Sai benissimo cosa posso pensare di una storia del genere, sai cosa sto passando da oltre 26 mesi e ciò che è successo.
Io non posso andarlo a trovare spesso, è vero ho passato più anni con lui ma comunque poco tempo.
Di solito sono le prime persone a lasciarci, nel tuo non lo so ma nel mio caso è successo quando ormai pensavo che l'avrei avuto con me a lungo.
La sera prima mia mamma mi aveva detto "non è in pericolo di vita" e non ti parlo di una persona che era in un letto d'ospedale, ma di un uomo che era a casa sua, la casa in cui viveva da quarant'anni.
Non ci sono parole per commentare questa tua "storia", che forse sarebbe meglio chiamare sfogo.
E' un dolore così intimo ma così pubblicamente e umanamente grande che ogni parola è superflua, anche un misero ti capisco perché ci sto passando o ci sono passata.
Rimani così, davanti a foto che a distanza di anni ti fanno piangere, rimani muto davanti a sguardi del tuo genitore suo figlio che te lo ricordano.
Davanti ai suoi oggetti, davanti ai ricordi.
E la gente che ti dice che è naturale se ne può andare a quel paese, perché forse è naturale se succede a qualcun altro, ma quando ci passi potrebbe avere anche duecento anni è sempre troppo presto.
Però almeno c'è stato.
Io come nonno maschio ho avuto solo lui, per me è lui NONNO, non il padre di mio padre morto prima che io nascessi.
Forse sono cattiva nei confronti dell'altro, ma non ci posso fare nulla.
Ti mando un abbraccio, tesoro, sii sempre forte.
Tutti gli anni che ancora ha davanti il mondo non basteranno a lenire il dolore.
Ti voglio bene. |