E alla fine è sempre il maggiordomo.
Ebbene sì, questo è l'unico modo in cui riesco ad iniziare la recensione a questo racconto -questo egregio racconto-, senza prodigarmi in vuote lodi.
Innanzitutto, premetto che sono una grande fan dei tuoi lavori, ma che generalmente o a) sono troppo pigra o b) ho una specie di impedimento e ibarazzo cronico per riuscire a recensire, quindi non sono mai riuscita a commentare, consapevole di non poter portare a termine il mio obiettivo senza rinunciare a metà via per andare a piangere in un angolino dicendomi che sono troppo stupida, ma amen.
Sento di avere il bisogno fisico di scrivere questo commento, perché oltre ad essere stato scritto da te, è una spy-story femslash, ed è tipo una delle combinazione che più mi fanno impazzire al mondo.
Oltretutto, mi stupisco sempre quando vedo che il tuo stile di scrittura riesce ad adattarsi ad ogni genere rimanendo fedele a sè stesso. Così riesco a trovare un po' di Fior di Pesco -che è stato il mio primo amore per quanto riguarda le tue storie- ovunque, sebbene i toni siano molto differenti.
A questo giro, poi, la trama era appassionante, non era messa in secondo piano dalla storia d'amore -cosa che ho adorato, perché spesso se si inserisce una relazione in una spystory i toni cambiano immediatamente, lasciando da parte l'emozione e la suspance.
L'ambietazione pseudo-relastica, poi, è l'ennesimo elemento che contribuisce al mio amore per questo racconto. L'idea di un mondo futuro molto distante nel tempo ma non nella morale è quanto di più affascinante ci possa essere. Ho adorato i riferimenti a certi classici dell'Anno Zero, come a voler rivendicare l'aspetto futuristico di questa storia, a volerlo ricordare dopo un ingannevole attualità. I protocolli rigidi e la mancanza di controllo alle telecamere, poi, mi fanno pensare a una società poco abituata alle ribellioni, molto sicura del proprio potere.
Ma, a parte l'ambientazione -che è un po' una mia passione, lo ammetto XD-, anche l'aspetto "romantico" è trattato molto bene. Metto le virgolette perché è una storia d'amore che riesce a non stravolgere le dinamiche spy (come ho già detto), e perciò si esprime al meglio proprio in relazione a questa. Quando Joanna si preoccupa non della sua vita, o della sua copertura, o del fallimento della missione, ma solo di Milagros e della sua sopravvivenza, è un momento molto vivo, e toccante. Si vede tutta l'umanità di Joanna, la sua "fragilità" quando si parla delle persone amate, a dispetto di un lavoro che richiede rigore e quasi insensibilità per la sfera privata.
Insomma, ho sputato cavolate per tutta questa lunga recensione, ma davvero non so come esprimermi. Con le recensioni sono un disastro. Di certo c'è che questo racconto mi è piaciuto moltissimo, e che ammiro anche più di prima le tua capacità come scrittrice. : )
Incredibile! Sono riuscita a scrivere un intera recensione senza infilarci deliri non-sense o riferimenti a pesci e/o pennuti. Non sarà che sono improvvisamente diventata una persona seria? XD
P.S.: Sia maledetta questa dannata formattazione XD Ho dovuto modificare il messagio tipo otto volte, perché, diciamocelo, sono stupida, e mi sono persino mangiata metà messaggio. Scusa per quella valanga di notifiche che avrai ricevuto XD (Recensione modificata il 25/04/2012 - 04:39 pm) |