Recensioni per
Triduum
di NoceAlVento

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
22/10/12, ore 17:08
Cap. 7:

Ci sono vari tipi di shitstorm causata da finale. C'è il finale che ti lascia un po' arrabbiato per qualsivoglia motivo (v. Vox), c'è quello che ti lascia senza finale perché è aperto, c'è quello che è fin troppo chiuso, e c'è quello... eh?

Questo è un finale "...eh?". Difetta di molti elementi. L'ultima volta avevi scritto che io avevo definito il finale di Vox come approssimativo. No. Quello non era approssimativo, era un po'... cliché spostato all'estremo, oltre un orizzonte morale degli eventi secondo me facilotto da oltrepassare; era un finale che mi lasciava arrabbiato, perché desideravo un altro tipo di svolgimento. Nonostante tutto però le risposte - in un modo o nell'altro - c'erano. Questo qui, è un finale approssimativo, sì. Ma non inizierò da qui. Andrò con ordine.

La lotta procede bene o male come le lotte procedono, abbiamo già sottolineato la difficoltà di narrarle. Manca il dinamismo, e che lo ridico a fare. Sarà limite di questo o di quello? Non me lo richiederò. Paradossalmente una morte, quella di Drake, è una delle cose più sensate che ho visto nel finale; è un gesto eroico, un gesto dovuto vista la stima verso Lance, bla bla bla. Quindi, non so cosa ti aspettassi, ma la shitstorm non è lì.

A lasciare con l'interiezione prima introdotta, è la parte successiva. Va bene l'abisso, vanno bene la neve e i numeri - anche se in tutta franchezza non vedo l'utilità di numeroni giganti volanti in pietra, molte spiegazioni sarebbero dovute - e vanno bene gli edifici trasportati. In tutto ciò, in mezzo, c'è Blue, il ragazzino. Ancora una volta, W la ripetitività, è tutto men che un ragazzino: per qualunque universo di riferimento si utilizzi, anche quello dell'anime o del gioco che tu citi per la storia del viaggio a 9 anni, ma anche quello tuo, gli atteggiamenti sono fuori target. Nemmeno tanto quello che dice ma quello che capisce: il mostrone parla, parla, parla dei più complicati influssi della mente e della psiche e di Freud e di cheneso, e la narrazione scorre veloce come il vento, liscia come l'olio. Per fare un esempio, la parte in cui parla della nascita dell'anima, della sua crescita... a malapena ho tenuto il concetto io, e un bambino di 9 anni risponde come se gli stessero dicendo come si fanno le addizioni (e nemmeno). Per me è fuori target - tu dirai il contrario, dirai che per te i bambini di 9 anni sono molto profondi e parlano coi demoni ardechi esattamente come con la sorella maggiore. Abbondantemente fuori target, più che nel resto della storia.

Veniamo ora alla trama. Principalmente, l'affidabilità si rispecchiava nella trama, filo conduttore di tante cose. A parte il fatto che secondo me (e questo conclude definitivamente il discorso precedente) dovrebbero essere i personaggi ad imporsi, a diventare più importanti, e a trascinare e modificare la trama, non il contrario - una sorta di "siamo artefici del nostro destino e niente è scritto" (quindi i comportamenti influenzano la storia e non la storia influenza i caratteri). Ma veniamo al punto. La trama la vedo fallace, dovrò attendere l'ottavo coso ma è fallace, qui, e io qui sto recensendo, e io qui dovrei avere le risposte, di norma e regola. Il mostro attaccava dove c'era il bambino, e ok. Lo faceva perché voleva quei ricordi, e ok. Ma, di grazia... perché? É ciò che principalmente ha generato un finale a "...eh?". Dove sono le motivazioni? Perché sceglie Blue? Perché gli serve quel ricordo? Perché vuole impadronirsi di quell'amicizia? Se la risposta è mistero della fede, ci risolvo tutte le storie del mondo, col mistero della fede. Le motivazioni che reggono un'intera narrazione come in questo caso, dovrebbero essere assai più pesanti. Ho visto nel finale molto soffermarsi sulla psicologia, anche sulle reazioni, anche sulle conseguenze dell'atto del mostro e dell'accettazione di Red, ma niente sulle cause e sui precedenti. Il pilastro di Triduum rimane a metà, gli manca il basamento. É tutto bello e ben costruito sì ma perché? Iobboh.

L'altro punto su cui esigerei chiarimenti chiari è Red+Blue. All'inizio, prima delle prime letture, mi avevi anticipato come l'amicizia solida fosse al centro, centrissimo, della storia. Come avrebbe manipolato qualche evento e come avesse un valore talmente alto per i due - soprattutto Blue, in stile Cheren - da farvi dipendere eventi di grossa portata. A capitolo 7 finito, l'amicizia tra Red e Blue è la cosa meno presente in tutta la storia. Se ne parla finché i due stanno ancora assieme, la si menziona sporadicamente e solo per riferimento ogni tanto, e poi la si butta lì alla fine SENZA né riferimenti tangibili né conseguenze, scene, implicazioni tangibili. Rileggo e vedo un "uccidimi, piuttosto" preceduto da una frase che sottolinea quell'amicizia. E quindi: "... eh?", il resto dov'è? Dove sono i due pezzi - mostro e amicizia - che avrebbero dovuto sorreggere la storia?

Giusto il finale vincola un po', e con finale stavolta mi riferisco agli ultimi due spezzoni. Diciamo che salva un i cavoli (la capra non credo), dato che dopo 7 capitoli qualcosa ha un senso. Certo però mi aspettavo che avesse un senso maggiore di dodici righe; lo ritengo un po' poco. Di conseguenza il "finale del finale" è un po' l'unica cosa che ha senso nel finale... non abbastanza, però. Si poteva chiedere di più.

p.s. non c'è 3ception nelle shitstorm. Inutile che conti.

Recensore Junior
16/10/12, ore 14:13

Yay review! Oh, finalmente un titolo come si deve e che sta bene col capitolo, sarà il primo o il secondo che ti vedo mettere. :troll:

Step 1. Storiastoriastoria. Il doveroso scioglimento della trama che al sesto capitolo tutti ci potevamo e dovevamo aspettare è gestito bene visto che, alla fin fine, il racconto centrale non è così lungo ed è contornato da diversi momenti che alleggeriscono (vedi la differenza con la digressione sulle Leghe, che ti criticai con decisione). Vedi che funziona quel poco di "slice of life"? strategicamente posto? Un Poffin qua, uno che si lamenta della cena là... sono momenti che aiutano a conferire un pochino di realtà in più ANCHE e soprattutto nei momenti tosti. Come Rowan che s'abboffa - e che dall'altro lato è, a quanto ho capito, è l'esperto più esperto rispettato senza riserve da tutti e prova a contraddire Rowan che ti spedisco a fare i bagni alla Sunnyside che sta a Sinnoh. Insomma la prima parte regge molto bene soprattutto se a confronto con altre simili.

Step 2. Psicologia applicata e piani, come vogliamo chiamarlo? Il piano con sincerità non m'è parso un granché, anche se nella logica della storia forse rientra nel "che vuoi fare con un mostro mitologico spaccatutto?". Però credevo che i megacampioni semimmortali elaborassero un piano più... elaborato. Non che sia un "solo attacco" ma penso ci si potesse aspettare qualcosa in più. A parte questi dettagli di conto minore, concentriamoci di più sulla psicologia... mi è piaciuta la specificazione di "vedere Drake e Lance come dei quasi-immortali" da parte della gente mentre cozza con la sensibilità che hanno in momenti difficili e pesanti come questi, sentimento umano. Soprattutto Lance, che ormai abbiamo capito che è un mollaccione lamentoso piagnucolone (lol jk... o forse no?) e che è colui che più si abbandona al tipicissimo monologo introspettivo pieno di dubbi. É un peccato solo non vederci i bambini, in questi momenti! Sai, magari strategicamente messi... ho un debole per il ruolo di bambini e ragazzini nelle storie lo so, ritengo che diano mooooolta più emozionalità degli adulti e cacchi vari anziani. Però, questa parte psicologica merita un plauso - è meno pesante di altri mezzi "macigni" che hai proposto eppure più ricca di significato. Oh ti sto facendo i complimenti, stai migliorando.

Step 3, ultimo: il finalozzo e il futurozzo. Beh, il plot twist è inaspettato quindi ben giocato, non ci piove assai. Immagino che dahkjkhahkahsdohjk o come vuoi chiamarlo tu attacchi la gente, non le città. É cattivo. Cattivissimo. Malefico. Certo, ora vediamo e giudichiamo la reazione di tredici e dico TREDICI campioncini mondiali di Pokémon. Come da naturale coinvolgimento nella storia credo che TREDICI campioni qualcosa la sappiano fare, anche se Lance se la fa sotto dalla paura ogni scena che passa.

Non ho altro da dire, a parte: morte generale per migliaia di abitanti? Yippi yay yey! P.S.: impresa eroica o comunque decisiva di Blue incoming. Anche se, dopo aver visto come finì Vox, so che posso aspettarmi altro. Orsù, non deludermi. P.P.S.: ti ho fatto qualche complimento in più per compensare l'immensa shitstorm preventivabile nei finali.

Recensore Veterano
12/10/12, ore 20:04
Cap. 7:

Ok, dopo aver finalmente letto tutti i capitoli di questa storia, l'avevo adocchiata da tempo, posso dire solo una cosa:
E' spettacolare!
La trama mi piace moltissimo, e, anche se le mie recensioni potrebbero arrivere senza regolarità, stai certo/a che la seguirò!

Recensore Junior
05/10/12, ore 12:45
Cap. 5:

Biensur, approcciamoci a recensire l'ennessimo capitolo pieno di orripilanti "pokémon" e di nomi inglesi tipo Lucian al posto di Luciano che mandano il cervello in confusione. É esso stesso diviso in 3 parti quindi la 3-ception sarà meno ardua, oggi.

Numero uno, la lotta: non è male da un punto di vista complessivo. Noterai che "non è male" non è adulante ma nemmeno degradante, questo perché considero chiaramente che scene di movimento del genere, specie le lotte Pokémon come queste (che, vista l'influenza dell'anime e passando sopra al videogioco a turni, hanno per tutti un'impronta di dinamicità e immediatezza), sono un limite dello scritto. Lo scritto ha tanti tantissimi pregi ma anche i suoi limiti, e tra questi è che i ritmi incalzanti sono difficili da rendere dovendo far capire ogni volta chi fa cosa. Nel particolare le scelte sono corrette, tra cui il voler usare una strategia (stiamo parlando di campioni) per limitare il mostro (scusa ma non lo chiamerò mai con quel suo strano verso, sia perché è difficile da scrivere e ricordare sia perché in fondo è un Pokémon), o utilizzare mosse molto potenti poco dopo (stessi motivi). Nel complesso però la scena soffre di media carenza d'immediatezza, vuoi perché ci sono 4 personaggi a sfidare il mostro, vuoi perché il fulcro è la trama e la lotta è un filino "laterale", vuoi per i limiti detti prima. Sono attenuanti che - fidati - possono dare una giustificazione alle carenze presenti.

Due, tutto quel pezzettone centrale, contando il post-lotta e la digressione. Il primo è un momento distensivo, di "calma dopo la tempesta" (ma non allegro e affascinante come il mio sry perché Duefoglie > Biancavilla <333), quindi ci sta e ci deve stare qualche momento "slice of life" e un po' di discorso indiretto e più distaccato. Il punto è che, dopo aver messo la calma e aver fatto ripartire la narrazione con la riunione, quella digressione grossa come l'impero ottomano da proprio una martellata al capitolo! Forse vuole troppo dividerlo, e finisce per amalgamarsi ben poco (dubbi del genere te li ho già espressi in altri capitoli, ne sono sicuro). A parte il fatto della pesantezza - una pesantezza consapevole, so - della digressione, non sono troppo d'accordo sul dove sia messa... essendo consapevoli in sé del fatto che non scorre come il ruscelletto della campagna, bloccare il racconto in mezzo non mi ha convinto troppo. Poi beh, in sé per sé, la spiegazione è bella e tutto il resto ma alla fine della fiera, servirà ai pro del racconto? Non mi sembra serva troppo. Forse seppur dandola la si poteva sfoltire. Vita, morte e miracoli della Lega Pokémon non penso siano di gran rilevanza.

Tre, il brainstorming o come cacchio vuoi chiamarlo dei campioni, più il finale. A parte l'invasione a casa della povera Daisy - che avrà speso mille euro a fare il tè a tutti, derelitta lei - rientra sempre nel "calma dopo la tempesta", stile capitolo 10 mio (non sto paragonando, sto confrontando, so che non vuoi andare alla stregua degli scrittori di bassa lega <3 jk), ed è il classico momento di cui si ha bisogno per andare avanti con la trama (però ripete una volta di troppo gli stessi concetti che il lettore ha già stravisto in precedenza, tieni presente). Anche se, forse, quello è più nel prossimo capitolo. A proposito, non volendo, Rowan spiega ad entrambi vicendevolmente la trama. Quell'uomo ha uno strano ascendente. Tornando a noi, è interessante anche se non troppo sorprendente l'apostrofazione (non si scrive così ma mi scoccia cercare com'è correttamente) a Lance della paura e tutto il resto; dopo gli eventi trascorsi, è lecitissimo che sia lì. Forse non è altrettanto lecito che a farla sia - di nuovo - Blue ma inutile essere ridondanti su questo.

Due appuntini finali: uno, non sarò mai capace di ripetere quel nome uguale, e nessuno potrà mai. Due, dici a Rowan di smetterla di sventolare come un ventaglio proprio un volume "preziosamente rilegato", perché si rovina e costa, e non ha senso.

Recensore Junior
25/09/12, ore 13:56

Allora, il capitolo presenta svariati elementi positivi (che per fortuna rialzano un po' il ritmo rispetto al capitolo precedente, che rientra nei miei gradimenti più bassi) ma anche delle caratteristiche negative da sottolineare. Partiamo da questa consapevolezza.

Parto dal peggio, penso sia un favore. L'attacco iniziale. Non che io sia contrario all'espressione, anche forte, di opinioni personali e di punti di vista - anzi, lungi dall'essere nel conformismo, probabilmente è la sfera opposta. Ma questa non era un'espressione, ripeto anche forte, di una opinione. O almeno, lo è stata per 6-7 righe, poi ha preso le forme dell'attacco personale, dell'offesa, del risentimento; sia chiaro, non lo scrivo per il classico sentimento di "hai attaccato me e non dovevi", anche perché sento di non entrarci niente e sento che non c'entri niente di ciò che conosco, in nessun modo, quindi la questione è avulsa da me; ma definire un autore X (ragionando al di fuori di EFP, voglio sperare) "una pecora, un avanzo, un accidioso", "non considerarlo un mio pari", definire la distanza tra "veri scrittori" (colui che scrive, cioè tu) ed altri presumibilmente "falsi", è un esercizio di presunzione. Non mi è piaciuto non per l'opinione in sé, ma per la brama di dare giudizi e di mettere distanza tra il puro e lo "schifo" che non dev'essere esercitato in quanto tale. Lo dico NONOSTANTE la definizione finale dello "stuolo" e degli "optimates" sembri, anche solo di striscio, un riferimento alla mia persona e a pochi altri che leggono questi racconti - in contrasto ad altri seguiti da masse maggiori. Anche se è una definizione lusinghiera, non toglie che la chiosa precedente sia troppo assetata di mettere distanze quanto più possibile incolmabili e quasi razziali tra differenti categorie. É un compito che, possibilmente, va lasciato ad altri. Quantomeno in questo campo. Il giudizio sull'introduzione insomma è quanto di più negativo io possa mai averti espresso, anche coi toni pacati che è giusto usare - più negativo del finale di Vox, che si concentrava su un'opinione, e sul sentimento portato dal coinvolgimento (elemento positivissimo).

Venendo ad aspetti fortunatamente più positivi - che permettono di stendere un velo pietoso sull'attacco - la dimensione dell'interazione tra Lance e Blue è migliore di quelle viste in precedenti capitoli. Appare a mio avviso più sincera e spontanea in contrasto a qualche forzatura ravvisata in passato. La risoluzione di una delle poche situazioni che non avevo - volutamente - ancora commentato si è risolta in favore di una maggior semplicità in accordo coi personaggi (e con la loro dannata età), e ciò restituisce molto di realismo e poco di "segreto di stato" - per fortuna - al racconto. Attenzione, non dico che non deve esserci quell'elemento, perché altrimenti dove sarebbe la trama, ma all'interno della trama è giusto che ci siano sfaccettature che possono essere sbrigliate con situazioni più semplici e genuine di un eventuale intricatissimo intreccio che affonda le radici chissà dove. Anche le scene d'azione mi hanno dato più soddisfazione delle ultime volte, sembrando meglio costruite e meno forzate del solito, forse anche in parte effetto del proseguire della trama in sé e del districarsi della storia, ma COMUNQUE a mio avviso frutto di una miglior espressione.

Per chiudere dico che la presenza maggiore di dialoghi restituisce naturalezza al testo, quindi è ben piazzata in questo specifico caso. Ce n'erano stati altri in cui, pur sentendo un po' di necessità del genere, erano presenti comunque maggiori descrizioni rispetto ad altro, e questa la considero un'evoluzione. Insomma le descrizioni ci sono ma sono meglio inserite di altre volte, e in posizioni più strategiche. Si sente meno pesantezza nella lettura - un limite che, converrai, ti ho apostrofato più volte in "capitoli puramente descrittivi" che non si finivano certo da soli, creavano attrito.

Qualche postilla finale (soprassiedo sui soliti "pokémon" antipatici come le briciole nel letto, ho già detto tutto su quelli). Uno, il dialogo sulla libertà suona di già sentito - non è una critica anzi, al di fuori di Triduum, credo faccia riferimento a qualche altra parte del Ciclo (Aequor?) che fa sempre bene. Due, il contrasto di opinioni su Hoenn e compagnia tra Lance e Blue, con tanto di chiosa sul "luogo di nascita" (vedi "luogo d'inizio" del nostro caso) e sulla nostalgia, sembra un po' lo specchio di cose che sai. Non so dire se sia bene o male, ma non ha creato particolari fastidi nel brano quindi non gli do accezioni negative. Poi, e queste due non c'entrano come recensione, la numero 3 è che il senso di "viaggio in quanto tale" di Blue mi ha ricordato un po' il caro Ivan (non sto insinuando niente, è puro esercizio di confronto). Quattro, "cosa diamine era uno sparene?" è proprio, spiccicato, "cosa diamine è un Hydreigon?". Casi della vita!

Recensore Junior
12/09/12, ore 15:30

Allora, smaltita la sbornia per quell'eternità di errori tecnici presenti nel capitolo (e non solo) che a suo tempo causarono debita shitstorm, è ora il momento di causarne altre per motivi differenti, com'è giusto che sia.

Iniziamo dal meglio così mi tengo i rage per il finale. Nota positiva per quel filo di allegria, o quantomeno di velata comicità e spensieratezza, presente nelle scene coi Superquattro. Le scaramucce tra "grandi campioni" ribaltano un po' il sistema di pensieri che un lettore può farsi prima dell'approccio al capitolo; è dovuta, comunque, una precisazione: i bambini (9 anni) sono dannatamente seri, gli adulti (25? 30? 40?) "litigano" ... come dei bambini. Non è una notazione negativa né positiva, in questo caso, è solo un caso curioso. Magari i bambini potrebbero fare di più i bambini visto che alla fin fine SAI renderne i comportamenti!

Veniamo adesso al cuore del capitolo. La scelta di far fuori Red appare quantomeno discutibile, anche se - ad una prima visione - pare debba avere lo scopo di consegnare a Blue, in modo definitivo, lo scettro di protagonista. Questo in prospettiva può essere utile a sviluppare ed accentrare la storia, a dargli un plot twist più definito della vaghezza individuata finora, insomma ad imboccarlo sulla strada della trama definitiva. Al momento, mi aspetterei che Blue, vista la sua (ammessa) amicizia fortissima con Red, come minimo (anche com'è giusto - finalmente - per un bambino così legato a qualcuno) si metta anima e corpo alla ricerca di un modo per risvegliare e salvare l'amico. Mi aspetto un po' di più di quella determinazione propria dei bambini - in talune occasioni anche dei ragazzi - nel raggiungere il proprio obiettivo dando tutti sé stessi. Insomma spero (per te, anche!) di vedere meno apatia e riflessione e di riconoscere di più un giovanotto che vuol salvare l'amico del cuore, vista l'amicizia che li sorregge.

Per il resto, meno descrizioni del solito e più azione, eccettuato l'inizio. In quanto a dinamicità il capitolo è statico, dato che si svolge tutto nello stesso posto, quindi non particolarmente coinvolgente o attivo. Questo giustifica la minor presenza di descrizioni, anche se crea un minimo di vuoto, seppur forse colmato dall'interazione Blue-Lance, anche unico caso in cui un bambino sia un bambino quantomeno in un momento così difficile. Le parti si ritrovano in equilibrio è il risultato resta comunque una narrazione fluida anche se differente. Un esperimento riuscito con la sufficienza piena, diciamo.

P.S.: ammazza un bambino e il rage durerà in eterno. Sarebbe una scelta narrativa criticabile il quadruplo di quelle di Vox dato che catapulterebbe il bambino di 9 anni in una dimensione che non gli appartiene, creando un'enorme lacuna di senso e di logica. Scrittore avvisato...

Recensore Junior
08/09/12, ore 23:48

Partiamo dal fatto che proprio oggi non ho avuto una grandissima ispirazione, come ben sai. Ma ora ho pensato a vari punti da chiarire e spiegare, come al solito in versione 3ception.

Partiamo dalla descrizione di Pallet, che si prende un bel po' di capitolo. É decisamente molto, molto più funzionale dell'eterna narrazione della geologia di Kanto che riempiva il primo capitolo. Forse anche perché è divisa un po' in due parti, con la narrazione che prosegue in mezzo, diventando così un discorso che la accompagna e non che la precede o segue, e rendendo il tutto più "visivo" e piacevole. Basti vedere che, proprio all'inizio, c'è una sequenza narrazione - descrizione - narrazione - descrizione che, seppur le narrazioni siano più corte (tu prediligi descrivere di più, di solito) amalgama meglio il tutto.

La seconda parte riguarda i personaggi. Il target di riferimento - ma anche un po' come tuo solito - è più alto rispetto al corrispettivo preso in considerazione, nel senso semplicemente che non sembrano del tutto bambini di 9 anni. Non sto dicendo che devono chiedere i giocattoli e la cioccolata e comportarsi come degli idioti, ma forse aiuterebbe essere un po' più proficui di dettagli che rappresentino quell'età; un esempio è un po' di preoccupazione - anche col salto di scena lo spazio ce lo si può trovare - se non particolarmente di Red, quantomeno di Blue nei confronti, in fondo, di suo nonno. Ok, non gli è successo niente di che (per ora questi sono gli elementi che ho a disposizione), ma qualche parolina intimidita e intimorita di un bambino - perché É un bambino - poteva supportare la causa. Allo stesso modo lo scambio di battute tra Red e il Megure di turno, sebbene Red sia bello che spigliato e ciò è stato certamente specificato, poteva dare degli elementi in più da bambino. Non da scemo, da bambino: una parola non conosciuta, un'espressione usata da bambini che rivolge all'ispettore, et similia. Lo dico perché sì, anche se so che - visto il tuo stile regolare - ti è già più complicato far parlare dei bambini.

Per l'ultimo blocco, parlerò dapprima della trama; al momento attuale sembra più intricata e meno "personale" rispetto a Vox ed Aequor. Insomma, si sente come possa essere più vicina al racconto complessivo, al Ciclo. Questo intriga molto per il futuro dato che premette uno sviluppo più interessante che vada oltre le storie personali, e perciò è bene. L'unica pecca - che è sicuramente temporanea, ma comunque c'è - è che prima dello sviluppo chi legge non capisce una emerita e benché minima mazza. Dall'altro lato della medaglia, può aiutare a creare comunque curiosità nel lettore che vuole capirci qualcosa e trovare spiegazioni, anche se è un elemento che va molto calibrato. Un ultimo appunto riguarda le sezioni descrittive, ma non parlo delle descrizioni: mi riferisco ai dialoghi diretti col pubblico. In pratica, il narratore. Ci sta che ogni tanto parli teatricamente col pubblico e crei un contatto - o anche un attrito, dove utile - ma forse, in questo capitolo si è rivolto al lettore qualche volta di troppo, venendo ad estraniarsi dal ruolo di narratore della storia. Anche qui le razioni vanno dosate, nonostante - sottolineo - il punto di contatto con chi legge sia molto utile e niente affatto da eliminare. Solo che stavolta qualche goccia è uscita dalla brocca.

AGIORNA<3
(Recensione modificata il 08/09/2012 - 11:49 pm)

Nuovo recensore
05/09/12, ore 01:45

non è male, è molto dettagliata ma non capisco perchè non usi i nomi italiani ma apparte questo è proprio bella. una domanda se permesso, il fantasma chi è? è per caso darkrai o missingNO? se sbaglio mi dici chi è?? di nuovo le mie congratulazioni per la storia anche se è ancora all' inizio, quando posti il prossimo capitolo per favore dimmelo voglio assolutamente sapere come va avanti!! ancora bravo Lampodorato P.S. se dovessi voler consigli in generale scrivimi e io ti aiuterò

Recensore Junior
27/08/12, ore 13:12
Cap. 1:

Dammi tre parole, vespro, coacervo, onirico, lalalalalalala...
Ok, era una simpaticissima introduzione alla prima recensione di Triduum. Rispettando le leggi della natura, ho appena deciso che ogni recensione di Triduum deve essere articolata in tre parti, ognuna delle quali conterrà un numero di caratteri pari ad un multiplo di 3, spazi e punteggiature incluse. Questo inizio non conta come parte delle 3 ma anch'esso è composto da un numero di caratteri multiplo di 3. Umad?

Partiamo dagli elementi di storia, che (cosa non troppo inconsueta, tenendo presente Vox e Aequor) non sono per nulla il fulcro di questo capitolo. Ci sta, essendo il primo: sono normali tempi di recall. Certo aprire con genitori andati all'altro mondo è abbastanza strano, ma magari se esaurisci tutti i morti qui alla fine ne vediamo di meno (jk); volendo esser seri forse è un po' dura come apertura, ma comunque è un tema ricorrente per dare inizio ad una narrazione, quindi non ci sono grossi problemi.

Area descrizioni! Oggi più che mai ci sono un milione di parole forbite e ampollose (tiè) che i più potrebbero avere difficoltà non a capire, ma a far fluire con la lettura. Mi spiego meglio: qualunque possa essere il livello culturale del lettore x, e che egli debba o no armarsi di dizionario (o, ahimè al giorno d'oggi, solo di Google dato che la metà dei miei coetanei non sa usare il dizionario), la presenza insistita di vocaboli non quotidiani può rallentare lo scorrimento delle descrizioni. Sembra quasi intenzionale il voler spingere chi legge a fermarsi forzatamente su una certa parola per farsi un'idea del paesaggio. Più volte ci sta anche bene, ma sono convinto che non sempre crei un'immagine degli sfondi corrispondente a quella che lo scrittore vuole rappresentare. Consiglierei quindi non di abbassare il livello del vocabolario di riferimento (altrimenti finiamo nel campo delle ficcyne), ma di amalgamare meglio i termini tra loro, per rendere le descrizioni più fluide. Non è sempre così, eh. Per dire, la parte della SS Anna è descritta egregiamente così come il tratto finale; più difficoltà vengono fuori nella descrizione consecutiva delle città di Kanto, forse mescolato al fatto che, essendo tutte di fila, più che annoiare i lettori meno curiosi (come avevi temuto da narratore) tu possa confonderli con tale rapidità. Se aggiungi qualche termine ostico in mezzo, crea qualche problema. Ma son solo limature.

Per concludere, il contrasto tra dialoghi: è molto palese che i livelli di riferimento del dialogo iniziale e di quello finale siano molto diversi, ergo l'idea è resa molto bene. Tant'è che ti ho definito il finale "da Ivan" (mi sto offendendo da solo?). In ogni caso, è evidente al lettore la differenza, e questo è un pregio. Immagino che il compleanno si riferisca ai classici 10 anni. Sei scontato! No, scherzavo. Comunque spero tu possa tenere dei personaggi più bambini come questi per non troppo poco tempo; sarei curioso di vedere come puoi manovrare dei bambini, dato che finora hai sempre utilizzato personaggi più adulti e comunque, e non proprio adulti, psicologicamente complicatissimi e ultraparanoici (vedasi in cima a tutti quelli di Vox). Mi stuzzica l'idea di leggere come sai trattare psicologie semplici, e se sai tenerle a bada.

Se vuoi puoi controllare se ogni paragrafo è divisibile per tre come numero di caratteri, ma se ti fidi, lo sono tutti. KBB AGGIORNA <3