Come ti avevo detto, dopo un ritardo tremendo torno a farmi sentire nella tua pagina autore e, indecisa com'ero su quale coppia scegliere, tra la FrostIron, la Eddie/Adrian e la Eddie/Sally, alla fine mi sono indirizzata verso Rorschach XD
Basta questa brevissima shot a dimostrarmi, se mai ce ne fosse bisogno, perché sei di diritto tra i miei autori preferiti: con un linguaggio vivido e uno stile che è a metà tra la poesia e un pugno allo stomaco da quanto è espressivo, riesci a dar voce a Rorschach, a mostrare quando Walter muore e viene rimpiazzato da un giustiziere privo di compassione e mezze misure. Quando Rorschach nasce davvero. E' un momento così importante, fondamentale nella caratterizzazione di questo personaggio, che le probabilità di raccontarlo in maniera banale sono elevatissime, ma tu ne sei uscita splendidamente, creando una piccola perla che mantiene alla perfezione la caratterizzazione originale e al tempo stesso risulta un ottimo approfondimento ricco di immagini e di tutti quegli spunti che rendono Rorschach un personaggio tanto complesso. In poche righe sei riuscita a non perdere nulla: hai mostrato la sua rabbia, dinanzi a un'ingiustizia che non si può comprendere né accettare; il crollo di Walter, nel momento in cui realizza che ciò per cui ha lottato è semplicemente un ideale che non ha attinenza con la realtà (la giustizia non esiste: parole forti, perché non sono pronunciate per retorica ma come semplice e agghiacciante dato di fatto); hai colto il momento in cui lui ha una realizzazione così simile a quella di Eddie, che l'uomo è una bestia violenta e spietata; e hai anche menzionato Dio, ricollegandoti al discorso che Rorschach fa al dottor Long, sul fatto che a Dio dell'uomo non importa abbastanza da intervenire, che non causa lui i mali ma non li punisce nemmeno. E se non c'è un Dio capace di punirli, se nel'uomo esiste un simile male, allora è compito di un altro uomo estirparlo, con una violenza che lo infiamma e lo esalta, tanto che continua a colpire quell'assassino anche dopo che è morto. Hai descritto benissimo Rorschach che si arroga il diritto di essere giustiziere, giudice e carnefice assieme, abbandonando quegli scampoli di umanità e incertezza che appartenevano a Walter e abbracciando una morale assolutistica che lo rende a sua volta colpevole. L'assassino ha ucciso Blaire Roche, ma indirettamente ha ucciso anche Walter.
Stilisticamente è impeccabile: non c'è una parola fuori posto, tutte le immagini sono vivide e violente, come nel film.
Il titolo, azzeccatissimo, dice tutto: muore un compresso. Muore Walter, che non era ancora abbastanza forte da vivere nella realtà in bianco e nero di Rorschach. Muore l'ultimo compromesso che lo rendeva umano e che gli impediva di divenire un giustiziere implacabile e ossessivo. Complimenti, ti dimostri ancora una volta bravissima nel cogliere tutte le sfumature dei personaggi e nel trasmetterle al lettore con uno stile che fa sanguinare il petto. |