Recensioni per
Lullaby for a stormy night
di Selene Silver

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
05/01/13, ore 00:49

Hai ragione, qui si sente più fratellanza che amore, ma a me non dispiace (forse anche perché sono piuttosto indifferente a Thorki). È bella perché è vero, Loki ha sempre voluto essere come Thor, apprezzato e forte come lui. Anche ad un certo punto del film (non mi ricordo se Avengers o Thor), dice a Thor che lui non voleva il trono tutto per se o rubargli la gloria, avrebbe voluto solo condividerlo, essere di pari grado a suo fratello. Mi piace molto la tua storia,

Sherlocked

Recensore Master
16/10/12, ore 23:54

Di solito non mi piacciono le Thorki, perché mi imbatto sempre in storie sconclusionate che sembrano voler soltanto sfogare la perversione di un fan, senza motivazioni o psicologia di fondo. La tua storia è tutto tranne che questo. E' uno splendido racconto, delicatissimo e a tratti veramente poetico, narrato con una maestria da brividi. L'idea di partenza è assolutamente originale e affascinante - la pioggia d'oro, un'immagine (e metafora) stupenda, che svolge il ruolo di filo conduttore della storia. Ed è un filo conduttore per niente invadente, ma discreto, che introduce i momenti salienti della vita di Loki senza però diventare un particolare opprimente. Mi è piaciuta molto anche la divisione dei paragrafi, ciascuno dei quali affronta un momento particolare e illustra alla perfezione il modo in cui Loki, lentamente, si evolve. Bellissimo il fatto che l'ultimo paragrafo rivolga l'attenzione invece a Thor, con una sorta di colpo di scena inaspettato, mostrandoci ad un tratto anche cosa pensi l'altro fratello, finora visto solo attraverso gli occhi di Loki.
Personaggi IC, assolutamente, raccontati benissimo sia per quanto riguarda le descrizioni delle loro azioni, sia per i dialoghi, realistici e credibili. E' un piacere leggere di due personaggi credibili, in particolare di Thor e Loki che nel fandom vengono snaturati nove volte sì e una no.
Infine il tuo stile, scorrevole, ricercato eppure leggero come una piuma, piacevolissimo narratore. Mi hai ricordato un po' Neil Gaiman (che è il mio scrittore preferito, quindi questo è un gran complimento!)
Mi ha colpito in particolare un passaggio. Era meglio pensare a ciò che avrebbe potuto diventare, invece che a ciò che era. Una cosa verissima e bellissima. Mi riecheggia in mente una battuta di Ofelia nell'Amleto, "sappiamo ciò che siamo, ma non sappiamo ciò che potremmo essere". Un concetto che credo calzi molto bene Loki e che tu hai trattato al momento giusto e con le parole giuste.
Ho adorato questa storia, tanto da inserirla tra le ricordate, perché sì, me la ricorderò eccome. E' stupenda. Complimenti davvero.

Recensore Junior
14/07/12, ore 12:09

Ma che dolci *.* E' la prima fanfiction che leggo in cui Loki si riappacifica con l'amato/odiato fratello; non mi è mai piaciuto particolarmente il personaggio di Thor, ma grazie a questa ff ho visto anche i suoi lati positivi :)
Partiamo dalla pioggia, elemento che accompagna tutto il racconto come filo rosso conduttore, dall'infanzia dei due fratelli sino al momento del loro, forse solo momentaneo, ricongiungimento.
Molto bella anche l'introspezione nella mente di Loki, la metafora del serpente che rappresenta il male e che porta Loki a fare ciò che fa nei film "Thor" e "The Avengers" molto realistica :D
Davvero una bella one shot, complimenti!
Ele

Nuovo recensore
11/07/12, ore 22:45

Meraviglioso. Mi sembra di sentire la pioggia, ed entrambi che cercano in un certo senso di farsi lavare via i ricordi brutti, gli inganni, i fraintendimenti...

Due bambini, poi ragazzi, poi uomini che cercando di riprendere i fili di un'amicizia, di un rapporto di parentela spezzato troppo presto e nel modo peggiore.
Perché io sono convinta che Loki è solo troppo orgoglioso e rancoroso per tornare indietro, perché se lo facesse troverebbe la pace mentre lui è convinto che la pace non se la merita. A torto, ma è convinto di questo.

E' difficile accettare di essere stato rifiutato da piccolo dalla famiglia naturale, di non essere mai abbastanza nella famiglia adottiva... di non essere né carne né pesce. E' alla ricerca di una sua dimensione, ma la sta cercando nel modo sbagliato.

Vedendo i due che parlano prima dell'incoronazione, con Loki che ricorda a Thor che se è uscito incolume da quella battaglia è stato solo perché lui ha alzato la nebbia che gli ha agevolato la fuga.... beh, fa pensare che se le cose fossero andate come volevano, Thor sarebbe stato il braccio e Loki la mente.
Una combinazione di re e consigliere fidato senza eguali.

E invece c'è quest'acqua che spaventa, che purifica, che cerca di lavare via un passato e una situazione troppo difficile da buttarsi dietro le spalle...

Complimenti, mi sono veramente commossa leggendo la tua ff. 

Recensore Veterano
11/07/12, ore 19:08

Loki non ricordava di aver mai avuto paura di qualcosa, da bambino, se non di se stesso, di quel non essere abbastanza. Era solo un'inquietudine sottile, che gli strisciava nelle ossa, come un serpente avvolto attorno al suo scheletro; avvoltolato lungo la sua spina dorsale, infilava la testa nel suo cervello, lo accarezzava con una velenosa lingua dardeggiante, sussurrando strane parole. Era come lo spiffero che arrivava da una porta chiusa male nel buio.
Ecco, anch'io immagino Loki così: piegato, spezzato dalle proprie inquietudini e dalle proprie insicurezze. Inadatto ad un mondo che forgia guerrieri muscolosi e che ritiene il suo eroe più grande un principe arrogante ed impulsivo. E non ha neppure il sollievo di conoscere la propria natura: è il mostro da cui i genitori mettono in guardia i bambini la notte (...che le fiabe dei Fratelli Grimm erano troppo soft, evidentemente), il neonato abbandonato perchè nato piccolo in un regno di giganti. E' molto significativa la scena tagliata che precede l'incoronazione di Thor: il Principe minimizza l'aiuto del fratello che in una battaglia ha salvato le chiappe a tutti con la sua magia e il servo che ride guardandolo ammirato, scatenando il disappunto di Loki che gli fa comparire i serpenti in mano. In un modo o nell'altro, Loki ha sempre suscitato una vena di disprezzo (che poi, non essendo manco uno stinco di santo, è pure stato facile suscitarlo) e di sfiducia. E' tutto ciò che conosce e tutto ciò che fa parte del suo mondo, così si è fissato che deve essere disprezzato ed odiato. E cerca di suscitarlo in ogni modo su chi si rifiuta di provare un tale sentimento, come Thor alla fine.
Ecco nella tua storia c'è tutto questo, a piccole gocce quando scrivi dell'infanzia dei due, più fredda quando racconti della sua caduta, e a scrosci quando descrivi le emozioni nella cella, nell'ultimo incontro tra i due fratelli.
Complimentoni!