Recensioni per
Mercutio
di sistolina

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
05/02/15, ore 19:12

Ciao! So che questa fanfic non è molto recente, ma mi sentivo in dovere di recensirla. Allora, inizio dicendo che l'ambientazione è molto poetica, e la storia in sè è davvero capace di far piangere il lettore (o almeno con me ci è riuscita, in alcuni punti). Trovo davvero bello il personaggio di Romeo, e il primo capitolo è qualcosa di meraviglioso, davvero. L'ultimo a volte non è molto chiaro, ma forse è solo una mia impressione. Credo che questa sia una delle mie storie preferite e ci tenevo a darti un parere, ecco tutto xD

Recensore Junior
15/10/13, ore 19:02

Ciao, avevo adocchiato questa storia da un po' di settimane, esitando a recensire nel dubbio di non riuscire a comunicare QUANTO io l'abbia trovata splendida ;_;
Credo di essermi un po' innamorata dello stile che hai usato in questa storia, anche se non sono sicura di aver compreso bene tutti i passaggi, ma penso che sia bello anche un po' per questo. Ho amato la perdizione di Mercutio, il suo sparire e il suo ricomparire, il viaggio che ha dovuto compiere Romeo, nel suo cuore, nella sua vita per ritrovarlo e per riperderlo di nuovo.
Hai descritto benissimo le strade, la prostituzione, quella freddezza di plastica in questo universo imperfetto, ma anche quel desiderio di libertà che ci attanaglia sempre, in qualunque situazione. L'amore di Mercutio e Romeo si aggrappa un po' a quell'universo, credo, è drammatico, brutale, disperato, e per questo assolutamente bellissimo.
Vorrei riuscire a scriverti qualcosa di più, esprimerti meglio quanto questa storia sia splendida, come ora io stia piagnucolando come una bambina e- e- boh. L'ho amata.
Ora torno a mangiare biscotti e a piangere.
Sentiti un po' in colpa.
ç_ç

Recensore Master
04/08/13, ore 19:07

La bandierina bianca si deve al fatto che, nel mio commento, trama e stile vengono profondamente scissi, a livello di gusto personale: bandiera verde per la prima, bandiera decisamente rossa per il secondo. Questo perché ho trovato la storia davvero particolare e interessante, anche se tutto sommato semplice (com'è naturale che siano i progetti a breve termine, altrimenti si rischia di creare miscugli senza capo né coda...), cattura l'attenzione dei lettori fino alla fine, anche se quest'ultima - devo ammetterlo - mi ha un po' delusa, capisco la volontà di immortalare il colpo di scena e di dare un ultimo afflato di vita a Mercutio, creduto morto o comunque sparito per due terzi della storia, ma mi è sembrata una conclusione un po' troppo semplicistica e affrettata per una storia invece molto profonda. Forse, se ti fossi attenuta all'idea originale, quella di uccidere sul serio Mercutio, avresti potuto scrivere un finale bello quanto il resto, comunque ci sono sempre tante altre storie future per migliorare, no? :) A ogni modo, mi piace tanto il personaggio di Romeo, così malinconico e fragile, contrapposto alla personalità forte, decisa e disillusa di Mercutio; mi piace che, nonostante tutto, Romeo rimanga un bravo ragazzo, mentre Mercutio è rovinato, distrutto e rischia quasi di trascinare nel proprio vortice di negatività anche il protagonista - e invece non ci riesce, ed è proprio questo il bello. Devo dire che, al contrario, Juliet non mi ha fatto né caldo né freddo, ai fini della trama non è neppure un personaggio fondamentale, in fin dei conti, perciò a mio parere avresti potuto tranquillamente cancellarla senza che la storia ne risentisse.
Veniamo ora alla pecca più grande, almeno secondo me: lo stile. Per farla breve, è troppo nonsense. L'atmosfera carica di suspense, di aspettativa, di cose non dette è certamente affascinante, ma quando le cose non dette diventano troppe e non si chiariscono con lo scorrere delle righe, allora diventa terribilmente faticoso seguire l'evolversi degli eventi e delle riflessioni dei personaggi. Secondo me, se fossi stata un po' meno ermetica, la storia non avrebbe potuto che giovarne; sarò sincera, ci sono certi passaggi che sono stati quasi del tutto oscuri per me, il che non è mai molto piacevole e non contribuisce certo a far venire voglia al lettore di proseguire la lettura. Un vero peccato, perché la storia non era male e Romeo e Mercutio, come ho già detto, sono davvero intriganti.

Recensore Veterano
10/07/13, ore 01:46

E’ da un po’ che ho questa storia tra le preferite, perché, anche se solo oggi sono riuscita ad arrivare alla fine del primo capitolo, già dalle prime righe avevo sentito di aver trovato una di quelle rare schegge di pura emotività spiattellate a brutto muso, e con tutta la crudezza del caso, sullo schermo.

Non sono andata oltre alla metà del capitolo per un buon numero di giorni, e quando non riesco a leggere qualche cosa perché mi lascia spaurita ed insicura come una bambina dimenticata in mezzo alla strada, è perché già ce l’ho è sottopelle.
Costringi chi legge ad avere un rapporto con le parole e con la storia senza veli, la tua scrittura è priva di incursioni egoistiche, e ciò a cui dai vita è come il mercurio, velenoso eppure così affascinante, vivo, cangiante, ma si teme alle volte anche solo di avvicinarvisi(?). Il dolore di un ragazzo sconosciuto al mondo è il dolore di tutti, te lo senti tirare fuori dai visceri e non puoi farci niente, puoi solo restare a leggere senza capire più, ad un certo punto, per che cosa ti senti così a pezzi.
Quel cercare qualcuno nella traccia di un odore, in un gesto, in un rumore, anche se la testa dice "mai più" tu continui a guardarti intorno…è puramente umano, come lo è riconoscere come essenziale un Amore che non si abbassa a prendere una sola guisa od un solo nome, e che per quanto sia sfacciato, irriverente, persino frustrante a volte, si muove in silenzio vivendo di istanti di preziosa consapevolezza e bellezza anche mentre batti i denti in un maglione puzzolente nelle notti di febbraio. E' quella spinta, o pulsione, che permea il mondo e lo spinge a rinnovarsi e che quando viene a mancare ci precipita nello sconforto. Forse ho mal interpretato...o forse ho mal espresso...
E’ una di quelle storie che non si legge di testa, ma di pancia,e ti ringrazio davvero per aver condiviso. Complimenti davvero.


Spero di riuscire a lasciare un messaggio anche ai prossimi capitoli, in tempi più brevi magari :) Scusami per questa sbrodolata, avrei voluto essere più concisa e centrare meglio quello che volevo dirti.
Do svidanja!

(Recensione modificata il 10/07/2013 - 01:59 am)

Recensore Master
07/12/12, ore 00:57

(Prima di tutto, sorry, sorry, fortissimamente sorry per il ritardo atroce, spero di essere più celere la prossima volta. ç_ç)
Oh cielo, che rivelazione!
Per tutta la lettura del capitolo mi sono chiesta proprio se la storia si sarebbe concentrata sui sentimenti di Romeo e la sua elaborazione del lutto, dell'accettazione che Mercutio non fosse più di questo mondo e che lui non l'avrebbe rivisto mai più. Invece questo cambio di direzione mette nuova suspence e sono curiosa di vedere come gestirai il cambiamento. :D
Anche questo è stato un capitolo davvero intenso: nei salti temporali tra il presente, che Romeo non vuole affrontare, e i ricordi in cui è entrata in scena Juliet, il biondo Mercutio è sempre stato al centro dei suoi pensieri, in qualsiasi situazione i due si ritrovassero. Sia la loro vita sulla strada che il rapporto con Juliet mostrano la continua dipendenza di Romeo dall'amico, dipendenza che è divisa in egual modo tra il bene così profondo da sentire l'altro scorrergli nelle vene, e l'odio più grande verso quei gesti e soprattutto quel modo di fare del biondo, che sembrava voler ridere sempre di tutti, controllando ogni situazione da lontano con una calma freddezza, cosa che invece a Romeo non riusciva.
Questa dualità di sentimenti si nota anche nell'incapacità di entrare nell'obitorio per il riconoscimento del corpo: se da un lato Romeo sente di doverlo fare per il legame unico che li contraddistingueva, dall'altro non riesce a fare quei pochi passi che lo porteranno davanti al viso morto di Mercutio, un viso che lo avrebbe perseguitato, come ultimo ricordo dell'amico.
Romeo è consapevole di essere sempre stato l'anello debole tra i due e nonostante una parte del suo cervello gli dica che l'"asservimento" al biondo sia terminato, quell'altra parte di sé più emozionale, quella che alla fine domina il suo essere, non fa altro che ricordargli che la libertà è un dettaglio marginale, perché lui viveva di quella dipendenza, al punto da non riuscire a sentirsi libero nemmeno di dedicare il suo affetto a Juliet, che sembra essere quasi un'appendice di quel trio che più che altro era un duo con la coda.
E quando trova finalmente il coraggio di affrontare la verità, e di vedere per l'ultima volta il viso che lo ha ossessionato da quando ha vita, scopre che Mercutio non è morto, che la sua dipendenza è ancora in piena funzione, che quella catena che lo lega all'amico, è stretta al suo collo più che mai. Lo cercherà? O attenderà che il biondo dia un segno della sua esistenza?

Cambio di direzione o meno, i tuoi capitoli sono semre vibranti di realtà, al punto da poter sentire gli odori che descrivi e quasi vedere ogni dettaglio. Non mi sembra affatto che faccia schifissimo, anzi direi che è una meraviglia! *_*
Non vedo l'ora di leggere il prossimo aggiornamento!

Nuovo recensore
12/11/12, ore 19:44

Bellissima trama, intricata ed amara al punto giusto. Andrej e Cole sono perfetti e sinceramente non vedo l'ora di leggere un nuovo capitolo. Complimentoni! Descrivi benissimo le scene senza appesentantirle rendendole molto vivide usando dei piccoli dettagli come filo guida della storyline (lo smalto, i tacchi, i capelli ossigenati), riesco ad immaginare benissimo Romeo e Mercutio tra una parallela di Canal Street o inboscati nel distretto di meatpack. 
Un bacio, lucrezia. 

Recensore Junior
11/11/12, ore 00:45

Mi piace - molto, mi piace davvero molto - tutto ciò che hai scritto in questo capitolo. Il prologo in versi cattura subito l'attenzione e il racconto in prima persona frammentato fra passato e presente e un dolore grandissimo è incredibilmente vero, oltre che semplicemente bello.

Recensore Junior
28/10/12, ore 16:22

Volevo evitare di farlo... ma alla fine non ho resistito e ho letto ^____^ O divorato, o amato, o non lo so, fai tu ♥
Non so quali siano i progetti per questa storia, ma *cambiali* ^___________^ Non è un consiglio, eh ^________^ ♥♥
Sono rimasta di nuovo molto colpita da questo tuo modo di scrivere, molto simile ad un flusso di coscienza, immagini che si accavallano senza sfumature, che poi ritornano indietro, poi vanno avanti, ti fanno perdere la concezione del tempo. E, insomma, lo adoro.
Credo che poi lo stile si sposi totalmente con il tema scelto ed ogni parola è disperazione ma anche sarcasmo e dolore e confusione. Mi piace.
Sono curiosa di seguire come evolverà la storia e se i piani dovessero essere quelli comunicati nella posta privata sarò ancora più felice ^___^. Sappi che faccio parte già del fanclub di questa coppia, ma credo che questo si sia capito oramai u.u
Usare Verona, New Jersey -poi- è davvero una genialata ^^ Con pochissime scene sei riuscita a dare tutto il sapore di quella provincia, del background dei due ragazzi.
Nulla, sono innamorata ^^ ♥
Attenderò il resto,
Saluti
Kaite ♥

 

Recensore Master
13/10/12, ore 15:59

Oh alleluja! finalmente trovo il tempo per il commento folle e delirante solito mioXD
Intanto è inutile che io ti minacci di salire a Pavia se mollerai D&B sul più bello stile Incubus e Scorpius (oddeo fai un missing slash su loro due te pregooo ahaah) perchè sai già la finaccia che potresti fare ù.ù però non voglio che molli Romeo e Mercuzio per nessuna ragione al mondo, anche se è tutto oltre la soglia della pazzia, il bello è proprio quello. Intanto tu sai che non puoi farmelo morire, vero? altra minaccia ù.ù
Poi il tutto è drammaticamente sporco, lurido, impensabile e reale come piace a me. Ormai dire che le tue parole danno immagini che spezzano il fiato mi pare superfluo, però devo dirlo perchè stai crescendo sempre di più e arrivi ogni volta un passo più avanti, dove io non penserei mai di trovarti, però ci sei, con quella parola e quella pausa che arrivano al cuore, quella punteggiatura che raschia e punge. La parte che ho citato dentro la OS mi ha davvero toccata, come poche altre cose che hai scritto perchè erano lacrime e urla, era un vita che scappava via, era quel tipo di dolore che tutti noi prima o poi proviamo e tu in tre righe l'hai reso senza aggiungere nulla, senza perdere forza neanche un secondo.
Quando mi hai parlato per la prima volta di questa idea sapevo che l'avrei resa follemente alla tua maniera e che sarebbe stata fantastica, anche se romeo e mercuzio moderni, marchettari e slash erano qualcosa di completamente impensabile, ma non credevo che lo avresti fatto così, partendo subito con colpi di pistola, parole armate di grande forza ed espressività facendomi essere lì con questi due pazzi, maniaci, scellerati.
Avvinghiata al loro esistere, alla pattumiera in cui sguazzano, dove come sempre nelle tue storie però si trova un piccolo fiore, un sentimenti di qualunque natura che non serve classificare o conoscere, che fa parte di loro e quindi anche di chi legge. Non sappiamo ancora nulla, ma sappiamo già tutto di loro due e di un legame che anela all'amore, che è colorato di amicizia e che quando finisce diventa il senso di un esistere, che senza perde valore, quel poco che aveva. Perchè andava bene tutta quella merda scaricata a valanga, se c'erano tutti e due a nuotare insieme per risalire, ora che Romeo crede di essere solo allora gli basta lasciarsi affogare. Le parole con cui parla di Mercuzio alla giornalista sono tutto, veramente Sist, non so come hai fatto, ma sono tutto. Quando lui si rende conto della perdita alla fine, per una semplcie immagine che è diversa dal solito, un'immagine tra l'altro brutta comunemente parlando, ma che per lui ha senso, è stato davvero triste però vero. E' così alla fine, non ci si capacita se non per istanti, flash che giungono chissà da dove, di una vita passata, che sta chiudendo i battenti, e allora basta un rumore vicino alla prota, un passo di un certo tipo, una pensilina vuota, e allora l'altra persona davvero se nè andata. Chissà che qui, a differenza della vita, non possa tornare, per vincere la nostra più grande paura, tornare con un boa di piume e delle calze a rete, tornare con l'ombretto e il rossetto sbafato, o forse tornare nudo senza belletti, solo per essere lì, dove dovrebbe stare.
Ho amato come sempre.

Recensore Master
11/10/12, ore 02:21

Mi piaceva l'idea quando hai accennato alla trama e mi piace ciò che ho trovato in questo capitolo.
L'idea di usare i nomi della tragedia shakespeariana per definire i ruoli tra i protagonisti è una trovata originale e anche se non hai alcuna intenzione d'ispirarti ad essa, viene normale pensare ai protagonisti di Romeo e Giulietta, che per qualche oscuro motivo, vengono catapultati in un'epoca lontana anni luce dalla propria e con nomi e situazioni totalmente differenti. E questa cosa, mi diverte parecchio. Per quanto riguarda il contenuto del capitolo, credo di essere già totalmente immersa nella storia!
Ho sentito gli odori e visto ogni piccolo angolo di squallore urbano in cui Thomas/Romeo si è aggirato, mentre ricordava i momenti vissuti con Mercutio, sin da quando erano ancora dei ragazzini impubi che vivevano a Verona.
Mi sono piaciute le sue riflessioni sul tutto ciò che era per lui, quel ragazzo che amava mettersi lo smalto e anelli di cattivo gusto e di quanto poco sarebbe apparso sul suo conto, nella cronaca nera dei notiziari del giorno dopo, sia perché nessuno ancora sapeva il nome di quella prostituta uccisa, sia perché certe notizie non vanno approfondite, per non rovinare la lettura mattutina ai cittadini che fanno il proprio dovere.
E la giornalista, che fintamente si dichiara la sua salvezza, che vuole porsi come un'amica a cui poter dire tutta la verità, ma che si rivela solo una dei tanti sciacalli, che pensano solo a vendere uno scoop sensazionale, senza il minimo riguardo per la sofferenza di quel ragazzo, che ha perso una persona che ha sempre fatto parte della sua vita e che dovrà rivedere un'ultima volta, su un lettino freddo dell'obitorio, col volto trasfigurato dalla morte. Senza contare che dovrà anche avvertire la madre di Mercutio, quella madre che con tristezza, vedeva suo figlio crescere con aspetti sempre più femminili...
Il rapporto che ha legato i due ragazzi si è mostrato conflittuale, almeno da parte di Thomas, che sembra amare e odiare a pari merito quel suo compagno di vita, capace di stuzzicarlo proprio nel punto debole, d'irritarlo a morte con il suo accento russo, eppure in grado di fargli rendere conto, che si era innamorato di lui e non di quella cheerleader, con cui manteneva la maschera di eterosessuale.
Il loro era sicuramente un rapporto profondo, insieme sono fuggiti da Verona e insieme hanno iniziato a prostituirsi e ogni volta che potevano, si cercavano con lo sguardo...
Come farà ora Romeo, senza il suo Mercutio?
E per finire, quel continuo accennare a lei, una donna, un'imagine, un'idea misteriosa, che sembra aleggiare tra i due, come a volere chiudere un triangolo di rapporti umani complicati...

Premesso che tutto ciò che è delirante o vagamente folle, gode del mio interesse, se continuerai questa storia, sappi che hai almeno una lettrice assicurata! ^_^
Al prossimo capitolo xD

Recensore Veterano
10/10/12, ore 22:52

Devo veramente commentare questa cosa?
dio santo, io voglio sposarti, rinuncio a Simone! A Yurino mai, ma a Simone sì, per te sì!
Perché davvero, questa cosa è delirante ma è l'amore totale e io voglio non lo so, fondare una specie di fanclub tutto per te, in cui ti venererò, con tanto di statue e santini.
Come se fa a commentà sta cosa? (oddeo Cristiano mi ha attaccato l'orrido romanaccio, salvamiXD)
Non mi spiego come tu sia capace di rendere così bene la crudezza e allo stesso tempo la disperazione, perché il povero Romeo mi fa una pena infinita, perché in un certo senso lo vedo una specie di pescino dolce e carino nella vasca degli squali, lui che è stato istruito da Mercutio(ne!).
La bellezza di tutta la sporcizia e lo schifo che gira intorno alla vita di due marchette, lo smalto sempre spiattellato sulle unghie di Mercutio, tutto quell'amore un po' rancido e la bellezza di come te scrivi che boh è banale da dire, ma io ti amo XD
E quindi non sono minimamente in grado di fare una recensione decente oggi, ti prego, sopprimimi, però davvero, la cosa delirante non è così delirante, lo è solo un po' e io ne voglio ancora ♥

Recensore Master
10/10/12, ore 22:39

Ma che domande fai?
Ovvio che sei riuscita a portare su efp persone *reali* e sentimenti *-*
Ho letto questa storia stando tutto il tempo col fiato sospeso, soffrendo con Romeo per Mercutio, e trovo davvero che tu abbia fatto un ottimo lavoro. Hai uno stile superbo, che si allontana da quello che solitamente leggo, ma che non per questo non mi avvince costringendomi a leggere fino alla fine.
Personalmente ho una predilezione per le storie di prostituzione maschile (*coff*) e trovo che tu abbia trattato molto bene l'argomento ^^
Bravissima,
Aika.

PS io amo Shakespeare, ma non mi lamento di certo del tuo operato ;) <3
(Recensione modificata il 10/10/2012 - 10:39 pm)