E' come se quella persona scendesse con qualcuno, a braccetto, tenendo la piccola mano inscastonata nel braccio dell'altro, in modo da non perdersi in quel posto così oscuro, così tetro e dannatamente familiare poiché ultimamente ciò che ha dovuto affrontare era uguale a quello che vedeva insieme a lui, ora.
Quella stessa persona deve stare a fianco di lui, altrimenti non vedrebbe nulla se non il buio, l'immenso vuoto attorno a lei, senza riuscire più ad andare avanti ma la voglia di proseguire è troppa perciò, ora, nella poesia tua, non in quella di Montale, lei scende con una candela. Senza la presenza maschile che in realtà vorrebbe, perché è come una guida. Purtroppo non può, è lei che deve raggiungerlo, vuole vederlo, toccarlo magari e riuscire a calmare quell'immensa voglia di poterlo finalmente osservare.
In quel vuoto, spazio vuoto ed allo stesso tempo pieno del loro amore. Amore vuoto, e amore pieno di speranza.
Lei scende, nonostante la candela le sussurra, quasi spegnendosi che dovrebbe andarsene ma non può; vero, come se una potente forza ti catturi e ti spinga a continuare. Mi è già capitato. Non in questo contesto ma per esempio, mentre guardavo un horror. Volevo guardarlo ma allo stesso no, ho chiuso la pagina ma qualcosa mi spingeva a guardarlo, e l'ho guardato. Tralasciamo la parte del pentimento.
Lei, invece, ha la forza di andare avanti nonostante magari dopo non riesca più ad uscirne, infatti la candela si spegne perché essa non è riuscita a resistere. Non è riuscita a mantenersi in vita, nella sua luminosità, seppur sottile.
Bellissima poesia.
E, per risponderti, non ho mai letto poesie di Montale. Per ora, perché più avanti potrei anche acculturarmi e leggerle. Aha, di solito non amo le poesie se non per studiarle a scuola ma magari -in futuro- mi posso affezionare e innamorare.
Figurati, per le recensioni e capirti.
Adoro capire il tuo modo ed il tuo stile; quando per la prima volta ti avevo letta, avevo capito che c'era qualcosa di diverso in te, qualcosa che avremmo avuto in comune e difatti ho indovinato.
No, no, purtroppo non leggo nel pensiero però mia mamma è una grande persona: sensibile, ha molto sesto senso ed è capace a capire ogni logica, matematica o psicologia, che sia.
Ecco perché. xD
E grazie per quella frase, ho inteso perfettamente: loro, seppur felici, non riusciranno mai ad esserlo veramente nonostante si reputino felici nella loro falsità. Io, invece, seppur sono nell'oscurità, sono felice così. Adoro esserlo perché descrive la vera me stessa, invece loro sono solamente falsi, bugiardi che adorano e si fermano solo all'apparenza, alla bellezza senza scavare nel profondo come l'oscurità è.
Adoro leggere le tue poesie, mi incutono e allo stesso tempo mi fanno diventare speranzosa e meno pigra, più vogliosa di leggere e recensire e scrivere.
T. |
