Recensioni per
Non credere
di Cavalier Cionco
Ti è mai capitato di leggere, di voler recensire, ma non trovare le parole? E bene, a me sì, è successo. Perché mi sta capitando proprio ora con la tua poesia. |
Cionco, io credo che uno deve proprio finire coll'innamorarsi del tuo stile. Questo ritmo piano, quasi monotono, come la voce spenta di chi parla colla rassegnazione del disperato, ripetendo a una platea d'indifferenti le ignorate grandezze del suo mortificato spirito; i giochi d'iperbati e anastrofi, che marcano poi la poeticità delle tue liriche, scarto dal linguaggio comune prosastico; questa semplicità, insomma, icastica, come ho già detto epigrammatica, capace di cioè di liquidare l'eterno con poche parole, aggrovigliate in due, tre versi; insomma, è già stato detto, ma pare proprio che il tuo IO si sia voluto vestire da profeta - c'è chiaramente il problema d'una società dove il Poeta non è più una figura guida (se mai lo è stato), e dove dunque la poesia, voglia pur adempiere scopi più alti, scade suo malgrado nell'onanismo, nel autoreferenzialità; la tua poesia è un calmo grido nella nebbia; è Gimli che s'inoltra nel buio di Khazad Dum, a fianco la bianca luce di Gandalf, e trova il suo popolo distrutto - e tamburi s'odono minacciosi nelle tenebre (qui ti cito proprio!). In questa poesia, poi, questo rapporto tra l'IO e gli ALTRI raggiunge l'unico punto di conciliazione e incontro: finalmente gli altri si sono rivolti verso il profeta; ma non per ascoltarlo, solamente per puntarlo coi loro diti accusatori, che non dimenticano nulla, né sanno perdonare. |
Nuova poesia del Cionco :D |