Recensioni di Old Fashioned

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Come neve sui polpastrelli - 04/11/23, ore 16:30
Capitolo 1: Come neve sui polpastrelli
Ciao^^
quella che hai descritto è una bellissima amicizia che forse è anche qualcosa di più, che ha resistito a tutto, compresa la quotidianità e le bollette che non si pagano da sole e notoriamente costringono a compromessi non sempre onorevoli.
Mi piace molto la descrizione della festa aziendale, nella sua commistione di consuetudine forzata ed estraneità: gente che sta insieme per convenzione, ma in realtà non ha nulla da dirsi (o, se ce l'avesse, si tratterebbe di insulti).
Il protagonista ragiona tutto il tempo su come invece l'amico sia lontano da queste convenzioni, su come riesca a fregarsene, a ubriacarsi e a fare il cretino senza porsi il minimo problema.
O forse sì, un problema ce l'ha, ed è proprio la lontananza con il protagonista.
Hai descritto molto bene il riavvicinamento, senza smancerie e senza paroloni, ma proprio per questo tanto più intenso. Una sigaretta fumata insieme pesa più di cinque anni di lontananza.
Complimenti per questo bellissimo racconto, in bocca al lupo per il contest!
Recensione alla storia Sotto un cielo nemico - 11/10/23, ore 08:54
Capitolo 14: Rispetto e paura
Ciao, eccomi qui^^
penso che Ilyas abbia bisogno di una cosa fondamentale: imparare che il mondo non gira intorno a lui. Che ci sono regole, norme, disposizioni (soprattutto nella vita militare) che prescindono dalle sue personali esigenze, per quanto gravi e urgenti esse possano essere.
Paradossalmente, questa è una cosa che lui non ha mai imparato, durante tutto il corso del suo addestramento. Ha sempre mantenuto una stilla di autodeterminazione, un sospiro di ribellione, di disprezzo per le regole. Emblematico in questo senso l'episodio della punizione somministratagli da Zamatij, in cui quasi si faceva un vanto si subire e subire senza cedere.
Bezboznij è quello che alla fine l'ha fatto cedere. Ha domato un leopardo delle nevi, anzi due, cosa credeva il lupetto spavaldo, che con lui non ce l'avrebbe fatta?
Quello che colpisce è l'impatto che l'episodio, peraltro virtuale, ha avuto su di lui. Certo, diciamo la parola esecrata: stupro. Ma si tratta appunto di uno stupro virtuale, non vero, così come virtuali sono state le botte prese dagli altri o i proiettili che hanno trapassato il petto dei suoi compagni. La simulazione ha scosso tutti, ma tutti alla fine se ne sono fatti una ragione, esattamente come ce la si fa di qualsiasi abuso e arbitrio della vita militare.
Ilyas invece no. Perde la lucidità, perde il raziocinio, si comporta esattamente come quello che è diventato: un animale spaventato. Gli animali spaventati, si sa, si comportano in modo del tutto irrazionale, con l'unica priorità di fuggire dal pericolo.
Sono curioso di vedere se riuscirà a venire a capo di tutto ciò o se farà qualche altra assurdità.
Come sempre tutto reso molto bene, con una bellissima e coinvolgente introspezione psicologica.
A presto!
Recensione alla storia Iris Wilsonii - 07/09/23, ore 14:22
Capitolo 1: ֎ Iris Wilsonii ֎
Ciao carissima, finalmente ci ritroviamo!
Credo che il vero trauma per Maia, quello che le ha causato il PTSD, sia stato non tanto lo squilibrato che le puntava contro la pistola (che comunque, intendiamoci, non è cosa da poco), piuttosto il fatto di scoprire parti di sè che non conosceva e che le risultano indegne e cattive. Tutti la considerano un'eroina, che ha difeso i bambini, e lei deve venire a patti con l'aver detto al killer "ammazza loro ma lascia andare me."
Non poco, obiettivamente.
Non è che si possa biasimare, come reagiamo nelle situazioni estreme lo sappiamo solo quando ci arriviamo, e di fronte all'istinto di sopravvivenza sono poche le argomentazioni che tengono, però capisco che nel nostro contesto culturale una cosa del genere sia sufficiente a generare un profondo disagio psicologico.
Maia lo affronta come può, anche grazie all'aiuto di una psicologa molto attenta e professionale, ma la sensazione è che quel nocciolo duro alla fine non sia risolto del tutto. Ho la sensazione che ci sia stato l'"Effetto Chernobyl", una buona colata di cemento e tutto è seppellito.
La frase finale di Maia, avrei voluto scappare via, è troppo asettica rispetto al reale svolgersi dei fatti. Sia chiaro, non è una critica a te. Penso anzi che tu abbia reso molto bene una modalità di fuga tipica di questo tipo di disturbi: offrire una parte per nascondere il grosso.
Quindi molto brava, hai scritto una bella storia, piacevole e interessante.
In bocca al lupo per il contest!
Recensione alla storia Sotto un cielo nemico - 07/09/23, ore 11:42
Capitolo 13: Through the broken looking glass
Ciao carissima,
non so se bazzichi ancora da queste parti, ma io ti lascio i miei due cents^^
Scusa il ritardo, anzi, ma alcuni mappazzoni da scrivere con scadenza mi hanno tenuto impegnato.
Ilyas deve fare i conti con il "dopo". Quello che è successo può essere virtuale, a livello fisico, ma non dimentichiamo che invece a livello mentale è tutto virtuale, per cui l'esperienza di essere stuprato e ucciso è assolutamente identica a quella che ci sarebbe nella realtà.
Ilyas, che si atteggia a duro, che non vuole mai mostrare una debolezza, deve venire a capo di tutto questo e ovviamente non ci riesce. Reagisce chiudendosi, tenendo lontano la gente che non può capire la sua situazione, ma le cose rimangono e intanto lavorano, prova ne sia che le provocazioni dell'altro militare, Erazm, scatenano una reazione assolutamente sproporzionata, incontrollabile persino da lui stesso.
Per di più incontra anche il generale, e nel non detto fra loro è chiaro che condividono ricordi ignoti a chiunque altro, hanno un vissuto comune che crea un legame patologico ma nondimeno potentissimo, che evita a entrambi di prendere più distanza di tanto.
Alla fine della storia lui pensa di risolvere la faccenda scappando, ma penso sia consapevole che non è quello il modo di venirne a capo.
Complimenti come sempre, sia per l'analisi psicologica che per le bellissime descrizioni. Spero che manderai presto un altro capitolo.
Recensione alla storia I miei ragazzi - 20/06/23, ore 09:53
Capitolo 1: I miei ragazzi
Ciao,
Attratto dal tuo nickname sono passato sul tuo profilo e ho trovato questa breve storia. L'ho letta con grande piacere e quindi mi sembra opportuno lasciarti un commento.
La prima cosa che mi ha colpito, al di là dell'evento tragico che si intuisce da subito, è la tua capacità di usare diversi registri uno dopo l'altro, senza che nessuno stoni o risulti artefatto. La voce narrante passa da una distaccata esposizione dei fatti a momenti di cinismo, che si mescolano con momenti di struggimento, di tenerezza e ovviamente di autentico dolore.
Chi parla è un padre che ha perso la figlia e si trova attonito, forse ancora incapace di accettare completamente la realtà dei fatti, a gestire la fiumana di gente che si presenta per le condoglianze. Vediamo facce di circostanza assieme a tentativi di sostegno, vediamo colleghi compunti e un gruppetto di ragazzini imbarazzati, gli ex studenti del protagonista, un po' già adulti e un po' ancora bambini, con le facce di circostanza, indecisi su cosa dire o fare.
E fuori, a fare da contrappunto a un dolore che il protagonista stesso fatica a comprendere nella sua immensità, c'è una giornata splendida, sole magnifico, refoli gentili di vento. Come a dire che al resto del mondo non importa di noi, del nostro dolore e di quello che ci succede. C'è solo una manciata di gente, più o meno sincera, più o meno affezionata, che passa per un saluto, e poi rimane solo la realtà di quella bambina che non c'è più, e che come tutto nei ricordi è struggente e bellissima.
Complimenti davvero, una storia veramente stupenda e scritta benissimo.