Bene. Oggi va così. È un Phil-Day, per me. Fino a ora mi sono limitata a 'aaaware' compulsivamente, preda del Fluff, ma qui le cose si fanno serie. Di quel tipo di serietà che mi condurrà, a fine recensione, a belare come un agnello allontanato dalla madre, per intenderci.
Ma procediamo con ordine.
Anche solo con l'introduzione, ci fai capire che quello di cui hai parlato è un Phil perfettamente canon e ottimamente caratterizzato e descritto. Non fatico a immaginarmi l'evento del ritrovamento e l'espressione estasiata del mitico Agente.
"teme di venire colto di sorpresa da una simile circostanza e di non sapere che dire e che di conseguenza il Capitano possa rimanere deluso dal loro primo incontro". Ma POVERO Phil! Non è che il risveglio sia andato troppo bene, al Capitano. Forse incontrare un Phil dalla lingua annodata gli avrebbe giovato - anche perché pure Steve è una schiappa mica per ridere, sul fronte delle conversazioni.
La continua insicurezza di Phil, che si applica solo & soltanto al suo rapporto con Cap, visto che sul lavoro è più che irreprensibile, è fenomenale: descrive appieno non solo lui, ma ogni persona che, dopo aver a lungo atteso qualcosa che desiderava da sempre, si trova all'improvviso di fronte alla realizzazione di un sogno... con il conseguente crollo psicologico alla "Sicuramente combinerò un casino e finirò per fare la figura dell'idiota D:". Ma no, Phil, cosa vai a pensare? Un novantenne steroidizzato e con un hairstyling impeccabile NON VEDE L'ORA di sentirsi dire che è stato tenuto sotto osservazione durante l'ultima parte del suo sonnellino pluridecennale :)
Insomma, puoi andare tranquillamente fiera della storia. Soprattutto in virtù del fatto che hai mantenuto un tono bene o male allegro e spensierato fino in fondo, quando ci hai piazzato una badilata virtuale sulle vertebre cervicali con quel: "La prima cosa che fa quando sale sull’Helicarrier è togliere le figurine dalla tasca e metterle nel suo armadietto. È fiducioso, ora: per loro ci sarà tutto il tempo del mondo…". È un amaro tocco di genio (o un 'tocco di genio amaro'? Un amaro genio di tocco? Un genio tocco, che è pure un ossimoro? Fa niente.), te lo concedo. Ma mi distrugge ç_ç
No, ma brava, eh. Non fare caso alle mie lacrime çvç
Carissima, la ff che ho usato come 'battesimo' per la tua produzione ha avuto un ottimo riscontro ^^ Mi avrai tra i piedi piuttosto spesso, temo ^^
Tanti saluti e pure un bacio!
(Per vendicarmi del fatto che tu abbia rispettato minuziosamente il canon, senza inserire variazioni, del tipo - che so - che al momento culminante arriva un fluffoso coniglietto bianco che distoglie Loki dai suoi propositi malvagi, facendo finire il film con un'ora di anticipo e sulle note di un'orribile canzone Bollywoodiana (personalmente, vorrei proprio vedere Thor che balla sulle note di suddetta canzone), ti segnalo un errore. HA. Vendetta.
"ma già tanto provata un’ulteriore stress."
L'apostrofo non va. Malgrado la parola sia di origine palesemente non italiana, è comunque un sostantivo maschile, e 'ulteriore' fa riferimento a 'stress', pertanto 'un'ulteriore' non ha ragione di essere apostrofato.) |