Recensioni per
Janet, the end of time and the Napoleon of crime
di Mankind17_13

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/08/12, ore 20:08

Ordunque. Trovo la storia piuttosto... suggestiva. Penso che in realtà dovresti aggiungere l'avvertimento "nonsense", perchè la commistione di metafore, idee allegoriche e cose non dette ma lasciate comprendere al lettore, oltre alle varie domande che ci si potrebbe porre durante la lettura, non trovano sempre risposta.
Esponi idee affascinanti, ma secondo la mia modesta e affatto sapiente opinione, sono "troppe". Parti con un'idea che riguarda l'essere del male e quindi domandi come possa persistere la speranza in un mondo del genere, introducendo quindi "ciò che nasce" da quella risposta, cioè una ragazza. Che poi si scopre essere una principessa con particolari poteri (legata al Natale? Alla capacità di resuscitare?). La domanda riguardo il male, però, resta insoluta, anche se nell'inizio della storia sembrava un tema importante.
Il dialogo iniziale con il corpo morto è affascinante, ma non riesco del tutto a cogliere il filo del discorso. O meglio, il tema principale del discorso. Ci sono temi interessanti (le persone nate morte che sia per metafora o fisicamente morte, le molte guerre, la ragazza che ha un fato predestinato e fugge dalla speranza) ma nessuno di essi è approfondito a sufficienza, nel dialogo o coi fatti, da venire spiegato. Sono concetti astratti che per colpire a sufficienza avrebbero bisogno di essere meno "incorporei" e di avere sotto accadimenti altrettanto evocativi, ma più concreti, altrimenti sembrano slegati tra di loro. Avverto la perenne sensazione che mi manchino vicende o tasselli per comprendere ciò di cui i due parlano e la cosa si estende quasi fino in fondo, quando è introdotta la cosa della possessione.
Lì la storia acquista più sostanza ed è un'idea interessante, quella del corpo posseduto e del vecchio possessore che è diventato una sorta di mostro, oltre alla nuova anima che deve legarsi all'altra per sopravvivere. In generale, tutta la sequenza finale mi è molto piaciuta.
La frase finale mi è rimasta oscura quanto il resto; immagino che "professor Moriarty" sia un chiaro rimando a Sherlock Holmes, ma se l'intento di usare il nome va oltre la semplice citazione e riutilizzo di quel personaggio, temo di non averlo compreso (troppo slegato dal resto). Buona parte del "senso" della storia mi è rimasto oscuro, ma rimane una lettura affascinante. Credo che approfondendola ne uscirebbe davvero un bel mondo fantasy.
In quanto all'italiano non ho trovato nulla, mi è parso solo che ti sia sfuggito un apostrofo. Se rileggi di sicuro lo trovi.
Un consiglio finale: forse la sensazione di estraniamento è data anche dal fatto che non esiste un personaggio che abbia il punto di vista, ma una voce narrante esterna che addirittura si dichiara presente all'inizio, e quindi è molto più preponderante dei due protagonisti. Spostare il punto di vista di fatti ed emozioni dentro uno dei due, magari Janet, credo che aiuterebbe.
Grazie per la lettura interessante. =ç=

Kupò.