Sembrava impossibile, ma ce l'ho fatta! (mezza cit.)
Intanto chiedo scusa per l'incommensurabile ritardo con cui ti recensisco papy, ma è proprio vero che superato il quarto di secolo il tempo ti scivola via senza neppure accorgersene T.T
Comunque tralasciamo queste tristi considerazioni e passiamo a qualcosa di altrettanto malinconico: questo capitolo. E' impregnato di un'amarezza e di un senso di sconfitta tangibile, tale che sembravo un cipollotto intento a mordere il fazzolettino con faccia kni, chiedendomi perché l'autore fa questo ai personaggi (sì, anche se adoro la storia e ti ritengo geniale sotto ogni aspetto in certi momenti mi fai sbottare :P) Ti giuro, sono stata col magone durante tutta la lettura.
L'incontro fra Anja e il fratello è stato orchestrato magistralmente, in un crescendo di tensione e pathos, un climax ascendente esploso nella frustrazione della protagonista che maledice tutto, ma con ancor più vigore sé stessa.
L'inizio è angosciante come pochi, trasmette perfettamente il senso di oppressione che permea un simil frangente e lo spaesamento che coglie la protagonista essendosi immaginata di tutto, tranne di dover fronteggiare quegli occhi vacui, cosa che non riesce ovviamente a sopportare (menziono qui l'immagine azzeccata del sassolino: fa apparire Reina come un ciottolo investito dalle ondate del fiume in piena in cui giace, allo stesso modo in cui viene travolta dagli eventi che si susseguono attorno a lei). Percepivo la sua paura come se mi trovassi io stessa davanti agli occhi rancorosi di Caleb, in attesa di venire giudicata. Credo che in quel momento mi siano venuti in mente tutti gli errori commessi durante la mia vita. Ora quindi sono più che mai curiosa di sapere qual è la decisione presa dalla specter.
E' da apprezzare il fatto che tu abbia voluto intercalare le due scene più angoscianti grazie ad uno stacco dato dall'incontro con i sottoposti di Gordon, Cube del Decapitato della Stella dell’Ombra Terrestre e Miles dell’Elfo della Stella dell’Inferiorità Terrestre. Qui ho tirato un sospiro di sollievo e mi è sfuggito l'unico sorriso del capitolo, benché fosse alquanto amaro. Questo atto di fedeltà riesce a contenere la nausea data dall'atteggiamento di Monociglio, che è capace di far schifo anche quando non si impegna in prima persona e viene solo descritto da terzi. I due Spettri rappresentano perfettamente quelle sfumature di grigio con cui stai cercando di tratteggiare le schiere di entrambe le divinità coinvolte nello scontro, un gioco di chiaroscuri per cui i valori di un bravo e fido soldato esistono non solo presso Athena, ma sono tenuti in gran conto anche dai guerrieri dell'Ade. In fondo questi ultimi credono in una causa a loro parere onorevole e combattono per essa, semplicemente è diversa da quella dei nostri paladini, e di conseguenza sono mal visti dai lettori (per la maggior parte di loro credo, visto che siamo nel fandom di Saint Seiya... Nessuno pensi che mi arrogo il diritto di prendere posizione per altre persone, la mia è solo una considerazione cui sono giunta per sillogismo xD). Nella storia gli Spettri sono i nemici, ma se avulsi da questo ruolo imposto appaiono come cavalieri che perseguono i propri ideali, perciò in un'ottica di fedeltà alla causa Cube e Miles sono quantomai coerenti con la logica che li anima a seguire il loro comandante e lo fanno da leali armigeri. Aggiungo poi che finora c'è stata ben più di un'occasione per constatare come i saint non siano tutti probi e giusti...
Ok la smetto, spero si sia capito il mio ragionamento >.<
Passiamo dunque all'altro momento Mariottide (“Tristezza a palate”. Ebbene si, io disgiungo la mia tediosa recensione così u.u)
La tensione emotiva che permea l'incontro fra Gordon e Queen è a mio dire straziante: nell'arco di un paragrafo sei stato capace di creare un intreccio amoroso appassionante, suscitare una marea di aspettative su di esso, per poi stroncarlo sul nascere. Questo denota la presenza di un genio maturo ed eccelso dietro questa storia (intendo l'intera fanfiction), ma d'altro canto mi provoca uno scompenso non indifferente! Ora il coinvolgimento per la loro relazione da parte mia è massimo, si sa che la speranza è l'ultima a morire, perciò sappi fin da subito che sarai il diretto responsabile dei miei inconsolabili lacrimoni nel momento in cui realizzerò concretamente che la loro vicenda è destinata a finire in tragedia. Per ora voglio crogiolarmi nell'illusione che la tua sia un'idea che hai iniziato a sviluppare e di cui voglio saperne di più, lasciami immaginare ancora un po' i risvolti che possono derivare da quel tenero bacio; da brava pesci non mi voglio arrendere all'evidenza T.T
Un ultimo plauso va a quel “lui” messo in corsivo e all'alternarsi dei nomi reali Caleb e Nora con quelli acquisiti in quanto specter. Il sapiente uso dei appellativi o altri riferimenti per i personaggi determina, soprattutto nel secondo caso, un disvelamento della loro natura più recondita: come quel “lui” basta a far intendere con quanto disprezzo sia stato pronunciato, rimandando all'immagine di una Viverna abietta ed esecrabile, allo stesso modo il fatto che Gordon e Queen rimembrino in un simile frangente i loro nomi da umani rende il momento più intenso, carico di sottesi e pericolosi parallelismi, in cui loro stessi intuiscono subito sia meglio non indulgere e hanno la forza di reprimere in partenza.
La muta preghiera con cui si conclude il capitolo è davvero commuovente, l'acuta nota finale di una melodia triste che vibra dolente nell'aria e nell'animo dell'auditorio; tocca le corde del lettore infondendogli una malinconia sconfinata. Capolavoro.
P.s. non ho più parole... cioè, tralasciando l'ondata di magniloquenti ed entusiastici commenti qui sopra, come puoi pretendere che ora sia in grado di scrivere qualcosa sulla short fic che ha appena mandato a peripatetiche tutto il pathos accumulato nel capitolo? xD L'ho detto una volta e qui lo ripeto, sei affettuosamente un minchione papy <3 E sia chiaro che questa affermazione è proferita in senso buono!
P.p.s. Spero con questa recensione extra-long di essermi redenta ^^ Kiss! |