Non so bene da dove cominciare. Forse perchè di fronte alla ricerca della bellezza in un momento di solo brutto ci sono passata, l'ho vissuto sulla mia pelle solo un anno fa e nonostante l'abbia cercata e per un certo verso anche avuta in quel periodo, la bruttezza ha vinto lo stesso e sono finita come andrea, ma senza Costanza.
Dunque, cercando di trovare le parole giuste per questa meraviglia, inizio dal principio. L'ansia della maturità me la ricordo perfettamente: anche io come Costanza ero una candidata al 100, anche io come lei avevo qualche problemino con la matematica e alla fine me la sono cavata con un 7 a fine anno e un 99/100 che fa un ridere e un pò storcere il naso. Le gite dell'ultimo anno sono proprio così: succede di tutto e te le porti dentro per il resto della tua vita. Io ho fatto Roma-Vienna in pullman, con tappe varie risalendo lo stivale. Ero stanca morta ma non la dimenticherò mai.
E infine si arriva alla maturità, che molto spesso non coincide soltanto con il tanto temuto esame di Stato quanto più con quella personale, con cui devi fare i conti e che devi fronteggiare per forza di cose. Sarebbe bello poter restare sempre bambini, non assumersi le responsabilità e vivere a colori, ma la vita e la crescita portano anche a dover trovare il coraggio di affrontare le cose brutte, la morte. Conosco a memoria quella malattia. So quali sono gli effetti collaterali delle cure devastanti che invece che farti star meglio ti fanno sentire uno schifo, so che odori si percepiscono stando vicino a chi è malato e quanta forza riesce comunque a sprigionare il cancro: c'è la forza del malato che combatte con tutte le cellule del suo corpo, anche quelle malate, per restare aggrappato alla vita, per restare con chi ama perchè non vuole lasciarlo e c'è la forza di chi ama il malato, che vorrebbe alliviargli la sofferenza, vorrebbe farsi carico del dolore, della fatica e della paura che attanaglia chi sente la morte ogni giorno più vicina. Quando mi hanno detto quello che aveva mio padre e quanto poco tempo ci restava per tentare di fare qualcosa, ho creduto di morire anche io. Ho smesso di credere di essere una tipa forte, che reagisce alle notizie della vita. Nei mesi che mi sono rimasti per stargli vicino però, ho fatto come Andrea: ho chiuso i miei occhi al mondo e mi sono fatta carico di un peso che mi schiacciava ogni giorno di pi. Avevo bisogno proprio di quello che hai scritto tu: della bellezza, che cercavo di trovare negli occhi spenti e preoccupati del mio grande papà, quando lo guardavo per capire che cosa gli passava per la testa in quei momenti in cui era attaccato alle sacche della chemio, lo cercavo nel sorriso opaco di mia mamma, che non sapeva come mettere insieme i cocci della vita che ci restava, così diversa da quella serena che avevamo fino a un anno fa. L'ho cercata nei tentativi di tutti i miei amici di farmi stare tranquilla, di sollevarmi il morale e di farmi sorridere, anche quando la voglia per farlo era sparita. Si ha bisogno della bellezza delle cose semplici, come un abbraccio, una persona che senti possa regalarti qualcosa di più ma che capita nel momento in cui tu devi dedicare anima e corpo a qualcos'altro.
A differenza di Andrea, io ho avuto la soddisfazione di far vedere a mio papà il mio percorso di studi completato, gli ho regalato la laurea qualche mese prima che iniziasse l'inverno, l'ho reso - nel mio piccolo - fiero di me per l'ultima volta, anche se spero che continui ad esserlo anche dov'è adesso.
Scusami per questa recensione un pò troppo personale ma con questa breve storia hai smosso dentro di me quello che dal 1 agosto dell'anno scorso ho cercato di dimenticare e lo hai fatto con delicatezza; ci sono cose che sono difficili da raccontare, le parole sembrano non essere mai quelle giuste e non si sa come possono essere interpretate da chi le legge. Hai fatto un ottimo lavoro. So che sei quasi una garanzia per me ormai, ma davvero grazie per avermi regalato questa OS.
La maturità non è soltanto una prova scritta di italiano, una di matematica e una mista, nè tanto meno un orale per completare l'esame. La maturità è tutto quello che ha dovuto affrontare Andrea e la scelta consapevole di Costanza di volergli stare vicina in un momento terribile come quello.
Grazie tesoro, sul serio. E scusami per questa pessima recensione.
-Cin- |