Recensioni per
To the rhythm of a time bomb
di Will P
Ciao! |
Ce l'ho fatta, finalmente, a leggere anche questa tua storia. Meraviglia. Ennesimo capolavoro. *^* |
Ciao, sono Jessica B. e una volta ero una persona a posto. |
Già non sono brava a recensire, ma è proprio difficile trovare qualcosa di nuovo e di sensato da dire dopo i commenti bellissimi che ti hanno lasciato. Spero di non scrivere niente di troppo banale o di deludente, perchè questa storia merita davvero tantissimo. Ammetto di essere un po' diffidente verso gli au, perchè nel fandom che frequentavo prima hanno finito con il rovinare tutto. Questo perchè, con la scusa dell'au, erano pure pieni di OOC e via di seguito. Quando ho aperto questa storia, però, mi sono accorta dalle prime righe che era qualcosa di assolutamente diverso, che c'era dietro un sacco di lavoro proprio per evitare quello che mi aveva reso così diffidente. Ho impiegato un po' a leggerla tutta, ma non ho rimpianto un secondo. Ho riso un sacco (dio benedica Thor!), ma ho provato anche tenerezza, malinconia e sollievo. Anche se la coppia Clint/Coulson mi faceva un po' paura, il modo in cui l'hai proposta, naturale, ma non scontato o buttato là, ecco, mi ha permesso di apprezzarla e anche di considerare l'ipotesi di leggerne altre. E' stata una bella esperienza, soprattutto abbastanza nuova. Mi piacerebbe moltissimo leggere un sequel, ma mi accontento anche di rileggere questa fino a consumarla. |
Sai una cosa? questa storia è perfetta, è come un ingranaggio perfettamente funzionante, ed è anche scritta da Dio, ma ti devo proprio dire che lo slash (soprattutto questo slash un pò improbabile fra Coulson e Clint) era di troppo. |
Non mi ricordo neanche come ci sia finita qui, probabilmente sarà stato qualcuno che raccomandava questa storia su facebook, ma non saprei neanche dirti chi o dove. Ed è anche strano che ci sia finita, perché fino ad ora il fandom degli Avengers l'ho visto solo in inglese (con poche eccezioni italiane, ma quelle perché conoscevo le autrici) e solo lì ho visto "AU" così ben articolate e lunghe. |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.─ J.D. Salinger, Il giovane HoldenTo the rhythm of a time bomb è una di quelle storie cui la succitata citazione calza a pennello. Come arrivi all’ultimo punto, con gli occhi lucidi e il cuore che batte, un sorriso ebete stampato in faccia e la convinzione (profonda) di aver appena sfogliato l’anima più autentica di The Avengers (quella che Whedon, almeno, a poterlo fare, ci avrebbe regalato), a travolgerti è il desiderio d’invitare a cena l’Autrice: vorresti averla davanti a te, tormentarla, estorcerle ancora qualcosa oltre il punto, perché ha portato in scena personaggi di carne e allora l’urgenza di viverli un altro po’ si sostituisce alla ragione. To the rhythm of a time bomb è, a mio avviso, non solo uno dei più bei tributi a The Avengers in cui mi sia mai imbattuta, quanto un esempio di scrittura tridimensionale. Leggere questa lunga one-shot, infatti, non mi ha solo precipitato all’interno della storia, ma mi ha lasciato intravedere tutto il lavoro di ‘struttura’ su cui essa si articola. Oltre l’apparente semplicità del plot – immagina lo S.H.I.E.L.D. come un’etichetta discografica e riscrivi la storia della battaglia di New York nelle pagine del Rolling Stone – c’è un universo di ricerca, ricostruzione e falsificazione, quest’ultima condotta con un’attenzione certosina paragonabile alla «precisione tutta russa della Romanoff» (cit.). Storia corale, collettiva eppure intima, perché dei protagonisti è offerto tutto, nell’accezione piena del termine, To the rhythm of a time bomb è, insieme, biografia non autorizzata, epica, musica e ritratto. È il Bildungsroman di Clint Barton, artista di strada, violoncellista prestato al ruolo di eterno gregario, orecchio assoluto, che scopre di poter essere necessario, di valere più di un arpeggio sommesso e di un sorriso schivo. È l’epopea di Thor Odinson, stella cadente del power metal scandinavo, dalla gentilezza irresistibile almeno quanto le perversioni linguistiche (il suo lessico quattrocentesco solo basterebbe a giustificare la lettura), boicottato dal perfido manager – e fratellastro – Loki Laufeyson (piccolo cameo in Dolce&Gabbana. Indimenticabile). È la celebrazione dell’ego di Tony Stark, genio musicale, spocchia ipertrofica e invincibile carisma. È la malinconica ballata dell’enfant prodige Steven Rogers, smarrito nel tempo senza tempo di un dolore silenzioso. È la cupa ballata di Natasha Romanoff, musicista straordinaria, educata all’impenetrabilità e al controllo. È il riscatto di Bruce Banner, inarrivabile batterista, inghiottito, tuttavia, dal buco nero della depressione. È, soprattutto, il trionfo personale di Phil Coulson, eroe borghese, demiurgo dal sorriso di Monna Lisa che sa rischiare per il Sogno – quello vivo, quello maiuscolo. E che dire dei comprimari? Uno straordinario Nick Fury – per usare le parole dell’eccellente Darcy Lewis, «una delle persone più inquietanti che la vostra fedele inviata abbia mai incontrato» – una splendida Jane e un’esilarante Darcy completano un cast che definirei ‘stellare’, se solo a sorprendere non fosse piuttosto la loro umanità, tangibile, terragna, autentica. To the rhythm of a time bomb è, a mio avviso, anche un piccolo gioiello di stile, poiché raramente ho visto autori giocare con tanta abilità tra i registri e offrire, per ciascun personaggio, una voce sempre riconoscibile, oltre che inserti ‘editoriali’ così ben fatti da parere espunti dalle locandine di un'edicola. E se il mio entusiasmo vi pare eccessivo, aggiungo che è ancora poco per la sensazione di appagamento ed euforia che ha accompagnato la lettura, perché «detta alla francese, gli Avengers non fanno prigionieri e spaccano culi» (cit.). E io me la sono fatta addosso. (Recensione modificata il 17/04/2013 - 12:43 pm) |
Mai sentita così meschina, nell'accezione propria del termine. Che posso aggiungere agli splendidi commenti che mi precedono e che sono ancora poco per quanto è bella questa fanfiction (per me la migliore del fandom)? |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
Dire che questa storia è bella è decisamente poco. |
La favvo anche qui perché è necessario, e per una volta che mi ricordo di apparire su EFP è meglio approfittarne 8D E boh, ho già esternato i miei sentimenti per questa storia, anche se nel mio solito modo sconclusionato, awkward e sbrindelloso, e mi dispiace non riuscire ad essere più eloquente ma quando si tratta di commentare cose che AMMMMMMO, sono un caso completamente perso. Però sono felice di vedere che tante altre brave fanciulle ti hanno recensita riempiendoti di frasi di senso compiuto! Aw, meno male. |
la verità? o.o non ci credo neanche io. è semplicemente perfetto!! adoro come hai inserito la trama generale del film in questo Alternative Universe!! |
Io non posso crederci. Non posso credere che esistano menti tanto geniali da riuscire ad elaborare e mettere nero su bianco cose come QUESTA. Ecco, penso che "cose come questa" sia l'unica definizione che possa utilizzare per definire questa shot, perchè nessun aggettivo positivo, nessun encomio, nessuna celebrazione sarebbe abbastanza. Per questo motivo, la mia recensione è destinata a risultare povera e riduttiva, sia a livello di contenuto che di lunghezza, perchè ogni singola riga di questo capolavoro - sì, capolavoro, perchè è di questo che si tratta - meriterebbe di essere analizzata e lodata all'infinito e non credo di riuscire nell'intento con il mio piccolo ed umile commento. Il primo plauso va al tuo estro creativo, che puntualmente riesce a partorire storie ineguagliabili per originalità. Il secondo, quello più scrosciante, va al modo in cui sei riuscita a mantenere l'anima di ogni singolo personaggio in un contesto così lontano dal loro. Stupefacente, davvero. Natasha avvolta da quel velo di distacco e durezza che la caratterizza, Thor che sembra spuntato fuori da un romanzo cavalerresco, Tony sfacciato ed egocentrico (la sua intervista è quanto di più epico abbia mai letto in vita mia!), Loki meschino e subdolo, Bruce enigmatico. Favolosi i continui riferimenti di cui la storia è costellata (sarebbero troppi per elencarli) agli avvenimenti del film, hai realizzato una vera e propria ricostruzione e l'hai trasposta in maniera eccellente in un altro ambito, un lavoro che ha richiesto senza dubbio grandissima abnegazione. |
Mi dolgo sentitamente di non poter affrontare l'idea di riportare OGNI passaggio geniale di questa storia, ma devi capire che andrei incontro a molteplici fattori debilitanti: |
Premettendo che molto probabilmente questa recensione sarà troppo breve rispetto a quello che dovrebbe, perchè si dovrebbero dire milioni e milioni di cose, sappi che l'ho follemente amata! E sappi che non importa che ci abbia messo un po' a leggerla perchè qui al lavoro ero distratta dai turisti e mi ci sono lanciata come un'assetato si lancerebbe su un'oasi nelle pause, spezzarla in più brani non avrebbe avuto senso, senza contare che ho l'età per tenere il segno a mente. |