“Queste sono fate.”
“Che figoooooooo!!! Ne voglio una!!!” Rufy, eccitatissimo, allungò la mano per prendere la creatura che Lilith teneva. La fata, impaurita, spiccò un breve volo, posandosi sulla spalla della ragazza, nascondendosi tra i capelli.
“Rufy, bisogna essere delicati con le fate...!” la strega soffocò una risatina, mentre la creaturina faceva una linguaccia al capitano.
“Non riesco davvero a comprendere come abbia fatto a viaggiare con questa gente, mademoiselle Lilith!”
“ 'Questa gente' saremmo noi?” chiese poco convinto Usopp ad un rassegnato Penguin, che si limitò ad alzare le spalle.
“Aisling, le apparenze ingannano... sono pirati, è vero, ma sono molto valorosi e coraggiosi, e hanno promesso di aiutarmi...” la fatina non sembrava tuttavia convinta.
“Mademoiselle Lilith, è tornata per liberare l'isola, non è vero?” una fata fucsia si era lanciata in velocità vicinissima alla strega.
“Inge! Non essere così insolente!” la rimproverò la fatina di nome Aisling.
“Il motivo è quello.” il tono della ragazza si era fatto più grave. “Una e Monos ci hanno detto che da Magnus sono radunati gli ultimi ribelli.”
“Sì, è così. E lo siamo anche noi!” la fatina chiamata Inge fece vedere il piccolo muscolo del suo braccio. La strega non poté fare a meno di sorridere.
“Siamo rimasti davvero in pochi, mademoiselle.” sospirò tristemente Aisling, inginocchiata sulla spalla della bruna. “Oltre a noi Fate e ai Fiori, ci sono solo Magnus e Gérard. Penso che non ce la faremo a resistere ancora a lungo...”
“Oh, sciocchezze! Mademoiselle è tornata coi rinforzi, e insieme libereremo l'isola!” replicò Inge decisa. Volò vicino al viso di Lilith e le tirò una ciocca di capelli.
“Andiamo! Vi scorterò personalmente da Magnus!” Aisling sospirò rassegnata al comportamento della compagna.
Si incamminarono. Inge era in testa al gruppo con Rufy. Confabulavano tra loro di incantesimi, di creature magiche, della battaglia che speravano essere imminente, dell'incredibile velocità della fata, e del cibo – anche Inge era una buona forchetta.
“Dovresti provare quello che cucina Sanji!”
“È buono?”
“È squisito! Specialmente la carne!”
“Carne?”
“Sì! Non mangi carne?”
“No... Noi fate ci nutriamo solo del polline dei fiori. Ma sarei molto curiosa di assaggiarla!”
Altre fate, avendo capito che quelle persone non erano una minaccia, si erano avvicinate. Una di loro, di colore rosa cipria, si era adagiata sulla spalla di Bepo e si era addormentata.
“Questa gente non è poi così male, vista da vicino...”
“Pen-guin. È davvero il tuo nome?”
“Hai mai pensato ad un incantesimo per ridurre la lunghezza del tuo naso?”
“Venite qua! Anche questo animaletto è molto soffice!”
“Uh! Non avvicinatevi troppo al ragazzo biondo, diventa strano...!”
“Ma siamo sicure che lo scheletro non sia un infiltrato?”
“Mesdemoiselles, siete davvero molto graziose!”
Aisling continuava a stare sulla spalla di Lilith. Le sussurrò in un orecchio:
“Chi è?”
“Di chi parli?” le bisbigliò.
“Del ragazzo che continua a fissarti... Quello con lo sguardo freddo e intenso...” Lilith sorrise maliziosa.
“Un vieil ami...!”
Aisling avrebbe voluto aggiungere qualcosa, ma in quel momento una lancia si conficcò nel terreno, a pochi centimetri dal malcapitato Usopp. Le fate scapparono, sparpagliandosi.
“CI ATTACCANO!” strillarono il cecchino e la renna.
“Ci voleva un po' d'azione!” Zoro aveva già estratto una delle sue katane. Gli altri erano tutti all'erta.
“ALL'ATTACCO!” gridò una voce. Quello che i pirati videro fu solo un'ombra che scendeva a gran velocità da un ramo e colpiva con una poderosa gomitata il povero Usopp; che naturalmente stramazzò a terra.
“Perché proprio io...!”
“Avanti il prossimo!” sfidò l'ombra estraendo la lancia da terra. Attraverso la luce filtrata dalle foglie, il gruppo notò che chi li aveva attaccati era un omino piccolo e barbuto, dallo sguardo truce. Un nano.
“Tu! Non mi piaci per niente!” il curioso personaggio stava puntando la sua arma contro Brook.
“Yohohohoh!”
I pirati erano tesi. Di buttarsi all'assalto non se ne parlava, chissà che poteri poteva avere, oltretutto sembrava piuttosto forte. Sarebbe stato meglio aspettare che il nanetto si distraesse e mostrasse il fianco.
“Gérard! Ma è impazzito?!?” le fate erano ritornate e stavano circondando il nuovo arrivato.
“E voi siete troppo ingenue! Fraternizzare col nemico! Tsé!” replicò scontroso il nano, non staccando gli occhi di dosso dallo scheletro.
“Non sono nemici! Guardi bene, c'è anche mademoiselle Lilith con loro!” Inge la indicò. Nel frattempo la strega si era avvicinata.
“Gérard...” lo chiamò, chinandosi e poggiandogli una mano sulla spalla. Il nano fu costretto a voltarsi.
“La piccola Lilith...?” era sorpreso, ma non voleva darlo a vedere. La ragazza gli sorrise.
“Bene, mademoiselle, se questi brutti ceffi non le hanno fatto del male, allora può darmi una mano a cacciarli!” avvicinò minaccioso la punta della lancia a Brook.
“Questa gente, brutti ceffi...!” Penguin stava tenendo il conto delle offese ricevute solo in quel pomeriggio.
“Queste persone stanno viaggiando con me. Mi hanno gentilmente accompagnata fin qui.” Fortuna che miss Lilith era così diplomatica, pensò contento il pirata Hearts.
“Cosa?” il piccoletto era sorpreso. “E lei si fida?”
“Sì. Molto.”
“Non sono cattivi, Gérard! Non sono cattivi!” stavano esclamando le fate. Il nano abbassò l'arma, non molto convinto. Chopper si precipitò da Usopp per curarlo. Fortunatamente, aveva solo un grosso bernoccolo. Gérard sembrò notare solo allora la renna.
“Quello è il sacco di peli che aveva da piccola?”
“Non sia così indelicato! E poi Bepo è lui!” rise la strega, e indicò l'orso, che stava salutando educatamente il nano con la mano.
“È diventato così grosso?!?” il nano aveva gli occhi fuori dalla testa. Lilith e Robin soffocarono una risatina.
Si era avvicinato anche Rufy, con Inge che aveva preso posto sul cappello di paglia.
“Ehi, nanetto, sembri forte... vuoi unirti alla mia ciurma?”
“RUFY!”
“E tu chi diavolo sei?!?” replicò Gérard, preso completamente contropiede da quella domanda.
“Io sono Rufy, il futuro Re dei Pirati! Piacere!” e gli mostrò il suo sorriso a trentadue denti.
“Le persone che mi accompagnano fanno parte di due ciurme pirata: i Mugiwara e gli Hearts. I capitani sono Monkey D. Rufy e Trafalgar Law. Lui invece è Gérard.” Lilith fece le dovute presentazioni.
“E lei si fida davvero di questa gentaglia?” Penguin, nel suo conto, arrivò a tre offese.
“Oncle Xavier è apparso a questo ragazzo.” la bruna giocò l'ultima carta, indicando Rufy.
“Cosa?!?” Il nano tossì per ridarsi contegno. Troppe sorprese lo avevano colto in quel pomeriggio.
“Si fida ora?” Il piccoletto fece una breve pausa per pensare.
“Non dovrei neppure fidarmi di lei, se è per questo...!” replicò poi ostinato.
“Suvvia, Gérard, non sarà ancora arrabbiato per quel piccolo malinteso...!”
“Cos'è successo tra miss Lilith e questo tizio?” bisbigliò Penguin in orecchio a Bepo. L'orso rispose ad alta voce:
“Miss Lilith, da piccola, lo trasformò in un rospo.”
“Davvero?!? Dai Lilith, faccelo vedere!!!” incitò entusiasta Rufy.
“NO! Assolutamente no!” strillò contrariato il nano.
“Stiamo solo perdendo tempo.” sentenziò Zoro a braccia conserte, mentre una fatina gialla gli tirava i capelli. Stava cercando di mantenere la calma, ma quella creaturina lo stava seriamente seccando.
“Gérard, vorremmo parlare con Magnus. Potrebbe condurci da lui?” chiese la strega. Lui si prese un momento per pensare.
“D'accordo, vi ci porterò. Ma non fate scherzi! Vi tengo d'occhio!”
Epica questa parte!!!!! Sanji che "crea" cuori e le fatine che lo credono pazzo!!!! E il vecchio Gerard che compare sempre nei momenti PIU' opportuni!!!!! Non smettere Mai di scrivere!!!!! Baci!!!!
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