Recensioni per
Exuviae
di Solitaire

Questa storia ha ottenuto 104 recensioni.
Positive : 104
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
07/08/13, ore 23:25
Cap. 12:

_La strategia più sofisticata a cui Sora riesce a pensare è ‘Lanciati come un toro infoiato, pesta come un fabbro ferraio e chissenefrega di tutto il resto, compresa eventuale gente che sta intorno’. Non un finissimo pensatore_ Ma allora lo vedi che i motivi per amarlo ci sono tutti? ù.ù
Scherzi a parte, penso che l'attrazione di Sora sia percepibile solo giocandoci. Si vede tutto dal suo punto di vista, e come hai detto anche tu, è facile esserne coinvolti :)
Non voglio assolutamente giudicare in nessuna maniera come gestisci la storia. È davvero esaltante leggere come fai evolvere la storia e la perfetta realizzazione dei personaggi in ogni loro caratteristica specifica. È fantastico vedere come ti fermi a specificare il funzionamento di ogni sorta di potere, macchinario o qualsivoglia altra cosa.
L'unica, davvero l'unica cosa che non mi piace, ed è anche qui solo questione opinabile, è la relazione tra Axel e Roxas. Per come la vedevo io (e la vedo tutt'ora.. fuori dalla tua storia ^_^) anche Roxas era interessato al compagno. E in particolare la descrizione di Axel come privo di qualsiasi elemento positivo mi rattrista un po'.
Ovviamente, era solo per trovare il pelo nell'uovo, in quanto generalmente la storia è a livelli ( a mio parere ovviamente, ma non credo che qualcuno se ne distaccherà troppo) assolutamente eccezionali. Si trova ogni tanto un errore di battitura, uno per capitolo al massimo, ma non mi sorprenderei se lo avessi lasciato apposta per ricordare che anche tu sei umana e potenzialmente capace di errare .-.
Se ho voluto precisare qualche cosa è perché ormai complimenti di tutti i generi e tipi ti sono già stati rivolti, anche direttamente da me in una recensione precedente a questa (e a dire il vero, nuovamente qua), e ho preferito così.
Grande davvero :)

Nuovo recensore
07/08/13, ore 01:37
Cap. 4:

L'epicitàaaaaaaaa
Ma come diavolo puoi scrivere così?? o.O
Contrariamente a te purtroppo, sono davvero negato con i discorsi, motivo per il quale nemmeno ci provo a farti un complimento che dimostri il benché minimo barlume di significato. Solo, voglio che tu sappia, davvero, che il tuo racconto mi fa appassionare come poche altre cose potrebbero. Mi piace moltissimo come hai rivalutato Zexion, anche io non l'ho mai reputato più che un personaggio comico, per come l'avevano dipinto, e ho sempre pensato che meritasse più considerazione. Ma in generale, sei stata in grado di costruire una perfetta caratterizzazione di ogni personaggio presentato finora.
Solo una piccola lamentela, per motivi personali più che altro. In realtà devo ancora leggere i capitoli successivi quindi spero di non fare una bruttissima figura. Ma Sora morto?? :c Come puoi far morire Sora? (P.S. penso si sia capito che io adoro il suddetto personaggio, in tutta la sua rincretinitaggine (?!?) e beata incoscienza).
Fine della recensione, ancora complimenti, ho provato grandi emozioni grazie a un grande testo e una grande scrittrice ;D

Recensore Master
23/08/12, ore 15:34
Cap. 24:

Ho letto tutta la storia in tipo una settimana e finalmente, sono arrivata all'ultimo capitolo...
Sei..sei...sei veramente brava ç_ç Hai uno stile di scrittura invidiabile e...e...Oddio ç_ç Se avessi il tempo mi metterei a rileggere tutto il contenuto, ma il fatto è che, non so che cosa dire su questa storia..
Anche se non ami i videogiochi da come ho letto io credo...io credo che questa sia una delle più belle storia di KH (non a caso è fra le scelte)
Quindi..quindi be'...Quindi complimenti ç_ç
Mi dileguo e ti lascio questa inutile recensione che non aggiungere niente di nuovo .w.
Reno Dedé Turks

Nuovo recensore
29/08/11, ore 00:49
Cap. 24:

Cento e uno commenti, complimenti questa fic li merita tutti. Non solo per gli eventi narrati in sè, ma anche per il modo con cui li proponi: non saprei bene come esprimerlo se non molto "nobodesco"; molto vicino allo scientifico eppure non rindondante, ripetitivo, anche se un po' criptico, a tratti, ma attraente. Seppur in modo lucido, semplice e freddo, questo capitolo è davvero riuscito a commuovermi. Specifico che è un complimento X°
Tralasciando lo stile di scrittura (che adoro, pur non essendo il mio genere), il rapporto che c'è tra Luxord e Zexion è davvero particolare: è qualcosa di molto simile all'amicizia, ma definire con termini 'umani' un qualcosa di alieno sarebbe scorretto -come presumo direbbe un amabile carognetta telepate con la faccia di un cherubino- e sei riuscita a renderla il più nobodesca possibile, senza trovate come piagnucolamenti, abbracci e parole di miele. E forse è stato proprio questo a farmi commuovere.
Con Luxord credo tu abbia fatto un lavoro straordinario: sia per avergli dato una tale profondità sia per essere riuscita a renderlo così 'vivo' tramite le parole ed i gesti che compie. Mi chiedo quale sia stato e come sia stato il percorso mentale, personale, di crescita, che l'ha portato ad essere così compassionevole (forse non è il termine adatto) verso gli altri esseri, e maturo tanto da rinunciare alla seppur sporadica possibilità di salvarsi la pelle ricorrendo ai suoi poteri.
Sei riuscita a stupirmi ancora una volta con Zexion, che ha ammesso che Roxas non è solo un esperimento o una possibilità di perpetuare la specie, ma anche un 'figlioccio', a cui ha insegnato a vivere, letteralmente, non solo a sopravvivere. I motivi che lo hanno spinto a farlo sono tanti, ma preferisco concentrarmi su ciò che si è sviluppato a livello... posso dire personale? xD Che Roxas lo considerasse come una guida e un rifugio, se vogliamo, lo avevo capito, e l'avevi lasciato ad intendere. Quello che mi ha sorpreso è stato che Zexion provasse il sentimento complementare, arrivando a paragonare il rapporto tra Ienzo e la figlia con il proprio con il numero tredici. Ero caduta nell'errore di considerare Zexion totalmente insensibile alle emozioni e anche alle sensazioni, pensando che, essendo quello che gioca con le menti altrui, avesse ben pensato di celare le proprie fino a renderle inesistenti o, almeno, inoffensive. E, come se non bastasse, lascia trapelare la disperazione -non sa più che pesci prendere-, il senso di colpa e pure il fatto di essere spaventato: ha una passionalità che mi ha sconvolta non poco in questo capitolo xD
Se penso che poi viene fatto fuori in quel modo viscido da Axel... beh, propongo di organizzare una caccia ai soffi di fiamme pagliaccianti u_u
Naminè. quasi mi dispiace che Roxas non abbia potuto trovarsela di fronte quando si è svegliato, davvero. Qualunque cosa avrebbe potuto farle, sarebbe stato ancora troppo poco: alla bionda chiave del futuro manca la perfidia.
Mi chiedo come sarebbe stata se Ansem il poco Saggio non le avesse ficcato quelle idee in testa, sempre che sia stato lui e non il nostro intrepido cavaliere autolesionista Riku a farle il lavaggio del cervello.
Comunque, ottimo lavoro. Questo è stato uno dei capitoli più impegnativi (sono trattati moltissimi temi, complessi ed intersecati tra loro), non solo dal punto di vista delle tematiche affrontate, ma anche dal punto di vista personale: cercare di non giudicare, o forse, di giudicare il più razionalmente possibile le scelte fatte dai protagonisti ed i loro pensieri è stata una sfida ardua. L'ho apprezzato molto, sono certa che i prossimi non saranno da meno.

Recensore Master
08/06/11, ore 08:46
Cap. 23:

Cara Solitaire,
eccomi a commentare anche XV, che al momento è il penultimo capitolo scritto.

La scena che lo apre è piuttosto insolita per Exuviae, un Xemnas pilota in occhiali scuri che sembra uscito da Top Gun (oddio, se avessi modo di vedere lui e l'astronave forse l'impressione cambierebbe, ma l'immagine che mi richiama è così), e che scambia con Marluxia poche battute infastidite che sembrano tratte da uno stereotipato film americano, ma cui i personaggi attribuiscono significati minacciosi fino a far presagire la loro completa distruzione per mano sua.

Durante la ricerca al computer di Roxas, che mi ricorda tanto la declinazione del verbo 'googlare', la scena parallela con la danzatrice è tenera e surreale.
Invece lo sbrodoloso gelato azzurrognolo al sale marino mi fa venir nausea al solo pensiero.
Vabbè, contravvenendo all'ordine di non avvicinare i suoi nemici con il cuore, il ragazzino ha comunque imparato qualcosa: qualche volta paghi con una moneta, e te ne danno sette di resto. Sembra un modo facile per guadagnare!

Le mutazioni di forma dell'etereo sono superate, in orrore, solo dal contatto mentale con questa proteiforme creatura. Sono assolutamente impressionato da come tu sia riuscita a concepire un pensiero così alieno, e al tempo stesso coerente col desiderio di esemplificare il loro bisogno di stabilità ottenuta attraverso il contatto con Zexion.

Il capitolo è una notevole fonte di citazioni lapidarie: mi hanno colpito:
Temono l’Oscurità, i popoli dei Mondi. Solo perché non conoscono la Luce.
e
Ad avere abbastanza tempo, gli eroi diventano solo fardelli, o un pericolo.

In definitiva, complimenti per il tuo lavoro così profondo e denso di idee originali.
A quando un aggiornamento?
MaxT :)

Nuovo recensore
28/05/11, ore 22:03
Cap. 24:

E chi ha dettoche la sopravvivenza di Riku porterebbe ad un lieto fine? Probabilmente è perchè mi sono innamorato della caratterizzazione che dai ai Nobody ( soprattutto Luxord e Saix ), ma vedere Riku prostituirsi di nuovo al suo Heartless interiore per trovare il potere di sconfiggere Rox e soprattutto riuscire nel suo intento mi spezzerebbe il cuore. Perchè si, Roxas non ci sarebbe più, Riku si ritroverebbe con un novo motivo per odiarsi ( anche a costo di inventarselo, stile: ho ucciso il Nobody del mio migliore amico, sono un mostro! ) tutti sono finiti e le caprette non fanno più ciao xD Comunque, devo dire che Luxord mi è piaciuto davvero da matti in questo capitolo. Non so, ci ho visto qualcosa di nuovo, come se si fosse svegliato da un torpore... non so cosa hai in mente per lui, ma spero ci sarà ancora spazio per il manipolatore del Tempo. Complimenti**

Recensore Master
24/04/11, ore 22:30
Cap. 22:

Cara Solitaire,
eccomi a commentare anche Terza parte: una serie di scenette notturne ambientate in quattro mondi diversi, in cui si alternano gli anni trascorsi da DiZ esiliato nel nulla all'incubo alla rovescia di Roxas che, turbato dalle visioni estranee di mari tropicali e delfini, va a rasserenarsi sui mari gelidi e tempestosi del mondo oscuro; da Saix che, disturbato dagli incubi altrui, si sfoga andando a cacciare su qualche altro mondo, al cruciale esperimento di duplicazione di Zexion ormai trasferitosi nel castello di Oblio; per passare a Xemnas tornato nel suo antico mondo, pieno di rimpianti per la sua umanità perduta dopo aver violato un tabù spinto dalla sua infinita sete di sapere, ed aver acquisito una prospettiva inedita che gli ha rivelato d'essere molto più ignorante di quando sapeva meno.
Ohiohi,che periodo lungo senza un punto: non è da me. Spero che si riesca a capire lo stesso.
Complimenti per questo lavoro molto impegnativo da leggere, ma estremamente interessante e ricco d'idee.
A presto
MaxT :)

Recensore Master
03/04/11, ore 11:33
Cap. 21:

Cara Sol,
questo capitolo mette in evidenza tutta la latente follia di Xemnas. Nei capitoli precedenti mi ero fatto l'idea di un tipo tormentato e spesso indeciso, ma che tutto sommato teneva al suo gruppo e che, se peccava, era solo per un residuo dei suoi scrupoli umani mal amalgamato con la sua nuova identità di nobody.
L'immagine che ce ne dai ora è quella di un nevrastenico sull'orlo della follia, se i capricci adolescenziali di Roxas sono riusciti a scatenare non solo questa reazione esagerata, ma addirittura un'alterazione delle sue percezioni sensoriali, in cui visualizzava involontariamente flussi del Nulla attraverso gli oggetti che lo circondavano.
E' sorprendente che poi prenda a parlare in modo apparentemente razionale di argomenti tutt'altro che semplici e senza importanza, mentre la sua attenzione ed i suoi pensieri sono polarizzati sulle sue percezioni alterate e sui ricordi che si sfumano nell'immaginazione.
Certo che è ben difficile immaginarsi il fluire di un elemento che si chiama Nulla. Ricorda un po' Polifemo che risponde ai suoi compagni ciclopi: "Nessuno mi ha accecato", "Vabbè, allora buona notte".
Anche la nenia mentale di Roxas con cui chiudi il racconto ha un che di commovente. Perchè li chiamano Nobody, visto che sono tutt'altro che privi di personalità? Non è che l'autore originale della trama del gioco avesse sbagliato di ricopiare i suoi appunti, sostituendo 'Nobody? con 'Heartless' e viceversa?
Ti saluto rinnovandoti i miei complimentri per il tuo lavoro monumentale.
Max :)

Recensore Master
03/03/11, ore 17:28
Cap. 20:

Cara Solitaire,
alla fine della lettura del capitolo, e delle tue risposte alle mie interminabili e torrenziali domande, ti faccio i miei complimenti anche per questo XIII.
La prima parte descrittiva è molto suggestiva, hai dato una panoramica vivida di un mondo alieno dove esseri e interessi umani si accostano a forme di vita differenti ma ugualmente credibili; ma le leonesse sono davvero quelle del cartone Disney?
Bella l'immagine della nave diafana d'argento su cui i nobody sono arrivati a portare la distruzione sul pianeta, dilatando un istante di tempo per permettere a tutte le loro forze di posizionarsi e iniziare l'attacco in contemporanea sull'intero pianeta.
Anche l'idea del traduttore telepatico per far comunicare quella folla variegata è credibile, e perdipiù fornisce un punto di vista privilegiato sulle fasi che hanno preceduto l'attacco, se privilegio posso considerare l'aver visto e vissuto qualcosa che comunque non potrà raccontare a nessuno.
La sequenza dell'attacco, vista in soggettiva da una delle vittime, è vivida e agghiacciante. Luci, radiazioni, panico e quegli esseri da incubo. E il ragazzo, molto più estraneo di qualunque mostro, che è l'ultima visione sulla quale si chiude la sua esistenza.
Complimenti per aver scritto in modo così bello e credibile di un qualcosa che, al contrario, è orribile e al di fuori di ogni nostra esperienza, e spero vivamente che lo resti.
A presto
MaxT :)

Recensore Master
23/01/11, ore 20:31
Cap. 19:

Cara Sol,
ti ringrazio per i tuoi chiarimenti su questo capitolo che io, da buon ignorante del fandom, sul momento non avevo saputo valutare appieno.
Le considerazioni e perplessità di Roxas (e immagino dell'autrice) sul perchè, nel gioco, i nobody non tentino di conquistare completamente il mondo del crepuscolo sono pienamente giustificate, dato che è lì che si generano tutti loro.
Il discorso sui mostri che si agitano nell'inconscio di ogni essere è interessante e sinistro, e mi ha richiamato un capitolo passato incentrato sempre su questi personaggi, e la ristrutturazione delle mente di Roxas. Con questo capitolo, sappiamo che sono gli stessi mostri sui quali Zexion fa leva per indurre i suoi nemici alla follia omicida o suicida.
Zexion dà una dimostrazione che la sua alienità va molto al dilà di quanto si potrebbe pensare, quando confida che per lui ogni input sensoriale si riduce a un flusso di dati che non riesce, da solo, a trasformare in quella che nella nostra esperienza è una sensazione.
Lo spettacolo surreale di quello che era Radiant Garden è reso in modo suggestivo, come pure la difficoltà della lunga risalita sulla scala in quell'allucinante cascata alla rovescia e l'immagine del rituale delle luci galleggianti nella notte. 
Ma la parte che mi ha impressionato di più è stato il flashback della morte di Ienzo, visualizzato attraverso i ricordi di Zexion. E' stato un finale da far accapponare la pelle a qualunque essere completo.
MaxT

Recensore Master
12/12/10, ore 13:04
Cap. 18:

Cara Sol,
ho visto che hai aggiornato non molto tempo fa, ma essendo la storia impegnativa da leggere non ho ritenuto il caso di saltare dei capitoli.
Ho letto 'Paradigma', e mi è piaciuta molto, anche se ad una prima lettura ho avuto qualche difficoltà a visualizzare la scena e capire quali erano i personaggi sul palco (superfici verticali comprese), complice anche la mia ignoranza della storia e forse qualche carenza della mia memoria.
A una seconda lettura sono riuscito a visualizzare e comprendere, e ti ringrazio delle tue spiegazioni molto esaustive sui retroscena e le motivazioni pregresse dei personaggi.
Quindi Xemnas è affezionato ai ricordi della sua vita umana, e il motivo per cui si oppone a Zexion è per proteggerli.
E' un personaggio strano: si muove nei rimpianti e nei rimorsi, o nel rimpianto per rimorsi che dovrebbe avere ma non ha, come legame con i suoi precedenti ricordi; insomma, ha un'idea negativa di sè stesso e del loro stato, ma sembra affezionato a quest'idea negativa, che  continua ad alimentare portando la devastazione nei mondi abitati da esseri completi per raccoglierne i cuori.
Questo re che oggi appare così fragile e indeciso, che si aggrappa ai suoi ricordi per sentirsi umano, è un personaggio di straordinario interesse psicologico.
A presto :)
MaxT

 

Recensore Master
27/11/10, ore 12:22
Cap. 24:

Premetto che ho letto la trama del gioco tanto tempo fa e la mia memoria non è più quella di una volta, quindi non stupirti se commenterò come se ignorassi tutto ciò che succede dopo: la verità è che è proprio così, mi godo la storia come se fosse un'originale. Però che alla fine muoiono tutti me lo ricordo bene; maledetti buoni, che vincono facile solo in quanto tali! Almeno mi sono documentata un po' sugli scacchi, altro argomento su cui sono ignorante, e mi sono goduta le metafore.

Parto dalla frase che mi è piaciuta di più, che mi ha fatto amare se possibile ancora più pazzamente i Nobody: "Essere arrivati alla condizione limite, al punto di frantumazione e disintegrazione della propria anima, e volere comunque esistere". E' una frase che ha una forza incredibile, ti getta oltre, ti ammazza e poi ti resuscita di rimbalzo. Certo non uguale a prima, non si può pretendere di passare integri attraverso un processo del genere, però ancora lì, ancora in gioco. E poi gli si va a dire che non sono vivi, che non sono persone? Ma vaffanculo.
Si ha pure il coraggio di lamentarsi se questi poi s'incazzano, ma cos'è, la sindrome da "umano che fa il grosso con l'x-men"? Quello ha i superpoteri e tu, bimbo del cavolo, gli tiri le pietre? E lui ti tira un meteorite sulla casa, così impari a prendertela con chi è più grosso di te!
Posso capire perfettamente i Nobody. Ma al mille per mille. A dire il vero posso capire anche la gente che li vuole morti, ma è il principio in base al quale si combattono che non mi piace; insomma, mi va bene "evitiamo che questi mi facciano esplodere il mondo", un po' meno "uccidiamoli perchè sì, non sono vivi, non devono esistere! Ah, oltretutto fanno anche esplodere il mondo!". Non so, se sei il mondo che esplode magari fa poca differenza, ma che diamine, è una questione di principio.
E poi a loro tocca farsi tutti i pipponi mentali, andare a tentativi, come se non avessero già abbastanza cose a cui pensare; è commovente questa loro continua ricerca di identità, un continuo autoconvincersi che sì, cazzo, esistono, anche se sono diversi da ciò che erano prima. Io me li immagino tipo... boh, tipo chitarre: lo stesso legno che prima era una pianta viva diventa una cosa completamente diversa. Semplice, no? A quanto pare no.

Ok, adesso la smetto di sproloquiare e cerco di dirti cosa mi è piaciuto di questo capitlo. Vale dire "tutto"? Sei conscia che sicuramente dimenticherò qualcosa, perchè è bello denso come una teglia di lasagne ed altrettanto soddisfacente (mmmmh, lasagne...)?
Parto dalle atmosfere, bellissime. Tutto quel bianco all'inizio è estraniante in una maniera pazzesca, m'immaginavo la stanza e mi veniva l'ansia, e quella Naminè lì in mezzo faceva proprio senso, poverina. (Anzi, no, una senza volontà di vivere ma con uno scopo non è poverina, è una che mi fa una gran paura, la scheggia impazzita, e io la eliminerei per sicurezza. Ecco. Ah, no, dopo muore anche Roxas, giusto? Mannaggia...) La spiaggia su cui parlano i due protagonisti del capitolo, mi sembrava di averla davanti, colori, luci e frutti strani compresi.
Adoro Zexion che si oppone al destino che appare segnato e vuole vivere a tutti i costi e adoro la spiegazione del perchè Luxord non usa appieno il suo potere; tutto sensato, ho capito perfino io, non è una storia in cui ti chiedi "ma perchè quel tizio non usa quel potere fortissimo?" Luxord, la "buona fortuna dei mondi", un turista nell'universo. Me lo immagino con la macchina fotografica, i bermuda e le scarpe da ginnastica che compra pezzi di mondi come souvenir.
Poi adoro il modo in cui Zexion parla di Roxas, del perchè potrebbe ucciderlo ma non lo fa, con in mezzo quel ricordo bruttissimo della figlia di Ienzo. Di come se lo coltiva e se lo pota; d'altra parte "non ha senso che sia la vita di un nemico a determinare la sua personalità", che cavolo. Roxas che assomiglia a tutti, che cresce, che si scazza. "Un caso di pubertà capace di disintegrare una stella". Meraviglioso.

Infine, una considerazione. Sei riuscita a fare un capitolo lunghissimo in cui non succede fondamentalmente una mazza tranne una chiacchierata tra due tizi. Sei riuscita a farlo appassionante, coinvolgente, a farmi venire voglia di rileggerlo per essere sicura di non essermi persa dei pezzi. Non so come tu faccia, però sei un genio. Del male.

P.S. Quei "capelli di Zexion di un grigio polveroso e pallido" ancora una volta mi giunsero inaspettati. Lui se ne accorse, attraversò la dimensione di grigiore atemporale per comparirmi di fronte e disse: "Senti, chiariamoci una volta per tutte. Non ho mai avuto i capelli scuri e soprattutto non porto gli occhiali. Mai portati e mai li porterò. Se la cosa ti destabilizza non è affar mio, ma io (in quanto Zexion e non Ienzo, certo della mia individualità) ho il capello ceruleo, o grigio, o come vuoi chiamarlo e sopracciglia in tinta. Fattene una ragione. E ora addio, devo fare cose, clonare gente e distruggere mondi". Dopodichè scomparve nel nulla.

Recensore Veterano
05/10/10, ore 20:19
Cap. 24:

46 pagine di word, verdana 10, interlinea 1.5, per uno dei capitoli più impegnativi e più belli di questo romanzo. Ma andiamo con ordine: Luxord e Zexion nel laboratorio di quest'ultimo -bianco su bianco- dove in mezzo alle provette contenenti i resti degli esperimenti troviamo Naminé. La sua descrizione la rende una delle creature più disgustose sulle quali mi sia mai capitato di poggiare i miei occhietti. Bianca -appunto- flaccida, idolente ma corrosiva come una medusa spiaggiata. E'... il nadir di tutti i Nobody, dove Roxas è lo zenit, probabilmente. Talmente moscia e repellente che non si fa violenza solo a guardarla, come pensa Luxord, ma anche a toccarla. Sia mai che quel bianco diventi nulla. Magari il suo bianco è contagioso, che ne sanno loro? ;)
Luxord e Zexion sulla spiaggia, proiezione, o forse no, di quello che Zexion vuole far credere per mettere a proprio agio l'interlocutore. Proiezione comunque elaborata, condita dalle vere mele di Marluxia, alla quale il compagno Nobody non riesce a non farsi... affascinare? Forse è troppo. Ma un bel po' di domande se le pone. Ed è di certo un palcoscenico intrigante per la loro intellettuale partita a scacchi, dove smontano e rimontano in bellissimo gioco di retorica i propri piani, progetti, preconcetti, idee su se stessi, su quello in cui credono, sui compagni e sul Superiore. Tutta la conversazione è vista dal punto di vista di Luxord, marionetta di lusso che viene fatta danzare da Zexion in modo da rivelare perché non stia ancora aprofittando dei doni dell'oscurità per rettificare la situazione, Xemnas volente o nolente. Bellissima la spiegazione sul perché Luxord non abbia modificato il tempo per ripristinare gli universi a prima del loro esperimento; ha senso, davvero. E, sinceramente, non mi ero manco posta il problema del perché non l'avesse ancora fatto.  
Ma, alla fine della conversazione, anche Zexion rivela qualcosa di se stesso, dei suoi piani, e del perché si stia tenendo Roxas così vicino. Un Roxas, che, per sua stessa ammissione, in qualche modo era anche un ostacolo. Ma, per la ricerca della verità, questo e altro. Di certo, nessuno potrebbe accusare Zexion di essere niente di meno che uno scienziato encomiabile.
Il dialogo tra i due finisce in bellezza con una partita a scacchi. Già... non so nulla di questo gioco, quindi alla fine sono andata ad informarmi sul perché avessi dato questo titolo al capitolo. E tutto ha acquistato un senso ancora più splendido. :)

Recensore Master
02/10/10, ore 22:43
Cap. 17:

Cara Sol,
questo capitolo mi è piaciuto molto.
L'idea di alternare scene al presente con i ricordi passati crea un'alternanza di immagini molto interessante, che fa luce su parecchi episodi, non raramente trucidi, del recente passato di Roxas.
Apprezzo molto anche il tuo stile sperimentale nel descrivere sensazioni e pensieri del tuo protagonista, con file di parole unite e, novità, un crescendo di puntri interrogativi.
Interessante il modo in cui Marluxia ha progettato i suoi micidiali fiori da utilizzare come arma biologica per spazzare via l'umanità da quel pianeta, permanendo e adattandosi all'ambiente fino a caratterizzarlo anche dal punto di vista paesaggistico.
Le descrizioni del pianeta, della sua atmosfera e delle sue condizioni di illuminazione rese complesse dalla presenza simultanea di tre soli in orbite differenti è pregevolissima, come pure le immagini della città ormai deserta e invasa dalla vegetazione che cresce dai cadaveri, che mi ricorda una stupenda storia di Miyazaki, Nausicaa.
Assolutamente ben riuscita è la scena surreale del mondo in mezzo, con il nulla che sussurra ipnotico le sue profonde bugie per invitarlo a sciogliersi in lui.
Complimenti per questo lavoro notevole
MaxT

Recensore Veterano
16/09/10, ore 20:57
Cap. 24:

wow!!! mi stai facendo chiedere che è stato quando Luxord era appena nato!
bene bellissimo capitolo come al solito e non devi neppure pensarci al ridardo, con capitoli così lunghi e complessi è ovvio che ci metti così tanto non preuccuparti!!!

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