Oh... è difficile da commentare, questa qui.
Non so tu a cosa ti sia ispirata, ma è dura, a suo modo. Sai, quando la rileggo, lo faccio sempre con un certo ritmo, come se fosse una cantilena! Vedere il destio del figlio, come quello della madre è assurdo (sempre se è questo ciò che volevi rappresentare).
Anche nella massima essenzialità, sei riuscita ad inserire tanti di quei particolari, da non poterli contare. Altrimenti dovrei riscrivere le stesse identiche parole!
Ovviamente è una recensione positva.
A presto, W. |