Il titolo di questa storia dice più di quanto potrei aggiungere ora, ma forse qualcosa da dire c'è ancora...
chissà se qualcun altro ha avuto lo stesso pensiero: Se davvero ami, ogni cosa diventa così piccola da superare, se paragonata al fuoco che senti bruciare dentro.
Quel fuoco che brucia ma non consuma; che ha il dono, il potere di rendere la purezza a tutto quanto tocca, ma soprattutto alle cose vere, come le emozioni di queste anime che superano invalicabili montagne, indicibili dubbi e dolori, perché Amore è parola così pura da non poter essere sfiorata da null'altro che dallo stesso fuoco, per non morire.
E amore viaggia da un'eternità senza tempo, perché non appartiene all'umanità, ma a Colui che in esso ha dato Vita alla vita.

Laramel

Evviva i miracoli e i lieto fine! Perchè oggi più che mai ne abbiamo bisogno. Devo farti i complimenti per questa fic che è, probabilmente, tra le più impegnative e ambiziose che tu abbia scritto (o, almeno, tra quelle che ho letto io): dentro ci sono tanti argomenti importanti, attuali e significativi. L'amore, l'omofobia, la passione per lo sport, l'ammirazione che diventa amicizia e poi qualcosa di ancora più profondo, la malattia, la rinuncia, la solitudine, l'orgoglio, la lotta e la vittoria. E poi ci sono le vite dei tuoi personaggi, così reali che che sembra di vederli agire davanti ai nostri occhi: s'incontrano, si studiano, si piacciono, si scoprono, si perdono e si ritrovano. Amore per lo sport (che è disciplina e sacrificio, ma anche solidarietà) e amore per la vita vanno di pari passo nella loro storia: si lotta sempre e comunque, solo che nel secondo caso il traguardo è la sopravvivenza.
E il padre? Possibile che ancora oggi esista un uomo capace di negare un trapianto che salverebbe la vita al figlio per orgoglio e pregiudizio?
Infine, merita una nota il parallelismo - molto manzoniano - tra il temporale che scoppia dopo una prolungata siccità e la passione che nello stesso momento unisce i due protagonisti, anche per loro dopo una lunga "siccità" affettiva.
Io forse però, dato che appunto la fic è lunga e densa, l'avrei divisa in capitoli (due, tre massimo) per renderne più agevole la lettura, anche magari dilazionandola nel tempo. A me è capitato di farlo con un paio di storie che per ragioni di contest dovevano essere OS ma che, una volta pubblicate, ho diviso in capitoli.
Comunque, cara Anna, sei sempre una garanzia. A presto.

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