Wow, che brividi! Mi è piaciuta davvero tanto questa storia, complimenti :D
Hai reso perfettamente l'immagine di questa donna che si guarda, che si ripugna, che tenta disperatamente di rimanere chiusa nella sua personale visione di sè stessa: ma la realtà è un'altra cosa, e quando Ana se ne rende conto anche il lettore subisce la sua angoscia :)
Solo una cosa non ho capito, ma la cornice delimita una storta di specchio? Non capisco se Ana si stia realmente guardando o se sia tutto un qualcosa che avviene nel suo inconscio, visto che i movimenti delle due non combiaciano sempre, credo ... per esempio, quando Ana si tocca i fianchi, la creatura non lo fa, o quando quest'ultima si stropiccia un occhio Ana sta ferma, o sbaglio?
Comunque sia bellissima storia :))

Bacioni! :*

- Nettlewild -

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Ciao! :) In questo noioso venerdì mattina ho curiosato tra le tue storie e questa mi ha attirata.. Molto bella l'idea e davvero ben sviluppata :D Per un momento ho pensato a una cosa stile Dorian Gray ma poi ho letto la tua risposta all'altra recensione e, chiarite le idee, la storia mi è piaciuta ancora di più! Adesso capisco l'insistenza sulla parola "leggerezza", sul fatto che lei non si sente esile ma leggera.. molto fine ;) Comunque, anche se non viene subito compreso che si parla di anoressia, la storia ha effetto lo stesso.. può stare a significare qualche altra malattia fisica o metaforicamente i demoni di noi stessi che cerchiamo di nascondere.. penso che alla fine ognuno ci veda dentro quello che vuole vedere, e quando vedi qualcosa dentro ad una storia, quella storia è bella, non c'è dubbio!
Complimenti e alla prossima :)

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ed eccomi di ritorno! :-) giusto per darti un po' fastidio :-)
mi piace davvero molto come hai elaborato questa storia, con le idee che ci stanno dietro... l'autoinganno, il rifiuto di sé stessi fino all'ultimo (perché mi sembra che Ana non stia proprio bene, a livello prettamente fisico, no?): sono tematiche importanti, non da prendere alla leggera, ed è bello che tu sia riuscita a trattarle senza per questo banalizzarle o altro. La cornice fa pensare ad uno specchio, ma non è il tipico specchio "ovvio" -come quello del sogno/incubo di Bella all'inizio di New Moon, nel quale il riconoscimento di sé è in un certo senso più spontaneo-, ma uno specchio che lascia un qualche spazio alla scomposizione del personaggio in due "entità" (chiamiamole così, mi viene più comodo :-) ) che hanno anche un certo grado di indipendenza l'una dall'altra.
Personalità multipla o vanità eccessiva e negazione della verità?
in ogni caso, è una prospettiva che non mi era mai capitato di vedere prima, e tu l'hai resa molto bene, brava!
P.S. indovina un po'? a parte che scrivo una marea di cose confuse -che fra un po' nemmeno io capisco-, mi sto dando alla lettura di alcune tue storie, quindi non spaventarti se ti troverai un po' di recensioni a nome mio qua e là...

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