Recensione premio I

 

Mi hai dato carta bianca e, nel mare di cuoricini (permettimi un po' d'ironia ^^) presenti nella tua pagina... questo titolo mi ha stranita. Già il titolo, l'ho trovato geniale. E, a colpo d'occhio, la sua brevità mi ha sorpresa. Ma c'è tutto. È una storia perfettamente ambientata (certo, non ci sono dati ben definiti, ma non è forse meglio? Sapere di poterla sistemare mentalmente dove più a uno aggrada?), con personaggi perfettamente caratterizzati, originale e stilisticamente intoccabile. Il livore di Zakhar è rivoltante, certo... ma stranamente famigliare. Perchè è comune a tutti, credo, ad eccezione dei pochi fortunati, provare invidia. Una bruciante invidia, che per la maggioranza di noi si consuma, fulgida, in un solo attimo. Lei è bella e la odio. Spero che la Merceds nuova lo molli col culo a terra. Meschinità simili. Ma se l'invidia consuma lenta tutta una vita...

L'unica cosa che non mi ha proprio convinta è la penultima frase. Non quella su Zakhar - ma la reazione di Dimitiy. Non saprei nemmeno dirti esattamente perchè, ma la frase mi appare stonata rispetto al resto. Forse quel climx di grazie perdute lo avrei posto dopo il fatto che non si sia tolto la vita. Uhm. 

Non importa, però. La storia va benissimo così. Ed è incredibile il modo che hai di scrivere - se sei aggraziata nella vita metà di quanto lo sei nella scrittura, ragazza mia, non hai idea di quanto ti invidi.