Io... io.
Boh.
L'ho letta una volta. Sono arrivata alla fine, ho letto le note... l'ho riletta di nuovo.
È... voglio dire, geniale. Spettacolare. Intrigata. Cervellotica. Caotica (di un caos buono). Sembra di fluttuare in un altro mondo, di stare sospesi nel tempo mentre leggi di John. Il lato perverso di un sentimento che diventa troppo forte e non si riesce più a controllare. Io amo quel lato.
Mi ha lasciato senza fiato. Più andavo avanti e più pensavo a "geniale", solo quella parola.
I post-it come pensieri di Sherlock e di cui Sherlock si circonda, con cui Sherlock si protegge, e John che li legge. Il pacchetto che Sherlock tira fuori dalla giacca: le parole non dette.
Magnifico. Mi capita spesso nella vita di dover cercare le parole adatte per una recensione, ma poche volte mi è successo di passare in rassegna tutte le parole stipate nella mia mente e non trovarne di adatte. Dire che mi ha lasciato a bocca aperta, che mi ha conquistata in un modo che va oltre al semplice momento in cui dici "è bella, merita i preferiti e la recensione" è poco. Sono su quella linea di confine fra l'ammirazione spudorata e la gelosia.
Se ti fossi davanti davvero, in questo momento, ti stringerei la mano. Fingi che io l'abbia fatto. |