Prima classificata e vincitrice del Premio Originalità
Giallo imperiale – Maylrohin (Beatrix Bonnie)
Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo delle eventuali coppie: 14.5/15
Parto dagli OC, in ordine di apparizione.
Emil è semplicemente geniale. L’ho adorato dall’inizio alla fine, e credo sia uno dei principali motivi per cui ho amato questa storia. È così vivo, così reale, da non poterlo non apprezzare. L’hai caratterizzato talmente bene che a malincuore sapevo avrebbe sentito l’esigenza di mettersi in mezzo, e al tempo stesso mi ero affezionata a tal punto da sperare con tutto il cuore che non lo facesse. Ho odiato crederlo morto per un attimo. È spassoso nei suoi modi schietti e informali, ma anche bonari ed amichevoli; il suo flusso di pensieri è incredibilemente coinvolgente e verosimile e ¬– come ti ho scritto anche nello stile – gli aggettivi, le immagini che usa sono geniali.
Rommel: poche ma efficaci parole per inquadrarlo, ma sono bastate per farmi avere timore di lui.
Zielinski: anche lui è a malapena una comparsa, ma sono bastati pochi aggettivi azzeccati e coerenti per darmi un’immagine completa del personaggio.
Cyrillus: è l’unico personaggio sulla cui caratterizzazione ho qualche remora. In sé non mi dispiace, ma – forse perché ce lo presenti tramite Emil che lo chiama con il nome proprio – non mi ha assolutamente trasmesso l’idea di essere un “pezzo grosso”, eppure è il Principe di Baviera! Per il resto la sua caratterizzazione è elaborata e coerente, ma considerando che uno dei pov è il suo, mi aspetterei di poter intuire il suo lignaggio senza bisogno che venga detto ad alta voce. Per questo ti ho sottratto 0,5 punti.
Strauss: lui è quasi solo accennato, ma è molto vivida la sua aura di potere. Un altro tipo assolutamente da temere, più strategicamente che fisicamente.
Veniamo agli altri personaggi:
Albus: faccio più fatica ad immedesimarmi nel Silente ragazzo che nell’anziano mago. Credo come te che anche allora potesse avere quel tocco di spensierata ironia che lo caratterizza nella vita adulta, anche se lo immagino un po’ più infervorato dalla causa rispetto a quanto tu l’abbia tratteggiato. Comunque è certamente lui!
Gellert: tranne per alcune scelte lessicali un pochino troppo bonarie (come ti ho scritto sotto) l’ho trovato davvero ben caratterizzato. Lo immagino esattamente come lo descrivi tu, un folle sociopatico con manie di grandezza volte a cambiare il mondo (e non al potere in sé), manipolatore, calcolatore e senza scrupoli. Sono grata di aver finalmente trovato qualcuno che condivida la mia idea secondo cui l’amore di Silente per Gellert fosse più che altro unidirezionale: aggiungo che secondo me Gellert era assolutamente consapevole dell’infatuazione di Albus nei suoi confronti, e l’ha sfruttata a suo piacimento, portandolo consciamente a fare e pensare cose che da solo non avrebbe avvicinato.
Ab: se è alle prese con le capre, allora è proprio lui!
Originalità: 10/10
Punteggio pieno senza nessuna remora. Non credo di aver letto mai niente del genere, l’ambientazione è assolutamente originale e il momento scelto per me del tutto nuovo (come lettrice, come scrittrice e come fan di HP, nel senso che non mi ero mai soffermata a pensare sulla questione).
Gradimento personale: 10/10
Nonostante – come avevo scritto – non sia un’amante sfegatata degli OC (in particolare quando sono protagonisti) ho davvero amato questa storia.
È assolutamente evidente il fatto che tu abbia perfettamente chiaro il contesto storico in cui la vicenda è ambientata e che sia ben costruita nella tua mente l’intera storia dell’ascesa di Grindelwald. È tutto estremamente realistico e non ci sono un episodio né una frase fuori posto: ogni cosa è calibrata alla perfezione, a partire dalla scelta di quale scena mostrare da quale pov (caratteristica che a mio avviso è l’altra vera ricchezza di questa storia, insieme al contesto) per arrivare all’uso dei mezzi di trasporto e all’uso di nomi storici (se non dico cavolate).
Anche il flashback si inserisce in modo assolutamente naturale, senza stonare, e da quando è spuntata fuori la parola gelatina ho sperato con tutta me stessa che avresti raccontato di quando Silente mangiò la fantomatica tuttigusti al vomito: è stato elettrizzante leggerlo!
Ci sono una serie di altri dettagli geniali che ho amato profondamente e ci tengo a specificarli: l’accenno ad Ab e alle sue capre, l’uso di alcune parole tedesche, le giratempo per aumentare le ore di lavoro, il fatto che tu descriva il mantello da due prospettive (quella solenne di Gellert e quella quasi dissacrante di Emil), il fatto che Emil fosse uno Spezzamaledizioni.
Ho trovato molto interessante anche l’idea che in Germania ci fosse una diversa organizzazione magica rispetto a quella inglese.
Mi sono in effetti chiesta come questa storia potesse essere arrivata undicesima ad un contest, quindi ho cliccato sul link e alla fine ho capito: il punteggio era ottimo (43,5/45), il problema è che era ottimo anche quello di tutti gli altri!
Sono molto contenta di aver dato a questa storia la possibilità di un piazzamento diverso ☺
Stile e lessico: 4.5/5
Ho trovato lo stile davvero ottimo: la lettura è tanto scorrevole da non riuscire a smettere di leggere.
Mi è piaciuto il cambio di punti di vista, che ho trovato molto organico e funzionale, oltre che perfettamente chiaro.
Ho apprezzato il libero accesso ai pensieri e ai ricordi dei personaggi, credo che tu l’abbia giostrato molto bene, perché nonostante la terza persona non si avverte la presenza di un narratore esterno, come se la storia si raccontasse da sola.
Ho amato in particolare la colloquialità del pov di Emil e le sue bizzarre associazioni, oltre che le peculiari scelte lessicali: mi sono totalmente immersa nel personaggio grazie al modo in cui l’hai presentato, condividendo in modo diretto i suoi pensieri.
Lo 0.5 sottratto è dovuto al fatto che a volte ho avvertito come troppo semplici il lessico e lo stile di Gellert… Credo che lo abbiano a tratti reso un pelo troppo bonario (ho penalizzato la cosa qua e non nella caratterizzazione).
Inoltre non ho particolarmente gradito l’uso delle parentesi: meglio inserire l’informazione tra due trattini, secondo me (anzi, la specifica su Alt Cölln secondo me si potrebbe levare del tutto).
Grammatica e sintassi: 5/5
Praticamente impeccabili. Ho trovato un solo errore di battitura e avrei due suggerimenti, ma niente che mi senta di penalizzare.
- Beah → Bleah
- ad un'accesa → a un’accesa (visto che la parola retta dalla preposizione inizia con una vocale diversa trovo sia meglio tralasciare la D: è un ‘errore’ che faccio anche io, ma se me ne rendo conto lo evito perché trovo che sia meglio l’altra versione)
- azzurri, e una morbida → leverei la virgola prima di E (che io sappia è un errore, anche se è usata spesso anche nei romanzi pubblicati e secondo me a volte è necessaria, soprattutto nei dialoghi. In questo caso trovo suoni meglio senza)
Titolo: 3/3
Mi ha incuriosita moltissimo, è molto orecchiabile – resta impresso nella mente – e ho amato le sue mille sfaccettature: giallo è il colore del potere, gialla la gelatina tuttigusti, ma (questa era stata la prima idea che mi ero fatta) ‘giallo’ mi trasmette anche l’idea di qualcosa da svelare, di un colpevole da scoprire, e credo che si adatti molto bene alla vicenda.
Grafica: 3/3
Forse il font è un po’ troppo piccolo (non tanto quanto le storie a cui ho sottratto 0.5 punti a causa della dimensione del testo), ma l’ho trovato estremamente gradevole e comunque ben leggibile. L’impaginazione è ottima.
Totale: 50/51
(Recensione modificata il 14/04/2015 - 01:02 am) |