Massì, leggiamo un'altra sua storia, è talmente brava!
Così mi sono detta e ho passato un'altra volta la rotellina del mouse sulla lista delle tue storie. E non sono rimasta delusa.
Anche questa, come "quella sulle api" (XD), è una poesia, più che una "storia generale".
L'ambiguità di fondo, questo modo di esprimersi del destinatario, per così dire, che non è a parole, mi ha colpita molto. All'inizio si pensa che tu stia parlando ad un tuo ex (spero di non sembrare invadente o impicciona con queste ipotesi), che ti ha lasciata un po' alla volta, allontanandosi pian piano da te, fancendo capire palesemente che l'interessamento era finito. O non c'era mai stato.
Poi, l'ultima frase: "E mi feci un altro amico immaginario". Rovescia completamente la situazione, rovescia compeltamente la mia interpretazione, tutto ciò che avevo capito. A meno che, immaginario non abbia un duplice valore: deve sembrare che si parli del cosiddetto "amico immaginario", quello dentro alla nostra testa di quando siamo bambini, e in verità vuole dire che quell'amicizia, nata quasi per ripicca, altro non era che un'illusione.
Brava brava brava.
Cara Blubba, sei bravissima. |