Wow, questa storia è davvero forte. Non nel senso che è "una forza", è davvero forte, è d'impatto: è una storia molto dura.
Ho sempre capito Mello, il suo sentimento di inferiorità, la sua mania di sconfitta e la sua sindrome (o il suo destino) da eterno secondo che vive costantemente come una condanna, una sfida e una disgrazia. Mi piace e mi spaventa il modo prepotente e violento con cui questi pensieri si ripresentano nella mente di Mello, ancora e ancora, quasi stesse per impazzire. Hai reso in modo spaventosamente allarmante questi suoi scoppi e accessi d'ira. (eh, sì: tra tutti, escludendo la Gola, credo che sia l'Ira il più grande peccato di Mello). Ho adorato e temuto il modo con cui la sfoga su Near, il modo in cui Near sopporti la tortura, il modo in cui capisca è che solo una rivincità mentale, sciocca quanto inutile. La scena di violenza è terribile, spaventosa: lascia addosso una gran paura. Hai reso con grande effetto lo scontro tra la rabbia di Mello e la fragilità di Near che, comunque, alla fine troinfa. Vedere come un vasetto di porcellana resista e vinca nello scontro contro un turbine di martelli è terribile. Forse è crudele il modo in cui Near dimostra nuovamente a Mello l'inutilità della sua lotta, così, insanguinato ma vincente senza aver fatto nulla, anche se è ammirevole la rassegnazione con la quale accetta quella tortura inutile e crudele. Vedere Near che si lascia utilizzare come corpo su cui sfogare tutti i sentimenti di Mello è triste e orribile allo stesso tempo: mi stupisco sempre di come Near riesca a essere così duplice.
Il mio pezzo preferito è quando Mello tenta di scrivere a Near: la sua rabbia è così preoccupante, sembra sempre sul punto di scoppiare. E vederlo così tediato e divorato vivo da quelle fiamme di sentimenti contrastanti, è doloroso e angustiante: adoro semplicemente le sensazioni che riesci a trasmettere. è bello come rendi tesa l'atmosfera tra i due quando iniziano lo scambio di battute: mi ha fatto rabbrividire vedere Mello sempre in procinto di perdere l'uso della parola e usare le mani.
Ma la bellezza di questa storia è il tuo dannatamente espressivo, incrdibilmente fulgido e poeticamente evocativo stile di scrittura: la storia era scritte benissimo. E non conta se tu l'abbia scritta " a episodi": ci sono un po' di salti temporali ma è apprezzabilissima come One Shot, quindi la tua scelta è stata azzeccata. Davvero bella, equilibrata nelle sue parti, curata e verosimile in modo inquietante rispetto all'IC. Ho apprezzato molto il modo in cui hai mantenuto il rispetto per le atmosfere cupe, tetre e inquietatnti del manga e dell'anime.
Davvero i miei complimenti!
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