Recensioni per
I Found My Soul.
di Vampiresroads

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
06/10/12, ore 19:04

Ma chissą perchč adoro Marilyn???
bha...;)
Adoro come scrivi, adoro quello che sogno, adoro il tuo modo di vedere le cose e il modo in cui anche tu, come me, riesci a liberarti scrivendo.
Gran bel sogno, Delf! E i disegni stanno nascendo, piano piano:D
Mari <3

Recensore Veterano
29/09/12, ore 16:01

E' un sogno meraviglioso, stupendo, figo. 
Credo che però tu lo abbia un po' storpiato, cercando di trasmettere al lettore un messaggio importante: per vincere quella sfida, bisogna appunto conoscere delle regole importanti che solo Marilyn sembrava conoscere. E quella vittoria, sarebbe stata di certo una grandissima soddisfazione per chi avesse portato a termine -non so come dire- il compito con successo. 
Discorsi stupendi, lettura scorrevole e molto coinvolgente. Nient'altro da dire. 

Non lo so, dopo aver letto questa storia ho come degli interrogativi che mi ronzano per la testa, mi sento un po' strana e sto rimuginando sul messaggio che la storia vuole trasmettere. Ho adorato tanto questa storia; stai diventando una scrittrice fantastica e migliori sempre, di volta in volta. 
Boh, sei riuscita a lasciarmi perplessa. Complimenti davvero; e scusa se l'ho letta con ritardo -e l'ho pure recensita di merda ;ww;-
Pingu. 

Recensore Junior
25/09/12, ore 16:29

Oddio perché non posso averli io dei sogni così?! Una parola sola: figata.

Hai descritto tutto in modo così accattivante che ti sembra di essere te il protagonista e di star rileggendo un diario di tanto tempo fa, di un qualcosa che hai già vissuto, un'avventura che ti riguarda personalmente e che ti ha cambiato la vita; e man mano che prosegui con la lettura la sensazione non fa che intensificarsi e bloccartisi alla bocca dello stomaco, allentandosi solo nelle ultime righe.
Hai descritto i dettagli senza aggiungerne di superflui e senza far scemare l'attenzione del lettore, ti sei concentrata molto sul dipingere l'immagine che ti sei trovata davanti agli occhi in prima persona e hai creato una dimensione tutta tua in cui ti senti troppo a tuo agio, anche se sai che qualcosa d'importante sta per accadere.
Quando vedi Marilyn armeggiare con le crewes, spieghi cosa siano in una maniera che sembra troppo da scrittrice professionista o personaggio di un film, seriamente; in quel momento prendi un sacco. Quando poi la vedi proseguire col suo 'lavoro' per poi lanciare un uovo in aria ti si mozza il fiato in gola, rimani lì a domandarti cosa diavolo stia facendo e perché voglia sprecare, non tanto i soldi che potrebbe guadagnare vendendolo, ma la preziosità dell'oggetto, il suo essere unico e speciale e la botta di fortuna che ha avuto a trovarle tutte e diciotto.
Da bravo lettore, taci e osservi, mangiandoti le dita, finché non vedi l'uovo scomparire; e quando la chiami e lei non ti risponde, t'immagini il peggio, da bravo paranoico, e ti balza il cuore in gola, finché lei non se ne va facendoti capire che non ti aveva neanche sentita. Allora tiri un sospiro di sollievo e ti rilassi un attimo, mentre il personaggio si addormenta e tutto si fa nero, riaprendo poi il sipario con il capo-campus che parla.
Quando leggi il suo discorso, senti uno strano formicolio nello stomaco e ti chiedi cosa stia dicendo, cosa ti sia perso, cosa semplicemente non ti sia dato sapere, e ti aggrappi alla protagonista con una curiosità quasi morbosa, cercando di carpire ogni informazione utile che possa lasciarsi sfuggire nelle sue riflessioni; e nel realizzare che non sa niente anche lei ci rimani un po' male, anche se a quel punto non puoi non andare avanti.
Quando poi tutti cominciano a fare i vari tentativi, sei praticamente sicuro che lei ci riesca, che ce la faccia, e vederla fallire è come una pugnalata alle spalle: una cosa così inaspettata e assurda da sembrare irreale, impossibile, una presa in giro bella e buona. Ma quando la vedi stupirsi, aggrottare la fronte e esplodere in un sospiro rassegnato e deluso, non puoi che accettare tutto per vero e continuare a sperare, confuso, che tutta quella matassa di eventi si districhi da sola, lasciando solo il necessario per comprendere a fondo il testo senza farti scervellare e implodere dalla fatica.
A malincuore, condividendo la stessa scottante amarezza, segui la protagonista nella stanza e rimani con lei finché non arriva il capo-campus, che le rivela il segreto e le apre gli occhi sul vero significato delle uova. A quel punto taci, ammirato, e la segui correre fino alla piramide, di nuovo pieno di speranza e positività, e fai il tifo per lei mentre tifa, mentre lotta per la sua anima. E quando alla fine del discorso, si rivolge a Marilyn e le chiede come mai non abbia detto tutta la verità, non avrebbe potuto ricevere risposta migliore, in conferma della magia delle uova e dell'animo puro della ragazza; ti ritrovi lì e non fai altro che appoggiarla, che sorridere, che ammirarla.

Perché è questo alla fine che suscita questo racconto: ammirazione. Stima per i dialoghi che hai creato, stima per il messaggio di fondo, stima per come hai descritto tutto, stima per l'originalità della trama, stima per ogni singolo particolare della storia, che sembra incastrarsi perfettamente con lo scorrere del tempo e dei fatti; e stima in generale per l'autore, perché sembra di leggere un libro o di guardare un film, per com'è reale tutto ciò che hai scritto. E non reale nel senso di, 'Sì, potrebbe anche succedere, chi lo sa; la vita è strana in fondo', ma nel senso di toccante, emozionante, così accattivante che prende vita davanti ai tuoi stessi occhi e ci rimane per un bel po' anche dopo aver finito di leggere la storia, per quant'è bello.

Altra parola chiave di questo racconto potrebbe essere il bello, effettivamente; ma non il bello esteriore, concreto, materiale: si parla del bello spirituale, del bello dell'anima, del bello che può farti avere amici e la pace con te stessa, del bello che è capace di assicurarti la vita che desideri, se solo sarai capace di lottare per ottenerlo. Il bello di cui parli non si basa all'aspetto esteriore, su cui tutti fanno molto più ricorso oggigiorno, ma a quello interiore, sul quale ripiegano i cosiddetti 'sfigati', che non essendo Miss Mondo 2012 non possono paragonarsi alle bellezze che li circondano e che per ottenere un briciolo d'affetto devono farsi il culo molto più di quanto facciano i loro coetanei. Quello che questa storia sottolinea, senza condannare esplicitamente nessuno e senza dar contro a chi si comporta scorrettamente, è che l'essere gentili, disponibili, carini con tutti, non solo ti permette di ottenere una bella vita, circondata da amici e persone che ti amano, ma anche di essere in pace con il tuo essere, che non ti rinfaccia ogni giorno di essere ciò che non vorresti mai incarnare e che invece ti fa i complimenti per ciò che sei riuscito a diventare, senza scegliere la strada più facile.

"Quando lanci una crewes devi ricordarti cosa devi essere, cosa vuoi essere, cosa non sarai mai e cosa sei.
Fin'ora nessuno ce l'ha mai fatta, perché lanciare quell'oggetto e creare una frazione spaziotemporale non significa vincere soldi o oggetti, significa che stai vincendo la vita.
Che stai vincendo il materialismo e tutto ciò di più stupido e apparente tutto questo ti possa offrire.
Pensa a cosa hai fatto per arrivare qui e cosa pensi di fare per te, non sputare in faccia agli altri che sai vincere.
Significa sacrificare centinaia di euro che ci potresti ricavare per conservare l'anima contenuta dentro a quel minuscolo oggetto così importante."

Posso amarti? No, perché hai scritto qualcosa di a dir poco meraviglioso, non so se te ne rendi conto oppure no, ma è necessario che tu lo faccia, perché se non diventi una scrittrice tu allora chi lo deve diventare?


"Fissai Marilyn per qualche secondo: -Perché non hai detto nulla?-
-Avevo già avuto la mia vittoria, non avevo bisogno di sbandierarla al mondo.-"

Dio, pure questa è una frase che ti lascia scombussolata, tutta calda dentro e col cervello molto in pappa. Hai scritto qualcosa di fantastico, di straordinario, di strabiliante, qualcosa che con le parole non si può descrivere; e sono più che contenta di aver passato tutto il tempo che serviva a leggerla, merita davvero tantissimo e dovrebbero leggerla in tanti, perché ti cambia davvero dentro e ti fa sentire come rinata, felice di vivere in questo mondo.

Hai presente quella frase che gira da ere per i social network, che più o meno dice, ''Vorrei conoscere i miei scrittori preferiti giusto per poterli chiamare al telefono e chiedergli come va''? Be', io posso.


Complimenti vivissimi, Delf, perché questa potrebbe essere la storia più bella, profonda e significativa che tu abbia mai fatto - almeno che io conosca. Sei davvero migliorata da morire, sappilo. Lasci senza fiato.

Tanta, tanta ammirazione. Complimenti!