Recensioni per
Pillole (di vita)
di Lely1441

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
15/07/12, ore 15:32

La storia mi è piaciuta davvero tanto. Sarà che forse in un certo qual modo riesco, per certi versi, ad immedesimarmi in Alessandra (sicuramente capirai il perché!).  Mi è piaciuta molto l'idea di inserire i flashback, in modo da poter avere una visione di ciò che è successo in precedenza tra Alessandra e Giulia. 
In generale, mi è piaciuta l'atmosfera triste che traspare, soprattutto all'inizio. L'unica cosa che non so se mi convince del tutto è la finale relazione tra Ludovica ed Alessandra. Questa comunque è una cosa mia personale, non dovuta alla tua caratterizzazione dei personaggi; semplicemente, non mi convincono le storie tra persone che hanno grandi differenze d'età (e tra loro due dovrebbero esserci dieci anni). Non sto qui a spiegarti i motivi, sarebbe inutile XD
Ad ogni modo, complessivamente mi è piaciuta molto nonostante questa piccola cosa. Poi tutto sommato hai gestito molto bene la questione, mi è piaciuta anche la descrizione della loro intimità. 

Recensore Veterano
15/07/12, ore 14:39

Inizio subito con la grammatica: “le volute di colore girare in cerchio fino a rendere il liquido di un colore omogeneo.”, ripetizione di ‘colore’; “lasciando cadere l’oggetto sul pavimento di parquet.”, è pleonastico perché parquet vuol dire di per sé “pavimento in legno”; “Non pianse, no, erano anni che non lo faceva, e probabilmente aveva dimenticato persino come si faccia.”, errore di consecutio; infine, come ti ho già detto, hai questa tendenza a mettere un sacco di virgole prima delle congiunzioni e non è che sia sempre sbagliato però lo trovo un po’ fastidioso perché in alcuni punti non è necessario. Però sono errori minimi, la storia è scritta veramente bene e si fa leggere con piacere, grazie anche allo stile che si mantiene sempre chiaro e limpido, che fa trovare al lettore la parola giusta al posto giusto. Ho apprezzato particolarmente i personaggi della tua storia, sono veri, sono vivi, non sono del tutto innocenti né del tutto colpevoli, sono grigi e belli nel loro essere intermedi, soprattutto li sento veri. Alessandra e Ludovica sono entrambe donne che hanno bisogno di uscire dalla loro inerzia, entrambe hanno bisogno di uno scossone e forse il fatto di essersi trovate ha giovato ad entrambe; Giulia è un personaggio che appare poco e soprattutto appare nei flashback – breve incontro con Alessandra a parte – ma è proprio lì che acquista spessore, attraverso poche ma efficaci parole, o pensieri, che si lascia sfuggire Alessandra, ed è evidente che il fatto che incolpi l’altra ragazza della rottura tra loro accusandola di essere una persona egoista; Alessandra dal canto suo non ha mai accusato direttamente Giulia di nulla, se non di non aver mantenuto la promessa che aveva fatto, la differenza di fondo tra le due è che Alessandra ha saputo perdonare se stessa, come da chiusura, Giulia pare essere rimasta bloccata nel suo rancore, non è riuscita ad andare avanti. 
Insomma, la storia mi è piaciuta davvero molto: in uno spazio breve sei riuscita a far crescere ed evolvere dei personaggi che sono piccole perle.

Aggiungo inoltre quel particolare di cui ti avevo accennato, cioè che paiono mancare pezzi della storia, ma su quello ci siamo già chiarite!

Recensore Veterano
15/07/12, ore 12:26

“Pillole (di vita)” è un racconto piuttosto interessante e ben strutturato da vari punti di vista: grammaticalmente è pressoché impeccabile (se non si considerano due piccoli errori: un congiuntivo al posto di un indicativo, “riprendano” al posto di “riprendono” e un “8” in numeri anziché in lettere) e mostra la maturità stilistica dell’autrice, in grado di utilizzare un lessico vario, con un registro che oscilla tra l’aulico e il linguaggio di tutti i giorni. Si tratta di una storia indubbiamente piacevole, anche se devo ammettere che non brilla particolarmente dal punto di vista dell’originalità: il rapporto professore/studente è trattato con delicatezza e discrezione e, per una volta, dall’altro punto di vista, quello dell’insegnante, ma è comunque un cliché molto frequente. L’aderenza ai prompt dati è ottima, in particolare alla canzone, le cui strofe si amalgamano particolarmente con la storia. La caratterizzazione dei personaggi è davvero incredibile: l’autrice li descrive come se li conoscesse personalmente, quasi come se fossero suoi amici. Il lettore non può non immaginarseli vivi di fronte a sé.
kissoni