Recensioni di syila

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Non ho pił paura - 10/09/23, ore 11:55
Capitolo 1: Capitolo 1
Carissimo, sprezzante del pericolo e ignorando i tuoi avvertimenti a stare lontano da questa storia a causa della sua lunghezza, eccomi a commentare la vicenda di Axel; una vicenda umana e personale sullo sfondo tragico della guerra in Afganistan.
Sapere, col senno di poi, com'è finita la permanenza degli americani in quella regione rende ancora più drammatico il sacrificio di moltissime giovani vite.
Dicevo vicenda personale, quasi intima, perché nonostante i continui pattugliamnti, gli scontri e gli agguati, fin dall'inizio c'è il soldato in primo piano e tutto quello che gli accade intorno viene filtrato attraverso il suo punto di vista. Axel non sta bene, s'intuisce subito, ma riesce a reggere alla pressione fintanto che può contare sul supporto della sua squadra, quando questo precario equilibrio va in frantumi comincia la sua discesa all'inferno.
Un trauma del genere ti segna a vita e non c'è terapia o supporto che tengano, lo vediamo quindi peregrinare da uno psicologo all'altro, cadere nella dipendenza da alcol e psicofarmaci, nella quasi totale incomprensione della sua famiglia.
Il padre soprattutto, che appartiene ad un'altra generazione, altri valori, altre esperienze e non vede le ferite dell'anima liquidandole come debolezze di carattere.
Il gruppo di supporto rappresenta il punto di svolta e anche il punto più basso a cui arriva Axel, che tenta il suicidio (e la cosa non mi stupisce!).
L'incontro provvidenziale con lo sciamano è, a mio parere, la parte più bella della storia: il momento della rinascita e della consapevolezza. 
Non è un miracolo, non ha guarito Axel, ma lo ha rimesso in piedi e gli ha ridato uno scopo.
La parte finale è la chiusura del cerchio, il giovane soldato va a completare la sua missione, per dare pace a sé stesso, anche se non è la pace in senso religioso, quanto piuttosto un venire a patti con le proprie paure e riuscire a dominarle.
Per concludere: menzione d'onore non solo al protagonista, che hai delineato così bene, ma anche ai molti personaggi secondari come appunto lo sciamano, la seconda psicologa militare, i veterani del gruppo di supporto.
Ovviamente ti faccio un grosso in bocca al mannaro (o allo spirito lupo dello sciamano ^^) per il contest!
Recensione alla storia La fenice tra le rovine - 04/01/20, ore 14:32
Capitolo 1: Come una fenice tra le rovine
Ciao! ^^
Complici le vacanze natalizie riesco anche io a passare da queste parti per lasciarti un saluto e un commentino ^_^
Ho scorso l'elenco delle storie pubblicate e questo frammento ha attirato subito la mia attenzione; lo definisci come un lavoro compiuto, ma in realtà funziona benissimo anche come opera finita, soprattutto per il valore che hanno le riflessioni del protagonista.
Il cavaliere (?) fugge, provando a lasciarsi alle spalle un passato in rovina, però la mia impressione è che non riesca mai ad allontanarsi davvero; il suo vagabondare nella foresta lo vedo come un tentativo di trovare una soluzione, una via d'uscita, che si conclude ogni volta sull'orlo dell'abisso.
È un'anima inquieta, tormentata dai sensi di colpa e dal rammarico, forse la vera soluzione ai suoi tormenti si trova tra le macerie del castello, se avesse il coraggio di tornarci, o almeno io la immagino così^^
Recensione alla storia La vita vera - 01/12/19, ore 19:26
Capitolo 3: Capitolo 3
Carissimo, io ho sperato fino alla fine in un sussulto di dignità di Rizzelli, una soluzione, magari estrema che lo riscattasse dall'abbruttimento in cui era caduto.
Insomma ci siamo capiti: un modo elegante di togliersi dai piedi andandosene all'altro mondo.
Invece scopro che ha fatto lo stronXo egoista fino all'ultimo, mettendosi in macchina e cercando di raggiungere il Casinò.
Purtroppo i familiari si sono mossi tardi, in maniera troppo blanda e lui li ha trascinati con sé nel baratro.
Mi rendo conto che è facile esprimere un'opinione dall'esterno, certe cose bisogna viverle sulla propria pelle, perché non è facile per una moglie distruggere la propria famiglia e buttare il padre delle figlie in strada, ma bastava un pizzico di istinto di sopravvivenza in più.
È brutto che auspichi una pronta liberazione di questa disgraziata famiglia da quel peso morto che è diventato adesso? Perché purtroppo un individuo simile non mi ispira nessuna compassione o carità.
Recensione alla storia La vita vera - 24/11/19, ore 14:02
Capitolo 2: Capitolo 2
Io uno che Rizzelli non so davvero da che parte prenderlo, non riesco a trovare una giustificazione, una scusante, un'attenuante per mitigare il livello di ignominia di questa persona.
Ma quanto ci si può abbruttire?
Quanto fragili possono essere le barriere morali, sociali, educative, se basta agitare lo spettro di una facile ricchezza per passare sopra a chiunque?
Non dico la moglie; l'amore finisce, la vita di coppia può andare a pallino per miliardi di motivi... Però lui non dimostra nessuna remora nemmeno sulle figlie!
Mi viene da pensare che costui  fosse già "difettoso" in origine e che il gioco sia stato solo il proverbiale granello di sabbia che ha scardinato un ingranaggio apparentemente perfetto...
Recensione alla storia La vita vera - 17/11/19, ore 17:12
Capitolo 1: Capitolo 1
Carissimo, queste immersioni nella "vita vera" che ci regali sono talmente realistiche da essere spiazzanti.
Sembrano estratte dalle pagine di cronaca dei nostri quotidiani o da un format televisivo sull'attualità.
Il protagonista mi sta già salendo su per la braga, come si dice dalle nostre parti; è una persona con un buon tenore di vita, un buon lavoro (e s'intuisce che sia anche bravo in ciò che fa!), una bella casa, moglie, figlie grandi studiose e "sane".
Eppure...
Eppure non è soddisfatto, non gli basta, vuole di più.
E invece di smazzarsi sul lavoro pensa di aver trovato la scorciatoia gettandosi nel fantastico e falssissimo mondo del gico d'azzardo, seguendo la chimera di una ricchezza ottenuta senza sforzi.
Insoddisfazione, frustrazione e moralità elastica sono gli ingredienti per un potenziale disastro, mi attrezzo con zaino, corde e caschetto e mi preparo a questa discesa all'inferno! °-°