Recensioni di Kuno84

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Il ragazzo dimezzato - 15/09/23, ore 15:53
Capitolo 3: 2. Quant'è carina quando sorride
Capitolo fondamentale, dove respiriamo un'atmosfera familiare che richiama quella di inizio manga, con Akane piena di corteggiatori. Ma se il Ranma-intero a cui siamo abituati non si sognerebbe mai di aggiungersi alla massa, ben diverso è quanto avviene con questi due mezzi-Ranma. La metà docile si comporta a ben vedere come fa il nostro ragazzo col codino quelle (rare) volte che scopre tutte le sue difese e parla col cuore: un Ranma "puro", quindi, privo di tutte le maschere, l'orgoglio, la cocciutaggine, libero di esprimere i propri sentimenti; ma anche (come sappiamo bene) enormemente timido, impacciato ed incapace di arrivare al dunque, quand'anche si tratti di invitare Akane o addirittura di pronunciare senza balbettii la parola "appuntamento" (per il gusto di Nabiki, che può così incalzarlo e prenderlo in giro in perfetto spirito takahashiano).
L'altra metà non ha questi problemi, ma per adesso sembra l'Ego di Ranma personificato: lui non deve chiedere ad Akane di uscire, ha già stabilito che le cose non possono che stare così. Lui è il meglio, dopotutto, mica come quel gruppo di rammolliti (sua altra metà compresa) che popola casa Tendo! Ma ovviamente la realtà non è così semplice, e lui stesso fa fatica a controllarsi: emblematica la scena in cui rimane col pugno incastrato nel pavimento, che mostra più di mille parole (e con una sola riga di testo) il suo carattere.
Insomma abbiamo un Ranma timido come Ryoga da una parte (e forse con un pizzico di umiltà operosa alla Konatsu, come quando ripara lo specchio), un altro Ranma pieno di sé quasi come Kuno dall'altra. E un'Akane che invece... si comporta proprio come la nostra Akane, il che rende questa situazione estremamente intrigante (bellissima, a proposito, l'immagine della sua stanza come "campo di battaglia"). Ma anche se siamo in un AU non si avverte un particolare straniamento, anche per merito dei sapienti richiami all'opera originale: su tutti Akane che sorride al suo riflesso dello specchio della scrivania.
L'equivoco finale con Akane che fraintende il tentativo di invito del mezzo Ranma chiude deliziosamente il capitolo. Staremo, quindi, a vedere che cosa accadrà al festival!
Recensione alla storia Il ragazzo dimezzato - 07/09/23, ore 21:02
Capitolo 2: 1. Arrivano i Saotome
Oh, che bella ventata di aria fresca. Una fanfiction che si distingue dai soliti schemi ripetuti fino allo stremo, e ultimamente il fandom ne sentiva il bisogno.
Soprattutto, una fanfiction originale. E sì, so che suona paradossale dirlo, trattandosi di una parodia-omaggio, ma l’idea di un “Ranma mezzo” alla lettera (e quindi di “due mezzi Ranma”) non era mai stata sfruttata prima d’ora, né alcun autore o autrice aveva mai pensato di ricollegarsi al Visconte dimezzato di Calvino: un collegamento a ben vedere perfino ovvio, ma solo col senno di poi, e dunque complimenti innanzitutto per averci pensato!
Prologo e primo capitolo hanno la doverosa funzione introduttiva ed io, avendo avuto il privilegio di leggere l’intera storia in anteprima, so che il bello, “la ciccia”, deve ancora arrivare. Eppure, ora come alla prima lettura, mi sono già goduto ogni singola frase, ogni pennellata sapiente dei personaggi del manga, che pur catapultati in un AU rimangono del tutto riconoscibili ed estremamente fedeli alle loro caratterizzazioni takahashiane (come sempre, secondo me, dovrebbe essere). Mi riferisco qui a dettagli come Genma “uomo di poche parole ma di rapida azione”, oppure al bellissimo mini-sketch di Soun che si fa portare in lettiga (stravolto dallo shock) al posto del vero ferito.
E poi c’è il tuo stile di scrittura. Asciutto, scorrevole e pungente dove serve, fin da queste prime battute. Ogni parola da te scelta ha un proprio peso specifico, come vediamo già nelle ultime righe con i due Ranma che fanno la conoscenza di Akane. E ciascuno dei due mezzi mette subito in mostra una propria personalità distinta: il gentile e timido da una parte, l’altezzoso spaccone dall’altra. Due estremi, eppure entrambi sono parte di Ranma, entrambi sono Ranma, come avremo poi meglio modo di vedere.
Perché questo è solo l’inizio, ed io già non vedo l’ora di (ri)leggere anche i successivi capitoli per (ri)farti tutti i miei complimenti!
Recensione alla storia Kitten - 24/07/23, ore 20:55
Capitolo 1: Kitten
Ciao Cri! Tra i vari recuperi che sono in programma, è sempre bello trovare e leggere al volo una tua nuova os! Akane alle prese con Ranma gattizzato non è uno spunto nuovo nel fandom, ma ho apprezzato molto l’idea secondo cui sia il codinato inconsciamente a non voler tornare umano, poiché solo nella sua condizione gattesca sente di poter stare vicino ad Akane senza che la fidanzata lo rifiuti: una sorta di blocco psicologico, insomma, come fai ben spiegare dal dottor Tofu. Confesso che normalmente questo tipo di storie spiccatamente fanservice non sarebbe nelle mie corde, ma con la tua bravura sei stata capace di regalarmi lo stesso una lettura gradevole.
Hai descritto molto bene i comportamenti felini di NekoRanma, e le reazioni dei personaggi secondari sono riuscite: specie quelle di Ryoga e soprattutto Ukyo che, dopo aver tentato da copione di approfittare della situazione, nel finale finisce invece per dare di matto di fronte ai disastri che il “micio” arreca al suo locale (giustamente negozio di okonomiyaki >>> Ranma XD). 
A livello narrativo mi ha un po’ confuso il fatto che bisognasse baciare Ranma per farlo tornare normale: voglio dire, per tutta la fanfiction ho creduto che Nabiki stesse prendendo in giro Akane come al solito (perfettamente IC), per poi tuttavia scoprire nel finale che… anche Nabiki ci credeva sul serio! Sulla base di cosa, però? 
Ho trovato un po’ debole anche la soluzione del problema: per tutto il tempo ci viene detto che NekoRanma è puro istinto, e improvvisamente è invece in grado di intendere la confessione di Akane che lo accetta così com’è, con tutti i suoi difetti? Ma capisco la necessità di trovare una chiusura al cerchio. Il finale nella sua ambiguità non-troppo-tale è forse un po’ esagerato, va bene il fanservice ma questa volta neppure Nabiki può riuscire a convincermi che i due fidanzati si stiano allenando con gli slinguazzamenti in vista della prossima volta ^^' Comunque lasciamo pure sognare Soun e Genma ^^
Ah ti segnalo un paio di refusi:
facendole rivedere se stessa contesa da Tatewaki, Happosai e Gosonkugi alla recita di Romeo e Giulietta -> Gosunkugi, non Gosonkugi.
Perché io non voglio, maledizione, e visto come mi sei stato appiccicato finora, non credo che lo voglia anche tu! -> Se la frase è negativa, invece di “anche” ci va “neanche” o “nemmeno”, inoltre mi sembra più corretto mettere il “non” nella frase subordinata: es. “credo che nemmeno tu lo voglia!”, oppure “che non lo voglia nemmeno tu!”
Se già era facilmente accalappiabile con un qualsiasi piatto appetitoso, ora che era regredito alla stadio del puro istinto era anche peggio. -> “Allo”, non “alla”.
Buone vacanze, a presto! ^^
Recensione alla storia Nerima in Borderland, ovvero una Seduta da uno Strizzacervelli molto Peculiare - 04/03/23, ore 22:28
Capitolo 1: Nerima in Borderland, ovvero una Seduta da uno Strizzacervelli molto Peculiare
E cosa dirti? Ti bastano tre righe tre, per immergerci nel thriller e in un’atmosfera ricca di claustrofobia, pathos e terrore. E vista la prima vittima, il messaggio è chiaro: qui nessuno ha garanzie di salvarsi, ad un certo punto ho perfino pensato che li avresti fatti fuori tutti.
Geniale l’idea di assumere il punto di vista del rapitore, uno psicopatico sì… ma anche, a modo suo, come lui stesso ammette, un ottimo psichiatra per quegli scalmanati: certo le sue regole sono un tantino severe, ma, oh, lui li aveva avvisati. E tolti di mezzo ancor prima di iniziare Ranma e Akane, hai avuto campo libero per sfogarti su tutti i comprimari che, diciamolo, non sono dei “semplici” testoni con problemi di timidezza e orgoglio, ma sono dei veri e propri complessati e un pizzico psicopatici a loro volta.
Nella tua come nella storia di Moira, noto che Ryoga si presta perfettamente al ruolo del prigioniero, la sua emotività gioca tutta a favore di questo tipo di trama. Shanpu e Ukyo hanno i risvolti più interessanti, Genma non credo mancherà a nessuno, ma chi davvero svetta in questa situazione mortale, con tutto il suo sangue freddo (e caldo, nel momento in cui serve) è Nabiki Tendo. Tanto che, quando hai concluso la storia proprio mentre lei stava per rivelare di più su ciò che si cela dietro la maschera, quasi quasi avrei voluto punire l'autore, più sadico del suo sadico protagonista (nulla di serio, eh: giusto due o tre spilli voodoo prestatimi da Gosunkugi, giusto una cosetta per divertirsi).
Se ho un rimpianto, l'unico, è che questa storia è troppo breve. Cacchio, dai, non si fa così. Ma non perdo le speranze, magari ti viene voglia di un seguito, giusto…?
Recensione alla storia Obbligo o verità - 04/03/23, ore 22:21
Capitolo 2: Capitolo 2
Storia sconvolgente fin dalle prime righe. Sei riuscita a creare un’atmosfera horror perfetta e mi sono appassionato a seguire con trepidazione le sorti dei nostri tre protagonisti sventurati, aiutato dall’ottimo uso dei punti di vista alternati, avvertendo fin da subito la disturbante sensazione che non ne sarebbero usciti tutti vivi e arrivando a chiedermi, da classico spettatore che si mangia le unghie, “chi sarà il prossimo a schiattare”, “quando” e “come”.
Non potevi trovare nemesi più perfetta di Kodachi Kuno. Come dicevamo anche nelle dirette, una volta catapultati in un’atmosfera più realistica, tutti i personaggi del manga dimostrano di essere piuttosto pericolosi per chi sta loro vicino. Mai trovarsi sulla strada di un Ryoga o di una Shampoo infuriati, per capirci. Ma applicando l’equazione a Kodachi, beh, otteniamo chiaramente la Pazzia in persona, il mostro sadico insuperabile. E caduti nelle sue grinfie, complici anche le droghe usate su di loro, proprio tre dei personaggi più forti della combriccola di Nerima diventano delle vittime sacrificali impotenti, messe a nudo corpo e anima, per il capriccio di una pretendente alla quale l’imminente matrimonio di Ranma e Akane sembra aver dato la spinta finale nel profondissimo baratro della follia.
Ciascuna delle morti mi ha colpito come un pugno sullo stomaco: quella di Shampoo in quanto arrivata a sorpresa, in un momento inaspettato. Quella di Ukyo perché giunta nel cliffhanger tra primo e secondo capitolo, un punto narrativo dove solitamente si fa temere il peggio per poi svelare che il protagonista si è salvato (e qui invece avviene il contrario). E poi, appunto, questa seconda parte, dove via via l’atmosfera horror viene rimpiazzata da… una storia dura, pesante, difficile da mandar giù.
Il nostro punto di vista diviene quello di Tatewaki, che scopre dapprima le macchinazioni della sorella e poi, ancora peggio, i segreti del loro passato e addirittura che la sorella è una sorellastra! Quello che hai fatto con i retroscena della famiglia Kuno è geniale, renderà difficile a noi lettori guardare quei personaggi con gli stessi occhi. Diventa paradossale rileggere quel passaggio del primo capitolo, dove Ryoga credeva di aver visto la stessa Kodachi sconvolta all’esito del suo primo omicidio, scoprendo che invece lei era già un’assassina, ideatrice e complice di un delitto ancora più orribile, e concepito da bambina innocente. Mi dispiace solo che le due parti sembrino un po’ slegate tra di loro. Forse avrei giusto insistito un po’ di più nel punto del primo capitolo dove Kodachi sparlava della madre di Ukyo, momento che effettivamente lasciava presagire qualche strana fissazione di Kodachi al riguardo.
E quindi la sincerità era il tema della storia, ma paradossalmente né Ryoga, né Shampoo, né Ukyo, pur vittime di un gioco mortale, hanno rivelato nessun segreto, anzi i ruoli si sono invertiti ed è stata la loro persecutrice a mettersi infine a nudo. Per non parlare di quella che ci lasci intendere sarà la sorte del preside, una volta che finirà tra le grinfie di Tatewaki.
Tanti, tanti applausi.