Sai, mi ha davvero lasciata interdetta il fatto che questa fanfiction non abbia ancora ricevuto commenti.
Personalmente, l'ho trovata dannatamente originale e molto, molto interessante.
Vedere la guerra tra Asgard e Jotunheim attraverso gli occhi di un uomo... Be', mi è piaciuto tantissimo. Tra l'altro, trovo che questo nuovo personaggio sia caratterizzato al meglio, attraverso i suoi pensieri. A partire dall'inizio, quando al di là di ogni legame affettivo o di sangue, sente questo legame con la terra di cui si prende cura. Non so, è una descrizione che mi è piaciuta molto.
L'orrore della guerra, poi (di ogni guerra, non solo di quella descritta qui), si riflette benissimo nella tortura che l'uomo subisce da parte del Gigante di Ghiaccio. E mi ha colpito la maniera in cui questo orrore contrasta con lo spirito del protagonista... E con "spirito", credo di poter intendere una forza che in qualche modo mi ha resa orgogliosa, perché tra Asgardiani e Jotunn, un essere umano (mio simile! XD) non ci fa una magra figura... Anzi, in qualche modo riesce persino a risaltare... Penso che, in maniera particolare, l'idea di questo spirito sia resa dalla fede salda che l'uomo ha verso Odino. Non so bene come spiegarlo: lui è devoto al padre degli dèi, e non rinuncia a questa devozione, non permette che ciò che lui è crolli sotto il dolore...
E visto che Einar mi piace, sono stata contenta che Odino abbia risposto alle sue preghiere, giungendogli in aiuto (e ammetto di aver provato una punta di raccapriccio per le sue gambe distrutte... Più un gran dispiacere...). La gratitudine dell'uomo è fortissima, credo di averlo ammirato perché non ha provato alcun rancore nei confronti del padre degli dèi (in stile: "Oh, ma saresti anche potuto arrivare prima!"). No, lui è solo grato. Immensamente grato.
A questo punto, la devozione che prova verso Odino è qualcosa di praticamente palpabile.
Mi è piaciuta anche la descrizione che hai dato del padre degli dèi. Penso che tu lo abbia presentato come ogni dio dovrebbe essere: forte e solenne, okay, ma soprattutto quasi paterno, che si prodiga per aiutare chi crede in lui.
Inoltre mi ha colpito il fatto che per Einar seguire con lo sguardo il suo salvatore sia la migliore delle medicine... Non so, va a supporto della mia teoria che, in fondo, mente e corpo non sono poi così tanto scindibili xD Sta bene la prima, sta bene anche l'altro (almeno tendenzialmente...).
Eh be', non ti nasconderò che l'apparizione del piccolo Loki, per quanto breve, mi ha lasciato completamente estasiata. Sarà che lo amo tanto come personaggio, fatto sta che ho adorato vederlo qui, minuscolo tra le braccia del suo padre adottivo. Tra l'altro, anche se il tutto è narrato dagli occhi di Einar, si percepisce già un legame padre-figlio che va formandosi... In Odino che guarda la creaturina come se non esistesse nient'altro al mondo, che parla al neonato come se potesse davvero capire.
E mi piace il fatto che sia questo a diventare, nella mente di Einar, il motivo di sperare in un futuro senza più guerre. In effetti, in mezzo a tanta distruzione, vedere qualcuno accogliere così il figlio dei propri nemici... Insomma, non può che diventare una speranza.
E nel finale ho apprezzato il protagonista una volta di più, perché nonostante le ferite ricevute, gli affetti perduti, riesce a trovare la maniera di andare avanti. Voglio dire, non è mica un coraggio che possiede chiunque!
D'accordo, a questo punto credo di aver detto abbastanza. Spero solo di non averti fatto mettere le mani nei capelli per la disperazione, con tutto il mio blaterale, ma avevo così tante cose da dire ._. Aggiungo (poi me ne vado, sì), a scanso di equivoci, che questa storia mi è piaciuta tantissimo, e ti faccio tutti i miei complimenti!
(Oh, okay, ho un'altra cosa da dire. Piccola piccola, prometto. La cosa in questione è che io, di solito, non sono un'appassionata delle storie in cui il personaggio è un quasi-sconosciuto. Di solito preferisco tenermi sul sicuro, leggendo storie sui personaggi più presenti... Perché alla fine, se leggo fanfiction, è per ritrovare in situazioni diverse i personaggi di cui varie opere mi hanno fatto innamorare. Tu, però, anche se hai proprio incentrato tutta la storia neanche su un personaggio semi-sconosciuto, ma proprio su un nuovo personaggio... Be', sei stata capace di farmene innamorare comunque. E questo, vorrei sottolinearlo, è una cosa che non mi era mai successa prima! Quindi raddoppio i complimenti... E adesso sì, me ne vado davvero...) |