Recensioni per
Un Abbraccio
di TwinStar

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
09/01/11, ore 11:05
Cap. 1:

"Un abbraccio ad Azkaban è prezioso, persino se lo si ruba a se stessi"
wow *_*
so di essere in ritardo di quattro anni.. anzi, quattro domani. Forse non leggerai mai questa mia recensione, forse è inutile che commenti ma..
ma se un giorno di saltasse in testa di leggere le recensioni di una tua vecchia FF?? Bhe, allora voglio esserci (per così dire xDD). Voglio che tu possa capire che A ME è PIACIUTA. sì, forse sono un pò banale, di certo non al livello dei tuoi paroloni ed effetto.. wow. che ti lasciano sbigottita ^^
complimenti davvero meritatiii
mialovegood<3

sibil
11/01/07, ore 22:04
Cap. 1:

Ciao twinstar, mi ritrovo ancora una volta a farti i complimenti. Non sono un'appasionata di drabble perchè per scriverne una decente bisogna essere davvero bravi. E tu lo sei, scrivi benissimo. La fic è angosciante, triste ma bella. a presto.

Matteo
11/01/07, ore 22:00
Cap. 1:

Questa è la prima drabble che recensisco... e lo ammetto, non conoscendo il genere ingenuamente non pensavo fosse così difficile lasciare un commento. Ogni parola pesa come un macigno e meriterebbe un discorso a parte, vista la cura con cui è stata scelta. Si procede per immagini, ognuno dotata di una forza espressiva davvero notevole, come quel "ghigno infelice" che si contrappone al "riso sprezzante" della sua vita precendente, come quello "straziante abbandono" che trasmette un'angoscia davvero disperata. Ma forse la prima cosa che mi ha colpito in questa drabble è che fino all'ultima frase non viene detto esplicitamente che Sirius sta abbracciando se stesso, come a voler dare un'illusione o una speranza (purtroppo vana) al lettore, ma forse più che altro a Sirius. La speranza che stia realmente abbracciando un'altra persona, qualcuno con cui esista un legame d'affetto. C'è un tessuto liso sotto le sue mani, ma non potrebbe essere l'abito qualcun altro? In fondo anche Remus come sappiamo in HP3 non sembra uscito da una sfilata di Dolce e Gabbana (o forse sì? Zoolander docet). Verrebbe quasi da sperare che questa sia la descrizione del famoso abbraccio fraterno alla stamberga (fraterno 'staminchia, come direbbero le wolfstar XD). Ci sono ciocche scure che lo sollecitano, ma non potrebbero essere comunque di un altro essere umano, magari un altro detenuto con cui condividere la sofferenza di Azkaban? Ma il finale cancella ogni ombra di illusione: siamo proprio ad Azkaban e Sirius sta abbracciando se stesso, con quel termine, "rubare" che fa sembrare la cosa quasi un fatto di cui vergognarsi, per cui essere condannati (buffo per una persona che è stata sì condannata ma per un crimine mai commesso), un qualcosa da svolgere di nascosto, non visti dal Sirius che conosciamo fuori Azkaban, quello che trova gli abbracci qualcosa di infantile o da femmine. E' un'immagine davvero terribile, ma anche se si è dovuta lasciare ogni speranza rimane la consapevolezza che un giorno Sirius uscirà e riceverà almeno un' altra volta un abbraccio sincero da parte di un altro essere umano, forse dalla persona che ama e che lo amava, ma anche senza essere wolfstar almeno da una persona che era suo amico e che in fondo gli vuole bene. Almeno una volta prima di morire. Perchè per me è impossibile pensare all'abbraccio disperato di questa fanfic senza tornare con la mente a quell'abbraccio nella Stamberga, alla fine di HP3. Insomma, ti faccio i complimenti anche per questa fanfic, di un genere che non conosco e che sembra più simile alla poesia che alla narrativa. Ma che dire, evidentemente sei anche una straordinaria poetessa oltre che una grande autrice di narrativa. ^_^ Grazie di tutto.

Mixky
11/01/07, ore 09:24
Cap. 1:

ciao! 100 parole...credo sia più facile scriverne 1 milione..che solo 100. Ogni volta che mi capita di leggerne mi stupisco di come possiate farlo. Comunque, a parte i miei sproloqui di incredulità fanciullesca, i miei vivissimi complimenti. Molto bella, 100 parole spese bene, una per una.

Recensore Veterano
10/01/07, ore 23:17
Cap. 1:

Dio, che gioiello!

Tu e le drabble, Mary, anche se dici di no, siete fatte le une per l'altra (ma esiste un tipo di ff per cui non sia così quando la scrivi tu?).
Sirius e Azkaban accoppiati... Non l'avevi capito dopo una certa ff di Ale che effetto mi fanno? Mi uccidono, mi fanno infuriare, mi stritolano lo stomaco (giuro, per me sono peggio del Velo. Sarà perchè vedo ogni giorno ghignanti colpevoli a spasso e quell'innocente - non perchè puro o "buono" o senza difetti e tare, ma solo nel senso più ristretto del termine - mi fa star male da morire).
Però questa drabble è riuscita a fare molto di più.
Oggni parola pesa come un macigno, ma l'ultima frase: mi inchino.
Sai che è successo? Ho pianto. Non due lucciconi, m'è venuta proprio giù una lacrimona bella grossa.
E un attimo dopo ho riso, come una pazza e per poco non ho fatto accorrere i miei a controllare perchè parlavo da sola. Infatti, ero lì che da buona schizzata dicevo: Sì, Sirius, bravo, ottimo, così si fa, resisti. Ne verrai fuori! Ne verrai fuori perchè sei ancora vivo, più di tanti la fuori.

No so che altro potrei dirti se non che questo specifico Sirius s'è appena ritagliato un posticino (nemmeno tanto ino) nel mio cuore, accanto al se stesso bambino di "Ed è allora che vedi la luna".

Spero di leggere sempre qualcosa di tuo. Sai mettermi i brividi.

Ny

elaisa
10/01/07, ore 22:01
Cap. 1:

Ciao Mary.
Avevo visto questa tua drabble ieri sera appena postata, più o meno, ma ho deciso adesso di lasciarti un commentino.
Sì, effettivamente ogni volta che leggo un tuo scritto mi viene il dubbio di non essere abbastanza "all'altezza" per recensirti, di fatti il più delle volte soprassiedo, ma tant'è che questa drabble mi ha colpito (un po' per com'è scritta, un po' per il contenuto), che non potevo proprio esimermi.
Venendo alla drabble, molto più interessante di un'introduzione mia personale XD
Personalmente dò molta importanza al gesto dell'abbraccio; avviluppare qualcuno con le proprie braccia, stringerlo quasi possessivamente per cullarlo e sentirlo contro il proprio petto è una delle cose che ti fà sentire assolutamente meno solo al mondo.
Questa visione mi ha in un certo senso sconcertato, tuttavia piacevolmente sorpreso; adoro l'ambiguità che vi è in questo.
Un abbraccio atto a sentirsi meno solo, eppure atto anche a prendere sempre più coscienza della propria solitudine; tutto e il contrario di tutto, insomma.
Mi si conferma quest'idea quando descrivi questo gesto come "che aborrisce", "non da uomini", ma dici anche che vi è tepore, sotto le unghie di Sirius che si stringe a sé stesso.
Ed è un'immagine meravigliosa, meravigliosamente descritta.
Ho trovato molto bella anche la definizione che dai dell'abbraccio, ossia strazianti abbandoni in cui cullarsi; maledettamente vera, maledettamente graffiante.
Il tutto poi si conclude con quella frase, diretta, incisiva, alla quale non c'è più niente da aggiungere, se non tirare un respiro (perché l'atmosfera di quest'immagine è quasi schiacciante e non so se sia stato un tuo intento preciso, un condizionamento mio dovuto a come immagino sia Azkaban, o soltanto una mia interpretazione delle tue parole).. sì, dicevo.. XD
Alla fine, tiri un respiro e pensi che, sia ad Azkaban che ovunque, spesso e volentieri l'abbraccio di sé stessi (tutto e il contrario di tutto), che aborrisce e che è un chiaro segno di "alienazione" dal resto del mondo, a volte salva dalla disperazione.
I miei più sentiti complimenti Mary, perché questa drabble è davvero molto, ma molto bella.

Recensore Junior
10/01/07, ore 17:13
Cap. 1:

Sono commossa. Ma mi spieghi come faccio a non recensire i tuoi lavori? Che poi ne hai trovata un'altra affetta da graforrea, perché anch'io sono piuttosto incontinente da questo punto di vista! Quindi postare recensioni chilometriche mi fa sentire bene XD
Ma poi dei tuoi lavori ci sarebbe così tanto da dire. Non ho idea di come tu faccia, ma ogni frase è sempre pregna di significato. A volte sfugge, ma c'è. Io posso solo rendere onore a delle opere del genere, anche se lo faccio in modo riduttivo, perché ci sarebbero da scrivere pagine per commentare nel modo più adeguato possibile.
Bene, dopo aver sproloquiato genericamente ora mi concentro un attimino su questa drabble. Innanzitutto, evitando di ripetere quanto io adori il modo in cui scrivi di Sirius (di fatto l'ho ripetuto di nuovo XD), ti dirò che non manco mai di stupirmi per come riesci a scegliere bene le parole. Non è mica facile, o almeno parlo per esperienza personale, mettere tutta questa cura in ogni singola frase. Io poi tendo a non essere mai soddisfatta completamente del modo in cui esprimo un concetto o invento una battuta, invece poi leggo i tuoi lavori e rimango a bocca aperta, chiedendomi come accidenti tu faccia. Per non parlare del fatto che mi sento riduttiva e spoglia ad esprimermi in poche parole, fosse per me abbonderei sempre. Ma qui tu sei riuscita a dare un'idea assolutamente completa e precisa di Sirius in 100 parole. Sembra di vederlo, ma non solo: ci si accorge che è proprio lui, colto non soltanto nel momento della prigionia, ma in modo sufficientemente ampio da fornire un quadro generale della sua personalità. Non so se riesco a spiegarlo bene. Sirius che sbotta, che esibisce quel riso sprezzante congelato sulle labbra, che si cristallizza in un ghigno infelice, un Sirius che dice Adesso è diverso, che si considera un corpo sgradevole, è un Sirius reale e non assolutamente etereo, ed è stupefacente ricevere un'immagine così concreta e forte di un personaggio in così poche parole.
In che altro modo te lo devo dire che sei bravissima?
Sul piano emotivo, questo è uno di quei lavori che ti lascia a pensare, davanti a cui mi sono inebetita a pensare a Sirius chiuso in una cella. Quello che emerge è un graffiante senso di solitudine, un sentimento di irrimediabile perdita di qualcosa che non è il semplice calore umano, ma un intero sistema di vita. Lo stesso Sirius che scansava ogni minima profusione d'affetto, che sorrideva beffardamente fiero del suo orgoglio di uomo, ora ha solo il suo corpo a cui aggrapparsi, per non cadere nel vuoto di follia che lo circonda. Il suo è un bisogno disperato da uomo che non ha mai ricevuto il calore di un'infanzia. Che si ritrova a cullarsi in qualcosa che aveva imparato a disprezzare. E' terribile sentire come da una parte Sirius veda emergere dentro di sé un istinto tipico di un bambino (e lo dico con tenerezza, da persona che ama i bambini), mentre dall'altra i suoi pensieri sono talmente lucidi, amari e forti che ci si rende conto dell'enorme consapevolezza che ha acquisito stando ad Azkaban. Ho sempre visto Sirius come caratterizzato da un profondo cinismo, ma i dodici anni di prigionia hanno senza dubbio accentuato questo aspetto del suo carattere in maniera decisamente straziante. Eppure, ti ripeto, continuo a vederci l'ombra di un bambino in questo Sirius. nel modo in cui riflette sul valore di un abbraccio.
Rinnovo i miei complimenti e ti ringrazio di cuore per avermi ringraziato così, anche se questo giro di parole fa proprio un po' schifo :D a presto.

Nuovo recensore
10/01/07, ore 16:25
Cap. 1:

Stupenda... Il solito Sirius Black, quello duro e strafottente, ma dietro il quale si nasconde il vero Sirius, quello dolce e premuroso, quello che soffre in silenzio, quello che ricorda ma non piange... il Sirius che manca tanto a tutti noi.

Recensore Junior
10/01/07, ore 09:55
Cap. 1:

Prima di tutto i miei più vivi complimenti per aver scritto una drabble di 100 parole precise.
Ma questo è il meno, giuro.
Dannazione, non so come fai a non amare le drabble quando dalla tua tastiera escono cose così intense in queste poche righe.
Hai un talento naturale per le drabble, devo dirtelo anche se so che potrebbe non farti così tanto piacere.
Ma tu hai talento anche nelle tue long fic o nelle tue one shot e quindi...
Passiamo al commento vero e proprio.
Tu lo sai quanto io ami il Sirius di Azkaban.
E da queste righe, anche se non ti conoscessi, si capisce in maniera inequivocabile quanto lo ami anche tu.
E' straziato, stanco, sporco e disgustoso.
Ma ha ancora tanta determinata voglia di vivere da ricercare qualcosa che nella sua vita precedente ha sempre scansato.
Qui non ha altro che le sue braccia, il suo corpo scarno e e la sua disperata voglia di sopravvivere.
In un primo momento ti fa gridare di dolore e di strazio, ma sappiamo tutti che Sirius ne esce da lì.
Tenace e caparbio e splendido.
E' meravigliosa e non riesco a trovare nient'altro da dire.
Grazie.
Qualunque cosa scrivi, so che leggendoti non mi pentirò mai.
Baci.
Alexia

Nuovo recensore
10/01/07, ore 02:41
Cap. 1:

un abbraccio è come un'iniezione d'affetto. è una culla per le emozioni. mi ha fatto riflettere quel "non è da uomini". per un attimo ho dimenticato la differenza maschio/femmina, attribuendo alla parola "uomini" un significato più universale. spesso si arriva a considerare quell'istintiva ricerca di conforto come un atto di debolezza. debolezza da disprezzare. e nell'attimo in cui ci si rende conto di non essere forti si arriva a disprezzare sé stessi. e l'ultima frase è qualcosa di indescrivibile. qualcosa di lapidario. "rubarsi un abbraccio" è triste, secondo me. è triste perchè non si ha nessun altro. fatta eccezione per quello "sgradevole corpo" abbandonato a sé stesso. mi è piaciuto molto questo drabble, lo metto tra i preferiti. un bacio.