Recensioni per
Legami di fede
di Northern Isa

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/10/12, ore 15:37

Sviluppo della trama e trattazione del tema
Sei stata tra quelle che hanno saputo caratterizzare meglio i personaggi e a farli interagire con la storia, facendo in modo che fossero loro a piegarla ai fini della trama e non al contrario
Hai dato risalto alla figura di Einar senza forzare la sua presenza fra le terre, raccontando la guerra dal suo punto di vista e mostrando come lui si sia ritrovato ad essere una vittima dello Jotunn. La sua fede in Odino è ammirevole, da un certo punto di vista. Per quanto venga torturato, per quanto lo Jotunn possa fargli del male, la fede che ripone nel suo signore è incrollabile, e proprio lui, in seguito, gli si mostra e gli comunica che le sue preghiere sono state accolte, e che Laufey è ormai sconfitto
Ci sono momenti in cui sembra di vedere tutto attraverso gli occhi del protagonista, cosa non semplice da fare, e hai inoltre saputo rendere visibile anche il dolore che prova, non solo per le ginocchia ormai frantumate dallo Jotunn, bensì anche al ricordo di come fosse la sua terra prima che tutta la vegetazione venisse ridotta ad una campagna spoglia dal ghiaccio del Gigante
Inoltre, il tema della guerra si inserisce bene nel contesto, anche se forse avrei speso qualche parolina in più proprio su questo argomento. Tenendo però conto che chi conosce il fandom conosce anche il background, direi che vada bene così

Sintassi, lessico&grammatica
C'è coerenza, c'è cura, c'è una buona conoscenza dell'italiano e altrettanta di sinomini, un mix che rende sicuramente molto più piacevole la lettura sfruttando le molteplici parole di cui è composta la nostra lingua
Sono sempre stata convinta che in un determinato passaggio vada bene una parola e una soltanto, per quanto essa abbia lo stesso significato di un'altra; ogni parola deve dare un suono diverso alla frase senza stonare, e in questo tu sei riuscita alla grande. Non ho trovato una sola frase che suonasse stridente alle mie orecchie, ma credo che tu utilizzi un po' troppi due punti

  • Sì, prego ogni giorno il Padre degli Dei, e con questo?, penso con un fremito di rabbia, subito stroncato da un altro potente strattone. → Non è un errore, lo segnalo solo a scopo puramente illustrativo. Potresti scrivere questa frase “Sì, prego ogni giorno il Padre degli Dei, e con questo?” in corsivo, per dare così uno stacco dal pensato al narrato;
  • Mi arrischio ad aprire le palpebre; devo sbatterle più volte prima di mettere a fuoco ciò che mi circonda. Terra d’ombra e ghiaccio: è tutto ciò che riesco a vedere. → Renderei più fluida da leggere questa frase eliminando quel punto che divide l'altra frase, tentando di amalgamarla in una sola;
  • Tento di costringere i muscoli delle mie mascelle a scattare: vorrei morderlo → Anziché quei due punti, utilizzerei un altro segno di interpunzione;
  • I primi tempi che fissavo le ferite che lo Jotunn mi ha sadicamente inflitto, non riuscivo a contrastare un brivido di disgusto. → Credo che cambiare in “I primi tempi in cui mi ero ritrovato a fissare le ferite che lo Jotunn mi aveva sadicamente inflitto, non ero ecc” faccia suonare meglio la frase e la rendi più armoniosa;
  • Senza il suo intervento la guerra non sarebbe terminata e gli Jotunn non sarebbero stati sconfitti. → Virgola dopo “Intervento”, così da distaccare la frase e non dare un senso di apnea;
Come precedentemente detto, a aprte qualche piccolo accorgimento e qualche frase che sarebbe dovuta essere rivista, la grammatica e la sintassi erano pressoché perfette
L'unica cosa che mi sento in dovere di annotare è la mancanza di virgole o punti una volta chiuse le virgolette per il discorso diretto. Ricordavo che si dovessero inserire prima o dopo - io le inserisco dopo, ad esempio -, ma non ho mai sentito che non venissero inserite affatto

- Parere personale
All'inizio avevo pensato che la storia avrebbe visto come protagonisti i personaggi principali di Thor, dunque è stata davvero una piacevole sorpresa vedere che non era così; ciò ha reso la storia innovativa e non scontata, facendoti guadagnare non pochi punti ai miei occhi
Le storie introspettive mi sono sempre piaciute molto, e credo che la tua possa essere classificata proprio in questo modo. Hai deelineato la storia intorno alle parole del protagonista, scrivendo solo qualche discorso diretto di impatto, e hai dato risalto allo scenario e alle ferite che si porta dentro, sia in senso figurato che letterale; leferite del suo corpo non guariranno mai, forse esattamente come la sua campagna, e questa è una cosa che emerge molto bene alla fine del racconto, dove sei riuscita ad agglomerare una manciata di frasi e ad esprimere un concetto senza esagerare, come di solito accade quando si è arrivati alla conclusione di una storia
Tanto di cappello

Recensore Master
15/09/12, ore 20:05

Splendore! Tu e la storia!

Come le sagge persone che sono passate prima di me hanno avuto l'onore di commentare, lo spunto per la trama e l'originalità della stessa è fenomenale: lo scontro tra Jotunn e Aesir visto e raccontato da un essere umano (che alla fine viene mazziato più di tutti, sempre e comunque... com'era? Formica e stivale.) colpisce molto. Alla fine è inutile negare che la possibilità di immedesimazione aumenti: le divinità norrene erano apprezzate innanzitutto perché, malgrado gli indiscutibili "fenomenali poteri cosmici" [se individui la citazione ti guadagni un bacio sul naso] hanno atteggiamenti comunque molto umani. Prima tra tutti, i vizi e gli eccessi ^^'

I fatti narrati sono sconvolgenti ed estremamente toccanti, e la fede incrollabile di quest'uomo, che pure continua umilmente a schermirsi come l'ultimo degli uomini, l'ultimo per cui Padre Tutto dovrebbe intervenire, è e rimane forte e salda fino all'ultimo. Ed è bello vedere che alla fine viene in qualche modo ripagato per tutto ciò che ha perso dall'assistenza di Odino in persona. Toccante.

Vorrei davvero portare avanti la recensione in maniera matura e comprensibile, per quanto io sia sinceramente commossa dalla bellezza di questa storia, ma tu hai commesso il grave errore di parlare del ritrovamento di Loki da parte di Odino, minando seriamente le mie capacità cognitive.
Per cui uno "SQUEEEEEE!" deliziato non te lo toglie nessuno. E pazienza se Loki mi vorrà uccidere per questo (e mille altri motivi).

Tornando a noi, "Anche in questo caso, il merito è solo di Odino, che ha accolto quel piccolo Jotunn, portando la pace.", QUESTO è ciò che quello zuccone cornuto (motivo di uccisione N°1002) non è stato in grado di capire: il fatto di essere stato [r]accolto da Odino non necessariamente rappresentava un tentativo di pararsi le spalle, ma un mero e semplice gesto di affetto nei confronti di una creaturina innocente lasciata a morire due volte: di stenti e per la guerra.

Insomma, AMO. Bravissima. Per quel poco che ho visto, le tue incursioni su questo fandom hanno realizzato appieno le comunque ottime e alte aspettative.

("Midgar. La Terra. La mia campagna. Non riesco a pensare ad altro." Manca la 'd' finale. Mini-svista.)

Recensore Master
12/09/12, ore 10:06

Dunque, non conoscendo il fandom certamente mi saranno sfuggite molte sfumature nella caratterizzazione dei personaggi e nella descrizione della trama; tuttavia, posso dire che questa OS merita senza dubbio di essere letta.
Perchè è in primo luogo scritta molto bene, in maniera emozionante: la descrizione della violenza, del dolore, della sofferenza fisica sadicamente inflitta e delle conseguenze di essa sul corpo torturato del protagonista è talmente vivida da risultare in qualche momento persino disturbante. Il che, dato il genere del contest, mi fa dire che hai raggiunto l'obiettivo ricercato.
Soprattutto mi è piaciuta la parte iniziale, in cui l'uomo è descritto in parallelo co il suo lavoro e viene caraterizzato in base a ciò che è stata la sua vita: solido come la terra che ha lavorato prima della guerra, insterilito come lei dopo la guerra.
Al di là della forma, ciò che mi ha colpito è che questo non è un racconto sulla violenza (sebbene possa apparire tale), ma soprattutto un racconto sulla fede: fede totale, incondizionata, che diviene abbandono. Fede che implica accettazione anche quando le azioni della divinità paiono incomprensibili e vanno contro tutto ciò in cui abbiamo fino ad allora creduto. E in questa fede è la vera forza - non quella fisica, giacchè da quel punto di vista esso è destinato a soccombere a creature molto più potenti -  dell'uomo.
Ciao, alla prossima!

Recensore Master
16/08/12, ore 23:43

Sai, mi ha davvero lasciata interdetta il fatto che questa fanfiction non abbia ancora ricevuto commenti.
Personalmente, l'ho trovata dannatamente originale e molto, molto interessante.
Vedere la guerra tra Asgard e Jotunheim attraverso gli occhi di un uomo... Be', mi è piaciuto tantissimo. Tra l'altro, trovo che questo nuovo personaggio sia caratterizzato al meglio, attraverso i suoi pensieri. A partire dall'inizio, quando al di là di ogni legame affettivo o di sangue, sente questo legame con la terra di cui si prende cura. Non so, è una descrizione che mi è piaciuta molto.
L'orrore della guerra, poi (di ogni guerra, non solo di quella descritta qui), si riflette benissimo nella tortura che l'uomo subisce da parte del Gigante di Ghiaccio. E mi ha colpito la maniera in cui questo orrore contrasta con lo spirito del protagonista... E con "spirito", credo di poter intendere una forza che in qualche modo mi ha resa orgogliosa, perché tra Asgardiani e Jotunn, un essere umano (mio simile! XD) non ci fa una magra figura... Anzi, in qualche modo riesce persino a risaltare... Penso che, in maniera particolare, l'idea di questo spirito sia resa dalla fede salda che l'uomo ha verso Odino. Non so bene come spiegarlo: lui è devoto al padre degli dèi, e non rinuncia a questa devozione, non permette che ciò che lui è crolli sotto il dolore...
E visto che Einar mi piace, sono stata contenta che Odino abbia risposto alle sue preghiere, giungendogli in aiuto (e ammetto di aver provato una punta di raccapriccio per le sue gambe distrutte... Più un gran dispiacere...). La gratitudine dell'uomo è fortissima, credo di averlo ammirato perché non ha provato alcun rancore nei confronti del padre degli dèi (in stile: "Oh, ma saresti anche potuto arrivare prima!"). No, lui è solo grato. Immensamente grato.
A questo punto, la devozione che prova verso Odino è qualcosa di praticamente palpabile.
Mi è piaciuta anche la descrizione che hai dato del padre degli dèi. Penso che tu lo abbia presentato come ogni dio dovrebbe essere: forte e solenne, okay, ma soprattutto quasi paterno, che si prodiga per aiutare chi crede in lui.
Inoltre mi ha colpito il fatto che per Einar seguire con lo sguardo il suo salvatore sia la migliore delle medicine... Non so, va a supporto della mia teoria che, in fondo, mente e corpo non sono poi così tanto scindibili xD Sta bene la prima, sta bene anche l'altro (almeno tendenzialmente...).
Eh be', non ti nasconderò che l'apparizione del piccolo Loki, per quanto breve, mi ha lasciato completamente estasiata. Sarà che lo amo tanto come personaggio, fatto sta che ho adorato vederlo qui, minuscolo tra le braccia del suo padre adottivo. Tra l'altro, anche se il tutto è narrato dagli occhi di Einar, si percepisce già un legame padre-figlio che va formandosi... In Odino che guarda la creaturina come se non esistesse nient'altro al mondo, che parla al neonato come se potesse davvero capire.
E mi piace il fatto che sia questo a diventare, nella mente di Einar, il motivo di sperare in un futuro senza più guerre. In effetti, in mezzo a tanta distruzione, vedere qualcuno accogliere così il figlio dei propri nemici... Insomma, non può che diventare una speranza.
E nel finale ho apprezzato il protagonista una volta di più, perché nonostante le ferite ricevute, gli affetti perduti, riesce a trovare la maniera di andare avanti. Voglio dire, non è mica un coraggio che possiede chiunque!
D'accordo, a questo punto credo di aver detto abbastanza. Spero solo di non averti fatto mettere le mani nei capelli per la disperazione, con tutto il mio blaterale, ma avevo così tante cose da dire ._. Aggiungo (poi me ne vado, sì), a scanso di equivoci, che questa storia mi è piaciuta tantissimo, e ti faccio tutti i miei complimenti!
(Oh, okay, ho un'altra cosa da dire. Piccola piccola, prometto. La cosa in questione è che io, di solito, non sono un'appassionata delle storie in cui il personaggio è un quasi-sconosciuto. Di solito preferisco tenermi sul sicuro, leggendo storie sui personaggi più presenti... Perché alla fine, se leggo fanfiction, è per ritrovare in situazioni diverse i personaggi di cui varie opere mi hanno fatto innamorare. Tu, però, anche se hai proprio incentrato tutta la storia neanche su un personaggio semi-sconosciuto, ma proprio su un nuovo personaggio... Be', sei stata capace di farmene innamorare comunque. E questo, vorrei sottolinearlo, è una cosa che non mi era mai successa prima! Quindi raddoppio i complimenti... E adesso sì, me ne vado davvero...)