Ti faccio subito i piei più sentiti complimenti per questa tua favola, perchè è veramente bella e ben scritta. Partendo dallo stile, non ho assolutamente nulla da dire: è scorrevolissimo e diretto, pur essendo studiato nei periodi e nel significato delle parole. Da proprio l'impressione che vi sia un bardo in una taverna intento a raccontarla e sicuramente questo è un altro punto a favore! Vedi, a me piacciono molto questo genere di storie dove compaiono eroi che non si sentono tali, che a conti fatti non lo sono, ma si limitano ad essere soltanto umani e come tali sono afflitti da problemi umani. Poi è una storia in cui compaiono cavalieri, draghi, principesse e streghe, nel miglior esempio di favola che è sia classica, sia innovativa. E' veramente molto apprezzabile, infatti, la scelta di far rimanere anonimi i personaggi, poichè in tal modo il lettore può immedesimarsi in loro. Ognuno di noi potrebbe essere un cavaliere dal passato nefasto e piuttosto infame in cerca di redenzione, oppure una principessa forte e determinata, come piacciono a me del resto. Non amo i personaggi deboli, devono sempre avere un qualcosa di forte ed i tuoi la forza ce l'hanno, pur non avendo un nome. Probabilmente è proprio per questo che colpisce questa tua favola, insomma il cavallo un nome ce l'ha, ma non il cavaliere, non la principessa, non la stregha. Mi piace vedere questo fatto come un richiamo all'utilità degli animali, che sono costantemente al nostro fianco e che meritano di essere conosciuti, mentre gli esseri umani sono avvolti dall'oscurità e devono trovare la luce attraverso le loro gesta, le loro decisioni, identificarsi grazie a ciò e "ripulire" anche il proprio nome, oltre l'anima. E' una favola che sicuramente potrebbe essere narrata ad un bambino piccolo, ma anche ad un adulto per ricordargli che è molto più faticoso il vivere, che il desistere, dal momento che la vita stessa ci offre la salvezza, la redenzione ed il cambiamento. 
In conclusione, nella sua brevità incisiva risulta essere una storia bellissima e rinnovo i miei più calorosi complimenti.
Con la speranza di leggere presto altro di tuo, 

Yorsh