Recensioni per
Portatore di Luce
di miss dark
Questa poesia mi piace veramente, veramente tanto, soprattutto la prima parte. |
Mi sono imbattuta casualmente sul tuo profilo e non ho potuto fare a meno di venire attratta innanzitutto dal tuo nome d'autrice, e immediatamente dopo dai titoli delle tue storie. |
Ciao! |
Ehm... che imbarazzo! Ti avevo detto che ci avrei fatto un salto su questa poesia, no? Tipo un mese fa?? Perdonami il ritardo: è un periodo particolarmente "ronzante", nel senso che ho un mucchio di mosche per la testa e non riesco a fare mai quello che mi prometto e prometto! Mi ha molto intrigato l'uso così particolare del sonetto: se mi soffermo verso per verso, rispetti l'endecasillabo ed usi uno schema metrico, ma in realtà se la si legge normalmente la struttura non imbriglia per nulla le parole ed anzi, esse vanno libere e s' imprimono nella mente al di là degli accenti! Poi qua e là piazzi delle irregolarità che danno ancora più vigore a questa forma rinnovata, ma irripetibile: sembra quasi, come già detto, che, pur essendoci, la struttura del sonetto sia eliminata per lasciare spazio ad altre esigenze... |
Ebbi anch'io un momento del genere, lo ricordo. Ne rimane tra l'altro una prova su questa pagina. “Come desideri, mi puoi distruggere
non m'importa.
Occhi puri, blu come una perlina di vetro
Tu guardi sempre me e io guardo sempre te.
Ah, sei troppo mite
bellissima, purissima
pertanto sono assai triste, soffro
è cosi tanto felice che mi duole.
Voglio farti male e distruggermi
Quel che penseresti
se sapessi come mi sentivo.
Sorrideresti e basta
senza pronunciar parola?
Dalla bocca tua anche le maledizioni
risplenderebbero come perle.
Poggio la mia mano sinistra sul tuo viso
come prima di un bacio.
Poi all'improvviso spingo il pollice in fondo alla tua orbita.
Con decisione brutale, come fosse un trapano.
Che sensazione dà?
Sembra gelatina.
Tremante di gioia, la mescolo e rimescolo oscenamente
voglio assaggiare il tepore del tuo sangue.
In che modo urleresti?
Grideresti "Fa male! Fa male!"
mentre lacrime rossastre sgorgano
dalle rovine del tuo occhio?
Non puoi capire il folle desiderio
che provavo nel mentre dei nostri baci,
cosi tanti che ho perso il conto.
Come se bevessi le tue grida,
realizzo le mie speranze:
mordendoti la lingua, lacerandola,
mordendo le tue labbra
come per assaggiarne il rossetto.
Oh, che altezze euforiche raggiungerei,
i miei desideri di ghiotto cane bastardo
finalmente realizzati.
Desideravo pure le tue guance di ciliegia,
cosi succulenti da stregare la mia lingua.
Guarirei senz'altro
e ne piangerei come un bambinetto.
E che dire del tuo tenero orecchio?
Mi sfiora la guancia;
Lo voglio far scivolare sulle labbra
cosi da poterci poi affondare i denti.
Il tuo orecchio sinistro,
sempre in ascolto di bisbiglii dolci come la crema
Voglio che senta i miei veri sentimenti.
Non mentii mai, no... ma avevo i miei segreti.
Ah, ma cosa mai penserai di me?
Mi odi forse? Forse mi temi?
Se desideri, come un invito all'agonia di fine spettacolo,
mi puoi distruggere--- non m'importa.
Come desideri, mi puoi distruggere---non m'importa.”
Quella che ho riportato è un indovinello, una chiave per aprire una porta in silent hill 3. Per qualche ragione la tua poesia me l'ha portata alla mente. Mi è sembrato quasi che queste due poesie si completino tra loro, che siano l'una la risposta dell'altra. E sento (ma qui potrei sbagliarmi, sto facendo vincere l'animo romantico che è in me) che anche la tua poesia sia una chiave, un indovinello, la cui soluzione è ovviamente inaccessibile a me, ma potrebbe portare ad aprire una porta molto importante, che da accesso alla comprensione del tuo essere stesso. Stolto ch'io sono, me ne sono reso conto così tardi di quanto questa poesia sia assolutamente una parte importante di te, in cui ti sei esposta pericolosamente pur con un linguaggio criptico, che allontana le persone che non vogliono o semplicemente non possono capire. E per questo ritardo ti chiedo scusa! |
Definirei questa poesia ferina. Avanza come un lupo che ringhia di fame, rapace, istintivo e soprattutto bellissimo nella sua bestialità. Questo è stato il primo pensiero che mi ha attraversato la mente quando l'ho letta d'un fiato, ed è proprio ferina l'aggettivo che ancora mi sembra il più adatto ad una seconda lettura. |
Sublime! |