Recensioni per
Gocce
di herm88

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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myriana
29/01/07, ore 01:51
Cap. 1:

è una storia bellissima, tragica ma molto molto bella, e sei davvero brava ciauuuuuuuu myriana

Recensore Veterano
28/01/07, ore 23:41
Cap. 1:

Sono stupita.
Parlo seriamente, sono davvero colpita, e non lo dico con falsità -lungi da me- o per compiacere una persona che, comunque, non si compiacerà ugualmente, per quanto io possa sperare che la sua autostima morente possa alzarsi di una minuscola tacchetta.
Non sono mai stata più seria in vita mia nel dire che una storia mi ha colpita. Per l'immediatezza, in questo caso. Sono immediate le immagini, è immediata la trama, è immediata la voce narrante, sono immediate le riflessioni che suscita. Immediato e da mozzare il fiato -a me si è davvero spezzato il respiro, in quel momento- il modo in cui hai letteralmente freddato il finale.
Sono colpita dall'alternarsi di immagini che scorrono fluide come acqua su un vetro, quasi confortanti, dondolanti come una culla, con frasi incisive, ciniche e violente.
Permettimi di dire, però, che tutta la parte iniziale è a dir poco meravigliosa: l'alternarsi di riflessioni amare e viscose suscitate dall'osservazione di queste piccole gocce condensate sul vetro del finestrino, che si muovono, si spingono, fanno a gara: ho trovato quest'ultima immagine, ed il relativo paragone ai rapporti tra gli esseri umani, di un'intensità disarmante. Soprattutto, l'ho trovata semplicemente vera al punto di risultare inquietante.
Ammetto che, arrivata a questo punto, mi aspettavo che la storia proseguisse su questa china: l'analisi introspettiva della protagonista, la sua analisi disincantata di una vita la cui essenza si esplica nella semplicità sconcertante del flusso di queste gocce di pioggia.
Questo, pure, non mi sarebbe dispiaciuto. Ma è a questo punto che sono rimasta oltremodo sorpresa di vedere che entravano in scena due personaggi, e che la storia sembrava prendere un risvolto quasi Noir -genere difficilissimo, che tu hai realizzato con inconsapevolezza, peraltro, a dimostrazione del tuo talento.
E' qui che tutto prende un'accelerata, e che siamo proiettati in una dimensione meno intima di quella introspettiva della voce narrante. Una dimensione raggelante, dove la consapevolezza della fine si presenta dapprima strisciante ed insidiosa, poi sempre più vivida.
Per concludere, vorrei fare un plauso speciale alla GENIALE conclusione: quel "aspe..." troncato in favore del BANG. Davvero sorprendente e originale.
Per concludere posso solo dire che, semplicemente, sai scrivere. Questa storia è stilata con classe, correttezza sintattica e stilistica, scioltezza, scorrevolezza.
Tutti i miei complimenti più vividi: davvero una perla.
Un bacio, Rowina.

....<3
13/12/06, ore 11:42
Cap. 1:

bellissima! mi È piaciuta! davvero!

Recensore Veterano
05/12/06, ore 21:32
Cap. 1:

Non posso far altro che confermare quello che è già stato detto: è semplicemente splendida. Leggendo la prima parte,non sono riuscita a non annuire; quella che hai usato è assolutamente una metafora molto profonda e coinvolgente, scivola via leggera, lasciando però una traccia (come appunto le gocce di pioggia sul vetro). "Ci saranno sempre i più furbi che ti sorpasseranno, e quelli che invece preferiscono stare più indietro. Ci sarà chi ti cede il posto, chi si sacrifica per te. Ci sarà chi si unisce con te, per sempre, o forse no." Queste frasi mi hanno davvero fatto riflettere, quasi insieme alla protagonista: un ultimo momento di pace e tranquillità prima della tempesta finale. L'inutile sfogo prima del bang, prima di essere rigettati di nuovo in balia di quella forza superiore che ci governa, che possiamo anche contrastare con tutte le nostre forze, ma che non riusciamo ad abbattere. Ripeto, assolutamente molto profonda e veritiera. Come sempre, i miei più sinceri complimenti. Un bacione, Glo

Recensore Junior
28/11/06, ore 23:19
Cap. 1:

Splendida.
E meno male che è la tua prima originale!

Motivazione sensata dello "Splendida", giusto perché tu non abbia a pensare che l'abbia scritto tanto per dire, e men che mai perché sei la mia nipotella artefattista:
Disperazione che attanaglia il respiro, che si rifugia in una innocua pioggia prima, in uno sfogo inutile poi, vista la "tragica e trista fine della povera sedicenne". Rassegnazione passiva, che vorrebbe trasformarsi in qualcos'altro ma non ci riesce, per altrui o per propria colpa... non lo sapremo.
E la zia elfodipendente, dall'alto della sua veneranda età e della scorta di kleenex delle sue spose momentaneamente assenti, ti saluta facendoti i complimenti.