Recensioni per
In bocca il sapore della polvere
di Aika Morgan

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/06/16, ore 19:30

Cara Aika, eccomi finalmente qui <3 
Leggere questa storia mi ha fatto ritrovare, alla fine, con il magone. E' cominciata come una storia semplice, la loro, una storia bella: ci si conosce a una festa, si chiacchiera, si rimane colpiti, ci si innamora come può accadere in qualunque parte del mondo. Ma qui siamo in Iran.
Se il personaggio di Amir mi è piaciuto, il personaggio di Sepehr mi ha colpito per il suo essere completamente ordinario. Se non fosse stato omosessuale, probabilmente poco l'avrebbe fatto destare dal tepore dell'ingiustizia del suo paese, poiché il suo timore e reverenza nei confronti di chi sta sopra di lui - il padre, il governo, Dio - è forte abbastanza da fargli pensare sempre a quel che è più conveniente fare. Lui studia, esce, ha amici, niente che lo faccia distinguere. E' un ragazzo normalissimo, quasi anonimo in confronto ad Amir, ma è proprio l'incontro con Amir a scuoterlo. Attraverso l'amore, smette di essere ordinario e scopre le cose per cui vale la pena vivere, la storia con Amir ma soprattutto la prospettiva di un futuro migliore che arriva, sì, ma non come avrebbe sperato. Trovo che il tuo stile lineare e diretto sia stato perfetto nelle scene più importanti della storia. Ci metti davanti alle cose così come sono, e questo basta, perché quello che è colpisce nella sua vera essenza.
Penso che potresti migliorare il racconto in un paio di punti, il primo è la descrizione degli ambienti/atmosfera di Teheran (bello in confronto con Londra, il freddo e il caldo delle città a distinguerle). Mi piacerebbe avere qualche dettaglio in più sulla città, non solo negli incontri segreti ma nella vita di tutti i giorni; inoltre sappiamo che Sepehr crede in Allah, ma non sappiamo niente a proposito di Amir. Ecco, penso che sarebbe bello conoscere la sua posizione nei confronti della religione.
Come ultima cosa, mi devo davvero complimentare con te con la scena d'amore che non solo non è spinta, ma non c'è scritto praticamente niente di esplicito e... niente, mi è piaciuta tantissimo, è da lacrimoni perché mi conferma che non c'è bisogno di dire tutto per far arrivare tanto. E a me è arrivato tanto. 

Un bacione,
Ania <3 
 

Recensore Veterano
10/02/14, ore 18:58

Questa l'avevo letta un po' di tempo fa e (da brava smemorata quale sono) non so perché ho dimenticato di dire la mia. Comunque oggi ci sono ecco.
Contrariamente agli altri pareri che ho letto tra le recensioni, mi è piaciuto molto il "pudore" con cui l'hai affrontata. La prima volta che ho trovato questa storia ho subito pensato a quella tecnica che chi scrive si ripete in continuazione -e che mi hanno dovuto anche ricordare tante volte, perché tendo a metterla da parte- dello Show don't tell. Tu ci hai mostrato un fatto, Aika. Non ti sei persa in inutilissimi fronzoli. La narrazione di questa storia non è focalizzata nella mente di questo o quel personaggio e come potrebbe? Nessuno di noi può capire fino in fondo, neppure la mente più fantasiosa dell'universo.
C'è un passo in cui Sephr dice che il suo psicologo non riuscirà neppure per un momento a mettersi nei suoi panni per quanta empatia possa provare. Mi ha colpita come un pugno in faccia perché è come se il personaggio in persona ci stesse dicendo: questo è ciò che accadde, nudo e crudo. 
Ho apprezzato tanto che tu non abbia cercato di fare dell'introspezione là dove è proprio impossibile farne. 
Mi sono piaciuti tantissimo anche i toni della vicenda: sono impalpabili e confusi come solo una mente inorridita potrebbe mostrarceli. Poi il tuo stile è delizioso, delicato e mai invadente. A volte mi capita di pensare che delle frasi in alcuni testi siano di troppo, ma con te mai; la lettura delle tue storie procede sempre in modo coinvolgente.
Adoro Amir. Con la sua chitarra e la sua musica occidentale, sfrontato al punto da baciare Sephr senza neppure conoscerlo troppo bene, i suoi sorrisi, il suo mondo di sogni in una realtà in cui essere terrorizzati dalla vita è così semplice. E come ha già detto qualcuno, è molto bello che Sephr sia partito per l'Europa; personalmente l'ho percepito come un passaggio del testimone. Un po' del cuore buono e sognatore di Amir è stato versato nell'anima di Sephr. 
Stupenda, Aika. Davvero.

Un abbraccio,
Alessia
(Recensione modificata il 10/02/2014 - 07:00 pm)

Recensore Junior
28/10/13, ore 20:08

Questa è la mia cinquantanovesima (sono davvero una bbrutta persona) recensione. Credo di essere un caso disperato, god. #culopesismoistheway
Da dove inizio?
La tematica dell'omosessualità in Iran è una tematica molto delicata, che tu hai gestito alla perfezione (non che da te mi aspettassi nulla di meno). Venendo ai personaggi ho trovato Sepehr dolce, una persona pura, una di quelle di cui vorresti essere amico, mi è piaciuto come li hai fatti conoscere, Sepehr e Amir, ad una festa proprio come Romeo e Giulietta (il film con Leonardo DiCaprio l'ho adorato). Anche i dialoghi sembravo reali, veri, la preoccupazione di Sepehr, le domande sospettose di Amir, il clima di fragilità e dolcezza che circonda il tutto.
Credo che questa sia una di quelle storie che ti fanno riflettere, pensare, cercare di capire. Ho apprezzato la scelta di Sepehr di andare in Europa, invece di sacrificarsi a sua volta, ci ho visto un grande gesto d'amore diverso dal "senza di te non posso vivere", ma che verte sul "vivo perché è ciò che tu avresti voluto per me" ed è una cosa che personalmente mi ha commossa molto.

Un bacio e alla prossima!
(Recensione modificata il 28/10/2013 - 08:09 pm)

Recensore Master
23/02/13, ore 15:48

Ciao! Partecipo anche io al contest "Worlwide" e, come faccio sempre quando ho un pochino di tempo a disposizione, sto cercando di leggere le altre storie partecipanti: anche se talvolta non conosco i fandom, infatti, per me è sempre interessante capire come ciascuno di noi abbia interpretato i parametri del contest in maniera personale, secondo i propri gusti e le proprie fantasie. Ne ho già lette alcune e questa è, finora, quella che mi è piaciuta di più: non tanto per la trama, che non mi è parsa originalissima (un amore contrastato, specialmente se gay, in un mondo ostile e fanatico è tematica piuttosto ricorrente, in effetti, prima e dopo Romeo e Giulietta...) nè per la scelta di raccontare appunto il momento drammatico che chiude il rapporto amoroso tra i due giovani. Ciò che mi ha colpito - a dire il vero, è ciò che mi colpisce quasi sempre, quando lo trovo - è stata la tua accuratezza nel documentarti, nello studiare i dettagli affinché nulla fosse lasciato al caso, nè trascurato.
L'atmosfera di oppressione della dittatura sciita è resa molto bene, a mio avviso; credibili sia i modi e le occasioni che i ragazzi studiano per aggirare un sistema repressivo e sessista, sia anche la vergogna delle famiglie di fronte a una condanna morale e sociale senza riscatto.
Alla fine quale morale passa? Colui che fugge si salva e forse riuscirà a superare il lutto, anche se non a dimenticarlo. E' stato un codardo? Avrebbe guadagnato più punti presso il lettore se si fosse immolato in nome del suo amore? Forse per qualcuno sì, secondo me invece no: perchè alla fine l'importante è restare vivi e portare in giro per il mondo la propria testimonianza, anche col cuore spezzato dai sensi di colpa, affinchè qualcosa possa in futuro cambiare e non ci siano altri Amir. E non solo in Iran.
Complimenti per questo bel racconto, che - se dovessi giudicare io - meriterebbe certamente la parte alta della classifica.
A presto.

Recensore Junior
08/01/13, ore 02:47

Inizio dicendo... wow.
Questa storia mi ha colpito. Era tanto che non ne leggevo una così bella, grazie. Mi ha colpita anche perché conosco due persone che vengono dall'Iran e a cui voglio molto bene. Tralasciando questo...
Conoscevo già la situazione degli omosessuali in questo paese, così come sapevo di quei ragazzini, addirittura minorenni, impiccati. Quando all'inizio si parla della paura delle sciarpe ho capito subito come sarebbe finita... Certo, avrei preferito il lieto fine, ma purtroppo nella vita vera certe cose non accadono. Ed è incomprensibile, doloroso, inaccettabile. Non riesco bene ad esprimere quello che questa storia mi ha lasciato e mi dispiace. Non mi voglio dilungare su quanto la situazione in sé sia terribile perché mi sembra superfluo.
Una delle cose che mi è piaciuta di più è la normalità, la spontaneità con cui hai descritto la nascita e lo sviluppo della loro storia. E' bellissimo.
Inoltre, inutile dirlo, scrivi benissimo. Mi dispiace non poter dire più di questo ma ho tanto sonno, perdonami! :)
Grazie per questa piccola perla, merita un sacco.

Recensore Master
19/12/12, ore 10:54

Scusa se ci ho messo tanto, ma veramente non ho nemmeno trovato il tempo di aprirla questa storia prima di oggi. Mi aspettavo una cosa simile, mi era già capitato di leggere qualcosa riguardo all'omosessualità nei paesi arabi, quindi non mi sono particolarmente sconvolta di quanto hai descritto. Purtroppo, se già qui, in territorio cristiano, gli omosessuali sono visti come sbagliati ed allontanati, là addirittura, dato che il Corano è legge, sono dei criminali. Hanno rischiato molto, Amir e Sepehr, troppo per il mondo in cui vivevano. Più che altro, Amir era uno che affrontava la legge a viso aperto, andando addirittura a suonare al parco musica vietata.

Mi spiace un po' per Sepehr, spero che almeno ora, a Londra, riesca a trovare uno spiraglio di felicità. Certo, ci vorrà un po' di tempo, ma lì non rischia di morire solo per aver toccato un uomo.

Certo, forse avrebbe preferito passare la vita con Amir, ma credo che, se fosse andato a confessare, non avrebbe fatto felice Amir, che è morto per proteggerlo e per far sì che almeno uno dei due sopravvivesse.

Ora ti lascio, che purtroppo devo lavorare -_-

A presto.

Baci.
SNeppy.

Nuovo recensore
26/11/12, ore 16:15

La prima parte è meravigliosa. È perfetta, davvero. Già dagli sporadici spoiler, avevo amato tantissimo il pezzo sulle piccole paure che Sepehr si è portato dietro, e ammetto di averlo un po' atteso, durante la lettura, per capire esattamente dove dovessi collocarlo. E... niente, credo sia uno dei pezzi più belli. Quello che mi ha fatto più male, in un certo senso.
Non sono sorpresa. Non sono sorpresa di trovare tutti i piccoli dettagli che testimoniano quanto tu sia stata attenta, quanto ti sia documentata e quanta passione tu ci abbia messo. Sei stata bravissima e non mi aspettavo nulla di meno, perché so quanto tu abbia amato questi due personaggi — tra parentesi, sappi che, per me, Sepehr sarà sempre Sepher. So quanto tenessi a scriverne in modo reale e verosimile e, davvero, si vede. 
E non sono sorpresa per come sia andata. Anzi, forse una parte di me temeva che sarebbe stato ancora più lacerante. Sarà che mi ero più o meno preparata a tutto, non saprei.
E... boh. È difficile riuscire a recensire. Perché è difficile capire, innanzitutto: capire come non si possa ascoltare la musica che si vuole, capire come ci si senta a vivere con il terrore costante di un singolo passo falso. Siamo tutti un po' come lo psicologo occidentale, alla fine. C'è l'empatia, c'è la rabbia, ma io so che, personalmente, non saprò mai immaginare come sia davvero. E credo di vivere questa cosa come una mancanza al punto che non posso fare a meno di stimarti tantissimo per aver voluto provare a raccontare comunque, ad avvicinarti almeno un po' a una realtà simile. 
C'è una parte di me che trova fin troppo facile fare paragoni con gli ultimi avvenimenti qui in Italia. La verità, però, è che credo sia una mancanza di rispetto nei confronti di tutta la gente che non può nemmeno sognarselo, di dichiararsi omosessuale. Che non può sognarsi personaggi pubblici omosessuali, o gente che li difenda apertamente. E non c'è dubbio che quel che si è fatto in Italia non sia nemmeno lontanamente accettabile, ma c'è gente che darebbe comunque un arto, per avere anche questo pochino che abbiamo qui. Quindi, ecco, mi astengo da parallelismi. E non perché non ce ne sarebbero di calzanti. Ce ne sono eccome.
Se dovessi farti un appuntino, l'unica cosa che potrei dire è che, forse, nella parte che segue l'arresto di Amir, ho sentito poco Sepehr. È stato come vederlo dall'esterno: sapere che non sa cosa fare, che vomita all'angolo della strada, che si dispera perché Amir non viene rilasciato, sapere che è difficile tornare a casa e fingere che non sia successo niente. E non sentire, però, cosa prova davvero. E, in realtà, credo che potrebbe essere semplicemente perché non ha davvero realizzato cosa sia successo finché non è atterrato a Londra, eh. Perché, in effetti, ci sta. Solo che, nel primo paragrafo, l'introspezione è splendida e, forse, in un momento come quello dell'arresto, poterlo sentire allo stesso modo mi avrebbe fatta a pezzi. Te lo dico, così, giusto perché so che ti diverti a fare a pezzi i lettori. <3
Un bacio grande, cicci, e i soliti scontatissimi complimenti. 

Frè.

Recensore Junior
25/11/12, ore 18:49

Eccomi... lo so ci ho messo un sacco di tempo per recensire questa storia perché mi sono presa un po' di tempo per rileggerla un altro paio di volte.
Attendevo con ansia la pubblicazione, lo sai, soprattutto per il tema che hai affrontato, per il mondo in cui l'hai preso di petto, ricercando, documentandoti. Credo che questo aspetto traspare nella lettura.
I riferimenti e i particolari ci sono, non prendono troppo spazio ma neanche il tempo che trovano, sono ben studiati.
Il prologo e l'epilogo sono sicuramente le parti che più ho apprezzato. Soprattutto l'intro, l'ho trovato di una bellezza spiazzante, di una disperazione e di un dolore *veri*.
Però forse mi aspettavo qualcosa di più dal resto -proprio dopo un primo paragrafo così intenso.
L'ho riletta almeno tre volte, perché volevo cercare di capire cosa non mi quadrasse dopo la prima lettura. Oggettivamente lo stile è sempre pulito e fluido, non ci sono intoppi, viene tutto molto naturale da leggere.
Sono le seguenze che non mi hanno convinta, un po' troppo veloci, secondo me. Mentre stai assaporando la loro relazione già si è passati al dramma, senza che però sia riuscita ad entrarti *dentro*. 
Quello che ho avvertito più di tutto era il *potenziale*, nella struttura e nell'impostazione della trama però di qualcosa che rimane in superficie. Leggendola, ripensavo al finale di Tokyo, a quella sensazione che provavo (e provo ancora) a rileggerla- di "corsa", come se qualcuno avesse premuto sul tasto d'accellerazione. E da una parte lo giustifico, perché è limitata ad OS, con dei tempi stretti per un contest.
Secondo me però potresti -prima o poi- prenderti il tempo di ritornare su questa storia, perché Merita. Merita e tu sei capace di fare meglio.
Non provare a rispondere che non è così, perché hai già fatto di meglio ed è sotto gli occhi di tutti. "Ci porterà via il mare" (mi viene da fare un paragone per il tema dell'omofobia trattato) riesce ad entrarti nel profondo, ti affezioni tantissimo ai personaggi, anche se si tratta sempre di una OS. 
Non vorrei che tu ti fossi sentita "non all'altezza" di questa trama, ho temuto questo leggendo. E da una parte lo capisco (o forse sono io che spesso mi faccio queste menate mentali xD) però, appunto, -secondo me- può migliorare tanto. Tantissimo.
Te lo ripeterò fino allo svinimento e non perché ci conosciamo o per chissà quale educazione. Mi ritengo sempre una persona sincera e sarebbe stato facile fangirleggiare come al solito, ma sarebbe stato ipocrita.
So che hai tanti altri progetti sia in mente che in corso, però -ecco- pensaci. Prima o poi.
Ovviamente tutto questo è dettato da sentimenti personali e a te magari non sembra nulla di tutto ciò xD.
Ti ripeto, comunque, che la scena finale e quella iniziale sono le migliori e non ti chiederei di cambiarle neanche di una virgola. Però penso a quel "E ho capito" e sono certa che supportata da un testo intermedio più sfruttato farebbe crollare chiunque.
Al di là di tutto, comunque, credo sia avvincente, non ti viene da staccare la lettura e di rimandarla, resti incollato con la voglia di scoprire cosa succederà e come evolverà la situazione.
Ah, un'altra cosa che mi stavo dimenticando xD
Il titolo mi piace tantissimo, solitamente riesci sempre a trovare quello giusto e forse non te l'ho mai detto. Mi piacciono quelli che scegli. Tantissimo ♥.

Io comunque resto qui ad aspettare tutto ciò che produrrai e dalle anticipazioni varie non posso fare a meno di fangirleggiare ^______^ 
Continua, Aika, con più coraggio ♥
Kaite

Recensore Veterano
21/11/12, ore 18:54

Come sempre, quando arrivo alla parola "fine" di una tua storia, non so mai davvero cosa dire, ma so che è necessario scriverti un qualcosa. 
Per prima cosa, quindi, dico che come al solito adoro il tuo stile e il tuo modo di porre le cose, per non parlare della realtà che dai agli ambienti. Scorre così velocemente che ti ritrovi a mangiarti le unghie davanti allo schermo senza nemmeno accorgertene. Adoro quando le storie mi rapiscono così.
Per secondo, sicuramente c'è da farti i complimenti per aver scritto una storia su questa tematica che fosse anche veritiera. Insomma, non capita spesso di trovare cose così... vere, che si sentono, ma è un'altra tua caratteristica quella di riportare alla realtà, facendo ricordare ai lettori che quello che si scrive non è solo fantasia, ma che qualcuno, là fuori, non sappiamo dove, queste cose le vive. 
Non sono una tipa sensibile, non mi metto a piangere, ma ammetto di aver avuto un attimo di pausa quando si parlava di Amir che veniva portato via. Mi sono fermata, ho cambiato pagina web e sono tornata dopo un minuto o due; semplicemente non mi piace stare troppo male per le storie, però, appunto, queste cose succedono e il modo in cui l'hai descritto è sicuramente crudo e reale. 
Ovviamente la storia mi è piaciuta in ogni virgola, dalla macchina da scrivere alla festa, tutto. E non ho niente da farti notare, nemmeno se mi ci mettessi con impegno troverei qualcosa. Semplicemente bravissima come al solito, Aika. E ringrazio il cielo che ci siano persone come te che scrivono così bene. 
Ciao!

Recensore Veterano
19/11/12, ore 19:20

Bene, sono arrivata a questa storia quasi per caso. Ti confesserò che non leggo spesso storie "slash", nonostante sembra che molti non scrivano altro, ma sono attirata qui dal fatto che non si parli di una semplice storia tra ragazzi omosessuali in un ambiente occidentale a cui tutti siamo abituati, ma in uno completamente diverso dal nostro e sì, anche a me alcune cose sono sembrate decisamente assurde. Mi chiedo come nel 2012 possano ancora accadere cose simili a questa: pena capitale per chi commette il reato di amare qualcuno dell'altro sesso, quando qui è già molto se condannano un pluriomicida all'ergastolo.
Comunque, tornando a noi, l'ho trovata carina. Ho apprezzato soprattutto la tua approfondita documentazione sull'Iran: non è una cosa da tutti e, come ti ho detto, l'ho trovata originale proprio per l'ambientazione. Ciò che però non mi ha convinta e non so perché, è come il tutto è stato trattato... forse mi aspettavo più angst, forse desideravo di arrivare alla fine con le lacrime agli occhi e invece non è successo... sì, insomma, non mi ha emozionata tantissimo nonostante avesse il potenziale per farlo. Vorrei darti qualche motivazione, ma purtroppo non lo so nemmeno io, forse non è neanche colpa tua XD
Dal punto di vista stilistico, non ho quasi nulla da ridire: il testo era più che fluido e non ho avuto alcuna difficoltà ad arrivare in fondo, cosa che ogni tanto succede... insomma, non mi ha annoiata e, anzi, l'ho trovato abbastanza avvincente. Uniche pecche:
- ho trovato qualche frase che a parer mio non suonava proprio alla perfezione
- la prima volta che viene nominata la sorella di Sepehr, non mi è sembrato molto chiaro: parli del padre di Sepehr che chiama da parte Amir perché aveva il dubbio che volesse prendere in sposa la figlia, solo dopo dici che è sua sorella. Quindi io ho impiegato un po' di tempo a capire di chi e cosa si stava parlando in quanto non sapevo precedentemente che Sepehr avesse una sorella.
- questo è solo un mio dubbio. "Probabilmente quella storia era quanto di più pericoloso avessero affrontato nella loro vita, ma entrambi erano disposti a correre ogni rischio pur di stare insieme." quindi Amir non aveva mai avuto altre storie prima di Sepehr?

Beh... dopo questa spero esaustiva recensione, ti saluto :)

Recensore Junior
19/11/12, ore 02:03

In questo momento, vorrei essere in grado di dire qualcosa di più edificante, ma davvero mi mancano le parole e mi manca la forza per scriverle. E, niente, è una delle storie più tristi che abbia mai letto. Ho due (effettivamente un po' imbarazzanti) righe nere di mascara sulle guance a testimoniarlo. Inutile raccontarmi che non sapessi dal principio come sarebbe andata a finire – le premesse erano inequivocabili, e anche non ci fossero state mi sento di poter affermare che hai una vena tragica piuttosto sviluppata e coltivata che fa supporre una conclusione del genere a chi ha letto qualcos'altro di tuo – , ma non è servito. Ogni due righe circa mi dicevo "Basta, Chiara, smetti di leggere prima di arrivare a qualcosa che ti faccia veramente male", eppure sono arrivata alla fine. E, sì, mi ha fatto male. Certo, tutto questo perchè tu sei bravissima e ti impegni da morire per essere verosimile, e anche in questo sta la tristezza infinita della cosa. Come non pensare, leggendo, che anche se magari Sepehr e Amir sono due nomi inventati, questa è stata, è e sarà la storia di qualcuno? Direi che si commenta da sé.
A presto, spero,
after all

Nuovo recensore
18/11/12, ore 12:29

Stupenda, Toccante, Profonda... nessun aggettivo anche il migliore può descrivere quello che ho provato leggendo e rileggendo ''In bocca il sapore della polvere''. Hai veramente talento Aika! Devo ammettere che ho pianto e ho pensato moltissimo a queste terribili realtà a cui non tutti sembrano dare importanza... Si pensa che cose come questa siano solo ''storie'', eppure è tutto reale. Perché, perché gli uomini sono così crudeli solo perché si è se stessi?? Quando si arriverà a capire che tutti siamo importanti a modo nostro?
Grazie, grazie mille per avermi fatto leggere questa meravigliosa storia e per avermi permesso di pensare a quanta importanza deve avere la VITA!
Un bacio^^
martimartilove

Recensore Master
17/11/12, ore 11:13

L'ho letta e l'ho trovata magnifica: forte, senza essere pensante. Intensa e toccante, mi ha fatto venire una tristezza assurda T.T E tanta rabbia anche, perché queste cose succedono davvero. Mi piacerebbe sapere come mai ti è venuta l'idea di raccontare proprio questa storia di questo paese, è stato qualche film che hai visto ad ispirarti? Ricordo che una volta avevo letto di un film che ti era molto piaciuto se non sbaglio iraniano... E' bella, tanto, mi ha colpito e mi sento banale a non riuscire ad esprimere cosa e come mi abbia colpito. Forse la parte del presente, più che il racconto vero e proprio, è stata una stretta al cuore: la nostalgia e il dolore, rievocati e vissuti con uno stile semplice e scorrevole, lineare ma non piatto, che accompagna chi legge nelle pieghe più nascoste di chi racconta. Ti faccio tanti complimenti, Aika: immagino non sia stata una storia facile da scrivere, non è facile neanche da leggere e ancora di più da commentare. E' che di fronte a certe storie mancano le parole, forse.
bravissima
tanti tanti bisous
Tua Pri 

Recensore Junior
16/11/12, ore 14:10



 



Ci insegnano che esiste misericordia per tutti, ma poi aggiungono che quelli come noi sono solo un'immonda eccezione."

Ecco.
Se devo proprio partire da qualcosa, per poter recensire decentementemente questa storia..bhè, devo per forza iniziare da qui. Dall'inizio. Perchè il racconto ha catturato la mia attenzione riga dopo riga, a partire già dalle prime battute. 
Lo ha fatto piano piano, in maniera un po' subdola. Di quella maniera per cui riesci a staccarti un attimo dalla scrivania, dallo schermo luminoso del pc della tua camera un po' buia, ed entrare in un'altro ambiente, in un altro tempo; di quella maniera per cui vedi di fronte a te i personaggi, e -se non ti immedesimi in loro- li senti perlomeno tuoi fratelli di sangue.
Di quella maniera subdola per cui conosci benissimo restrizioni, piccolezze, povertà, degrado e segretezza in cui loro sono costretti a vivere.
Per cui conosci bene, lo senti sulla pelle..i loro sussurri a voce flebile, le loro carezze veloci, e a volte un po' più calme, ponderate, traboccanti affetto e speranza nonostante tutto il contesto così sfavorevole e restrittivo.
Per cui ascolti rapita frasi e discorsi, e nonostante tutto, speri nel lieto fine.
Forse è solo perchè io sono cresciuta in maniera sbagliata, a pane e Disney. Forse è perchè il sogno -e i loro sogni, i loro progetti d'amore, di futuro assieme, di una nuova città, una nuova vita e soprattutto di libertà - mi sono rimasti attaccati addosso.
E' per questo che dico che è un meccanismo un po' subdolo: vedi crollare le speranze e le certezze tutte di un botto..ed è molto peggio che veder crollare un castello di carta, se hai vissuto la storia col cuore.
Sono crollate con Sepehr che vomita nel vicolo, e che poi si gira in quella Babilonia che è il grande aereoporto di Londra, senza che Amir sia lì dietro che lo segue, e gli sorrire.
Senza poter sentire dietro di te il rumore fastidioso del trolley.
Ti lascio, col dirti qual è stata una delle frasi che mi ha fatto più male e che -paradossalmente- non si trova alla fine:


" nei giorni in cui Amir è un continuo rimbombare nella sua testa "

Ecco. Forse è per questo che fin dall'inizio mi sono sentita toccare le mie corde più interiori. Questa è solo una frase nera su sfondo bianco, ma fa male lo stesso.
Li sento un po' anch'io, quell'emicrania, quel senso di vuoto colmato solo dal pulsare della testa, e da quel sordo rimbombo.

Amir.

Grazie, anche per questa nuova perla! E' andata (l'ennesima!) dritta nei preferiti! ;)
Complimenti stella!  :)


(Recensione modificata il 16/11/2012 - 02:12 pm)
(Recensione modificata il 16/11/2012 - 02:13 pm)

Recensore Master
16/11/12, ore 11:15

Ennò Aika, così non va bene, non è possibile ç___ç *se ne va depressa*
Non puoi scrivere una storia così… Così… COSI’! Avendo poi la consapevolezza che esistono sicuramente degli Amir e Sepehr… Di certo mi hai letteralmente lasciato un magone sullo stomaco dopo questa lettura. In ogni caso, tornando alla storia, è veramente straziante –specialmente l’inizio e la fine, ciò che ha scritto Sepehr per intenderci, veramente commovente e terribile. Ho trovato forse un po’ troppa insicurezza di Sepehr, quando Amir viene arrestato ma, forse, è perché mentre leggevo malgrado tutto speravo ancora in una qualche sorta di lieto fine per loro e, questo, ha influenzato il giudizio della scena in sé che, alla luce del finale, trovo giustificata anche per via del fatto che essere insicuri è umano. Allo stesso modo sarebbe quasi stato giustificabile un Sepehr che fuggiva, senza aspettare ostinatamente di rivedere Amir, finendo com’è finita. La scena del patibolo mi ha letteralmente fatta scoppiare in lacrime T_T
Ad ogni modo, tirando le somme, al solito scrivi in modo straziante. Pentiti per questo, pentiti di tutto questo angst che trasudi! Contagi la gente, sappilo .-. Dunque mi complimento e svanisco a piagnucolare ancora un po’, giusto per sport, quando invece dovrei leggere l’aggiornamento di Jamis e Oliver… Ma la pigrizia (?) non ha fine. E io sono una contraddizione, non farci caso. Bacioni ♥
(Recensione modificata il 16/11/2012 - 11:15 am)

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