Recensioni per
We'll both end up
di PostBlue
Bellissima. Il modo in cui il primo Brian parla con il secondo mi fa venire in mente una scena dove la stessa persona si vede riflessa allo specchio, ma è solo lo specchio a parlare mentre l'altro ascolta. Una sorta di soliloquio destabilizzante. |
Sono capitata qui per caso e devo dire che questa storia mi ha punta. Nel senso che non mi folgorata, o colpita, o stupita. Mi ha proprio punta, come un piccolo ago, che vedi arrivare ma che, diciamo, sottovaluti. Perchè è solo un piccolo e innoquo ago. Ma ti punge ed è straordinario come una ferita così piccola possa provocare un dolore così acuto, una scossa così intensa. E poi ti guardi il dito e non è neanche uscito il sangue. Eppure sembra che l'ago sia ancora lì. |
Ciao che bello entrare e trovare una tua storia, che ti posso dire...io non sono mai di molte parole nelle recensioni, e quindi rischio anche di ripetermi. Mi piace come scrivi, hai una scrittura dinamica e mai noiosa che mi piace un casino, sei sicuramente tra le autrici che preferisco nel fandom. L'idea di questo Brian che dipende, in modo costruttivo e distruttivo, in tutto il suo essere da questo personaggio misterioso, che sembra essere la persona più libera e dissennata, felice di aver fagocitato brian in una dipendenza... |
Ho letto questa storia subito, ma non sapevo bene come commentare in modo intelligente. La verità è che Sono il tuo modo di lanciare via la sigaretta. I tuoi occhi neri di eye-liner e mascara. Tu sei le lacrime che fanno sciogliere quel mascara lungo le guance. mi ha fatto venire gli occhi lucidi, e Stef raccatta i pezzi è un'altro punto che mi ha dato un brivido. Non saprei bene dirti di cosa, però brivido sì. Ed è strano trovare tutto questo in una storia così breve. Sai cosa mi ha fatto venire in mente? Un epitaffio, un messaggio prima di un addio, proprio come dice Brian nell'intervista. Così secco, così bianco o nero, così io o tu che in realtà divisi non esistiamo. E la parte nera, il personaggio, chiamiamolo così, è innanzitutto un gran bugiardo. Che ci ammalia tutti con la sua loquela e i suoi gesti perfetti, e trae la sua forza dal far credere all'"altro" di essergli indispensabile. Nessuno vuole te, Brian. Vogliono tutti me. Ecco, è qui che si tradisce, nell'esatto momento in cui il suo egocentrismo gli fa dimenticare l'unica verità, cioè che sono la stessa persona, e che l'uno senza l'altro non sono minimamente interessanti. Se Brian insultasse i giornalisti in ogni singola intervista non piacerebbe a nessuno, se lo fa con frequenza notevole ma non sempre scatta il gioco del come, del perché, del cosa c'è dietro... E alla fine lo deve ammettere anche lui, è una mutua dipendenza, che agli inizi era evidentissima e negli anni si attenua, ma credo resti sempre. |
Bocciata. |