sì, lo ammetto.

La fine e la speigazione del significato di In Pieces mi ha fatto annuire: giusto, ognuno ha ancora le ferite ma ha anche un motivo per farle rimarginare. E se le cicatrici resteranno, saranno un segno, u ricordo che deve spronare a non commettere più gli stessi errori. Adoro quando rimangono dei segni di una qualcosa di passato, che saranno a fare da guida al futuro e al presente. Mi sa di giusta presa di consapevolezza.

Bene, ora ho davvero finito. Ti lascio andare e ti libero della mia inopportuna lingua lunga.  Ancora scusa per la mia durezza, ma conoscendomi mi auguro che tu non la prenda come una cosa personale.

Baciotti!
*Halley*
Recensione alla storia Yoake Kisetsu Yume Kibo – Dawn Season Dream Hope - 04/11/11, ore 19:05
Capitolo 8: E volare lontano da qui.
Ciao!
Ed ecco che mi ritaglio cinque minuti per commentare questo aggiornamento (tra parentesi, va bene se aggiorni in maniera sporadica! L'importante è aggiornare!).
E... Eh? Cosa? hai cancellato la shot su Max per sbaglio? Mi auguro davvero che tu voglia riscriverla dato che, non e faccio mistero, io sto aspettando quella con grandissima trepidazione. Non si trova mai (MAI!!!) nulla di decente su Max. Però, ammetto che io stessa farei fatica a trovare qualcosa di sensato, profondo e originale da scrivere su di lui. Soprattutto, non sarei mai capace di parlare di lui e Mariam (dato che la cordialmente detesto).
Uhm... Insomma, si capisce che sto facendo di tutto per non parlare di Hiwatari. Ma siccome qui si parla di lui, mi sa che devo obbligatoriamente scrivere qualcosa su costui...

Bene, parto dalla cosa che mi è piaciuta: la disposizione del testo che simula l'ombra sulla terra si una fenice con le ali spiegate, che magari sta solcando i cieli in cerca del suo custode. E poi mi è piaciuta la prontezza di Dranzer e delo spirito di fuoco, pronti a sostenere il ragazzo, preso da un momento di sconforto.
Bene, hai reso molto adeguatamente i vissuti e mi dispiace che tu abbia provato sulla tua pelle un'esperienza come questa (ti posso capire, sappilo), eppure, questa shot non mi ha comunicato niente.
Hiwatari è un personaggio inflazionato e si scrivono su di lui sempre le medesime cose. E, purtroppo, devo constatare che qui siamo in pieno parametro da stereotipo.
Ancora una volta si parla di rabbia repressa, ancora una volta ce l'ha con il mondo... Mi spiace, ma più di questo non ci riesco a vedere.
Le altre shot che ho letto mi sono sembrate più di impegno.
Qui ci vedo molta letteratura del fandom già percorsa, rivisitata e corretta. Sarà che sono io ad avere un problema con Hiwatari... Mah, chi lo sa.
Fatto sta che non devi sentirti offesa per queste mie parole. Non è questo lo scopo che si proponeva la mia recensione.
La grammatica, lo stile, la forza del sentimento ci sono. E' solo la tematica che è trita e ritrita.

Saluti e alla prossima.
(E scrivi su Max! XD)
*Halley*