Ammetto che nella serie, Irene l'ho quasi odiata (per ovvi motivi che non sono decisamente oggettivi *coffJohnlock*coff*), però mi è sempre piaciuto il suo personaggio e ho adorato come Gatiss e Moffat l'abbiano utilizzata e sviluppata al meglio delle loro possibilità. Credo che anche tu abbia fatto la stessa cosa. A John, Irene non piace ma quando vede che anche lei sta soffrendo nella sua stessa maniera (quasi, ricordiamoci che comunque il rapporto di Sherlock è più forte con John rispetto a Irene) ingoia tutta la rabbia nei suoi confronti perché è come ritrovarsi davanti a uno specchio e vedere se stesso e il suo dolore (mi è piaciuto tanto che invece dei fiori John legga articoli di cronaca nera, l'ho trovata un'idea originale). Ho trovato questa storia assolutamente malinconica e mi ha lasciato una sorta di amaro ricordo dentro (Reichenbach T_T), è davvero bella e mi è piaciuta tanto, per cui i miei più sinceri complimenti! A rileggerti :3


Jess

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Questo si che è davvero un bel racconto! Soprattutto perché quando è inziato il dialogo non avevo subito capito di Irene finché non hai usato il femminile! Pensavo fosse Sherlock! In quanto al Magnetismo involontario.....geniale! Idea belissima, e ovviamente la fine è proprio quella che ci si aspetta. Non c'è un solo presunto morto lì, ma due.....Splendida <3!

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