Ci sono vari tipi di shitstorm causata da finale. C'è il finale che ti lascia un po' arrabbiato per qualsivoglia motivo (v. Vox), c'è quello che ti lascia senza finale perché è aperto, c'è quello che è fin troppo chiuso, e c'è quello... eh?
Questo è un finale "...eh?". Difetta di molti elementi. L'ultima volta avevi scritto che io avevo definito il finale di Vox come approssimativo. No. Quello non era approssimativo, era un po'... cliché spostato all'estremo, oltre un orizzonte morale degli eventi secondo me facilotto da oltrepassare; era un finale che mi lasciava arrabbiato, perché desideravo un altro tipo di svolgimento. Nonostante tutto però le risposte - in un modo o nell'altro - c'erano. Questo qui, è un finale approssimativo, sì. Ma non inizierò da qui. Andrò con ordine.
La lotta procede bene o male come le lotte procedono, abbiamo già sottolineato la difficoltà di narrarle. Manca il dinamismo, e che lo ridico a fare. Sarà limite di questo o di quello? Non me lo richiederò. Paradossalmente una morte, quella di Drake, è una delle cose più sensate che ho visto nel finale; è un gesto eroico, un gesto dovuto vista la stima verso Lance, bla bla bla. Quindi, non so cosa ti aspettassi, ma la shitstorm non è lì.
A lasciare con l'interiezione prima introdotta, è la parte successiva. Va bene l'abisso, vanno bene la neve e i numeri - anche se in tutta franchezza non vedo l'utilità di numeroni giganti volanti in pietra, molte spiegazioni sarebbero dovute - e vanno bene gli edifici trasportati. In tutto ciò, in mezzo, c'è Blue, il ragazzino. Ancora una volta, W la ripetitività, è tutto men che un ragazzino: per qualunque universo di riferimento si utilizzi, anche quello dell'anime o del gioco che tu citi per la storia del viaggio a 9 anni, ma anche quello tuo, gli atteggiamenti sono fuori target. Nemmeno tanto quello che dice ma quello che capisce: il mostrone parla, parla, parla dei più complicati influssi della mente e della psiche e di Freud e di cheneso, e la narrazione scorre veloce come il vento, liscia come l'olio. Per fare un esempio, la parte in cui parla della nascita dell'anima, della sua crescita... a malapena ho tenuto il concetto io, e un bambino di 9 anni risponde come se gli stessero dicendo come si fanno le addizioni (e nemmeno). Per me è fuori target - tu dirai il contrario, dirai che per te i bambini di 9 anni sono molto profondi e parlano coi demoni ardechi esattamente come con la sorella maggiore. Abbondantemente fuori target, più che nel resto della storia.
Veniamo ora alla trama. Principalmente, l'affidabilità si rispecchiava nella trama, filo conduttore di tante cose. A parte il fatto che secondo me (e questo conclude definitivamente il discorso precedente) dovrebbero essere i personaggi ad imporsi, a diventare più importanti, e a trascinare e modificare la trama, non il contrario - una sorta di "siamo artefici del nostro destino e niente è scritto" (quindi i comportamenti influenzano la storia e non la storia influenza i caratteri). Ma veniamo al punto. La trama la vedo fallace, dovrò attendere l'ottavo coso ma è fallace, qui, e io qui sto recensendo, e io qui dovrei avere le risposte, di norma e regola. Il mostro attaccava dove c'era il bambino, e ok. Lo faceva perché voleva quei ricordi, e ok. Ma, di grazia... perché? É ciò che principalmente ha generato un finale a "...eh?". Dove sono le motivazioni? Perché sceglie Blue? Perché gli serve quel ricordo? Perché vuole impadronirsi di quell'amicizia? Se la risposta è mistero della fede, ci risolvo tutte le storie del mondo, col mistero della fede. Le motivazioni che reggono un'intera narrazione come in questo caso, dovrebbero essere assai più pesanti. Ho visto nel finale molto soffermarsi sulla psicologia, anche sulle reazioni, anche sulle conseguenze dell'atto del mostro e dell'accettazione di Red, ma niente sulle cause e sui precedenti. Il pilastro di Triduum rimane a metà, gli manca il basamento. É tutto bello e ben costruito sì ma perché? Iobboh.
L'altro punto su cui esigerei chiarimenti chiari è Red+Blue. All'inizio, prima delle prime letture, mi avevi anticipato come l'amicizia solida fosse al centro, centrissimo, della storia. Come avrebbe manipolato qualche evento e come avesse un valore talmente alto per i due - soprattutto Blue, in stile Cheren - da farvi dipendere eventi di grossa portata. A capitolo 7 finito, l'amicizia tra Red e Blue è la cosa meno presente in tutta la storia. Se ne parla finché i due stanno ancora assieme, la si menziona sporadicamente e solo per riferimento ogni tanto, e poi la si butta lì alla fine SENZA né riferimenti tangibili né conseguenze, scene, implicazioni tangibili. Rileggo e vedo un "uccidimi, piuttosto" preceduto da una frase che sottolinea quell'amicizia. E quindi: "... eh?", il resto dov'è? Dove sono i due pezzi - mostro e amicizia - che avrebbero dovuto sorreggere la storia?
Giusto il finale vincola un po', e con finale stavolta mi riferisco agli ultimi due spezzoni. Diciamo che salva un i cavoli (la capra non credo), dato che dopo 7 capitoli qualcosa ha un senso. Certo però mi aspettavo che avesse un senso maggiore di dodici righe; lo ritengo un po' poco. Di conseguenza il "finale del finale" è un po' l'unica cosa che ha senso nel finale... non abbastanza, però. Si poteva chiedere di più.
p.s. non c'è 3ception nelle shitstorm. Inutile che conti. |