Oggi (cioè, ieri), ho finito la terza serie di Glee e sono ancora nella fase di incredulità. Non riesco neanche a pensare di non vederli più come sono stati fino ad oggi; mi rifiuto di leggere gli spoiler sulla quarta stagione, anche perché, se pure alcuni personaggi rimanessero (oltre quelli che dovranno fare l'ultimo anno, intendo) non sarebbe comunque la stessa cosa. Se arriveranno nuovi personaggi li seguirò con curiosità ed affetto, ma il Glee delle prime stagioni non tornerà, sarà tutto diverso. Spero che ci sia del positivo e non accada come il altre serie televisive, dove si va peggiorando man mano che le generazioni si susseguono.
Fino ad oggi non ho mai letto delle storie complete nel fandom, né ne ho recensite; un po' volevo evitare di trovare spoilers in giro, un po' volevo leggere una storia meritevole e quindi consigliata da qualcuno, ma stasera mi sono trovata nell'aria sfide del forum di Fanfiction Contest e sono stata attirata dalla tua sfida, e, visto che c'era il link, ho deciso di passare.
Devo dire che come prima storia nel fandom, mi è andata più che bene.
Io adoro le storie su questo genere: amo alla follia gli stili di scrittura descrittivi e precisi, ma non noiosi, preferisco leggere una storia un pochino più lunga piuttosto che una scadente, ma il mio amore assoluto sono le storie brevi e scritte bene. Sebbene gli sms abbiano sempre una brutta nomea, e vuoi perché le persone preferiscono parlarsi di persona, e vuoi per il linguaggio utilizzato nei messaggi telefonici che, si dice, abbia rovinato il modo di parlare di tutti, non vengono mai apprezzati. Eppure, io penso che siano uno strumento molto utile; a parte la questione dell'istantanietà eccetera, trovo che spesso, con poche parole, si possano dire grandi cose.
Tu con una manciata di frasi sei riuscita a delineare una situazione ben precisa, a mostrarci un Noah diverso da quello che conosciamo: da una parte Rachel, che è stata spinta ad inseguire il suo sogno ma che, comunque, non ha potuto viverlo appieno, perché ama ancora Finn. Dall'altra Puck, che si è reso conto di essere innamorato di lei e cerca di non farglielo capire, poiché vuole bene al suo migliore amico, sa di averlo ferito in passato e si sentirebbe uno schifo a deluderlo ancora. Mostra, in questo, una grande maturità, che seguendo attentamente le puntate si può notare crescere giorno dopo giorno: prima era un bulletto che cercava solo le ragazze e la reputazione, eppure non era colpa sua. Puckerman è uno dei personaggi più affascinanti della serie, che mi è, forse, sempre piaciuto, e che ho apprezzato ancora di più quando l'ho capito fino in fondo. Ha avuto un'infanzia tutt'altro che rosea, per via di suo padre, e la solitudine e la mancanza di una figura così essenziale lo hanno, inesorabilmente, segnato. Non intendo giustificare né lui, né tutti i bulli di questo mondo, tutt'altro. Semplicemente, per conoscere Puck bisogna capire che non è mai stato felice, mai.
Neanche adesso, mentre si ritrova a reprimere il proprio amore per l'ex del suo migliore amico lo è: il destino (?) lo mette sempre davanti a prove difficili da superare; lui è uno forte, ma anche i più forti crollano, prima o poi.
Ho trovato questa storia semplicemente... adorabile. Triste, ma adorabile. Prima di tutto, l'immagine di tutti i ragazzi riuniti mi è piaciuta da morire, mi ha fatto ripensare a tutti i momenti belli delle tre serie. Mancava Rachel, e questo non è indifferente.
Noah è semplicemente meraviglioso; se prima mi piaceva, non ho potuto fare a meno di adorarlo, grazie a te. Mi piace che lui cerchi qualsiasi pretesto per stare con lei, è una cosa naturalissima. L'amore è imprevedibile, magari potessimo controllarlo: non chiede mai il permesso, e ci ritroviamo, il più delle volte, fregati. Lui cerca un contatto con la donna che ha trovato irritabile e bellissima allo stesso tempo. Non so, io credo che l'abbia presa un po' come un esempio: non bisogna mai mollare. Lui ha avuto una vita difficile, e un messaggio del genere è molto più che un incoraggiamento.
Talvolta ho sorriso: ci sono delle frasi fantastiche, tipo quando Rachel gli ricorda che sta dormendo, e lui le risponde che non è colpa sua se va a dormire con le galline. Altri momenti mi hanno stretto il cuore: quando lui la implora di non ignorarlo, può sembrare una cosa magari stupida, banale, che viene detta spessissimo, così. Eppure, io ci ho visto un dolore forte, una preghiera, un'implorazione. Lui non vuole stare con lei per via di Finn, ma non può fare a meno di starle lontano.
Una situazione tremenda, che mi fa stare male, davvero, non lo dico per dire. Hai tratteggiato, con pochissime e brevissime frasi, un personaggio completamente nuovo, pur tenendo alla perfezione i caratteri originari. Questo ci tengo a sottolinearlo: i personaggi sono IC che più IC non si può, ed è questa la cosa meravigliosa. Non è semplice scrivere di pairing non canon mantenendo i caratteri originari, eppure trovo che tu abbia fatto un lavoro egregio.
Non ho le idee ben chiare sulla coppia; non la odio e non la amo. Sono una Finchel convinta, ma sono sincera se dico che ho visto la Pucklberry da un'altra angolazione grazie alla tua storia.
Sono felice di aver letto e recensito questo racconto come primo su questo fandom, e ti ringrazio per la bellissima storia che hai scritto, usando così poche parole e regalandomi così tanto. |
