Recensioni per
Il Cavaliere e la Chimera
di KillerKing

Questa storia ha ottenuto 618 recensioni.
Positive : 615
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Master
16/05/15, ore 11:17

Ciao carissimo, rieccomi qui come testé promesso. Allora, senza dubbio ci troviamo di fronte a un capitolo di transizione. Reina è rinchiusa nelle segrete del castello di Heinstein, ma a tormentarla non è tanto il pensiero delle torture e delle pene che Pandora potrebbe riservarle per punirla della sua empietà, quanto il dubbio insinuante che forse il gretto buzzurrone che voleva possederla non era Gheb. Intelligente, la ragazza. Peccato che come ogni donna si lanci subito in elucubrazioni auto-colpevolizzanti che cancellano l'intuizione geniale sull'identità del villano. Ora vedremo cosa il fratello ha in serbo per lei. Non sono sicura che la donzella finirà resterà a lungo sulla nave volante. Intanto, destino vuole che il bastimento sia proprio diretto là dove sta andando pure Gheb. Fuoco e fiamme all'orizzonte!
Devi scusarmi se non sto a cogliere i nomi di tutti i personaggi della schiatta di Hades. Ho gettato la spugna già con la Teshirogi. Sono troppi, tutti iconograficamente simili, e salvo i più alti in grado degli altri manco mi ricordo il nome quindi puoi metterci pure Topolino che per me va bene!
Ma veniamo alla cosa che più ho amato. Questa:
"Varo, Varo, rendimi le mie legioni!". Ti dice niente? E' la frase tormentata che l'imperatore Augusto andava ripetendo dopo aver appreso dello sterminio di tre intere legioni nella Selva di Teutoburgo, 9 a.C. Ah, che sberla hanno preso i Romani in quell'occasione. E pure quella da te citata. WOW, grande idea collegare questo nefasto episodio storico con la potenza degli Spettri. E' pure verosimile, visto che i pochi superstiti dell'epica imboscata riportarono azioni di una tale ferocia da parte dei Germani da non risultare dissimili a quelle perpetrate dall'esercito di Hades. Consiglio di leggere i resoconti di Cassio Dione Cocceiano e Velleio Patercolo, da cui potrai trarre interessanti e macabri spunti per altre scene cruente di battaglia se ti troverai a corto di ispirazione violenta.
Scusa il pippone, ma avrai capito che la storia mi ispira parecchio. Difatti sto gongolando all'idea che, forse, l'imminente intervento di Luco per "spettrizzare" mezza Europa potrebbe essere un tuo colpo di genio per spiegare la peste del 500. E' così? No, perché se ci ho preso io sono una visionaria e tu sei un GENIO.
Aiuto, come faccio a interrompere la lettura? Mannaggia, sei diabolico!
S.

Recensore Master
16/05/15, ore 10:41

Carissimo, io continuo imperterrita la mia scalata verso la vetta mentre tu, spero, ti stia riprendendo dal trattamento della Loffia. Secondo me la signorina non ha niente da invidiare a Radamantis o al viscido generale marino dell'Antartide.
Ma veniamo a noi. Era ovvio che Reina avrebbe passato un brutto quarto d'ora, ma per sua fortuna serve viva per mantenere in piedi l'inganno nei confronti di Helmer. Il quale, naturalmente, non è cretino come pensano gli spettri e non solo ha capito tutto, ma sta addirittura mettendo a punto un contro-piano per appagare la sua brama di potere. In altre parole, e in maniera molto efficace, ci stai comunicando che spettri, saint e generali degli abissi adoreranno pure dei diversi, vivranno in ambienti antitetici e si potranno pure combattere fino alla morte, ma la molla che fa scattare tutto quanto è sempre e solo una per tutti: il delirio di onnipotenza. Ancora una volta, il bene e il male non esistono.
Di questo capitolo mi è piaciuto in particolare il desiderio cieco e represso di Radamantis. Kuru-merda sembra non ricordare che i suoi personaggi potrebbero essere mossi anche da una viscerale lussuria, visto che mai, in tutto il manga, c'è stato un cenno di passionalità (difatti sospetto che il nostro sia impotente, altrimenti non avrebbe messo in piedi una storia infarcita di elementi compensatori di una virilità mancata). Immagino la violenza e la frustrazione che sfoga sulla povera Queen o sulle malcapitate ancelle e spero che, magari a un istante dalla morte, il nostro povero vivernone riesca a fare sua Pandora per smollarla un po' (se vogliamo immaginarla ieratica come nella versione di Kurumada) o (se si preferisce la versione sanguigna della Teshirogi) per toglierle la SPM cronica (=sindrome pre-mestruale). Tu ti sei schierato per la prima versione e mi sta bene così. La signorina è comunque sadica visto il modo in cui si diverte a umiliare il Generale.
Caro, ho ancora una mezzoretta a disposizione quindi mi appresto a raggiungere l'obiettivo che mi ero prefissata: arrivare al capitolo 20. Volo!
A presto
S.

Recensore Master
15/05/15, ore 14:01

Eccomi di nuovo. Non ce l'ho fatta a fermarmi allo scorso capitolo, ero troppo curiosa per aspettare giorni e giorni prima di sapere cosa sarebbe successo con le farfalle segugio. Allora, mi hai spiazzato perché ero convinta che insieme a loro si sarebbe materializzato anche il paparino, invece no. +10. 
Questa scelta ti ha dato la possibilità di dare spazio a un lungo (forse un filino troppo lungo, date le circostanze) addio fra i due, che si separano tornando fedeli a ciò che erano prima di incontrarsi a pochi passi dal capanno: Reina, lucida e tormentata; Gheb, ingenuo cavaliere pieno di nobili ideali. E di testosterone. Poverino, deve correre fino alle Svalbard per far fuori l'eccitazione che questa frase da applauso deve avergli generato:
- Questo bacio è l’unica risposta che posso dare in questo momento alla tua domanda. - la voce le tremava, anche se si sforzava di tenerla salda – Se ci vedremo di nuovo, ti prometto che avrai tutte le risposte che vuoi sui miei sentimenti per te. E pregherò gli Dei tutti i giorni affinché questo non sia stato il nostro ultimo incontro. Abbi cura di te Algheb. -
DEFUNGO. 
Ottimamente scritta la seconda parte. Ho sentito su di me tutta la fatica di Reina dopo aver ucciso i tremendi insettini malefici. E quell'impostore che ha preso le sembianze di Gheb chi sarà mai? Ho una teoria ma me la tengo per me. Intanto la storia si complica parecchio, peché le percezioni reciproche dei due protagonisti sono state completamente sconvolte dall'inganno (sia quello di aver mentito sulla natura della missione, sia quello di credere che fosse Gheb il rozzo e buzzurro omuncolo che ha cercato di possedere Reina a due passi dal castello di Heinstein).
Se non dovessi mettermi al lavoro su altri fronti, giuro che passerei questo pomeriggio di recuepero straordinari funestato dai temporali a leggermi il seguito. Invece mi tocca mollare per il momento. Maledizione!
Un abbraccio e congratulazioni, ora e sempre!
S.
 

Recensore Master
15/05/15, ore 11:54

Ah! LE FARFALLE SEGUGIO! Maledette guastafeste! Così, proprio sul più bello. Che dire, capitolo lunghissimo ma denso di importanti accadimenti. Parto dalla fine: ottimamente scritta la brama di possesso del finale, questo tentativo di amplesso così ferino e marziale fra due guerrieri abituati a vivere con la spada di Damocle sulla testa che consumano in una passione fisica e bruciante i pochi attimi di vita vera che il fato concede loro. Me lo aspettavo che non sarebbero arrivati al dunque (anche se pensavo che l'interruzione sarebbe avvenuta per colpa di Alexander o Gordon, invece no), eppure sono rimasta a bocca asciutta anche io con questo finale sincopato. Ma i veri e scroscianti applausi te li devo fare per il flashback di Reina/Anja. Non tanto per la sua genesi di mostro, quanto per la descrizione vibrante e terribilmente sublime che hai fatto dei suoi ricordi delle infinite guerre sacre. Mi sembrava di vedere con i suoi occhi gli orrori reciproci sul campo di battaglia, la violenza senza quartiere, l'umiliazione dei nemici sconfitti attraverso lo stupro delle loro donne. Stupendo. Mi conquisti ogni volta di più. Per fortuna i maya erano dei cazzari (oppure degli incompresi) e non c'è stata la fine del mondo nel 2012, così posso andare avanti a leggere questa tua meravigliosa storia. Ché c'è un grande conto in sospeso, adesso....
A presto!
S.

Recensore Master
15/05/15, ore 10:41

Ci voleva una pausa, per il povero Gheb, che fino ad ora ha vissuto delle esperienze davvero dure dal punto di vista emotivo. E così, Reina diventa il suo rifugio ed esercita sul povero ragazzo in crollo psichico la più classica delle funzioni materne: quella accudente e contenitiva. E Gheb ci si tuffa. Mi fa tenerezza, poverino. La sua frettolosa iniziazione in un bordello di Rodorio (nodo: anche io ho sempre pensato che le puttane ai piedi del grande tempio siano delle coprotagoniste silenziose e misconosciute della vita al Santuario), la timidezza impacciata di uno sbarbato al limitare dell'adolescenza che nel duro addestramento marziale ha imparato solo a menare le mani, ma nulla sa della vita reale, la gelosia per Reina che, invece, pare essere donna di mondo... Bellissimo e molto realistico! Mi piace anche la tua idea di non aver optato per una Reina vergine e timorata di Dio, rompendo il cliché ben noto. Insomma, in questa storia - ed è ciò che più mi piace - non c'è mai nulla di scontato. Come ho detto prima, c'è una vena di realismo molto marcata sia nella caratterizzazione dei personaggi, sia nelle situazioni, e questo nonostante l'ambientazione fantasy dei fatti narrati. Con le note finali al capitolo mi hai instillato una curiosità enorme per ciò che accadrà nel prossimo, che sa di acmè nell'incontro fra Reina e Gheb. Avendo imparato a conoscerti, e sapendo che in genere rifuggi le scelte scontate, sono quasi certa che non assisteremo alla consumazione del rapporto carnale fra i due piccioncini. Cos'hai in mente? Volo a leggere. Almeno il vantaggio che ho io sui tuoi lettori che hanno seguito passo a passo gli aggiornamenti della storia è quello di non risentire del rallentamento nella pubblicazione che hai dichiarato alla fine del capitolo. Tiè!
A fra pochissimo!
S.

Recensore Master
15/05/15, ore 10:09

Ah, Ghebbino mio! Alla fine dello scorso capitolo volevo rompergli la testa, invece stavolta comincio a soffrire con lui e a capire il suo terribile smarrimento. Il bene e il male si fondono, i confini si sfumano, gli stessi compagni sono persone orribili come i nemici. Questo deve provocare una crisi di valori non da poco nella mente di un giovane guerriero che - immagino - sia stato addestrato nel mito propagandistico del bene-tutto-da-una-parte. La realtà stride sempre di più con l'ideale, e non stupisce che Gheb trovi rifugio proprio nelle braccia del nemico, letteralmente. E adesso? Mamma mia, sono così curiosa! Volo al prossimo capitolo.

Recensore Master
14/05/15, ore 17:02

WOW che meraviglioso capitolo, caro KillerKing. All'altezza del tuo nick, viste le mazzate che sono volate dalla prima all'ultima riga. Stupendo. Alexander mi è piaciuto particolarmente in questa veste di guerriero spietato e sbeffeggiatore, così lontano dall'edonismo arido di Aphrodite o dalla raffinatezza sublime di Albafica. Con i suoi predecessori ha in comune solo un certo narcisismo che lo fa incazzare come una iena appena qualcuno osa recare un graffio al suo bel volto. Ho apprezzato il sadismo con il quale da sfoggio della sua potenza letale ai danni dei tre malcapitati spectre, che saranno ben felici di incontrare lo scudo pietrificatore per uscire dal loop di morte e risurrezione nel quale sono finiti.
Reina, intanto, deve avere mangiato la foglia. Dove sarà corsa? Avrà per caso sentito arrivare il suo bello nella foresta nera? Credo che lo scopriremo presto, ma ho il sentore che le farfalle segugio romperanno le uova nel paniere.
E infine Gheb. Oh, caro mio, se potessi ti prenderei la testa e te la batterei contro lo spigolo del tavolo finché non si apre, almeno potrò vedere cosa c'è dentro. No, dico io, ci voleva tanto a capire che alla base di tutto il suo ardore c'è la bella faccia di una donna? E soprattutto la vaga promessa di una poderosa trombata? Meno male che sono arrivati un paio di mostri a strapazzarlo un po' per dargli una bella lezione. Così finalmente il nostro scolaretto si svezza e fa suoi gli orrori della guerra, che come giustamente dici tu non ha né buoni né cattivi, ma solo due schiere di assassini che si combattono a vicenda per prevaricare la parte opposta. Welcome to the real world, mio caro Gheb.
Applauso a scroscio per la riflessione sulla meschinità dei Goldoni, che non ha nulla da invidiare a quella degli Spectre. Marguerite Yourcenar diceva, per bocca dell'Imperatore Adriano, che anche nell'uomo più opaco risiede uno spiraglio di luce. Perché non credere il contrario, allora? E qui le nostre due poetiche si fondono e diventano una cosa sola, come ben sai.
Interessante il fatto che gli spectre abbiano una memoria della loro vita precedente, come mi sembra di aver capito dal discorso del lombricone bionico. Peccato che non si ricordino di aver preso legnate come se non ci fosse un domani fin dalla notte dei tempi, altrimenti l'esito della guerra sacra non sarebbe così ripetitivo...
Last but not least... un giorno mi spiegherai come mai hai deciso di chiamare Ivano Pugno-de-fero Gargoyle. Cioè... Kurumada avrebbe da imparare dalla tua scelta anziché calarsi sempre nei panni del protagonista indiscusso delle sue storie. Like!
Che dire, concludo la mia sconclusionata recensione con un carissimo saluto, sperando di non dover lasciar passare troppo tempo prima di capitare nuovamente dalle tue parti.
Un abbraccio
S.

Recensore Veterano
13/05/15, ore 17:35
Cap. 1:

TA-DAAAAAAN!
Sorpresa!
Lo sapevi che prima o poi ti sarebbe toccato avermi tra le scatole, vero?
bene: ho scelto oggi per cominciare a leggerTI.

Inizio doverosamente col dirti che mi avevi incuriosito da morire facendomi vedere il "probabile" cast per questa tua ff, scelto tra volti più o meno noti del jet-set internazionale.
Quindi mi sono detta: OK, perfetto. Ma chi cavolo sono costoro?
Ergo ho incominciato la tua storia... e...
Wow.

Scrivi davvero bene, hai uno stile sciolto ma ricchissimo nel contempo. Mi piace davvero molto. ^^
Inoltre, pur non essendo io un'esperta di SS, la tua storia prevede molti OC e anche un'ignorantona in materia come me può seguirla tranquillamente, poiché non lascia sottintesi.

Il primo capitolo introduttivo mi ha intrigato parecchio.
Ovviamente, poiché la storia è lunghina e parecchio "avanzata" non commenterò tutti i capitoli. Altrimenti potresti denunciarmi per stalking!
Però aspettati commenti frequenti, d'ora in poi.

Ancora complimenti vivissimi: per lo stile, il linguaggio, l'immaginazione e tutto il resto.
Un bacione!
Ai

Recensore Master
11/05/15, ore 12:43

Io la cena da Giggi il Troione non la vincerò mai, perché guardo pochissimo i film e meno ancora la TV (anche se i miei commenti nei due precedenti capitolo avrebbero potuto indurti a pensare il contrario. Ho dato fondo alle cartucce!). 
Poco importa, perché pur senza comprendere il richiamo a un film ho seguito con interessa l'evolversi della trama. Gordon del Minotauro (che adesso HA UNA FACCIA, capisciammè) si comporta come qualsiasi uomo farebbe se posto davanti al disonore. Mi è piaciuto molto il dialogo con Queen, che in poche rabbiose frasi ha dimostrato come, essere donna in certi ambienti, non paghi mai. 
Ma il piatto forte del capitolo è la seconda parte. Gheb all'inizio mi sembrava pollicino sperduto nella foresta. Quasi mi sarei aspettata di vederlo finire nella radura della casa dei tre porcellini, e invece NO! Alle sue spalle compare il Lupo Cattivo. Anzi no, una vera volpe, o una faina. Alexander. *Applausi a scroscio*. 
Furbo, spregiudicato, elegante, bellissimo. Le ha tutte. E' un raffinato intrallazzone e non manca di dimostrare un acume politico davvero invidiabile. Lo amo sempre più. Ma cosa significa la sua frase sibillina? Mmmmm.
E bravo Gheb. Ora sono ca22i tuoi. Almeno, puoi provare a mandare la palla in rete senza dover pensare a come farlo di nascosto...
Ottimo! Sono sempre più interessata allo sviluppo della trama, ma non tanto per la storia dei due protagonisti. Anzi, mi sembra che la loro relazione sia un motore secondario del racconto e questo rende la storia molto più interessante perché corale. Bravo!
A presto,
S.

Nuovo recensore
06/05/15, ore 14:58

Ci si rivede!
Che palle recensirti, giuro, ma chettidevodì?
Ottime descrizioni, come al solito, vivide, dettagliate, realistiche. Le scelte di sceneggiatura sono intriganti, forse prevedibili in alcuni punti, ma vengono sostenute da veri lampi di genio.
Adesso parlo di Vaios perché sennò che minchia scrivo.
Mi è molto piaciuto qui, certo, non fa niente di più di quello che ci si aspetterebbe da lui, eppure una ribellione ad Atena è una scelta piuttosto drastica per un Cavaliere obbediente come lui.
Le sue argomentazioni sembrano banali, quelle che un qualunque comune mortale potrebbe avanzare contro un dio, degne del più ingenuo essere vivente sul globo terracqueo. Eppure Rosaline non è quello che dice di essere, non è la dea buona che cerca di fargli credere perché, se lo fosse, cercherebbe altre strade, altri modi. Alla fine esprime chiaramente il suo punto di vista con una semplice frase "La Terra è soltanto mia", facendo capire che, quindi, la considera una sorta di oggetto e nulla di più.
Diciamo che l'ipocrisia di Rosaline mette anche le obbiezioni di Vaios sotto un'altra luce, come se lui avesse capito il gioco.
La contesa della Terra per gli dèi è solo un mero trastullo per far passare il tempo? E il "cambio di gestione" sarebbe veramente così svantaggioso?
In fondo tutti ci lamentiamo di questo mondo, di questa vita, e forse il nostro attaccamento ad essi deriva solo dalla cieca paura del cambiamento che è insita in ogni individuo?
Poi, in questa immensa scacchiera dove gli dèi muovono le loro pedine, è giusto sporcarsi le mani per dei fini in qualche modo dubbi o, a questo punto, la dignità personale è tutto ciò che rimane da difendere per sentirsi quantomeno in pace con se stessi?
Beh, che dire, mi hai fatta riflettere con questo capitolo.
Ed è un male.
Sappilo.
<3

Nuovo recensore
05/05/15, ore 13:44

Se questa storia fosse un telefilm, questo capitolo sarebbe stato una "season finale". Mi e' piaciuta la fine di Barca, checche' ne dica il sagittario e' stata una morte epica e degna di un cavaliere d'oro. Ho apprezzato anche il buon capricorno che, pur a modo suo, ha saputo smussare la lama per accettare le spiegazioni spirituali del ragazzino.
Ovviamente, penso non serva che te lo dica, trovo i ragionamenti di Vaios degni di "settimo cielo". I miei favori vanno a Hector, Febo e Rosaline che, come direbbe un milanese imbruttito, sono "sempre sul pezzo".

Nuovo recensore
05/05/15, ore 13:08

"Vesto la verità con l'abito che più le si addice".
E' come se avessi gia' sentito questa frase, forse pronunciata da qualche eroico, immenso et invincibile cavaliere di mia conoscenza.

Recensore Veterano
05/05/15, ore 12:46

Sto per fare una cosa inedita, ovvero recensisco prima questo capitolo rispetto al precedente. "Perchè?" mi chiederai tu, ed io ti risponderò: perchè non posso aspettare.
Questo capitolo è... mmm... devo trovare il termine giusto per incuneare le sensazioni che mi sono passate attraverso ad ogni riga che scorrevo. Dunque... Si, ecco: è vischioso. E' denso, pastoso, quasi appiccicoso per quanto il contenuto con tutti i sentimenti che scatena tendano a rimanere letteralmente attaccati addosso al lettore.
Ho amato tutto di questo capitolo, ogni punto, ogni virgola, ogni scelta lessicale, ogni paragrafo. E' perfetto, senza sbavature, con i tempi scanditi da un ritmo narrativo vivissimo e "colorato". Mentre leggi ti sembra verosimilmente di assistere alla scena, sei lì a morire di dolore con il povero Barca, ad annaspare confuso insieme ad Hector, a ribellarsi rabbiosamente con Vaios, a ruggire di indignazione come Athena e (ma si, riconosciamogli qualche merito a sto povero cristo) a tacere ordinatamente con Musashi.
Perfezione. E' l'unica parola che mi viene da dire. LA fluidità e la limpidezza delle parole sono corollario di avvenimenti talmente tragici da risultare quasi belli nel loro laconico divenire...
Ma come cavolo ci riesci? Ancora oggi me lo chiedo!
Sei stato ancora una volta (e una di più) abilissimo nello sfruttare le tue conoscenze sainseiyane in combo con quelle mitologiche e con le tue doti narrative per strutturare un segmento di trama in cui ogni accadimento ed ogni personaggio brilla di luce sua. Di fatti ecco che qui ho apprezzato moltissimo Hector l'integerrimo, il fanatico... che ha paura. Ma una paura viscerale e talmente radicata che gli fa perdere i freni inibitori sia quando urla disperato mentre cerca di conficcate la freccia nel corpo di Barca che quando si rannicchia in posizione fetale all'esplosione finale. Cavolo, avevo le budella rintorcinate per l'adrenalina mentre leggevo!!!
Vabbè, mio amore, cosa posso dirti ancora che non ho già detto e ridetto a costo di sembrare un disco rotto?

Recensore Master
04/05/15, ore 22:53

Capitolo al cardiopalma ma assolutamente equilibrato e ben calibrato, come tu ci hai abituato ("viziato", ad esser precisi).
Mi sono sommamente gustata tutta la dinamica del combattimento dei nostri Gold Saint Hector e Barca contro l'orrido Ares. La parte del cavaliere della Vergine è semplicemente meravigliosa. Un eroe tragico, di quelli tanto cari al nostro ἔπος. Il più giovane e puro dei combattenti custodisce la possenza di un dio atavico: Ponto, nientemeno.
Barca SA di dover morire, dato che il suo fragile corpo di fanciullo non può gestire a lungo un tale inenarrabile potere. E decide di morire con onore e coraggio, ospitando nel suo involucro terreno la furia di Ares. 
Questo viene capito ed accettato da Hector. Questo viene preteso da Rosaline/Athena.
Questo viene rifiutato da Vaios.
Il sacrificio di Barca si compie, spezzando qualcosa nello spirito del Sagittario ed allontanandolo ancora di più da Rosaline. Il buon cavaliere non può compenetrare la saggezza cinica di Rosaline. La prigionia a Capo Sounion rappresenta la portata di tale divario tra un cavaliere e la sua Dama.
Un pensiero a costei.
Rosaline de la Vallette non è di certo un personaggio posiivo. Ammetto di detestarla cordialmente. Ammetto, tuttavia, di comprendere le sue ragioni, in considerazione del peso delle sue responsabilità. Ho anche apprezzato il suo peana finale contro Hades: quest'ultimo non avrà vittoria facile. 
Complimenti sinceri per come stai egregiamente sviluppando la tua splendida storia e per l'inappuntabile taglio stilistico!
Ad maiora, semper!
Lou

 

Recensore Master
04/05/15, ore 19:30

Step by step mi avvicino anche io alla meta del mio viaggio. Parto dal fondo, stavolta.
Sei bravissimo a descrivere la smania testosteronica di Gheb, che si comporta esattamente come un diciottenne: altalene emotive, facili entusiasmi e altrettanto rapidi cambi di umore. Se poi ci metti di mezzo l'attrazione per la bella spettra, allora la frittata è fatta. Ora sono davvero curiosa di vedere come i due gemelli riusciranno a creare un sotterfugio per consentire a Gheb di allontanarsi dalla comitiva per andare a salvare la povera Reina. Alexander è proprio degno del rango e dell'origine che gli hai attribuito. Se nello scorso capitolo me lo sono sovrapposto a Leonida del film 300, in questo la mia mente perversa ha tirato fuori Marlon Brando degli Ammutinati del Bounty. Oddio, è proprio lui: il lord affabile e affascinante che si aggira sul veliero con il piglio di un capitano della Royal British Navy. Stupendo!
E ora la prima parte. Prove di bastardaggine, al castello di Heinstein. Finte alleanze che fanno da contraltare a quelle messe in campo da Atena & co ai danni dei cavalieri neri e (temo) degli asgardiani. Insomma, un parallelismo molto efficace per dimostrare come in guerra la ragione non stia mai solo da una parte, ché se vuoi vincere non puoi risparmiare i colpi bassi. A farne le spese, in questo caso, è proprio la bella Reina. Usata alla stregua di misera merce di scambio. Poverina. Qualcosa mi dice che non accetterà il suo destino tanto facilmente. Cos'hai in mente per lei? Una fuga? L'insubordinazione? mmmmm staremo a vedere.
Intanto ancora e sempre i miei più vivi complimenti per come stai gestendo questa interessante e curatissima trama. Great Job!
A presto
S.