E' l'ultima tua storia che ho letto ieri, e credo sia tra le migliori che sono riuscita a fagocitare durante la pausa pranzo, tra un boccone, una lacrima e uno squittio d'amore.
Sono partita da quest'ultima perché racchiude l'essenza perfetta di Gotham City, che serpeggia anche nelle tue altre storie, ma è in questa che assume la forma di indiscussa protagonista, così densa e intensa che è impossibile non rimanere imbrigliati nelle sue malie. Gotham è la santa e la corrotta, è l'essenza di un fumetto che non sarebbe tale senza di lei, presenza costante e ingombrante, un cappio al collo, una via di salvezza.
In questa storia, sembra di camminare per Gotham.
Ci si addentra nei suoi vicoli, nel dedalo di strade che schizzano ovunque e in nessun dove. C'è l'amore di un'autrice qui, tutto l'amore di un tributo che va ben oltre il semplice "vezzo d'autrice" ma diventa un emblema, un'icona indiscussa e un grande omaggio a un capolavoro nel campo dei fumetti.
E' l'amore di un pipistrello, e di una gatta anche. Di un uccellino dalle piume di cristallo pronto a caricarsi l'onere di salvare Gotham e di non farsi corrompere. Nella contrapposizione tra i due eroi, c'è una veridicità incredibile, un pensiero che gronda affetto attraverso un passaggio di testimone che è chiave di salvezza per entrambi, non solo per Wayne. Nell'amore tra Bruce e Selina c'è il trovarsi di due animali, c'è poco di umano e una scelta quasi scontata, obbligata dall'aver assaporato l'odore del proprio corpo - e della propria umanità perduta - sul corpo dell'altro.
Questa storia è riuscita a strapparmi una lacrima, quando parla di Robin, contrapposto nella sua purezza al nero di Gotham. E' un passaggio toccante perché, oltre all'affetto di Wayne, è come se persino Gotham si piegasse per una volta davanti a un cavaliere che non avrà nulla del precedente. Ho un debole per Robin, lo ammetto senza pudore e ritegno, per cui hai colpito basso, sappilo (ama pure Joseph Gordon Levitt, ma questa è un'altra storia).
Sei bravissima, e non scherzo. Hai uno stile che adoro: diretto, senza fronzoli, ricco di immagini forti che non lasciano nulla al caso. Conosci il significato delle parole, e non hai paura ad utilizzarle. Parole anche rare, non di uso comune, che denotano la tua attenzione verso la lingua italiana davvero notevole. Utilizzi in ogni tua storia la narrazione in seconda persona, quasi fosse Gotham stessa a parlare e raccontare i suoi personaggi. Questo genere di narrazione è difficilissimo da gestire, e tu l'hai fatta propria, trasformandola nel tuo marchio distintivo. Hai disseminato la storia di frasi davvero incantevoli, che non hanno nulla di stucchevole ma tutto di crudo e cattivo. Una su tutte?
"Gotham è una città di mostri.
E' una puttana dall'utero sterile e putrefatto, madre di aborti e di creature al limite dell'umano."
Perchè è con queste due frasi che sei riuscita a rendere l'essenza della città. Due frasi che mi hanno stesa, colpita e presa a schiaffi.
Grazie per questa pagina incantevole, che posso riassumere con un'unica parola: perfetta. |