Recensioni per
Le Note Del Cuore
di Freegirl87

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/07/12, ore 19:02

Imparare ad Amare, di freegirl87: 23/30

Grammatica e sintassi:

Il testo presenta notevoli errori di sintassi, soprattutto si fa un uso scorretto, in alcuni punti, della punteggiatura che rende la lettura poco fluida.
Qui ad esempio:

un giovane medico si concedeva la sua quotidiana pausa pranzo… Marzio Chiba, era il suo nome, specializzato in oncologia, era un uomo di trentacinque anni arrivato in brevissimo tempo all’apice della sua carriera divenendo in pochi anni assistente di quello che, lui stesso, definiva uno dei campi medici più complessi e terribili.

I puntini di sospensione stonano; sarebbe stato meglio separare le due frasi da un punto o anche dai due punti dato che viene presentato il personaggio a cui la frase iniziale si riferisce.
La frase in sé, comunque, andrebbe sistemata e, a parte ciò,
Marzio Chiba era il suo nome, poi, non necessita della virgola.

'poiché non amava, essere oggetto di sguardi da parte delle infermiere [...]'

Anche qui, dopo amava non va la virgola.

'Già la sua vita, più ci pensava e più non riusciva a capacitarsi di come fossero cambiate le cose negli ultimi quindici anni, al solo pensiero un triste sorriso gli comparve su quel volto spesso serio.'

Dopo Già andrebbe la virgola, per separare il ‘già’ che indica una considerazione dal resto della frase.

'Lei che riempiva quella casa di risate e allegria e ora gli sembrava così fredda e cupa da quando lo aveva lasciato…'

Questa frase andrebbe sistemata con '[…] e che ora gli sembrava […]'


'Oh amore mio! Perché sei andata via da me?' Qui dopo il vocativo, andrebbe una virgola invece del punto esclamativo.

'Detto ciò scatto in piedi, come se tutta la stanchezza accumulata fosse svanita, e uscì, salì in macchina e per prima cosa si fermò a comprare un mazzo di rose rosse, le sue preferite'

Dopo il verbo uscire, sarebbe stato meglio il punto e virgola, spezzando meglio le frasi tra loro.

Chiese soddisfatto, lui, di averla resa felice.

Il lui tra le due virgole appare sbagliato. Inoltre, andrebbe corretta così:
‘Chiese soddisfatto per averla […]’

Si, lei era proprio un angelo sceso in terra…
Il sì affermativo si scrive con la ì.
Voto: 6

Adattamento al testo:
L’adattamento è ottimo. Ogni strofa della canzone, che parla di una Lei, ragione di vita in cui è possibile specchiarsi e riconoscersi, che insegna tante cose, permettendo di migliorarsi, è perfettamente ripresa, modellata e adattata alla storia, in cui il protagonista grazie a Lei, riesce a migliorarsi e ciò proprio tramite i suoi insegnamenti: insegnamenti dati dalla sua ragione di vita.

Voto: 9

Grado di emozionare:
La storia è molto triste; l’autrice ripercorre i momenti che vanno dall’incontro alla vera e propria storia d’amore tra i personaggi prima che Lei muoia, lasciandolo solo.
I vari esempi e i vari ricordi fanno immedesimare il lettore, rendendo ancora più triste e malinconico il finale, in cui finalmente scopriamo della morte di colei che ha migliorato il suo mondo.
Il suo dolore è palpabile, soprattutto alla fine quando le parla – come se fosse ancora lì con lui – e spiega che cerca di superare il dolore, anche se con difficoltà.
Voto: 8

Pensavo di aver inserito la valutazione al contest ma forse hai ripubblicato sottoforma di raccolta e per correttezza ti rilascio la mia opinione :)
Un bacione, a presto!
Demy

Recensore Master
29/07/12, ore 18:49

 Il male dentro me, di Freegirl87: 23/30
 
Grammatica e sintassi= 6,5/10
Purtroppo ho rilevato alcuni errori grammaticali alquanto gravi e la loro ripetizione mi porta a dedurre che non si sia trattato di un mero errore di distrazione. Riporto le frasi, con la relativa correzione.

  • Una verità che le aveva lacerato l’anima e gli (LE) aveva fatto conoscere
  • Cercò di fargli comprendere lui.
  • Quelle quattro mura avevano visto più di quanto gli era dovuto …
  • L’unica soluzione era aggrapparsi a lui, a ciò che la sua mente gli poneva innanzi …
 
Qui, invece,
 […]era salito su di un aereo pronto ad affrontare una nuova vita di cui lei non avrebbe fatto parte ma che lei non aveva mai accettato …
Credo che modificare la frase con “[…] di cui lei non avrebbe fatto parte e che non avrebbe mai accettato
Avrebbe intensificato il senso di rifiuto che l’autrice voleva esprimere.
 
In questo periodo:
“[…]la cioccolata che Mamoru aveva preparato con tanta cura che avrebbe scaldato i loro corpi ma non i loro cuori già caldi perché riscaldati da quel loro amore che cresceva giorno dopo giorno …”
credo che una maggior cura della punteggiatura avrebbe reso la lettura più fluida e mantenuto l’attenzione del lettore che si trova a cercare di comprendere e scandire le frasi rese poco chiare.
 
“Si(Sì) sembra proprio così” -> Altro errore rilevato.
 
Infine, a mio parere, i molteplici e frequentemente ripetuti puntini di sospensione sarebbero potuti essere sostituiti da un più incisivo punto, in grado di spezzare e separare meglio le frasi per darne risalto. Idem per le virgole evocative, quasi mai presenti e spesso sostituite, erroneamente, dai puntini di sospensione.

Capacità di emozionare = 9/10
L’autrice sceglie la disperazione come parole chiave attorno a cui nasce e si sviluppa questa one-shot. La disperazione è presente in ogni pezzo che viene scisso dai precedenti grazie all’espediente della song-fic. Ogni strofa introduce flashback e ricordi della protagonista grazie ai quali è possibile far emergere momenti vissuti con l’uomo che ama e che la portano al dolore e alla disperazione per non riuscire ad andare avanti dopo la rottura.
Ho particolarmente apprezzato i flashback e i ricordi mostrati, anche attraverso una semplice tazza da cioccolata calda, perché a mio avviso sono molto utili e funzionano bene per il coinvolgimento emotivo di chi si accinge a leggere. Anche le continue similitudini con le quali si cerca di far capire il dolore provato, paragonandolo ad altre situazioni dolorose, funziona bene e mi piace. Ciò che invece ho potuto gradire meno è la continua ripetizione di alcuni concetti (Ad esempio: “senza di te mi sento morire, mi sento vuota, ecc…”), dovuta all’attinenza impeccabile con le varie strofe della canzone. Nei testi delle canzoni, infatti, è usuale, soprattutto nei ritornelli, riproporre il concetto espresso precedentemente; in un testo di prosa, invece, credo che la ripetizione continua possa appesantire la lettura. Il senso di disperazione, inoltre, presente in tutta la produzione, viene meno nella parte conclusiva, lasciando posto a un lieto fine che, sempre a mio personale avviso, contrasta molto con l’emozione che l’autrice cerca di far evincere e mostrare come perno di tutta la storia. Credo, inoltre che l’utilizzo di una prima persona narrante avrebbe reso il senso di angoscia e disperazione più coinvolgente: come se fosse stata la stessa ragazza lasciata e abbandonata al suo senso di vuoto a spiegarci i suoi sentimenti e le sue emozioni. Ma questo, per carità, è solo un mio umile pensiero.

Caratterizzazione dei personaggi= 7,5/10
La protagonista, Usagi, viene mostrata da una terza persona narrante come una fragile ragazza ancora innamorata di un uomo che l’ha lasciata per poi partire verso un altro Continente. Grazie a una sorta di elenco, è possibile conoscere i pregi e i difetti che la ragazza è consapevole di avere e ciò avviene anche grazie ai complimenti che le faceva Mamoru. Il suo carattere ribelle al suo crudele destino viene ribadito più volte, così come la sua perseveranza a voler ricordare solo i momenti nostalgici passati con l’ex fidanzato. Razionalmente, dopo una rottura, per cercare di andare avanti, si ripensa anche ai momenti brutti, ai contro di una storia d’amore. Ciò rende infatti il personaggio più completo, se non più vero. Il fatto che Usagi preferisca lasciarsi morire per colpa dei momenti felici trascorsi la rendono, sì vera, ma meno profonda e realista, a mio parer modesto.
Mamoru invece viene mostrato come un uomo che dopo averle elencato tutti i pregi che fanno di lei una ragazza speciale e unica, decide di lasciarla (senza una causa apparente, o comunque non specificata o accennata dall’autrice) per poi ritornare e implorare perdono per l’errore commesso. È proprio la mancanza di un motivo che spieghi il perché decide di lasciarla che rende non solo la caratterizzazione di questo personaggio superficiale, ma anche poco chiara l’intera storia  che finisce per basarsi su mere ripetizioni di concetti volti a ottenere empatia nel lettore.


Ciao Stefy, grazie mille per aver partecipato al mio contest, per favore, fammi sapere quale recensione premio preferisci così cerco di occuparmene prima di ritrovarmi sommersa tra i libri di studio. :-)
Un bacio, a presto!
Demy